L’ÉTAPE DU JOUR: TONNERRE – VITTEL

luglio 16, 2009
Categoria: News

Terza occasione consecutiva per i velocisti, che stavolta si troveranno sotto le ruote un finale meno “vellutato” rispetto alle tappe precedenti. C’è un muro di stampo fiammingo che potrebbe far passar loro cinque minuti d’inferno: se lo supereranno indenni non dovrebbero esserci più problemi, ma se le pendenze li respingeranno, allora sarà notte fonda. Davanti “meneranno” a tutta e rientrare sarà un’impresa. E nel caso si riesca a portarla a termine, poi potrebbero mancare le gambe al momento dello sprint.

.:nella foto copertina, il parco termale di Vittel (www.globeplanter.com)

Il Tour si ferma ai piedi dei Vosgi, proponendo per il terzo giorno consecutivo un tracciato impostato sulle misure dei velocisti, anche se più complicato rispetto a quello delle giornate precedenti. Lungo l’itinere dovranno essere scavalcati sei traguardi della montagna, l’ultimo dei quali, piazzato ad una quarantina di chilometri dall’arrivo, è classificato di terza categoria. Vittel è praticamente a “distanza di sicurezza” ma la Côte de Bourmont potrebbe non rivelarsi innocuissima. Si tratta di un muro con tutti i crismi: sviluppo sotto il chilometro (800 metri, per l’esattezza), strada dritta come un fuso e pendenze da ribaltamento (media dell’11,1% e massima del 15%). Ad acuire le difficoltà di questo “sesto grado” interverrano due fattori, antecedenti e successivi l’ascesa. Per prima cosa, molto probabilmente il gruppo piomberà a tutta velocità sotto il muro, anche perché non si sarà ancora smorzata la bagarre nata in prossimità del traguardo volante di Saint-Thiebault, il cui striscione precederà di appena 400 metri il punto d’attacco della “côte”: molti patiranno il brusco cambio di ritmo, alcuni potrebbero anche essere costretti a mettere piede a terra, provocando fratture in seno al plotone. Finito il muro, nonostante lassù si transiti sotto il GPM, le fatiche non saranno concluse: settecento metri più avanti, infatti, la salita riprenderà, portandosi con un tratto non classificato di circa 2 Km al 5,2% (con un picco dell’11%) verso l’abitato di Graffigny-Chemin. Potrà questa difficoltà influenzare la volata finale? Viste le caratteristiche degli ultimi chilometri sovviene di dire sì. Innanzitutto, per chi avrà perso le ruote del gruppo le operazioni di rientro saranno sicuramente rese complicate dalla velocità che la testa della corsa imprimerà in quel frangente, sia perché sono quelle solite dei chilometri conclusivi, sia perché davanti saranno interessati a spingere a tutta, con lo scopo di togliere di mezzo qualche avversario scomodo (soprattutto se ad essere respinto dal muro sarà un velocista di primissimo piano). Nel caso di riaggancio, queste operazioni costituiranno però un notevole esborso energetico, che si pagherà in dirittura d’arrivo, dove l’altimetria segnala due lievi strappetti prospicienti il traguardo.
Prima di queste fasi, anche questa tappa vedrà il nascere, il crescere ed infine il declinare di una fuga a lunga gittata, come avvenuto nelle frazioni precedenti. Come nel giorno della festa nazionale, sicuramente vedremo tra i protagonisti del tentativo anche corridori di casa, che si lanceranno in avanscoperta principalmente per transitare in testa, anche se non ci sarà nessun traguardo a premio, al passaggio per Colombey-les-Deux-Eglises, il piccolo comune dell’Alta Marna nel quale riposano le spoglie del “padre della patria”, il generale Charles de Gaulle.

SOUVENIRS DU TOUR 1
Quarta partecipazione fattiva al Tour per Tonnerre, anche se questo centro in passato non è mai stato sede di tappa, né come partenza, né come arrivo. In due occasioni precedenti, l’attraversamento del paese era stato considerato come traguardo GPM di quarta categoria, conquistato dai francesi Duclos-Lassalle nel 1979 (tappa Digione – Auxerre, vinta dall’olandese Knetemann, campione del mondo in carica) e Finot nel 2003 (tappa Troyes – Nevers, vinta da Petacchi). Sempre nella tappa del 1979, nella stessa Tonnerre, poco prima del traguardo della montagna era previsto uno “sprint bonification”, conquistato dal belga Teirlinck.
Vittel è a quota 2, dopo aver debuttato nel 1968 ed aver bissato la presenza al Tour nel 1990 (con in mezzo, pure lei, un traguardo volante nell’edizione 1987, conquistato dall’olandese Van Poppel). La prima volta è di quelle che contano, perché accolse il “Grand Depart”, sotto forma d’una breve crono di 6 Km conquistata dal belga Grosskost, che quell’anno si era imposto anche nel prologo del Giro d’Italia. Nel 1990 l’arrivo fu in linea (successo allo sprint dell’olandese Nijdam), ma Vittel fu comunque coinvolta nell’organizzazione di un’altra prova contro il tempo, disputata il giorno successivo con arrivo ad Épinal (vittoria del messicano Alcala).

SOUVENIRS DU TOUR 2
Tonnerre è un centro del dipartimento dell’Yonne, attraversato dal Canale di Borgogna e situato tra i vigneti del Chablis. Quella che era “Tornodurum” all’epoca dei romani, offre al visitatore la “Fosse Dionne (una sorgente d’origine meteorica che in antichità era considerata magica, creata dai fulmini di Giove, ritenuto il mitico fondatore di Tonnerre), la casa natale del “Chevalier d’Eon” (di professione “spia”, ma noto anche come uno dei più celebri travestiti della storia) e l’Hôtel-Dieu. Con questo termine, lettaralmente “albergo di dio”, in passato s’intendevono gli ospedali: quello di Tonnerre, fondato nel 1293 da Margherita di Borgogna (seconda moglie di Carlo I d’Angiò, che fu – tra gli altri titoli – re di Sicilia, re di Napoli e principe di Taranto), è di grandiose dimensioni e presenta intatta la grande “sala dei malati”, lunga 90 metri, larga 18 ed alta 27.
“Tonnerrois” celebri, oltre al citato “Chevalier d’Eon” (all’anagrafe Charles-Geneviève-Louis-Auguste-André-Thimothée d’Éon de Beaumont) e Margherita di Borgogna, sono François Michel Le Tellier (marchese di Louvois, acquistò la contea di Tonnerre nel 1684 ed è sepolto, in una sontuosa tomba, nell’Hôtel-Dieu) ed Élie Wermelinger, giornalista e collaboratore di Jacques Goddet nella tracciatura dei percorsi del Tour dal 1958 al 1972.
Vittel è una delle più celebri località termali di Francia, molto apprezzata anche per la sua eleganza e non esclusivamente per le locali acque, toccasana nella cura delle malattie artritiche, renali ed intestinali (ed anche sponsor ufficiale del Tour). “Vittellois” celebri sono gli attori Darry Cowl e Robert Hossein.

Vittel, la "Mairie" (municipio) (panoramio)
Vittel, la “mairie” (municipio – foto panoramio)

LA MÉTÉO
Giornata torrida per il Tour de France, che prenderà il via da Tonnerre nelle ore più calde, quando il termometro segnalerà la bellezza di quasi 30° C, per nulla mitigati dal debole vento, max 4 nodi, che spirerà da est. Medi i livelli di umidità, attesta al 59%. A parte una lieve abbassemento della temperatura, circa 3 gradi in meno rispetto alla partenza, una situazione esattamente identica si verificherà nei momenti dell’arrivo a Vittel. Ma è questione di ore: nella notte il tempo si guasterà drasticamente.

BOULE DE CRISTAL

Tappa lunga senza troppe asperità. Sulla carta sembra un arrivo adatto ancora ai velocisti, ma bisogna vedere se le squadre sono in grado di contenere eventuali fughe e i velocisti hanno ancora nelle gambe la forza per sprintare. Credo ancora in un attacco da lontano, che potrebbe andare anche in porto visto la lunghezza della tappa. Si vedrà.

LA TERNA SECCA DI LUCA ZANASCA

1° Freire
2° Hushvod
3° Boonen

Mauro Facoltosi & Luca Zanasca

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