NON C’E’ TRUCCO E NON C’E’ INGANNO
Fabian Cancellara spazza via tutte le polemiche delle ultime settimane su alcune vittorie non frutto della potenza delle sue gambe e si riconferma ancora vincitore nel prologo del Giro di Svizzera a Lugano. Il campione del mondo a cronometro indossa la prima maglia da leader della corsa dopo una bella battaglia con Roman Kreuziger che si candida a rivincere la gara elvetica a due anni di distanza dalla settimana che lo consacrò fra i top al mondo. Bene anche Quinziato, ottavo.
Foto copertina: Cancellara in maglia iridata in azione sulle strade di Lugano (foto AFP)
Di motociclette c’erano solo le staffette e quelli del cambio ruote. Di auto qualche ammiraglia anche se in un prologo di sette chilometri e mezzo ti servono solo se hai la sfiga di forare. Per il resto, solo biciclette, muscoli, rapporti e…Fabian Cancellara.
Il campione elvetico, che per l’occasione però sfoggiava l’iride conquistato contro il tempo, ha chiuso la bocca a tutti: a chi gli ha voluto male pensando che Roubaix e Fiandre li ha vinti pedalando, ma anche andando avanti in carrozza. E l’ha fatta riaprire a chi gli vuole bene, consentendo ai suoi tifosi svizzeri e non di mettersi alle spalle un brutto episodio e pensare a questo Tour de Suisse.
Dieci minuti e ventun secondi per coprire i 7,6 chilometri del prologo di Lugano tutt’altro che scontati, visto che la salitella nella prima parte del percorso consentiva anche a qualche scalatore veloce di rimanere aggrappato al gruppetto che si poteva giocare la tappa. In questo frangente, colui che c’è riuscito alla perfezione è stato Roman Kreuziger (Liquigas-Doimo): il ceco, vincitore in Svizzera nel 2008, ha dato tutto nella prima parte per mettere fra se e Cancellara il più ampio margine possibile, visto che lo stesso Fabian in cima alla salita aveva “solo” il sesto tempo. Poi, però, nonostante la pioggia e l’asfalto viscido, il locomotore di Berna ha aperto il gas (quello delle gambe si intende) e ha recuperato decimo dopo decimo in un duello entusiasmante che raramente si vede in un prologo così breve. Alla fine, Cancellara vince per un solo misero secondo proprio nei confronti di Kreuziger.
Il resto non è contorno, perché comunque il podio viene completato da un accoppiata che fa paura: a tre secondi giungono Tony Martin (Htc) e Peter Sagan (Liquigas-Doimo) che si testeranno entrambi nella settimana rossocrociata. L’uomo Htc è colui che curerà la classifica visto il secondo posto dell’anno scorso ed un percorso non troppo impegnativo, mentre il “bimbo” Sagan proverà intanto a vincere quante più tappe possibili e poi capire l’effetto che fa.
Questi quattro, Cancellara, Kreuziger, Sagan e Martin, sembrano aver già scavato il solco nei confronti di tutti gli altri, visto che quinto chiude Devenyns (Quick Step) a dieci secondi, mentre il miglior italiano è Manuel Quinziato che finisce ottavo a 13” assieme a Fuglsang e Simon Gerrans. Finiscono dietro, invece, tutti gli altri possibili potenziali protagonisti come Leipheimer, Andy Schleck e soprattutto Lance Armstrong che in soli 7,6 chilometri prende da Cancellara qualcosa come 29 secondi dimostrando che, pur con tutta la prudenza del mondo, i tempi andati sembrano proprio andati del tutto.
Oggi prima tappa in linea, 170 chilometri da Ascona a Sierre con la possibilità di una fuga che possa partire da lontano visto che a metà gara ci sarà il Simplonpass (addirittura 2005 metri) e poi il finale è piuttosto semplice, anche se la salitella verso Valencon a tredici chilometri dalla fine potrebbe fungere da trampolino per qualcuno.
Tanto abbiamo capito che non importa salire su di una moto per vincere.
Saverio Melegari