MARZO 2018 d.S.
marzo 18, 2018
Categoria: Approfondimenti
D.S., dopo Sanremo. La Classicissima 2018 fa già parte della storia e subito il “carrozzone” del grande ciclismo si rimette in marcia per un’ultima fase del mese di Marzo non meno intensa di quella che l’ha preceduta. Il Giro di Catalogna costituirà la terza e ultima corsa a tappe del mese del World Tour, che poi proporrà una prima serie di classiche di prestigio, dall’E3 Harelbeke al Giro delle Fiandre passando per la Gand-Wevelgem.
La Milano-Sanremo è il primo grande “step” della stagione ma, giunti a questo gradino, non ci si fermerà certo ad ammirare il panorama sulle gare fin qui disputate, anche perché già poche ore dopo la Classicissima il calendario proporrà i successivi appuntamenti.
E così il giorno dopo la Sanremo scatterà la 23a edizione del Tour de Langkawi, corsa di categoria H.C. (per intenderci, un passo sotto le prove del World Tour) che nel corso degli anni ha, però, perso l’appeal delle prime edizioni, soprattutto a causa del suo isolamento geografico, poiché in questo periodo non sono previste altre gare in Malesia, contrariamente a quello che accade con le tre corse organizzate sulla Penisola Araba o in Australia con la successione, nel giro di poche settimane, di Tour Down Under, Herald Sun Tour e Cadel Evans Great Ocean Road Race. Questo fattore ha portato a un progressivo disinteresse dei grandi nomi e a far calare gli stimoli ha giocato molto anche l’infelice disegno della corsa, che si è sempre retta su un’unica tappa di montagna circondata dal “nulla” di una decina di tappe poco impegnative, tutte adatte ai velocisti. La situazione, sotto quest’ultimo aspetto, è peggiorata in questi ultimi anni per la scelta di sostituire il tradizionale e molto impegnativo arrivo in salita di Genting Highlands (22.6 Km al 7.4%), con quello molto più morbido e meno selettivo di Cameron Highlands (27.4 Km al 3.2%), che sarà la sede d’arrivo della quinta delle otto frazioni in programma: la corsa scatterà lunedì 18 marzo con una tappa di quasi 150 Km disegnata tra Kangar e Kulim per concludersi il 25 marzo con la consueta passerella sulle strade della capitale malese Kuala Lumpur.
Decisamente più ricco e interessante si annuncia il copione della Volta Ciclista a Catalunya, e qui stiamo parlando ancora di una corsa del circuito World Tour, che partirà martedì 19 e presenterà un tracciato ancora più impegnativo rispetto a quello dello scorso anno, quando si impose lo spagnolo Valverde. Gli organizzatori hanno, infatti, deciso di favorire ancor più gli scalatori aggiungendo una terza frazione di montagna e depennando dal programma la cronosquadre, che dodici mesi fa si disputò con un codazzo di polemiche a causa della penalizzazione inflitta dalla giuria a tre corridori della squadra di Valverde, colpevoli di aver ricevuto spinte, mentre alcuni sostenevano che si doveva punire l’intera formazione. Per il settimo anno consecutivo la corsa prenderà il via dalla località balneare di Calella con una prima tappa in circuito di 152 Km che verosimilmente terminerà allo sprint poiché il tracciato prevede un solo, facilissimo GPM di terza categoria, il Port de Collasacreu (2,9 Km al 4,7%), da scavalcare a 18 Km dal traguardo. Leggermente più impegnativo si presenta il finale della successiva Mataró – Valls di 176 Km, che prevede d’affrontare a 11 Km dall’arrivo il Coll de Lilla, 5,4 Km al 5% che da un lato fanno gola agli attaccanti, ma dall’altro potrebbero non risultare così impegnativi da impedire a qualche velocista di rimanere agganciato al gruppo di testa e andare a giocarsi il successo nella città natale di Xavier Tondó, il corridore della Movistar scomparso nel 2011 per un tragico incidente domestico. Il terzo giorno di gara, che lo scorso anno vide andare in scena la cronosquadre, i corridori affronteranno la prima delle tre tappe di montagna, la più impegnativa in virtù dell’ascesa finale alla stazione invernale di Vallter 2000, dove il traguardo sarà collocato a 2148 metri di quota, raggiunto al termine di una frazione che scatterà da Sant Cugat del Vallès e che misurerà 199 Km, gli ultimi 11 dei quali costantemente in salita al 7,7% di pendenza media: lassù nel recente passato della corsa iberica si sono imposti il colombiano Quintana nel 2013 e lo statunitense Van Garderen nel 2014, corridori che entrambi dovrebbero essere in gara quest’anno.
Presenza fissa nel tracciato dal 2014, la stazione sciistica della Molina il giorno dopo accoglierà l’arrivo della quarta tappa dopo esser partiti da Llanars e aver percorso 171 Km, comprensivi della salita ai quasi 2000 metri del Coll de la Creueta, impegnativa non tanto per le pendenze (la media è del 5%) quanto per la sua lunghezza: per raggiungerne lo scollinamento bisognerà pedalare verso l’alto per ben 21 Km, una distanza che potrebbe rimanere nelle gambe e farsi sentire al momento d’affrontare la successiva salita verso il traguardo della Molina, 12 Km al 4,4% dei quali i primi otto salgono al 6,4% medio.
La quinta frazione sarà la terza e ultima di montagna e sulla carta è la meno impegnativa all’esame altimetrico ma, a questo punto della corsa, potrebbe avere un certo peso i 213 Km che si dovranno percorrere per portare a termine quella che è la tappa più lunga dell’edizione 2018 del Giro della Catalogna: la salita più difficile di questa frazione, che condurrà il gruppo dall’exclave spagnola di Llívia a Vielha, sarà il Port del Cantó (24,8 Km al 4,3%), che però è parecchio lontana dal traguardo, mentre un eventuale ruolo chiave potrebbe giocarlo l’ultima delle tre ascese in programma, pur non essendo stati considerati validi come GPM i quasi 12 Km al 4,6% che salgono al Tunnel di Vielha, raggiunto il quale mancheranno 16 Km all’arrivo.
Il penultimo giorno il palcoscenico tornerà favorevole ai velocisti, ai quali strizza l’occhio la totale mancanza di difficoltà negli ultimi 78 Km della tappa Vielha – Torrefarrera (194 Km), che presenta invece una fisionomia di media montagna nella prima parte del percorso. L’indomani tradizionale finale a Barcellona con un’ultima frazione di 155 Km che proporrà otto tornate del movimentato circuito del Montjuïc, storico anello nel quale anche chi punta alla classifica dovrà tenere gli occhi ben aperti ed evitare pericolose distrazioni: non va dimenticato che si tratta dello stesso circuito sul quale si gareggiò in occasione dei campionati del mondo del 1973, conquistati da Felice Gimondi davanti al belga Maertens, allo spagnolo Ocaña e al “cannibale” Eddy Merckx.
Il 21 marzo, lo stesso giorno della tappa di montagna del Catalogna, si tornerà a correre in Belgio dove andrà in scena la 42a edizione della Driedaagse De Panne-Koksijde, nota in Italia come “Tre Giorni di La Panne”. Nel 2018 però, la competizione belga perderà – si spera solo temporaneamente – il suo tradizionale “status” di corsa a tappe e, pur mantenendo la solita denominazione, si ridurrà a una gara in linea di un giorno, alla quale si affiancherà una prova femminile. I favoriti per il successo saranno i velocisti, poiché le uniche difficoltà altimetriche – tra le quali spicca il celebre muro del Kemmelberg – saranno affrontate tra l’85° e il centesimo chilometro di un percorso che si snoderà tra la città di Bruges e La Panne per complessivi 204 Km, trovando forse le maggiori insidie nel vento che spira dal Mare del Nord e che potrebbe in particolare infastidire la marcia del gruppo nel tratto conclusivo della prova.
Quarantottore più tardi si disputerà la seconda prova World Tour organizzata in territorio belga dopo l’Omloop Het Nieuwsblad Elite del 24 febbraio: è il turno della Record Bank E3 Harelbeke, 206 Km da percorrere e 15 berg da scavalcare, tra i quali alcuni che poi s’affronteranno il giorno di Pasqua al Giro delle Fiandre. Prima dell’appuntamento con la classica fiamminga dei muri, però, il calendario proporrà ancora un paio di gare sulle strade del Nord e la prima di questa, in programma la Domenica delle Palme, sarà un’altra storica competizione, la Gand-Wevelgem, che come sempre vedrà i suoi momenti più intensi nella doppia scalata al Kemmelberg, previsto la prima volta a 75 Km dal traguardo e l’ultima quando mancheranno 34 Km alla conclusione della meno impegnativa tra le grandi classiche, come testimonia un albo d’oro nel quale s’incontrano parecchi velocisti. Il 28 marzo toccherà quindi alla Dwars Door Vlaanderen, corsa approdata lo scorso anno nel World Tour e il cui nome significa “Attraverso le Fiandre”: si dovranno percorrere circa 180 Km tra Roeselare e Waregem incontrando strada facendo una dozzina di berg – l’ultimo a 9,5 km dal traguardo – e quattro tratti di pavè.
Come sempre ad aprire la “Settimana Santa del Ciclismo”, che nel 2018 cadrà in ritardo di sette giorni rispetto a quella cristiana, sarà il Giro delle Fiandre in programma il primo aprile e che si snoderà su di un tracciato che, a parte qualche piccola modifica, non è molto dissimile da quello dello scorso anno al termine del quale si impose Philippe Gilbert: confermate, quindi, la partenza da Anversa, l’arrivo a Oudenaarde, il ritorno sul Muro di Grammont – recuperato nella scorsa edizione dopo che era stato affrontato per l’ultima volta nel 2011 – e infine le decisive ascese del Paterberg, del Koppenberg e del “vecchio” Kwaremont, la più presente nel tracciato poiché dovrà essere ripetuta tre volte.
In quest’ultima parte del mese di marzo ci sarà spazio anche per l’Italia che organizza poiché tra il 22 e il 25 si correrà la Settimana Internazionale Coppi e Bartali, la corsa che ha continuato la tradizione della Settimana Ciclistica Internazionale nata nel 1984 come una sorta di Giro di Sicilia a tappe e disputata per l’ultima volta nel 1997. Divenuta per due anni “Memorial Cecchi Gori”, dal 2001 l’organizzazione è stata presa in carico dal Gruppo Sportivo Emilia, oggi per importanza il secondo organizzatore di corse ciclistiche in Italia dopo RCS Sport, che l’ha intitolata ai due indimenticati campioni del pedale collocandola stabilmente sulle strade dell’Emilia-Romagna. La 18a edizione sarà praticamente identica alle ultime due disputate nei primi tre giorni di gara mentre una novità sarà rappresentata dalla tappa conclusiva poiché alla tradizionale cronometro a squadre del primo giorno si affiancherà per la prima volta una seconda prova contro il tempo, le cui caratteristiche ricordano in parte quelle delle cronoscalate.
La citata prova collettiva – 13,3 Km completamente pianeggianti da Gatteo a Mare a Gatteo – costituirà la seconda semitappa della giornata d’apertura, preceduta da una frazione in circuito lunga poco meno di 100 Km e caratterizzata dalla triplice ascesa a Longiano, da scalare l’ultima volta a una ventina di chilometri dal traguardo, dove dovrebbe imporsi un velocista. La seconda frazione, lunga 130 Km, si snoderà tra Riccione e Sogliano al Rubicone e sarà la più impegnativa tra quelle in linea per la presenza dell’ascesa di Ville di Monte Tiffi (4,4 Km al 7,6%), anche questa da ripetere tre volte, con l’ultimo scollinamento fissato a 9 Km dall’arrivo. Al contrario, la terza tappa sarà la più lunga ma anche la più semplice di tutte poiché i 171 Km del circuito di Crevalcore non presenteranno nemmeno un cavalcavia. Si tratterà, dunque, d’una tranquilla tappa d’attesa in vista dell’ultima e decisiva frazione a cronometro, disegnata tra Fiorano Modenese e la frazione Montegibbio di Sassuolo, dove si giungerà dopo aver percorso contro il tempo 12 Km e mezzo, comprensivi di una salita di 2 Km al 9,6% di pendenza media che si concluderà in vista dello striscione dell’ultimo chilometro.
Mauro Facoltosi
I SITI DELLE CORSE
Tour de Langkawi
www.ltdl.my
Volta Ciclista a Catalunya
www.voltacatalunya.cat
Driedaagse De Panne-Koksijde
www.sport.be/driedaagse/2018/nl
Record Bank E3 Harelbeke
www.e3harelbeke.be
Gand-Wevelgem
www.gent-wevelgem.be/nl/gw/elite-mannen
Dwars Door Vlaanderen
www.ddvl.eu/nl/ddv/elite-mannen
Giro delle Fiandre
www.rondevanvlaanderen.be/nl/rvv/elite-mannen
Settimana Internazionale Coppi e Bartali
http://www.gsemilia.net/a31_sett-int-coppi-e-bartali.html