DELFINATO, SUBITO CONTADOR

giugno 6, 2010
Categoria: News

Il trionfatore del Tour 2009 esordisce in grande stile al Giro del Delfinato, conquistando subito il primato, grazie al successo nel prologo di Evian-les-Bains. Alle sue spalle l’americano Van Garderen, staccato di 2’’, e lo sloveno Brajkovic, a 5’’. Già importanti i distacchi dei rivali più quotati: Millar paga 15’’, Van den Broeck 21’’, Menchov 24’’, Sanchez 35’’. Due gli italiani nei 10: Cataldo e Malori, rispettivamente 5° e 7°, entrambi a 12’’.

Foto copertina: Contador in giallo nella crono del Tour 2009; oggi è tornato in giallo (al Delfinato). (Foto Roberto Bettini)

Sono bastati 8 minuti e 34 secondi perché Alberto Contador tornasse ad assaporare il gusto di vestire una maglia gialla, anche se ancora non si tratta di quella più prestigiosa, e mettesse già in chiaro quali sono le sue intenzioni per questo Giro del Delfinato, obiettivamente inferiore, a livello di partenti, rispetto alle passate edizioni. Rispetto a dodici mesi fa, abbiamo infatti un Menchov in più, ma anche un Evans e un Valverde in meno, oltre, dopo il Tour 2009, alla sgradevole sensazione che un Contador al 100% non sia ad oggi battibile. E se un anno fa il madrileno si era presentato al via del Delfinato in evidente ritardo di forma rispetto ai rivali (e, se Valverde non prese poi parte alla Grande Boucle per le note vicende, Evans pagò a caro prezzo quel picco di condizione anticipato), il prologo odierno ha lasciato intendere che i suoi propositi per l’edizione 2010 siano ben più bellicosi.
Dopo i consueti avvicendamenti in testa nelle battute iniziali, è stato Janez Brajkovic a piazzare il primo tempo di alto livello, installandosi in vetta alla classifica con un margine di 7’’ – piuttosto ampio in considerazione della prova – nei confronti di Rémi Pauriol, giunto sul traguardo pochi minuti prima. E mentre l’atteso maltempo, che aveva indotto molte squadre ad anticipare la partenza dei propri capitani, non schierandoli al via per ultimi (fra queste proprio la Radioshack dello sloveno), continuava a fare il Godot della situazione, il giovane Janez iniziava probabilmente ad abituarsi all’idea di occupare la testa della classifica, con decine di corridori che neppure riuscivano a scalzare Pauriol dalla piazza d’onore. Erano ormai rimasti soltanto 6-7 nomi sulla carta in grado di ricacciare in gola a Brajkovic il grido di esultanza, quando un pivello americano di 21 anni, Tejay Van Garderen, che in quel drappello di atleti da temere non rientrava di certo, è piombato sull’arrivo in 8’36’’, 3’’ meno dell’apparentemente inattaccabile tempo del leader.
Una doccia gelata, quella inflitta allo sloveno, che l’americano avrebbe però provato sulla sua pelle poco più tardi, quando uno spietato Alberto Contador, ultimo concreta minaccia rimasta, ha infranto il sogno del corridore HTC per appena 1 secondo e 75 centesimi, andandosi subito a vestire di giallo, e infliggendo già distacchi importanti ai possibili rivali per la classifica. Il big più vicino è stato infatti David Millar, forse il meno temibile, alla luce delle tante montagne che condurranno la corsa fino a Sallanches, comunque staccato di 15’’. Peggio è andata a Jurgen Van den Broeck e Denis Menchov, attardati, rispettivamente, di 21 e 24 secondi, mentre una mezza catastrofe si è rivelato il prologo di Samuel Sanchez, capace di perdere oltre 5’’ al chilometro, e di chiudere a 35’’ dal vincitore una prova di circa 6000 metri.
Certo, come detto, ancora molte sono le difficoltà che attendono i corridori fino a domenica prossima, a cominciare già da domani, quando i 3 km al 6,6% della Cote de Miribel-les-Echelles, posta ad appena 6 km dal traguardo, potrebbero già stuzzicare la fantasia di qualcuno, e sventare il comunque possibilissimo scenario di uno sprint a ranghi compatti. Minacciosi appaiono soprattutto i 49 km a cronometro di mercoledì, e le quattro frazioni alpine che seguiranno, con gli arrivi in salita di Risoul e dell’Alpe d’Huez, la scalata a Chamrousse verso Grenoble, e i cinque passaggi sulla rampa di Domancy nella giornata conclusiva. Sfortunatamente per Menchov e soci, tuttavia, montagne di questo genere possono spaventare il pistolero iberico soltanto nel caso in cui la sua forma fosse quanto meno deficitaria, ma le indicazioni odierne non si può dire vadano esattamente in questo senso. È dunque presto per dare per sicura o quasi la prima affermazione al Giro del Delfinato della carriera di Contador, ma è al contempo molto difficile trovare, ora come ora, una ragione logica per cui qualcuno debba o possa sconfiggerlo su un terreno di questo genere.
Prima di chiudere, ci pare doveroso segnalare le prestazioni dei due azzurri che si sono inseriti in top 10, anticipando di molto quasi tutti i favoriti della vigilia: Dario Cataldo, quasi eroe dell’Aquila all’ultimo Giro d’Italia, capace di chiudere 5°, a 12’’, e Adriano Malori, 7°, anch’egli a 12’’, dietro al connazionale per una manciata di centesimi. In assenza di uomini su cui puntare per la classifica generale, è su exploit di giornata che dovremo puntare; in particolare, già da domani, se troverà finalmente una condizione accettabile, sugli sprint di Daniele Bennati.

Matteo Novarini

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