POZZATO A SEGNO NEL RICORDO DI BALLERINI
È stato la miglior maniera per ricordare Franco Ballerini, il commissario tecnico della nazionale prematuramente scomparso quattro mesi da in un tragico incidente: la prima edizione della gara a lui intolata è andata proprio al più rappresentativo corridore italiano del momento, colui che porta in giro per il mondo le insegne del nostro stato: è stato Filippo Pozzato il primo a tagliare il traguardo di Cantagrillo, regolando allo sprint Francesco Ginanni, uno dei giovani più promettenti del nostro movimento, anch’egli motivato a far bene, vivendo nelle stesse terre del “Ballero”.
Foto copertina: Filippo Pozzato (www.totalsport.it)
Primo Pozzato, secondo Ginanni, terzo Petacchi e quarto Cavendish. Un signor ordine d’arrivo, peccato che si sia trattato della gara che nessun appassionato di ciclismo avrebbe voluto né vedere nè commentare. Non certo per il contenuto tecnico o per lo spettacolo visto lungo il percorso, ma perché si è trattato del Franco Ballerini Day, gara organizzata con il cuore per commemorare e onorare la memoria del CT che ha lasciato il suo mondo, il nostro mondo, troppo presto. Precisamente quattro mesi, fa seduto sul sedile di una macchina da rally, sua altra coinvolgente passione.
Ma la vita di chi resta va avanti e allora quale miglior modo per commemorarlo se non quello di far correre sulle sue strade i “ragazzi di Ballerini”, come gli ha definiti Filippo Pozzato.
Ecco quindi, dall’idea di uno dei migliori organizzatori italiani e dallo stesso campione italiano, nascere la manifestazione odierna, onorata dalla partecipazione di 73 ciclisti tra i quali figuravano la presenza di Filippo Pozzato, del terzo classificato al Giro d’Italia Vincenzo Nibali, del vincitore della tappa di L’Aquila Evgeny Petrov, del trionfatore di Cesenatico Manuel Belletti, del velocista Alessandro Petacchi, dell’emergente Cayetano Sarmiento e poi Francesco Ginanni, Santo Anzà, Matteo Tosatto, Luca Mazzanti.
73 corridori in rappresentanza di tutte le squadre italiane (più Astana e Quick Step) per commemorare un amico e una persona di riferimento per tutto il movimento.
Andiamo ora alla fredda cronaca della gara, disputata a Cantagrillo (Serravalle Pistoiese, che è anche il paese di Ginanni, secondo classificato in questa competizione) su di un circuito pianeggiante di 4,7 chilometri da affrontare 16 volte per un totale di 75,2 km.
Subito è scoppiata la bagarre. Nonostante il gran caldo, immediatamente dopo la partenza sono in dieci ad avvantaggiarsi sul gruppo, con un vantaggio di pochi secondi. L’azione dei battistrada viene però stoppata dopo una decina di chilometri, a vantaggio del contrattacco di Leonardo Giordani (Ceramica Flaminia) che non riesce a fare meglio, tanto che anche la sua azione si esaurisce attorno al Km 20, dopo aver raggiunto un vantaggio massimo di 35”. Dopo una lunga serie di scatti e controscatti, a 25 km dall’arrivo sono in dodici a prendere il largo: Filippo Pozzato, Mark Cavendish, Vincenzo Nibali, Alessandro Petacchi, Francesco Ginanni, Francesco Failli, Enrico Gasparotto, Santo Anzà, Manuel Belletti, Roberto Ferrari, Raffaele Ferrara e Matteo Tosatto.
E’ l’azione decisiva poiché i battistrada trovano ben presto l’accordo e il vantaggio cresce velocemente, superando il minuto a 15 Km dalla conclusione. La lunga marcia di avvicinamento allo sprint finale è segnata da forti emozioni e protagonisti sono Francesco Ginanni e il campione italiano Filippo Pozzato, autori di un allungo a due giri dall’arrivo, che provoca un ulteriore scossone in testa alla corsa. I due percorrono a tutta velocità gli ultimi dieci chilometri, presentandosi senza altri rivali nella volata a ranghi ristretti che, alla fine, premia il campione italiano, autore di uno straordinario sprint.
Per Pozzato dopo il souvenir Ballerini all’ultima Roubaix arriva anche la gara in memoria del CT.
“Ci tenevo a vincere questa corsa intitolata alla memoria di Franco” dice Filippo Pozzato ”questa sarà la mia ultima corsa con il tricolore visto che non farò il prossimo campionato italiano e chiudere questa parentesi con una vittoria mi gratifica. Avevo già vinto il trofeo intitolato a Ballerini alla Roubaix come miglior italiano, ora la “sua” corsa. Avevo un rapporto franco con lui che qualche volta mi ha portato a discutere, ma l’amicizia vera si costruisce anche così”.
Mario Prato