L’ÉTAPE DU JOUR: VATAN – SAINT-FARGEAU
Velocisti ancora alla ribalta in una frazione che porterà idealmente il Tour nella casa del francese medio. Il percorso odierno sarà tutto un succedersi di piccoli comuni, spesso abitati d’un pugno d’anime. Si prolunga così, idealmente, la festa nazionale celebrata nella giornata di Issodoun, con una tappa che presenterà il medesimo copione della precedente: lunga fuga destinata ad esaurirsi nel finale e poi lo sprint, stavolta con l’insidio di un traguardo in pendenza.
.:nella foto copertina, il castello di Saint Fargeau (panoramio)
Il Tour prolunga la festa. Sembra che, quasi per compensare la mancanza di particolari difficoltà nei tre giorni centrali del suo cammino (è in questa frazione che avverrà il “giro di boa”), gli organizzatori abbiano pensato di spalmare i festeggiamenti nelle due giornate successive. Oggi la Grande Boucle quasi penetrerà nelle case di quello che un tempo, prima della rivoluzione, veniva considerato il “terzo stato”, il ceto che comprendeva gli strati più poveri della società. Sarà tutto un susseguirsi di piccoli centri abitati, talvolta minuscoli e praticamente sconosciuti, ma che costituiscono l’ossatura della nazione francese. Messe assieme, sede di partenza ed arrivo fan in tutto poco meno di 3800 abitanti; strada facendo si incontrerà, tra gli altri, il piccolissimo comune di Saint-Céols, i cui 36 abitanti saranno sicuramente tutti sulla strada ad applaudire il vincitore del traguardo volante che l’organizzazione ha deciso di collocare proprio nel loro paesello. Probabilmente sarà uno dei protagonisti delle prime ore, i fuggitivi che tentano l’assolo lontano dall’arrivo, per incamerare fama e denari prima che il proscenio sia occupati dai protagonisti più attesi, che anche stavolta saranno i velocisti. Questa, infatti, sarà la più semplice delle tre frazioni che faranno da “trait d’union” tra le giornate pirenaiche e quelle alpine, introdotte da una nervosa tappa tracciata sulle alture dei Vosgi, in programma dopodomani. Oggi le principali difficoltà saranno costituite da due morbidi GPM, come sempre classificati al minimo e collocati in maniera da non nuocere. Non sarà, comunque, un traguardo alla portata di tutti quello di Saint-Fargeau, posto com’è in vetta ad un zampellotto di mezzo chilometro al 6% di pendenza.
SOUVENIRS DU TOUR 1
Il gran ballo delle debuttanti. In questi termini può essere definita questa frazione che connetterà due località che, finora, mai avevano avuto l’onore d’aver in casa il Tour. Vatan è, però, già nota agli uomini di Amaury Sport Organisation, uno dei principali enti organizzatori di eventi sportivi in Francia, che non gestiscono solo il Tour ma anche corse come la Parigi – Nizza e il Tour de l’Avenir: sempre in qualità di sede di partenza Vatan ha accolto le due corse nel 2007 e nel 2002. In entrambi i casi, il vincitore della frazione è stato un italiano (Pellizotti a Limoges e Pozzato a Saint Amand Montrond). Se è vero che “non c’è il due senza il tre”….
SOUVENIRS DU TOUR 2
Vatan è comune del dipartimento dell’Indre, situato sull’altopiano calcareo noto come “Champagne Berrichonne” e sul quale si trova anche il piccolo villaggio di Saint-Valentin, saldamente legato al santo degli innamorati al punto d’esser stato definito il “Village des Amoureux” (con tanto di festa che si celebra annualmente dal 1965). Tornando a Vatan, questo centro, che non vanta particolari emergenze monumentali, fa parte di una curiosa associazione che riunisce tutti i comuni francesi che hanno un nome burlesco; nel caso specifico significa “vattene” e suona molto divertente lo slogan coniato dai “vatanais” e segnalato da un pannello all’ingresso del paese: “Vatan… Tu reviendras” (Vattene…. Ritornerai). Originari di questo “accogliente” centro sono San Sulpizio e Ferdinand de Lesseps, l’imprenditore che contribuì alla costruzione dei canali di Panama e Suez (progettato dall’ingegnere italo-austriaco Luigi Negrelli)
Con i suoi 1814 abitanti, Saint-Fargeau è il meno popoloso dei 34 comuni coinvolti come sedi di tappa dal percorso del Tour 2009. Nella botte piccola c’è il vino buono: questo centro del dipartimento dell’Yonne vanta un museo unico in Europa, dedicato alla storia del suono, ed uno spettacolare castello costruito nel 980 e rifatto nel 1453; vi trascorse l’infanzia lo scrittore di fama internazionale Jean d’Ormesson (Jean d’O) che s’ispirò a questo luogo quando scrisse “A Dio piacendo”, la sua opera prima.
LA MÉTÉO
Il sole torna a scaldare al Tour. Alla partenza da Vatan, dopo una mattina di cielo coperto e di clima fresco, tornerà a splendere proprio quando i corridori si rimetteranno in sella, mentre le temperature riprenderanno a virare verso l’alto. Il vento spirerà moderato, contribuendo ad “asciugare” ed abbattere i livelli d’umidità che, fino a poche ore prima, “galleggiavano” attorno all’80%, con impennate al 91%. La situazione migliorerà strada facendo e si taglierà il traguardo di Saint-Fargeau con una situazione tipicamente estiva: 24°C, 49% d’umidità, 16 nodi di velocità massima per il vento. Un parentesi destinata ad chiudersi, temporaneamente, tra quarantottore: le previsioni annunciano maltempo per la tappa dei Vosgi e per la frazione successiva. Poi tornerà il bello….
BOULE DE CRISTAL
Un’altra tappa dedicata alle ruote veloci. È un’occasione fondamentale per chi non ha ancora vinto una tappa e per chi vuole conquistare punti per la maglia verde. Per quanto riguarda i corridori di classifica sarà un altro giorno idoneo per riposare, senza eccessivi sforzi.
LA TERNA SECCA DI LUCA ZANASCA
1° Hushovd
2° Cavendish
3° Farrar
Mauro Facoltosi & Luca Zanasca