IL POLSO DI DAMIANO
giugno 1, 2010
Categoria: Approfondimenti
A fine corsa raduniamo tutti gli interventi pervenutici direttamente dal cuore del Giro da Brent Copeland, ds della Lampre e, dunque, di Damiano Cunego.
La redazione de ilciclismo.it prende l’occasione per ringraziare Copeland per la squisita disponibilità, nonostante gli inevitabili problemi di gestione di una corsa di tre settimane, interpreta al massimo dagli uomini di blu-fucsia vestiti.
Foto copertina: Damiano Cunego sfila sulla passerella dell’Arena di Verona (foto Bettini)
1a tappa: Amsterdam (cronometro)
Quella di Cunego nella 1a tappa e’ stata una prestazione in linea con le aspettative, forse solo un po’ penalizzata da una prima parte di percorso molto bagnata al momento della partenza di Damiano. Per un corridore che punta a essere protagonista nelle tappe di montagna della parte finale del Giro, rischiare in una cronometro condizionata dalla pioggia sarebbe stato poco utile. Speravo che perdesse al massimo 30 secondi dagli uomini di classifica; invece, ha perso 50 secondi da Nibali. Comunque mancano 20 giorni di corsa e siamo tranquilli.
2a tappa: Amsterdam – Utrecht
Oggi Damiano al traguardo ha accusato alcuni secondi di ritardo: non e’ stata colpa sua, ma ha dovuto cambiare la bicicletta a 10 km dal traguardo dopo che un altro corridore lo ha urtato in un rallentamento, causato da una delle tante cadute che hanno caratterizzato la tappa.
Dispiace, ma bisogna pensare al lato positivo delle cose, ovvero al fatto che non ha avuto infortuni.
Le sensazioni fisiche sono buone.
Primo giorno di riposo
Giorno di riposo attivo per Cunego: i tempi non sono frenetici come quelli di una giornata di corsa (un po’ di tranquillita’ dopo le ultime due caotiche tappe ci voleva), ma la giornata ha comunque presentato un importante appuntamento, ovvero la ricognizione della cronosquadre.
Damiano non sara’ l’uomo che fara’ la differenza in questo tipo di prova, ma anche il suo contributo sara’ importante per permettere alla squadra di centrare un buon risultato.
5a tappa: Novara – Novi Ligure
Quinta tappa, massima tranquillita’ per Cunego. Damiano ha pedalato nella pancia del gruppo, senza mai andare fuori soglia. Uniche emozioni: la pioggia che a meta’ percorso ha inzuppato il gruppo e il mancato aggancio da parte del plotone ai fuggitivi.
7a tappa: Carrara – Montalcino
Fatica e ricerca della gloria: questi i termini che descrivono bene la giornata di Cunego, giunto vicino alla realizzazione di un’impresa in una tappa resa ancor più difficile per la pioggia, che ha trasformato i settori di sterrato in nastri di fango.
Ottima la condotta di gara di Damiano: attento in ogni fase della tappa, più volte propositivo all’attacco, bravo a rientrare sulla testa della corsa. E’ mancata solo la vittoria!
8a tappa: Chianciano Terme – Terminillo
9a tappa: Frosinone – Cava de’ Tirreni
Due giornate intense ed emozionati, che hanno mostrato un Damiano Cunego reattivo e pronto a leggere bene la corsa.
Sul Terminillo abbiamo visto Damiano voglioso di agguantare un successo di tappa: le gambe avevano la necessaria potenza, purtroppo la dinamica di corsa non le ha aiutate.
Nella Frosinone-Cava de’ Tirreni, quando la strada si e’ trasformata in un fiume a causa della pioggia, Cunego e’ stato prontissimo a rimanere nelle posizioni di testa, segnale che la reattivita’ e l’attenzione sono ottime.
11a tappa: Lucera – L’Aquila
12a tappa: Città Sant’Angelo – Porto Recanati
L’Aquila e Porto Recanati sono state due tappe che hanno inciso parecchio sulla corsa, con soprattutto la frazione abruzzese a stravolgere la classifica generale.
Damiano esce da questa “due giorni” con un discreto bilancio: a L’Aquila non ha avuto la prontezza di buttarsi nella maxi-fuga che ha rivoluzionato la graduatoria generale, rimanendo comunque nell’assottigliato gruppo dei corridori principali; a Porto Recanati si e’ messo nelle condizioni di vincere la tappa, fallendo pero’ la volata.
14a tappa: Ferrara – Asolo
Dopo la giornata di Cesenatico, il Monte Grappa ha rappresentato una prima ghiotta occasione per Damiano per provare a cogliere quel successo di tappa dichiarato come obiettivo per il Giro d’Italia.
Cunego stava bene, ha chiesto ai compagni di lavorare per lui ma, purtroppo, non sempre le sensazioni positive sono trasformate automaticamente in concreto. Spazio per provare ce ne e’ ancora, la convinzione non manca.
15a tappa: Mestre – Monte Zoncolan
Oggi, sulla terribile ascesa dello Zoncolan, Damiano ha mostrato tutta la sua grinta: quando la corsa diventa dura, Cunego sa estrarre una forza d’animo rara che gli permette di sopperire al divario di energie rispetto ad altri corridori.
Mi e’ piaciuta anche la testa di Damiano: ha saputo gestirsi bene, trovando un ritmo che gli ha permesso di ottenere un buon quarto posto.
16a tappa: cronoscalata Plan de Corones
Con due prestazioni di regolarita’ ma senza acuti, Damiano e’ risalito fino al nono posto della classifica generale. Nella cronoscalata di Plan de Corones Cunego ha sofferto il giorno di riposo: puo’ sembrare una contraddizione, ma molti corridori non riescono a ritrovare la giusta brillantezza muscolare dopo un giorno senza corsa.
21a tappa: Verona
Si è chiusa l’edizione 2010 del Giro d’Italia: Damiano Cunego non è riuscito a centrare l’obiettivo che si era prefisso, ovvero la vittoria di almeno una tappa, ma bisogna sottolineare come sia andato davvero vicino a questo traguardo e quanto impegno ha profuso per cercare di mettere il proprio sigillo sulla corsa.
La grande occasione per Cunego è stata quella della tappa di Montalcino, una frazione che, per condizioni climatiche e particolarità del percorso, ha assunto toni epici: la vittoria sarebbe stata eroica. Damiano è stato poi il più forte anche sul Terminillo, ma anche in questo caso la vittoria non è stata ottenuta.
Ottima poi la prestazione sullo Zoncolan, prestazione passata purtroppo in secondo piano per via della performance perfetta di Basso. Ripercorrendo mentalmente tutti questi momenti di un lungo Giro, si percepisce come Cunego abbia cercato con impegno di lasciare un segno: è mancata forse fortuna in alcuni momenti, convinzione in altri e gambe in altri ancora.
Brent Copeland