BOOM, FUOCO, FIAMME E… OMBRELLO! ALL’OLANDESE TAPPA E MAGLIA
A Sittard-Geleen Lars Boom (Team LottoNL-Jumbo) vince con un’azione da finisseur negli ultimi chilometri, esultando in modo un po’ “volgare” e torna alla vittoria dopo più di un anno. Peter Sagan (Bora Hansgrohe) si aggiudica la volata dei battuti su Greg Van Avermaet (BMC). Boom sale al comando della classifica generale e nelle ultime due tappe, disegnate sullo stile delle grandi classiche del Nord, troverà pane per i suoi denti nella lotta per la vittoria finale.
L’impostazione da classica della quinta tappa del BinckBank Tour 2017, con un tracciato tendenzialmente pianeggiante ma con qualche trappola consistente in una decina di “hellingen” tipici della zona, dava un tocco di imprevedibilità alla stessa e sembrava mettere fuori gioco i velocisti, che avrebbero difficilmente retto agli attacchi e contrattacchi che si sarebbero quasi sicuramente scatenati lungo di essa. I 165 km disegnati attorno a Sittard-Geleen sembravano quindi molto imprevedibili e appassionanti e lo spettacolo ne avrebbe beneficiato. Dopo la partenza erano molti i tentativi per portare via la fuga di giornata e ci riuscivano in sette: Petr Vakoč (Quick-Step), Jenthe Biermans (Katusha), Michael Hepburn (Orica Scott), Gediminas Bagdonas (AG2R), Piet Allegaert (Sport Vlaanderen Baloise), Elmar Reinders (Roompot) e Kevin Van Melsen (Wanty Groupe Gobert). Il vantaggio raggiunto dopo 65 Km era di 4 minuti e 30 secondi. Una caduta che coinvolgeva Oliver Naesen (AG2R) e Robert Wagner (Team LottoNL-Jumbo) costringeva quest’ultimo al ritiro, mentre il campione belga riusciva a rimettersi in carreggiata. Il ritmo forsennato imposto dalla Bora a circa 70 km dall’arrivo allungava il gruppo che si divideva in molti drappelli. Ne faceva le spese anche il leader della classifica generale Stefan Küng (BMC), complice anche una foratura che lo faceva piombare nelle retrovie. Era quindi il Team Sunweb ad accelerare ulteriormente all’inseguimento di Hepburn e Vakoč, gli ultimi due fuggitivi ad arrendersi. Küng riusciva successivamente a riportarsi nel primo gruppetto, tra cui erano presenti altri nomi di tutto rispetto come Tom Dumoulin (Sunweb), Peter Sagan (Bora Hansgrohe), Tim Wellens (Lotto Soudal), Lars Boom (Team LottoNL-Jumbo), Sep Vanmarcke (Cannondale Drapac), oltre al già citato Naesen. Hepburn e Vakoč venivano ripresi a circa 10 km dall’arrivo. Ripartivano al contrattacco Jan Bakelants (AG2R) e Jasper Stuyven (Trek Segafredo), che restavano in avanscoperta fino a circa 4 km dall’arrivo, quando il gruppetto di testa formato da una dozzina di unità si riportava sulla coppia. Ai meno 2 ripartiva Lars Boom, che approfittava dell’indecisione del gruppetto alle sue spalle e guadagnava una decina di secondi di vantaggio, sufficienti a garantirgli la vittoria sul traguardo di Sittard-Geleen che festeggiava con un gesto non propriamente da lord. Il gruppetto dei battuti era regolato a 3 secondi da Peter Sagan che anticipava Greg Van Avermaet (BMC). Boom torna alla vittoria dopo due anni, visto che la sua ultima affermazione è datata 2015, alla prima tappa del Giro della Danimarca. L’olandese sale, inoltre, in vetta alla classifica generale con 2 secondi di vantaggio su Peter Sagan e 8 secondi su Tom Dumoulin. Domani è in programma la penultima tappa da Riemst a Houffalize, 197 km con molte attinenze dal punto di vista altimetrico con la Liegi – Bastogne – Liegi, a cominciare dalla classica asperità della Côte Saint-Roch a 35 km dall’arrivo, tra l’altro posizionata a pochi chilometri dal “Golden Kilometer” che mette in palio importanti abbuoni di tempo in tre sprint da superare in rapida successione, nel breve volgere d’appena 1000 metri di strada. Insomma, si tratterà di una tappa dove i classicomani saranno ancora protagonisti e s’attendono nuovi cambiamenti in classifica generale.
Giuseppe Scarfone