KRISTOFF CAMPIONE D’EUROPA A HERNING. VIVIANI ARGENTO, HOFLAND BRONZO.
Norvegia, Italia, Olanda. E’ questo il podio della seconda edizione dei Campionati Europei di ciclismo su strada uomini Élite. A prevalere nella scontata – ma non troppo, visto l’andamento della corsa – volata di Herning è Alexander Kristoff che all’ultimo momento riesce a superare Elia Viviani proprio sulla linea d’arrivo. Norvegia protagonista anche con Edvald Boasson Hagen, spesso all’attacco e ripreso proprio agli ultimi 500 metri dal gruppo tirato dall’Italia. Un po’ di delusione per il veronese che ha assaporato la medaglia d’oro, ma resta comunque un buon risultato per l’Italia in vista del mondiale norvegese di Bergen, dove grandi protagonisti potranno essere ancora Kristoff e Viviani.
La prova in linea Élite Uomini di Herning, in Danimarca, è l’ultimo atto della 23esima edizione dei Campionati Europei di Ciclismo su Strada, la seconda aperta anche agli “élite”, come oggi vengono ufficialmente definiti i professionisti. Il percorso di 241 km non prevedeva nessuna particolare insidia altimetrica e, a meno di sorprese, era prevista – come poi è stato – la conclusione con una volata di massa. Le speranze dell’Italia erano riposte su Elia Viviani (Team Sky), che aveva forse il miglior treno a disposizione per le volate, e l’assenza di forti velocisti – soprattutto i tedeschi Degenkolb (Trek – Segafredo), Kittel (Quick-Step Floors) e Greipel (Lotto Soudal), aumentava sicuramente le speranze di podio per la squadra azzurra. La prima parte della corsa è stata caratterizzata da una fuga di tre uomini, lo svizzero Lukas Spengler (WB Veranclassic Aqua Protect), il bielorusso Nikolai Shumov (Delio Gallina Colosio Eurofeed) e l’islandese Anton Örn Elfarsson (ACR – FBL – Integra Advokater). Il terzetto, pur raggiungendo un vantaggio massimo di 12 minuti, non impensieriva più di tanto il gruppo, davanti al quale erano sempre a fare l’andatura Italia, Belgio, Danimarca e Norvegia, tra le nazioni più attese in quel di Herning. A circa 100 km dall’arrivo Danimarca e Belgio provavano a scompaginare le carte in tavola, accelerando improvvisamente l’andatura in tratti aperti al vento. Ne facevano le spese Elia Viviani e il norvegese Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), che venivano sorpresi dai ventagli e in un attimo si trovavano dietro a circa un minuto dal gruppo di testa. Tutta la nazionale azzurra si metteva quindi alla disperata rincorsa della testa della corsa, con Danimarca e Belgio che mantenevano un’andatura molto sostenuta. Per fortuna di Viviani la nazionale italiana riusciva a riportarlo sotto e il gruppo di testa si ricompattava a 80 km dall’arrivo. Ripartiva subito al contrattacco un gruppetto di una decina di unità , senza italiani, i cui nomi più interessanti erano Boasson Hagen, il belga Jens Keukeleire (ORICA-Scott) e l’irlandese Sam Bennett (Bora – Hansgrohe). La maggior parte dei contrattaccanti veniva ripresa nel giro di 3 km ed il gruppo lasciava un po’ di spazio a Keukeleire e allo spoagnollo Imanol Erviti (Movistar Team). Ai due contrattaccanti si univa lo svizzero Pirmin Lang (Roth-Akros). Il terzetto raggiungeva un vantaggio vicino ai 30 secondi a 55 km dall’arrivo. Ai meno 50 il terzetto aveva un vantaggio di 50 secondi sul gruppo controllato dall’Italia. Ai meno 38 i tre in fuga venivano ripresi. La corsa era caratterizzata da numerose forature, tra cui si registravano quelle dello spagnolo Juan José Lobato (Team LottoNL-Jumbo) e del belga Jens Debusschere (Lotto Soudal), capitani designati per le rispettive nazionali, che però riuscivano a rientrare nel gruppo scortati dai propri compagni. Ai meno 12 si registrava un nuovo attacco di una decina di uomini, il cui maggior animatore era lo spagnolo Luis León Sánchez (Astana Pro Team). Ai meno 10 i nuovi contrattaccanti avevano 10 secondi di vantaggio sul gruppo tirato da Danimarca e Italia. Questo tentativo di attacco veniva annullato ai meno 8. Ripartivano gli indiavolati Boasson Hagen e Keukeleire che cercavano di approfittare dei tratti con molte curve che puntellavano gli ultimi 6 km di corsa. Ai due riusciva ad attaccarsi il russo Nikolai Trusov (Gazprom-RusVelo). Boasson Hagen rilanciava l’azione ai meno 2 con la nazionale italiana che ricuciva con fatica e riusciva a riprendere il norvegese ai meno 500 metri dall’arrivo, a volata praticamente lanciata. Si verificava anche una caduta nelle posizioni di rincalzo in cui restavano coinvolti tre o quattro ciclisti. Viviani, sulla destra, sembrava avere lo spunto migliore ma Alexander Kristoff riusciva a superarlo sulla sinistra praticamente sulla linea d’arrivo, In terza posizione si classificava l’olandese Moreno Hofland (Lotto Soudal), mentre chiudevano la top five europea il tedesco Pascal Ackerman (Bora – Hansgrohe) e lo sloveno Luka Mezgec (ORICA-Scott). Kristoff succede così a Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) nell’ancora ristrettissimo albo d’oro dell’europeo élite. L’argento di Viviani sa un po’ di beffa ma sarà un buon viatico per i mondiali di Bergen. Il calendario internazionale non si ferma ed anzi prevede un Agosto ancora fitto di appuntamenti, a partire da domani con il BinckBank Tour, ex Eneco, in Olanda, per poi continuare con l’Artic Race of Norway in Norvegia, l’inedita Colorado Classic negli USA, l’Euroeyes Hamburg Classic in Germania ed a fine mese il Bretagne Classic Ouest-France in Francia, anche se il piatto forte è il Giro di Spagna che inizierà tra due settimana. Insomma, si annuncia un’estate caldissima, sia a livello meteorologico, sia a livello ciclistico.
Giuseppe Scarfone