VIA COL VENTO A ROMANS-SUR-ISÈRE: MATTHEWS VINCE, FROOME ALLONTANA MARTIN
Vento grande protagonista in attesa delle Alpi ed è Michael Matthews (Team Sunweb) ad ottenere la seconda vittoria al Tour 2017 ed a insidiare Marcel Kittel (Team Quick Step) per la maglia verde. In una volata ristretta l’australiano ha la meglio su Edvald Boasson Hagen (Team Dimension Data) e John Degenkolb (Team Trek Segafredo). Domani prima tappa sulle Alpi con i big che presumibilmente su daranno battaglia dopo che le trenate della Sky nel vento del finale di oggi ha provocato i distacchi di Martin e Contador
Alll’inizio della terza settimana il Tour propone una tappa mossa nella prima parte e più pianeggiante nella seconda. Da Le Puy-en-Velay a Romans-sur-Isère si percorrono 165 km e si arriva ai piedi delle Alpi, che daranno un bello scossone alla classifica generale nei prossimi due giorni, con il Galibier e l’Izoard ad attendere il gruppo. Nel frattempo oggi ci si attende una tappa aperta a più soluzioni, complice anche il forte vento previsto nel finale. Dopo la partenza iniziavano subito le schermaglie anche perché la strada si impennava verso il GPM di terza categoria della Côte de Boussoulet. Si formava una fuga composta da Thomas De Gendt (Team Lotto Soudal), Daryl Impey (Orica-Scott), Nicolas Edet (Cofidis), Sylvain Chavanel (Direct Energie) e Thomas Degand (Wanty-Groupe Gobert). Era De Gendt a transitare in prima posizione sul suddetto GPM anche se il vantaggio della fuga non superava i 40 secondi su un gruppo già abbastanza ridotto e condotto dagli uomini della Sunweb, che cercavano di mettere fuori causa la maglia verde Marcel Kittel (Quick Step), già nelle retrovie. Il gruppo rientrava sui fuggitivi con Chavanel ultimo ad arrendersi al km° 45. Warren Barguil (Sunweb) si aggiudicava il secondo GPM del Col du Rouvey dopodichè iniziava il lungo tratto in leggera discesa verso Tain-l’Hermitage, dove il gruppo avrebbe ritrovato la pianura. Nel frattempo finiva il Tour de France del neozelandese George Bennett (Team Lotto NL Jumbo), costretto al ritiro per problemi fisici. In discesa Alberto Contador (Team Trek Segafredo) cambiava la bicicletta per un problema meccanico ma ritornava prontamente in gruppo scortato dal compagno Jarlinson Pantano. Rimasto staccato nel gruppo Kittel Nacer Bouhanni (Team Cofidis), pur spendendo molte energie, rientrava con l’aiuto dei suoi compagni sul gruppo di testa a meno 56 km dall’arrivo. Ai meno 43 Michael Matthews (Sunweb) si aggiudicava il traguardo intermedio che gli faceva guadagnare 20 punti. Ai meno 20 il gruppo iniziava a studiarsi in previsione della svolta ai meno 15, dopo la quale la direzione del vento avrebbe favorito la formazione dei ventagli. L’azione decisiva era del Team Sky che con Kwiatkowski prendeva l’iniziativa ai meno 14 creando immediato sparpaglio tra i ciclisti. Tra i pesci grossi che si facevano sorprendere si segnalavano Daniel Martin (Quick Step), Alberto Contador (Trek Segafredo) e Louis Meintjes (UAE Emirates). Ai meno 2 ci provava Daniele Bennati (Movistar) ma la Sunweb chiudeva in fretta sull’italiano. La volata, in leggerissima ascesa, era lanciata da Michael Matthews (Sunweb) che manteneva un esiguo vantaggio nei confronti di Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) ed otteneva così la sua seconda vittoria al Tour 2017. In terza posizione si classificava John Degenkolb (Team Trek Segafredo), che nel dopotappa inveiva contro il vincitore a causa di una presunta scorrettezza che, però, non è stata considerata tale dalla giura che ha confermato l’ordine d’arrivo. In classifica generale resta tutto invariato nelle prime posizioni con Chris Froome (Sky) sempre in maglia gialla; secondo Fabio Aru (Astana) a 18 secondi e terzo Romain Bardet (AG2R) a 23 secondi. Perdono invece qualcosa Martin e Meintjes che retrocedono rispettivamente in sesta e settima posizione a vantaggio di Rigoberto Urán (Cannondale Drapac) e Mikel Landa (Sky). Domani è in programma la 17° tappa da La Mure a Serre Chevalier. È il primo assaggio di Alpi con il Col de la Croix de Fer ed il Galibier che ci diranno se Aru, Bardet e Urán possono veramente impensierire Chris Froome.
Giuseppe Scarfone