UN DIABLO AL GIORNO

luglio 14, 2009
Categoria: News

Claudio Chiappucci fatica a trovare parole per una giornata spenta. Nemmeno la protesta, inutile secondo el Diablo, sul tema radioline riesce a ravvivare la tappa vinta da Cavendish che giorno dopo giorno dimostra di essere una categoria sopra a tutti.

A cura di Andrea Mastrangelo

Oggi non c’è molto da dire, ogni tanto tappe così capitano, non ne farei un dramma anche se so che i tifosi vorrebbero ogni giorno gran bagarre.
Dispiace per i fuggitivi di giornata che hanno perso parecchio del loro ventaggio proprio nella parte finale, perdere così brucia, anche se forse era scontato dovesse terminare in volata. Dopotutto ai velocisti non restano molte altre occasioni.
Anche oggi Cavendish ha dimostrato di non avere rivali, ha fatto una volata lunghissima rispetto ai suoi standard e rischiava di staccare tutti ugualmente, Hushovd non ha tentato nemmeno di tirare fuori il naso dalla scia, sarebbe stato inutile, Freire comincia a “pagare” l’età, il Tour non è mai stato il suo forte, ma ora si vede che forse ha perso anche lo smalto degli anni migliori. Di solito era sempre in forma anche senza gare nelle gambe, in questi giorni sembra spento. C’è da dire che non ha nemmeno una buona squadra al suo servizio, la Rabobank era votata alla causa della generale dopo la vittoria di Menchov al Giro. Il russo però non è in condizione e come lui Ten Dam e Gesink: la squadra olandese penso abbia perso ogni chance di combinare qualcosa di valido alla Grand Boucle quest’anno.
Bennati non riesce a trovare la condizione, è in crescendo dopo la botta al costato, ma come detto non ha più molte chance di giocarsela. Il nono posto non è ovviamente un buon risultato per lui, ma bisogna valutarlo alla luce dei problemi fisici che hanno caratterizzato il suo avvicinamento alla corsa francese, si vedrà, ma penso che oramai sia tardi.
In giro sento dire che tirando tutte le squadre servono su un piatto d’argento le vittorie all’inglesino di Man, che i team dovrebbero pensare di più alle tattiche. Credo che molte squadre non abbiano alcuna chance di vincere, nè in volata nè in fuga, così cercano di farsi vedere in testa al gruppo per via degli sponsor, dietro al ciclismo c’è anche questo e tante cose che sembrano assurde in realtà non lo sono. Certo non tutti lo fanno per la visibilità e qualche team potrebbe tentare qualcosa, sono in pochi quelli che possono vantare una stagione fin qui positiva, la Rabobank di cui trattavamo prima è una di queste e forse per quello non si spreme troppo per tirare, a parte l’altro giorno per Freire, ma, ripeto, son davvero poche le squadre che possono dirsi soddisfatte, nemmeno l’Astana ha vinto molto, è vero che loro mirano alla generale e quindi puntano tutte gli sforzi in quel senso, ma è anche vero che tirano molto senza portare a casa grossi risultati e potrebbero trovarsi a bocca asciutta, benchè l’ipotesi sia alquanto remota per quanto visto fin qui.
La giornata odierna è stata anche caratterizzata da una protesta sull’uso delle radioline: inutile, i problemi del ciclismo sono altri e questa è davvero l’ultima preoccupazione che si deve avere in gruppo, invece si da più peso alle radio rispetto alle questioni serie e gravi che inondano il ciclismo. Oltretutto io sono della vecchia scuola: niente radioline! I capitani fanno la corsa e gli altri di conseguenza, non capisco: il ciclismo sta divenendo troppo tecnologico, basta, non si tratta di una tattica calcistica si deve andare a sensazione, i più grandi campioni andavano a sensazione e c’era spettacolo, ora tutti con la radio il cardiofrequenzimetro e tutti regolari senza uno scatto, un piattume di emozioni che deve sparire dal ciclismo.
Poi le radioline non sono così indispensabili, nemmeno per i DS, hanno le televisioni in macchina e non si perdono certo quanto accade in mezzo al gruppo. E non è nemmeno una questione di sicurezza, le macchine vanno si più spesso tra i corridori, ma è i DS sono abituati a ciò e per le borracce sono comunque obbligati a passarle a mano affiancando gli atleti, senza parlare del fatto che in coda al gruppo c’è sempre un gran viavai, non c’è grossa differenza in termini di sicurezza, torniamo all’antico: lo spettacolo ne gioverà!

Claudio Chiappucci

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