FROOME E URAN, FESTA PER DUE
Il britannico del Team Sky controlla gli avversari sul Mont du Chat e rosicchia 4’’ ad Aru e Bardet grazie agli abbuoni. Il colombiano vince la prima tappa in carriera al Tour de France. Beffato al fotofinish Barguil. Tante le cadute: si ritirano, fra gli altri, Porte e Thomas.
Gli attacchi da lontano sognati alla vigilia non si sono visti, ma il tappone di Chambéry lascerà comunque un segno profondo sul Tour de France. Il giorno dei tre Hors Catégorie – Col de la Biche, Grand Colombier e Mont du Chat – ha regalato a Rigoberto Uran il primo successo di tappa in carriera al Tour, ma soprattutto ha ribadito che Chris Froome è più che mai l’uomo da battere della Grande Boucle. La maglia gialla ha vissuto il solo momento di difficoltà a 6 km circa dalla cima dell’ultima salita, quando un guaio meccanico lo ha colpito, nello stesso momento in cui Fabio Aru lanciava il primo attacco.
Il sardo, seguito da Nairo Quintana e Richie Porte, ha abortito l’azione dopo poche centinaia di metri; forse per non approfittare dell’incidente occorso al leader, forse per la mancata collaborazione dei suoi compagni d’avventura. Froome è così rientrato, e da lì in poi non ha più ceduto un metro ai diretti rivali: né ad Aru, che ha prodotto un paio di accelerazioni di scarsa incisività , né a Porte, autore degli affondi più decisi. Allunghi che hanno ridotto il drappello maglia gialla a sette unità : Froome, Aru, Porte, Bardet, Martin, Uran e Fuglsang, quest’ultimo lanciato in avanscoperta dalla Astana qualche chilometro prima, in una fase di studio dei migliori.
Negli ultimi 2 km di scalata, il britannico è passato al contrattacco. I suoi scatti non hanno avuto nulla a che vedere con quelli dei Tour 2013 e 2015, ma sono bastati a mettere in affanno a varie riprese tutti i rivali, con l’eccezione di un vivace Porte.
L’australiano ha però visto morire le speranze di maglia gialla pochi chilometri più tardi, nella picchiata dal Mont du Chat, quando ha pagato a carissimo prezzo una curva a destra mal disegnata. La caduta lo ha costretto al ritiro, e nell’incidente è rimasto coinvolto anche Daniel Martin, ripartito dopo qualche decina di secondi.
Sempre in discesa, è toccato a Bardet lanciarsi all’attacco, su un asfalto viscido che ha persuaso Froome a non assumersi gli stessi rischi del Delfinato. Il francese, che già aveva provato a scombinare i piani del Team Sky nella discesa del Col de la Biche, con un attacco di squadra, ha guadagnato una trentina di secondi. Fino a raggiungere Warren Barguil, unico superstite di una maxi-fuga di trentotto uomini partita dopo pochi chilometri.
Su un breve strappo, poco oltre la fine della discesa, Bardet, con una scelta tattica rivedibile, si è sbarazzato del connazionale e ha provato l’assolo. I suoi inseguitori si sono però coalizzati, e a 2 km abbondanti dal termine l’azione del francese si è esaurita.
Froome ha tentato un allungo sconcertante a 1 km dal termine, imitato 500 metri dopo da Fuglsang. Nessuno ha potuto però scongiurare la volata, in cui Uran e Barguil hanno tagliato il traguardo quasi appaiati. Ad alzare le braccia è stato il francese, ma il fotofinish ha trasformato il suo pianto di gioia in pianto di delusione. La vittoria acquista ancora maggiore valore alla luce del problema al cambio con cui il colombiano ha dovuto convivere negli ultimi 15 km, dopo che Daniel Martin, nella caduta, ha urtato la sua bici e provocato il blocco del cambio.
Froome, malgrado lo scatto scellerato di poco prima, ha trovato ancora la forza per cogliere il terzo posto e incrementare di 4’’ il vantaggio su Aru e Bardet, ora i due rivali più vicini. 18’’ il distacco del campione italiano, 51’’ quello del beniamino di casa. La risalita dei due è stata agevolata dal ritiro di Geraint Thomas, che si è fratturato la clavicola in una caduta nella discesa del Col de la Biche.
Salvo per Barguil, nelle prime posizioni dell’ordine d’arrivo si trovano i primi cinque della nuova classifica generale: Uran è quarto a 55’’ dalla maglia gialla, Fuglsang è quinto a 1’37’’. 7” più indietro Martin, che dopo la caduta è riuscito a riprendersi e ad accodarsi a un gruppetto composto da Yates (ora 7° in graduatoria a 2’02’’), Quintana (8° a 2’13’’), Landa (9° a 3’06’’) e Bennett (10° a 3’53’’).
Chi invece deve abbandonare ogni velleità di vittoria o di podio è Alberto Contador: crollato sul Mont du Chat, lo spagnolo ha concluso a 4’19’’ dai migliori, e rende ora 5’15’’ in classifica generale a Froome.
Matteo Novarini
CLASSIFICA DI TAPPA
1 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac 5:07:22
2 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb
3 Christopher Froome (GBr) Team Sky
4 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
5 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
6 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
7 George Bennett (NZl) Team LottoNl-Jumbo 0:01:15
8 Mikel Landa (Spa) Team Sky
9 Daniel Martin (Irl) Quick-Step Floors
10 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
CLASSIFICA GENERALE
1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 38:26:28
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:18
3 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:51
4 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac 0:00:55
5 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:01:37
6 Daniel Martin (Irl) Quick-Step Floors 0:01:44
7 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:02:02
8 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:02:13
9 Mikel Landa (Spa) Team Sky 0:03:06
10 George Bennett (NZl) Team LottoNl-Jumbo 0:03:53