ROUTE DU SUD: LA SFIDA ALL’ULTIMO SECONDO VA A DILLIER
Ottime prestazioni degli italiani nelle prime due frazioni della Route du Sud, ultimo banco di prova francese prima della Grande Boucle. Successo finale per l’elvetico Silvan Dillier che precede di soli 7″ l’ecuadoriano Carapaz, vittoria parziale per Elia Viviani nella seconda tappa
E’ l’ultima corsa a tappe di un certo rilievo prima del Tour de France, lo scorso anno conquistata da Nairo Quintana. Stavolta il colombiano non era della partita e l’unica vera stella al via era il britannico compagno di squadra di Froome Geraint Thomas, reduce da un Giro d’Italia che lo avevo visto costretto al ritiro a causa della caduta nella tappa del Blockhous.
La 41a edizione della Route du Sud è scattata giovedì 15 giugno con una prima tappa di 176,6 Km disegnata tra Villeveyrac e Saint-Pons-de_Thomières e caratterizzata da una fuga da lontano, partita dopo una manciata di chilometri dal via e composta inizialmente da tre corridori – l’elvetico Dillier (BMC), i francesi Gesbert (Fortuneo) e Loubet (Equipe Cycliste Armée de Terre) – successivamente raggiunti da un gruppo di inseguitori. Le rampe successive spezzettano il gruppo e in testa rimarranno Dillier e Loubet, che verranno nuovamente raggiunti una volta scollinati dal Col de Bane. L’azione decisiva si verifica sul falsopiano che preceda l’ultima salita, quando Loubet se ne va e prende un minuto al gruppo inseguitore; neanche l’attacco di Elissonde (Sky) riesce nell’intento di scalfire il vantaggio del battistrada che si invola verso il traguardo in solitaria: alla fine saranno 22” i secondi a dividere il vincitore da Dillier e dall’italiano Mauro Finetto (Delko Marseille Provence KTM).
Nella seconda tappa, quasi 174 Km con arrivo a Saramon, il tricolore sventola sul gradino più alto del podio e a portarcelo è il campione olimpico Elia Viviani (Sky), alla seconda vittoria stagionale. Anche oggi la gara vede protagonista fuga, alla quale partecipano Olaberria (Euskadi), Scotson (BMC) e Menut (HP BTP), che arrivano a toccare i sei minuti di vantaggio. Questa volta, però, il gruppo non lascia fare: Sky e l’Equipe Cycliste Armée de Terre del leader della classifica Loubet collaborano nell’inseguimento, assottigliando il distacco. Neanche la caparbietà di Scotson, che rimane da solo in testa alla corsa negli ultimi 30 km, può nulla contro il rientro del gruppo. La volata è una questione a due con Barbero (Movistar) a dover cedere ad uno sprint imperioso e ben impostato di Viviani. Terzo Manzin (FDJ), giù dal podio giornaliero Drucker (BMC) e Coquard (Direct Énergie). Loubet rimane leader grazie all’importante vantaggio ottenuto nella tappa d’apertura, che potrebbe consentirgli di giocarsi la vittoria fino all’ultima tappa.
La terza è la tappa regina, che prevede la scalata del Tourmalet prima delle ascese verso il Col de Gaborisse e il traguardo di Gèdre. Proprio sul Tourmalet abbiamo già un colpo di scena: davanti rimangono 11 corridori e tra questi ci sono l’italiano Gianni Moscon (Sky), il vincitore della tappa di Canazei del Giro Rolland (Cannondale) e il secondo della classifica generale Dillier, mentre manca il leader della Route du Sud Loubet, che scollinerà con 2’30” di ritardo. Situazione del tutto analoga nell’ascesa successiva, con il gruppo che ora passa a 4’. Nei chilometri seguenti torna sui primi anche Dillier, il cui unico interesse è prendere distanza dagli inseguitori, anche se questo vorrà dire non poter rispondere all’attacco di Moscon ad una manciata di chilometri dal traguardo. È quindi sfida a due con Dillier a salire del suo passo per vestire la maglia di leader mentre davanti la battaglia si infiamma tra l’italiano e Rolland, che avrà la meglio sul portacolori del Team Sky.
Dietro, per la classifica l’unico a tenere è l’ecuadoriano Carapaz (Movistar) che, assieme al colombiano Urán (Cannondale), va a riprendere e superare per pochi secondi Dillier. In classificaa generale i due si ritrovano staccati di 1” a favore del corridore elvetico grazie all’abbuono di un traguardo volante.
L’ultima frazione, 154 km con poche insidie prima dell’arrivo sulla pista del circuito automobilistico Paul Armagnac di Nogaro, è una lunga lotta sul filo dei secondi tra il gruppo guidato dal Team Sky e i nove fuggitivi. A spuntarla sono proprio questi ultimi, poichè il ricongiungimento con il plotone avviene proprio in fase di volata, quando ormai per i velocisti non c’è più nulla da fare e il neozelandese Scully (Cannondale) è lanciato verso la vittoria. Il migliore del gruppo, ancora Viviani, si piazzerà soltanto settimo. Per quanto riguarda i giochi di classifica ad avere la meglio è il leader Dillier, che riusce a guadagnare 6” sul traguardo a causa di un “buco” nel gruppo, durante la volta, comunque quando ormai Carapaz aveva già perso ogni speranza di ribaltare il risultato.
Andrea Mastrangelo