CAPOLAVORO ASTANA: FUGLSANG RIBALTA IL DELFINATO

giugno 11, 2017
Categoria: News

Attacchi e contrattacchi per tutto il giorno nell’ultima tappa della corsa francese. Ne approfitta il danese, che beneficia anche di un attacco da lontano di Fabio Aru, si invola sul Plateau de Solaison e sfila la maglia gialla a Richie Porte. Il sardo chiude quinto in classifica generale.

È solo giugno, ma l’ottava tappa del Giro del Delfinato ha già posto una seria candidatura a corsa dell’anno. Una frazione breve, 115 km appena, che ha visto bagarre su tutte e quattro le salite in programma (Saisies, Aravis, Colombière e Plateau de Solaison, inedito e durissimo arrivo in salita). Battaglia che ha premiato il gioco di squadra della Astana, capace di giocare al meglio la carta dei due uomini di classifica: Fuglsang e Aru, rispettivamente terzo e quarto alla partenza.
Il primo a muoversi è stato il sardo, partito all’inseguimento di Valverde nel tratto iniziale della Colombière. Per il murciano si trattava del secondo attacco di giornata, dopo quello prodotto sul Saisies. Nel mezzo, aveva provato a due riprese anche Chris Froome, sulla prima e poi sulla seconda salita: Richie Porte aveva risposto con prontezza, ma la BMC ne era uscita decimata.
Valverde e Aru hanno guadagnato in breve una quarantina di secondi su una maglia gialla troppo preoccupata di chi era rimasto alla sua ruota per inseguire chi aveva allungato. Daniel Martin ne ha approfittato per contrattaccare, trovando la replica e la collaborazione di Fuglsang e Bardet. Un terzo gruppo, comprendente Meintjes, Buchmann e Contador, si è avvantaggiato in un secondo tempo, mentre Porte e Froome continuavano a studiarsi. A 1 km dalla vetta, Aru, lontano 1’41’’ dal tasmaniano alla partenza, viaggiava ormai a pochi secondi dalla maglia gialla virtuale. È stato allora che Froome ha assestato il terzo scatto di giornata e che ha così messo per la prima volta in difficoltà Porte.
In cima alla Colombière, Aru e Valverde vantavano una trentina di secondi sul gruppetto di Fuglsang, un minuto circa su Contador e compagni, e poco di più su Froome. La maglia gialla non era lontana, ma il britannico del Team Sky ha dimostrato una volta di più di poter ormai considerare la discesa come un terreno su cui far male agli avversari, andando a riprendere i due drappelli che lo precedevano e a dilatare il margine sul capoclassifica.
Aiutato da Kwiatkowski, spedito in fuga al mattino e riassorbito nella discesa della Colombière, il keniano bianco ha neutralizzato anche la coppia di testa dopo pochi metri della salita verso il Plateau de Solaison, quando Porte pagava ormai più di un minuto.
I duellanti hanno inscenato per qualche chilometro una cronoscalata, in cui l’australiano è parso però subito più brillante. Delle difficoltà di Froome si è accorto per primo Daniel Martin, partito all’attacco a 7 km e mezzo dalla conclusione. Tutti hanno cercato di reagire, ma soltanto Fuglsang ha saputo guadagnare la sua scia. E quando, un paio di chilometri più su, il danese si è sbarazzato anche dell’irlandese, è stato chiaro che la sfida per la maglia gialla era diventata fra lui e Porte.
Gli ultimi 5 km, con Valverde e Contador già alla deriva, sono diventati uno spettacolare uomo contro uomo, con le energie di tutti ormai al minimo. Fuglsang e Martin hanno conservato le rispettive posizioni, separati sul traguardo da 12 secondi. Meintjes si è involato da solo verso il terzo posto di giornata, a 27’’ dal vincitore, mentre Buchmann, dopo aver pagato il tentativo di replicare al sudafricano, si è ripreso e ha chiuso quarto, a 44’’. Aru, pur provato dai 30 km di avanscoperta, ha trovato ancora la forza di tagliare il traguardo quinto, a 1’01’’. Un secondo più tardi ha concluso Bardet, mentre Porte ha accusato 1’15’’: esattamente il margine che poteva gestire al via su Fuglsang, premiato però dai 10’’ di abbuono raccolti con il successo parziale.
Il tasmaniano, privato in extremis di un Delfinato che era parso quasi dominare fino a ieri, si può consolare solo con il pensiero della nuova dimostrazione di superiorità nei confronti di Froome, raggiunto e staccato di 21’’ nel finale. Il keniano bianco si ritrova addirittura fuori dal podio, scalzato per un solo secondo da Daniel Martin (1’32’’ contro 1’33’’). Vicinissimo anche Aru, quinto a 1’37’’, ma soprattutto capace di mettere in mostra gambe e volontà che non si vedevano dalla Vuelta di due anni fa.

Matteo Novarini

CLASSIFICA DI TAPPA
1 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 3:26:20
2 Daniel Martin (Irl) Quick-Step Floors 0:00:12
3 Louis Meintjes (RSA) Team UAE Emirates 0:00:27
4 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:00:44
5 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:01:01
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:02
7 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team 0:01:15
8 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:01:36
9 Rafael Valls (Spa) Lotto Soudal 0:01:41
10 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:03:30

CLASSIFICA GENERALE
1 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 29:05:54
2 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team 0:00:10
3 Daniel Martin (Irl) Quick-Step Floors 0:01:32
4 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:01:33
5 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:01:37
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:04
7 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:02:32
8 Louis Meintjes (RSA) Team UAE Emirates 0:03:12
9 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:04:08
10 Rafael Valls (Spa) Lotto Soudal 0:04:40

Fuglsang festeggia sul podio il successo finale (foto Tim De Waele/TDWSport.com)

Fuglsang festeggia sul podio il successo finale (foto Tim De Waele/TDWSport.com)

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