PORTE MEGLIO DI MARTIN MA DE GENDT SI CONFERMA UN DURO
Nella prima tappa destinata a dare una chiara fisionomia alla classifica generale della edizione 2017 del Criterium del Delfinato, Richie Porte ha arricchito il suo palmarès con una vittoria che era certamente possibile, conoscendo le caratteristiche del tasmaniano. Il capitano della BMC non era però il favorito numero uno a causa della presenza di Tony Martin, che, complice un piccolo errore in una curva, taglia il traguardo con un tempo di poco superiore al vincitore.
Tutti aspettavano questa occasione per testarsi personalmente e per osservare la condizione di quelli che saranno i principali avversari al prossimo Tour de France. Le vere risposte in chiave Tour rimangono comunque occulte, dato che molti corridori partecipano a questa corsa proprio per trovare la condizione per la Grande Boucle, mentre altri cercano di non scoprire del tutto le proprie carte.
Coloro che non possono puntare alla vittoria finale del Tour, al contrario, sono alla caccia di vittorie parziali. Tra costoro c’è anche Tony Martin (Katusha – Alpecin), iridato contro il tempo, che da anni domina in modo abbastanza netto le prove a cronometro alle quali prende parte.
Non per nulla il fortissimo passista della Katusha era il favorito numero uno della frazione odierna. Si trattava dell’unica prova contro il tempo prevista in questa corsa, una frazione di 23 km che, se paragonati ai chilometri a cronometro previsti al Tour de France, non sono certamente pochi. In senso assoluto, però, si trattava di una prova non eccessivamente lunga e questo aspetto andava certamente a favore di un uomo come Valverde (Movistar), che spesso su chilometraggi del genere ha offerto ottime prestazioni, mentre più opaco appare solitamente in cronometro più lunghe.
In effetti, lo spagnolo che contenderà i gradi di capitano ad un Quintana che dopo aver fallito l’obbiettivo rosa vorrà rifarsi puntano ad arrivare ai Campi Elisi di giallo vestito, è stato autore di un’ottima prova, riuscendo a classificarsi terzo a 23 secondi dal vincitore Porte (BMC) ed a soli 11 secondi dal passistone Martin.
Il tedesco non è, infatti, riuscito nell’intento di portare a casa la cronometro odierna. Martin è uno che va fortissimo in tutte le prove individuali contro il tempo ma trova differenti avversari a seconda della lunghezza. Porte dal canto suo è un ottimo cronoman, ma non certo ai livelli di Martin. Oggi però il capitano della BMC si è superato perché non è solo riuscito a vincere, ma anche ad infliggere agli avversari dei distacchi non indifferenti come i 35 secondi affibbiati a Contador (Trek – Segafredo) e i 37 accusati da Froome (Sky). Va, però, notato che solitamente il keniano bianco raggiunge il top della forma proprio in concomitanza con il Tour de France e, infatti, oggi il capitano Skyi è stato battuto da ben 7 corridori.
Proprio Froome aveva previsto che oggi sarebbe stato difficile per chiunque strappare la maglia gialla a Thomas De Gendt (Lotto Soudal), che l’ha conquistata portando positivamente a termine una bella fuga nella prima tappa e che oggi è riuscito a difenderla molto bene. De Gendt è uno che si è sempre comportato discretamente a cronometro, ma soprattutto è uno che non si dà mai per vinto, un “duro” che infatti ha centrato la nona posizione nella odierna frazione con un ritardo di 42 secondi da Porte, tempo che gli consente di conservare per un giorno in più il vessillo del primato che, con ogni probabilità , dovra cedere sulla montagne anche se, pure su quel terreno, venderà cara la pelle.
Ulissi (UAE Team Emirates), che alla partenza era l’azzurro meglio posizionato in classifica (3° a 1′03″ da De Gendt), anche oggi si è confermato il migliore degli italiani accusando un minuto di ritardo, mentre Aru (Astana) ha lasciato sulla strada 1 minuto e 8 secondi: una prova discreta per il sardo che è uno di quelli che, dopo l’infortunio che lo ha costretto al forfait al Giro, sta cercando di trovare una condizione per il Tour, corsa che non era inizialmente nei suoi programmi. Buona anche la prova di Simon Yates (ORICA-Scott), fratello gemello di Adam, che è riuscito a contenere in un minuto e 3 secondi il distacco dal vincitore.
La classifica ora ha una sua fisionomia, con i big tutti nelle prime posizioni. Porte ha ora solo 27 secondi di ritardo da De Gendt, mentre Valverde, Contador e Froome sono tutti in agguato con un ritardo intorno al minuto; Ulissi è l’unico italiano nella top ten con un ritardo di 1:22.
Con una classifica di questo genere, c’è da aspettarsi una grande sfida sulle montagne, pur con tutte le premesse fatte riguardo al vero obbiettivo che i vari protagonisti perseguono in questa corsa, che non rappresenta certo il principale obbiettivo stagionale per coloro che possono puntare alla classifica generale del Tour.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team 0:28:07
2 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin 0:00:12
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:24
4 Stef Clement (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:28
5 Chad Haga (USA) Team Sunweb 0:00:32
6 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
7 Alberto Contador (Spa) Trek-Segafredo 0:00:35
8 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:37
9 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal 0:00:42
10 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:00:45
CLASSIFICA GENERALE
1 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal 13:05:53
2 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team 0:00:27
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:51
4 Stef Clement (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:55
5 Alberto Contador (Spa) Trek-Segafredo 0:01:02
6 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:01:04
7 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:01:12
8 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team 0:01:15
9 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb 0:01:17
10 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 0:01:22