ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PLAN DE CORONES
maggio 26, 2010
Categoria: Approfondimenti
Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.
Foto copertina. Immagine di “servizio”: l’indicazione per il controllo antidoping (foto Giuseppe De Socio)
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
“Garzelli si mette la Corones. Basso-Evans, è da brividi”(Gazzetta dello Sport)
Garzelli su Plan de Corones. Basso a 2′27″ da Arroyo(Corriere dello Sport – Stadio)
Garzelli on top in mountains (The Daily Telegraph)
Le chrono pour Garzelli(L’Equipe)
Gadret 3e de la 16e étape : “Mon Giro est réussi” (Le Monde)
Arroyo mantiene el tipo(As)
Arroyo cumple con el Plan
Garzelli gana la etapa y Arroyo sigue de rosa(El Mundo Deportivo)
Garzelli gagne, Arroyo s’accroche(Le Soir)
Garzelli remporte le contre-la-montre(La Dernière Heure/Les Sports)
Garzelli gagne le chrono en montagne (actu24.be)
Cadel Evans klautert terug (De Standaard)
Garzelli: “Arroyo sera dur à battre” (Sud Presse)
Garzelli beats Evans in Giro d’Italia mountain time trial(USA Today)
Garzelli Wins Giro Stage (The New York Times)
Evans back to fourth in Tour of Italy (The Age)
Evans digs deep to stay in contention (The Australian)
Evans climbs up to fourth (Herald Sun)
Evans climbs in standings (The Daily Telegraph – Australia)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
S: Se Evans vuole vincere il Giro, è oggi che deve battere il colpo. Non vedo altri che possano contrastare Basso da qui a Verona.
H: GARZELLI: stupefacente per i distacchi rifilati agli altri che invece sono stati molto vicini tra loro e per il fatto che sono maturati quasi per intero nella seconda parte; è vero che è un corridore molto adatto alle cronoscalate (nel 2000 vinse un Giro con una tappa simile a una cronoscalata e nel 2009 fu 2° sul Blockhaus in una tappa di 83 km) e che negli ultimi giorni si è risparmiato ma da qui a dire che potesse dominare oggi ce ne passa
EVANS: ha fatto quello che doveva, vale a dire recuperare su Basso quel tanto che bastava per poter far sì che il varesino dovrà nuovamente staccarlo nei prossimi giorni per vincere il Giro
GADRET: sorprendente ma non più di tanto, l’abbiamo già visto in passato andare forte sulle grandi pendenze e già nel 2006 fu protagonista sul Furcia
NIBALI: uno dei protagonisti in positivo, pensavo che perdesse molto di più e con la situazione attuale in classifica potrebbe essere utile a Basso attaccando da lontano nei prossimi giorni
SCARPONI: come ogni tanto gli succede ha pagato dazio nel finale, la sua prova resta discreta ma non ha guadagnato abbastanza sui suoi rivali per il podio
BASSO: non è uno specialista delle cronoscalate ma è andato meno bene del previsto, rimane il favorito del Giro ma deve guadagnarselo a differenza di due giorni fa quando il suo successo sembrava scontato
VINOKOUROV: l’impressione è che salterà in aria nei prossimi giorni, oggi come su Grappa e Zoncolan si è salvato a stento ma i prossimi tapponi gli sono nemici
CUNEGO: in passato ha fatto discrete cronoscalate ma evidentemente lui che è un corridore di fondo non ha digerito una prova di soli 13 km dopo il giorno di riposo; dovrebbe tornare competitivo nei prossimi giorni a partire da domani, a caccia di una tappa
ARROYO: bravissimo, ha perso molto meno di quello che pensavo e se continuo a credere che non potrà vincere il Giro le sue chances di salire sul podio sono molto aumentate
PORTE: anche lui si è difeso benissimo ma da lui me l’aspettavo viste le sue doti di cronoman; un piazzamento finale nei primi 7-8 è alla sua portata
SASTRE: prestazione non da buttare via visto che anche lui è un corridore di fondo; sta di fatto che ora se vuole salire sul podio deve staccare gli avversari diretti in salita e finora è successo il contrario
PINOTTI: come sullo Zoncolan si è gestito male perdendo molto terreno nel finale ed è strano visto che di solito sa dosare bene le forze; comunque è più resistente che in passato e un posto nei 10 non dovrebbe sfuggirgli
altre considerazioni sparse, in primis i tempi che sono stati mediamente più alti rispetto al 2008 malgrado si venisse dal giorno di riposo e questo è segno di un Giro durissimo e magari più pulito di due anni fa; i distacchi sono stati anche minori di allora e stranamente quasi tutti i big sono calati nella seconda parte e non ho spiegazioni per questo, forse è dipeso dal caldo o forse lo sterrato si è leggermente deteriorato ma non mi pare
M: Non ho voglia di commentare la minchiata che è questa gara di cicloalpinismo che nulla ha da vedere con il ciclismo.
C: Quotissimo!
V: Su questo concordo anch’io! Come cronoscalata è ridicola! Però ormai possiamo farci davvero poco… E l’andazzo pare essere in questo senso, dato che l’hanno riproposta dopo pochissimo tempo dalla prima volta… Aiutoooo!!
Io sogno una “cronometro” epica, tipo un Tirano – P.so Gavia (passando dall’Aprica): togliendo il tempo massimo ovviamente, ma così da far scontrare per una buona volta i big tra di loro a distanza, senza aiuti da parte di gregari o tatticismi assurdi… So che è ingestibile o quasi a livello organizzativo, ma sarebbe uno spettacolo incredibile!
V: Tappa di una noia mortale. Come prevedibile.
Non era più bella una crono bella piatta da 50 km??
Lì fioccavano i minuti, altro che le nespolette del Plan De Corones.
C: Mi associo! Non ho potuto vedere la tappa oggi, ma solo l’idea di percorrere una pista da sci al contrario mi lascia davvero perplesso. Mi da l’impressione che si cerchi la novità “estrema” a tutti i costi, giusto per richiamare l’attenzione. A quando la cronoscalata del grattacielo Pirelli con le ventose appiccicate ai tubolari?
P: Straquoto! Tanto più che vogliono spacciare come sterrato un fondo stradale che praticamente è come asfalto. Si tratta solo di una esibizione fatta a uso e consumo del consorzio turistico locale, che secondo me ha poco a che vedere con il ciclismo. E simili considerazioni si possono fare anche sullo Zoncolan, almeno quest’anno l’hanno messo dopo altre 3 salite ed infatti si è vista più selezione. Per me a livello di pendenze non bisognerebbe andare oltre il Mortirolo.
F: Per voti e pagelle, ha scritto tutto benissimo H. Quoto quasi alla lettera.
Sulla tappa in sé: nutro anch’io parecchie riserve. C’è qualcosa di patologico in questa esasperata ricerca dell’”estremo”. Da qui a definirla una minchiata, ecco, ce ne corre. E la noia, no; oggi non mi sono certo annoiato.
PS: Per dirla con uno Zomegnan d’annata (2009), “speriamo che fra qualche mese la classifica di stasera sia ancora la stessa”. I confronti con il famigerato precedente di due anni fa lasciano pensare (anche tenendo conto che il fondo era migliore e oggi più scorrevole…). Certo qualche anomalia c’è stata anche oggi, ma non dico nulla in proposito.
PPS: Occhio a non cadere dalla padella nella brace. Una cronoscalata del Gavia sarebbe più animalesca dello sforzo richiesto oggi (anche se avrebbe, su questo concordo, più senso tecnicamente).
H: mi sembra esagerato tutto quest’ostracismo verso Plan de Corones…in primo luogo il tratto al 24% dura solo 50 metri e per il resto è una salita durissima ma ”normale”, di sicuro meno dura dello Zoncolan, e in secondo luogo come ho detto altre volte sono favorevolissimo alle cronoscalate in genere, è vero che non premiano i corridori di fondo ma le tappe per i corridori di fondo in questo Giro non mancano e dunque non vedo perchè non debba esserci anche una cronoscalata
J: E’ il parere che condivido maggiormente. Ci può stare anche la cronoscalata, ma a Verona si doveva fare una crono vera da 40 km tutta piatta!
M: L’ostracismo è mio e “minchiata” è stata un’espressione un po’ forte che ho usato per mettere in evidenza l’inutilità di questa tappa. Ma è una mia opinione, dalla quale si può dissentire o meno senza problemi.
Nemmeno io ho qualcosa contro le cronoscalate, ma penso che debbano essere realizzate su percorsi che permettano anche dei contenuti tecnici e, sempre secondo me, a Plan de Corones di contenuti tecnici non ce ne sono stati.
Nemmeno io mi sono annoiato ieri, ma non mi sembra una cosa degna di una corsa a tappe vedere ciclisti arrancare a 10 all’ora su una salita (mi sembrava di vedere me nei miei giorni migliori) creata per l’occasione, poi.
Una cronoscalata dovrebbe permettere di spingere, di realizzare distacchi. Io la vedrei bene sul Terminillo, per esempio, o sul Pordoi, al limite sullo Stelvio, anche se lì c’è il problema della quota elevata che la renderebbe oltremodo dura.
OGGETTO: IL SUCCESSO DELLO ZONCOLAN
N: Un trionfo mediatico ed anche organizzativo. Sicuramente un successo di CAINERO che ha già promesso il Crostis (seppur non nei prossimi anni). Io però mi ricordo di aver scoperto (come tutti, Cainero compreso) lo Zoncolan grazie agli articoli di H. Allora sembrava impossibile che il Giro osasse ed invece…. un trionfo!
Grazie H. per aver svelato il mostro.
C: Continuo invece a pensare che salite come lo Zoncolan siano troppo dure. Inserirla nei grandi giri la trovo una forzatura estrema, usata solo come spot promozionale e senza troppa valenza tecnica. Così come viene fatto in Spagna con l’Angliru.
Il massimo di durezza come salita per un grande Giro per me è rappresentata dal Mortirolo, che , avendo anche una discesa praticabile, è di più facile gestione. Le salite estreme, soprattutto dove è obbligatorio iserirle come arrivo di tappa, sarebbe meglio le lasciassero ai cicloamatori.
J: Una volta ogni 3 edizioni ci può anche stare.
M: Non è che ci sia tanta differenza fra le due salite, è forse invidia perchè qualcuno ha racimolato un pò di soldi e con qualche conoscenza ha portato lo spettacolo da noi e non dalle vostre parti?
F: Sono d’accordo. Sarebbe avvilente trasformarlo in una consuetudine. Peggio che mai piazzandolo alla fine di una tappa breve e pianeggiante (sul genere del Block Haus 2008). Il valore della giornata di ieri nasceva anche dal lungo chilometraggio, con asperità secche e rognose che si sono accumulate nelle gambe dei corridori. Per conto mio, un gruppo che si sgrana e arriva alla spicciolata è un segnale chiaro; ieri si è fatto sul serio, in una cornice di pubblico che ha reso l’evento probabilmente memorabile. Un successo.
H: Troppo buono, N. Non ingigantire i miei meriti. Io mi limito a divulgare i suggerimenti e le notizie che raccolgo dalla base. Grazie a voi, quindi. Grazie a voi tutti, che siete un patrimonio di conoscenze inestimabile per il mondo del ciclismo e del cicloturismo. Nel caso dello Zoncolan, ad esempio, io mi sono limitato a dare spazio alle segnalazioni di un amico, il friulano Sandro Supino, tra l’altro autore di Ediciclo, il primo a parlarmi dello Zoncolan. Se non ci fosse chi, come te, come voi, come noi, ha la passione di andare in perlustrazione su questa o su quella montagna e, alla fine della sua esperienza, dà inizio al tamtam, con gli amici, sul web o sugli organi di stampa, forse le bellissime salite come lo Zoncolan non arriverebbero al Giro d’Italia. E grazie a te, a voi o, se vuoi, grazie a noi che il Tour, il Giro e la Vuelta si arricchiscono di nuove grandi pagine di storia scritte su nuove montagne che nei prossimi decenni saranno ricordate. Grazie a voi, quindi. A voi tutti.
C: Assolutamente no!
Col Mortirolo mica ci guadagno io. E non è neanche dalle mie parti. Nel 2007 ero all’arrivo dello Zoncolan e vedere che un arrivo di tappa viene posizionato su una piazzola di 30 metri quadri l’ho trovata una cosa estremamente ridicola. E lo penserei anche in caso di arrivo a Punta Veleno che è ad un tiro di schioppo da casa mia.
E tra le due secondo me c’è una bella differenza sia come durezza massima, sia e soprattutto per il fatto che il Mortirolo può essere inserito come salita intermedia.
H: Beh, anche lo Zoncolan può esseere utilizzato come salita intermedia, volendo. Lo spazio, sul Kaiser, effettivamente è molto scarso, però non è che, ad esempio, Hautacam o Alto de Angliru abbondino di ettari.
C: Infatti ho la stesso parere contrario su Angliru ed Hautacam (che non conosco personalmente ma che dalle immagini televise sembrano poco più che dei piazzali). Come pure sono contrario riguardo l’arrivo sul Plan di domani, dove addirittura la strada se la sono inventata.
Sullo scendere dal Kaiser, beh con quei primi 3 Km di discesa verso Sutrio, io la vedo veramente dura.
H: D’accordissimo sul Corones. E’ una forzatura. Un autentico artificio.
R: A me personalmente la salita dello Zoncolan, se inserita una volta ogni tre o quattro anni piace, meglio ancora come quest’anno, messa alla fine di un duro percorso.
Per quanto riguarda lo spazio di arrivo dell’Hautacam, avendolo fatto tre anni fa, vi devo contraddire perchè il piazzale a disposizione è molto ampio, diverso se l’arrivo lo posizionano al col du Tramessel un paio di Km sopra.
G: Ho paura che un primo vincitore il giro lo abbia già: Zomegnan. Copio e incollo dall’Equipe:
“J’ai rarement vu autant de monde dans une etape.”
“en tt cas dommage que le tour et sa caravane publicitaire se refuse a ce genre d ascension. Le giro n’est très peu médiatisé en France et c’est bien dommage! Il n’y a pas eu une étape ou il ne s’est rien passer, plein de rebondissements..En tout cas, le Tour de France devrait s’inspirer du Giro.”
“A quand les forts pourcentages, les cols inconnus sur le Tour?”
“Le monte zocolan l’enfer cette endroit on devrait l’intégrer dans le TF,des montées avec un % phénoménale,l’alpe d’huez-ventoux-pyrennees de la gnognotte bravo Yvan ta frappé un grand coup là,le tour de France feras figure de cyclo-tourisme a coté du giro”
S: Lo Zoncolan è stato un successo tecnico popolare e mediatico, tanto da da avere persino i complimenti dell’Equipe……….. per fare un paragone è come se Moggi e Moratti si elogiassero…
Anche come distacchi mi pare che fra Basso e il decimo ci sono stati 3′-4′ !!!!!!!!!!
Comunque anch’io non son d’accordo per averlo tutti gli anni, ma ogni 3 sì, abbiamo tante salite vere in Italia che si posson alternare, che ne so l’anno prossimo al posto dello zoncolan mettere punta veleno, al posto del Mortirolo sto Padrio che vogliamo da anni, al posto dell’inutile Gavia la Valcava.
N: Confermo il successo fenomenale (derivato dalla grandissima organizzazione di Cainero e dalle tappe precedenti che avevano fatto lievitare l’interesse).
Naturalmente lo Zoncolan va fatto una tantum. Il vantaggio è che in Italia si possono ruotare almeno una decina di Giganti HC (diciamo un paio all’anno ) Zoncolan (non dimentichiamo il versante da Priola), Mortirolo, Padrio, Punta Veleno, Crostis, San Pellegrino in Alpe, ma anche Finestre, Fauniera, Agnello etc….
M: secondo me la salita simbolo del Giro d’Italia rimane lo Stelvio, che andrebbe proposta ogni anno come arrivo, poi anche se c’è stato un passaggio quest’anno il Grappa come arrivo è una salita che farebbe selezione ben più dello Zoncolan o del Mortirolo sempre se affrontata da uno dei 3 versanti più impegnativi, e lì spazio c’è nè.
N: Lo Stelvio è troppo alto per rischiare ogni anno un arrivo. Mi sa che se l’anno prossimo rischieranno il Nivolet ci sarà da incrociare le dita per il tempo.
Gravissima dimenticanza la mia nel non citare Bocca di Forca, Archeson, e Grappa da Seren… tre altre HC.
G: Bocca di Forca e Archeson sono prive di spazio.
Lo Zoncolan posto in una tappa seria si è rivelato uno splendido arrivo. Il sogno sarebbe un Crostis-Zoncolan.
Non mi dispiacerebbe nemmeno un arrivo sull’altopiano del Montasio, sul Matajur o magari sul Mangart.
M: Bocca di Forca e Archeson non vanno come arrivo: l’arrivo va posto in cima al Grappa, e ce n’è ancora da scalare!
M: Scordatevi Archeson, Bocca di Forca e Padrio: Stefano Di Santo, il cartografo del Giro, mi ha detto di conoscerle e che non sono idonee al passaggio del Giro a causa della strada troppo stretta.
C: Con tutto il rispetto per Di Santo, che stimo molto, ma non credo minimamente che il problema sia la larghezza della carreggiata. Lo Zoncolan non mi pare poi così largo, per non parlare del Cuel di Forchia o della Madonna del Colletto, o del Passo Bordala. Se ci fosse qualche “promotore finanziario”, la larghezza della strada sarebbe un problema tranquillamente superabile. In fondo anche le gallerie del Kaiser qualche anno fa erano ritenute assolutamente troppo basse.
P.S.: non me ne vogliano gli amici Friulani. Non sono geloso della popolarità acquisita per la tappa di domenica, anche se così potrebbe sembrare. Sono stato su Zoncolan, Sella Razzo e Crostis e le reputo montagne splendide. Solo trovo questa ricerca continua della salita estrema un esercizio pericoloso e poco adatto ai grandi giri che dovrebbero cercare di essere “Grandi Giri” al di là del percorso.
N: Un grande giro, per me, al 70% è il percorso e al 30% i partecipanti. Un percorso scadente sarà noioso anche coi fenomeni.
P: Mi sa tanto che il problema del Grappa non è la larghezza della strada, bensì i quattrini. In cima non ci sono stazioni sciistiche da promuovere, come Zoncolan, Plan de Corones e Tonale. Mi accontento di averlo visto quest’anno come passaggio, ma certo un arrivo in cima farebbe grande selezione da qualsiasi dei versanti.
G: Strette bocca di forca o archeson? non dicevano in tv di prendere in considerazione per i prossimi anni la panoramica delle vette? Sarebbe la prima tappa ad eliminazione: chi non cade nel dirupo vince!
J: Non sono d’accordo. Con la voglia di vincere di Basso, Vinokurov, Evans & C. ci sarebbe da divertirsi anche a vederli correre intorno ad una rotonda!
Per me 40% percorso 60% corridori.
H: Sono d’accordo con Jack. La cosa che mi ha più sorpreso negli ultimi anni è l’impegno con il quale alcuni importanti corridori stranieri partecipano al Giro. Prima Contador, Menchov e Sastre, ora Evans e Vinokourov. Il merito del successo del Giro degli ultimi anni va ascritto principalmente alla decisione di invertire le proporzioni tra partecipanti italiani e stranieri. Da quando ci sono più stranieri che italiani la corsa è aperta, senza controllo, s’infiamma al 1° chilometro e appassiona sino alla fine. E’ questo il segreto principale. Le scelte in materia di itinerario hanno un’incidenza pari al 10-15%. Almeno sul piano tecnico. Le belle salite, quelle più dure, quelle panoramiche, quelle leggendarie hanno un impatto importante sul piano coreografico, ma dal punto di vista tecnico contano molto meno.
S: 75% il percorso e 25% i partecipanti, tantevvero che pur saronniano ero insoddisfatto dei percorsi 77-85, piatti e pieni di cronometro
Addirittura nel 1986 scelsi positivamente la tappa del San Marco e Foppolo, la prima vera di montagna dopo anni al Giro, pur col mio beniamino sconfitto. Perse il Giro li’, ma la sera ero soddisfatto, prima il percorso, poi il tifo, poi i partecipanti.
Quando facevo i miei fantagiro, erano zeppi di montagne, ne feci uno di 26 tappe tutte con arrivo in salita e nessuna menzione a chi partecipava poi
Poi sul fatto che abbia senso o meno è soggettivoM è ovvio che la maggioranza dei tifosi, anche esteri che ci invidiano, pensano che le salite dure siano il sale dei GT; mentre c’è chi ne vuole di meno, c’e’ chi pensa che le crono son inutili e anti sportive, chi l’opposto, idem per le salite dure, idem per chi ritiene inutili salite “vecchie” come Aspin o Pordoi.
N: La panoramica solo con interventi di ripristino e messa in sicurezza. Dopo il successo di quest’anno con lo Zoncolan potrebbero stanziare i fondi già previsti ma utilizzati in altri ambiti vista la situazione economica.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
GIRO A SEGNO
Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello
Garzelli vince al Plan de Corones.
Eran tutti convinti di fare i conti con lo sterrato
han dovuto fare i conti con lo stempiato….
by Napo
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Brunico – Peio Terme
Brunico: cielo sereno, temperatura 21,7°C (percepiti 18°C causa vento), vento moderato da SSW (18-28 km/h), umidità al 55%, possibilità di debolissimi piovaschi (meno di 0,1 mm)
Bressanone (31,2° Km): alternanza di pioggia deboli (0,4 mm) e schiarite, temperatura 23,5°C (percepiti 20°C causa vento), vento moderato da SSW (17-26 km/h), umidità al 57%
Bolzano (71,2° Km): cielo sereno, temperatura 24,7°C (percepiti 22°C causa vento), vento moderato da SSW (17-26 km/h), umidità al 55%
Tesimo (92,3° Km): poco nuvoloso, temperatura 23,3°C (percepiti 20°C causa vento), vento moderato da S (17-24 km/h), umidità al 53%, possibilità di debolissimi piovaschi (meno di 0,2 mm)
Fondo (119,6° Km): cielo sereno, temperatura 19,1°C (percepiti 16°C causa vento), vento moderato da SSW (19-31 km/h), umidità al 55%
Malè (147° Km): cielo sereno, temperatura 20,4°C (percepiti 16°C causa vento), vento moderato da SSW (20-29 km/h), umidità al 56%
Peio Terme: cielo sereno, temperatura 16°C (percepiti 12°C causa vento), vento moderato da SW (19-28 km/h), umidità al 53%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
IERI
Processo alla Tappa speciale del giorno di riposo
De Stefano: “Benvenuti sullo Zoncolan” (erano già in diretta dal Plan de Corones)
De Stefano bis: “Gianni Savio, DS della Adroni Diquigiocattoli” (Androni Giocattoli – Diquigiovanni)
OGGI
TV Sorrisi e Canzoni (numero uscito oggi, presentazione tappa del Tonale): “Spazio dunque agli scalatori come i nostri Stefano Garzelli, Paolo Tiralongo o Damiano Cunego” (Tiralongo si è ritirato da più di una settimana)
Secondini: “L’ultima salita al 24%” (oggi c’era una sola salita)
Sgarbozza: “Nel 1969, alla Vuelta vinsi a Talavera de Reina” (Talavera de la Reina)
De Luca: “Siamo qui vicino agli arrivi” (c’erano due percorsi differenziati?)
Pancani: “Sentiamo anche l’urlo della montagna” (oddio, una frana in piena tappa!!)
De Luca: “Pieve di Marelbe“(Marebbe)
Cassani: “Ivan Basso l’ultima cronoscalata l’ha fatta tanti anni fa al Tour” (è stata quella del Mottarone nel 2006, subito dopo il Giro)
Pancani: “Gli occhi di Ivan Basso, con i quali aveva conquistato lo Zoncolan” (povero Basso, avrà perso qualche diottria)
De Luca: “Se volete chiedervi qualcosa”
Sgarbozza: “Vittorio Adorni, presidente del ciclismo mondiale” (quello è McQuaid, Adorni è solo presidente del consiglio del ciclismo professionistico)
La perla della giornata è di Pancani
“Sta suonando la campana Pace e Concordia, con un peso di 2018 TONNELLATE”
EH, LA MADONNA!!!! ROBA DA FAR VENIR GIU’ IL PLAN DE CORONES!!!
A Francè’, hai fatto la crasi tra il nome della campana (Concordia 2000) e il peso della stessa, 18 tonnellate appena.
E la pace? Boh, pace!
Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.
Speaker di radiocorsa, tappa Tarvisio – Grossglockner, Giro del 1971: “Manca un chilometro a Kehre”
Pochi secondi dopo: “Mancano due chilometri a Kehre”
Dopo dopo: “Mancano tre chilometri a Kehre”
Cos’era successo? Non si rendeva conto lo speaker che la fantomatica Kehre si allontanava sempre di più?
La spiegazione è semplice: iniziata la salita verso il Grossglockner lo speaker, che seguiva la corsa dalla macchina, si era messo a leggere le indicazioni riportate sui cippi posti su ciascun tornante dell’ascesa, che sono numerati dal basso in maniera crescente e che riportano la scritta “kehre” (tornante in tedesco)
ARCHIVIO ALMANACCO
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3a tappa Amsterdam – Middelburg
4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)
8a tappa Chianciano Terme – Terminillo
9a tappa Frosinone – Cava de’ Tirreni
12a tappa Città Sant’Angelo – Porto Recanati