FORTEPIANO A PIANCAVALLO: LA RUOTA GIRA, LE GAMBE NON TANTO
Sorprese ed emozioni in una tappa che senza un Pantani in gruppo prometteva poco. Vince finalmente Mikel Landa, Dumoulin cede la rosa a Quintana (ma per ora resta ben a tiro di cronometro).
Il mondo gira come una ruota di bicicletta, e a Piancavallo non mancano le sorprese, in una tappa un po’ scarabocchiata e che sembra fuori posto nella terza settimana. Il tracciato non era di quelli che ti mandano in fibrillazione già alla vigilia, con un’unica salita finale di spicco, preceduta da tantissima pianura e quella Sella Chianzutan quasi simbolica, così come solo simbolico pareva il nome di Sappada; Piancavallo, poi, come salita – alla pari di Oropa – brilla soprattutto per la luce riflessa del fulgore pantaniano, ma è tutt’altro che esente da difetti: lo sforzo, per lo meno, è più prolungato che a Oropa, ma un finale morbido prelude a tatticismi, rientri, giochi di squadra e quantomeno sconsiglia assalti all’arma bianca nel tratto più aspro, dove la strada larga e dritta consente pure un prolungato contatto visivo. Niente assalti a meno di chiamarsi Pantani, chiaro, ma di Pantani non se ne vedono all’orizzonte (e poi perfino il Pirata, pur attaccando a oltre 10 km dall’arrivo, non prese mai più di 30” su Tonkov, Zülle o Guerini, con i primi due in pericolosa rimonta nel facile tratto finale).
Da subito se ne va una bella fuga, con oltre una dozzina di uomini di parecchie squadre, insomma può subentrare in gruppo una certa tranquillità. E qui si insinua il germe della battaglia imminente, con una maglia rosa apparsa già nel dopotappa di ieri fin troppo investita di una certa sicumera, che traspariva ad esempio dall’invito a Nibali e Quintana a difendere il podio, ancor più che dal poco cortese auspicio di vederglielo perdere per non aver collaborato con il padrone della corsa. Ma Nibali e Quintana di podi nei Grandi Giri, tra i quali diverse vittorie ciascuno, ne raccolgono uno o due all’anno, pressoché sistematicamente ogni stagione che gli dei del ciclismo mandano in terra fin da età più tenere di quella che ha Dumoulin ora. Nibali parlerà di karma, ma anche la buona vecchia hybris si affaccia sulla scena. Viene da pensare a quella memorabile scena di “Ogni maledetta Domenica” in cui il talentuoso e giovanissimo quarterback emergente viene lasciato scoperto dai compagni in un memorabile match giocato nella tormenta, tanto perché si renda conto che in un ambiente complesso nessuno può considerarsi un fenomeno autarchico e autocrata.
In questo caso il castigo prende il retrogusto della beffa perché avviene in quel di Sappada, teatro del mitico tradimento di Roche a Visentini, che si considera, a torto o a ragione, la pugnalata alle spalle fra compagni di squadra per eccellenza: e allo scollinamento è proprio la squadra della maglia rosa, che guida il gruppo, ad aprire il gas, allungando e spezzando un peloton che spanciava mollemente. Il loro leader, però, è in fondo al gruppo, intento a chiaccherare amabilmente con il vincitore di ieri Van Garderen, pensando chissà mai a procacciarsi un gregario di lusso. La Movistar coglie al volo l’incongruenza e si mette in testa pancia a terra: intuito e prontezza di spirito per una squadra che solo ieri è apparsa tatticamente rivedibile e che queste distrazioni, in passato, le ha pagate sulla propria pelle, specie con Valverde. Si assommano la Bahrein-Merida di Nibali, e poi la Katusha di Zakarin, la FDJ di Pinot, la maggior parte dell’alta classifica vigilava ovviamente in testa al gruppone e ora collabora per condannare la debole Sunweb di Dumoulin ad un duro inseguimento.
Va qui aperta una parentesi sulla “fake news”, diffusa per errore o ad arte, a quanto pare dal General Manager stesso della Sunweb, Spekenbrink, a proposito delle circostanze dell’attacco: la voce incontrollata sostiene che l’attacco sia avvenuto quando il buon Tom era in pausa fisiologica, ma non, come l’altro giorno, a causa di un evento eccezionale e infausto imputabile a suoi errori di alimentazione o cedimenti fisici, no! La vigliaccata l’avrebbero orchestrata gli infidi ispanici durante la normalissima “pausa pipì” che nelle fasi di stanca della tappa è un evento obbligato e collettivamente rispettato (a Valverde ne fecero pagare cara una, però, ma allora nessuno si scandalizzò).
Insistiamo: una notizia falsissima, priva di fondamento alcuno, come poi dimostreranno le immagini registrate della gara e come poi ribadiranno le parole di un’altra ammiraglia Sunweb e dello stesso Dumoulin. Ma – come in ogni buona finzione – si sprecano i dettagli di colore, con il campione spagnolo Rojas accusato di essere la spia che avrebbe tallonato Tom per avvisare via radio i compari del momento esatto in cui perpetrare il blitz. Figuriamoci, dopo tutte le inopinate litanie sul fair play causate dal “pupù-gate” dello Stelvio i commentatori in rete si scatenano finché durano l’azione – e la confusione. A bocce ferme si tratterà di capire chi ha generato l’errore e perché. Già nella Vuelta 2015, e lì pure alla terzultima tappa (alla faccia della coincidenza!), la stessa squadra – e in difesa dello stesso Dumoulin, pure allora in maglia di leader – si lanciò in accuse ad Aru di aver ricevuto dal compagno Astana Luis León Sánchez un vietatissimo “cambio all’americana”, spergiurando di aver testimoni visivi del fattaccio. Che le immagini TV dimostrarono poi non essere mai avvenuto.
Chi invoca il fair play dovrebbe farsi qualche bella domanda. Naturalmente può essere che Spekenbrink sia stato “frainteso” – questa la miserella spiegazione ufficiale – dai giornalisti di Eurosport internazionale, che però di solito le lingue le sanno meglio della gran parte dei nostri, poco poliglotti, giornalisti RAI (salvo qualche nuovo acquisto). Può anche essere che i suoi corridori gli abbiano passato questa versione per salvarsi da una epica lavata di capo. Fatto sta che sia la storia sia la giustificazione poi addotta puzzano parecchio, tanto più che hanno implicato un enorme danno di immagine alle altre squadre e al Giro stesso, rafforzando oltretutto una preesistente e distorta immagine di “Movistar cattiva”, “Nibali cattivo” che, per ovvie ragioni di rivalità, molte testate anglosassoni diffondono irresponsabilmente.
Ma torniamo in gara, perché la gara si fa davvero appassionante, con le quattro formazioni di cui sopra a tirare in testa, la Sunweb dietro, coadiuvata dalla Orica di Yates, per proteggere la classifica pur non altissima, dalla UAE Emirates, per proteggere la fuga (sì, perché la fuga di 14 è ancora davanti e rischia di essere travolta dall’impeto degli inseguitori di alta classifica), dalla Lotto di Kruijswijk, dalla Trek di Mollema, come già sullo Stelvio alleata preziossima del connazionale del proprio capitano.
Il distacco resta attorno al minuto, davanti come dietro i gregari si bruciano come cerini, e quell’apparentemente futile Sella Chianzutan buttata lì con 50 km veloci prima e altrettanti dopo diventa il cardine del Giro d’Italia tutto: se infatti il ricongiungimento non avviene lì, dopo si resta senza gregari e quindi i capitani dovranno tirare tanto davanti come dietro, a tutto discapito di chi insegue che dovrà poi, con energie parimenti compromesse e molte più ansie, affrontare ad handicap l’ascesa finale. Tutti ne sono consci, e da dietro ci si riporta a mezzo minuto all’imbocco della salita. Ben presto si materializza la sfida, e la chiave di volta è il giovane Adam Yates che con una decisa progressione riporta il gruppetto con la maglia rosa, ormai ridosso all’osso, sui primi. Tutto annullato, tutto da rifare.
La fuga, che era stata ripresa frattanto, si rigenera con una buona parte dei medesimi elementi che già la componevano, evidentemente mentalizzati in tal senso, e qualche aggiunta di rilievo: Visconti, gregario di Nibali, e Rojas, per Quintana, che si unisce a Herrada. E poi Landa per la Sky e Luisle Sánchez per l’Astana (proprio un paio di protagonisti delle fantasiose invenzioni del team Giant o Sunweb!). C’è ancora Rui Costa, pezzo forte della prima fuga, alla cui protezione aveva lavorato la sua UAE Emirates. Il gruppo boccheggiante prende fiato e lascia fare, così ci troviamo con la tipica situazione di “due corse nella corsa”. Cominciamo dalla gara per la tappa, in mano ai fuggitivi.
L’uomo Astana prova giustamente ad anticipare in pianura e accumula col francese Molard quasi un minuto di vantaggio, ma quando le pendenze cominciano a fare male si pianta ineluttabilmente e viene ripreso e saltato da un intraprendente Rui Costa, a propria volta – la ruota gira – ribaltato nello stesso modo da Mikel Landa, al terzo tentativo su tre tapponi alpini! Secondo nei precedenti due, in entrambi i casi perdendo la volatina, stavolta ha ben chiaro che deve arrivare solo, e ce la mette tutta scavando ben presto un solco incolmabile che lo possa tutelare negli ultimi km pianeggianti. Il piano è coronato da successo e Mikel, enorme protagonista sulle montagne dopo lo sciagurato scontro con la moto ai piedi del Blockhaus, può dedicare in lacrime la vittoria all’amico Scarponi. Maglia blu di miglior scalatore che raramente fu altrettanto meritata nei Grandi Giri recenti (e vediamo se dopo aver ripristinato il ciclamino per quella a punti torna il verde per le montagne).
Secondo Rui Costa, pure lui collezionista di secondi posti in serie, bravo ma sfortunato, e ormai a corto di occasioni, terzo è Rolland, di nuovo alla ventura dopo la bella vittoria dell’altro giorno, che gli fornì l’occasione per farcelo tifare un po’ di più col racconto del risveglio spontaneo, senza sveglia, all’alba dello Stelvio, per l’emozione di un ciclismo fatto di strade epiche e fughe senza l’occhio sul potenziometro.
A proposito… veniamo agli uomini di classifica. La Movistar predispone i propri uomini, quelli rimasti in gruppo e pian piano quelli ripresi dalla fuga, per impostare un ritmo alto, che immediatamente respinge Dumoulin nella parte arretrata del gruppo nemmeno poi tanto selezionato. Le gambe sono dure per tutti, dopo quella seconda ora di gara a velocità folli, e i gregari del team spagnolo non possono spingere con troppa veemenza, anche se poi i numeri ci diranno che il passo è stato sostenuto. Dumoulin fa l’elastico, la maglia rosa orbita in fondo alla fila o di poco staccata, poi staccata di netto: il sospetto di un bluff o del solito “salire del proprio” inizia a diventare meno realistico. Il compagno Geschke è fondamentale per evitare il naufragio, che peraltro non è propiziato da chissà che andature là davanti.
Finiscono i Movistar e subentra Pellizotti: il pur bravissimo corridore è un po’ attempato e anche con una gran prestazione non si può dire che sgombri il campo. La maglia rosa pencola là dietro, spesso in vista, i migliori restano in dieci, una dozzina quando recuperano elementi dell’avanscoperta. Ma tra i grandi non si vedono quegli scatti che farebbero pensare a una volontà di dare il colpo di grazie. Però forse più che la volontà manca la possibilità, o magari prevale il timore di spendere tante energie per poi vedersi riavvicinati dalla piccola muta di inseguitori nel facile tratto finale. Visconti viene ripreso ed è di scarsissimo aiuto: sembra dare una tirata fin troppo baldanzosa, che nessuno segue, e poi si stacca nel momento del massimo bisogno, il finale! Domani è l’ultima chance, per lui, di dimostrare che è votato alla causa di Nibali più che alle proprie ambizioni di tappa. Pellizotti è invece monumentale… finisce il lavoro, molla, ma poi rifiata e si mette di nuovo in testa, a fronte dell’impasse tra i capitani. Quando mancano 3 km di salita vera, e circa quattro di falsopiani, allunga secco un coraggiosissimo Pinot, già ieri brillante nel finale dopo aver corso in difesa durante la tappa e dopo i tentennamenti sui grandi dislivelli dello Stelvio. Non lo prenderanno più fino alla fine, ma purtroppo si conferma che il conservatorismo non era privo di logica: lo sforzo intenso e solitario gli vale tra i 6” e i 15” rispetto ai più immediati inseguitori. Poca roba… a meno che non si rivelino domenica quelli che gli fanno vincere il Giro! Bravo lo stesso.
Nibali e Quintana si marcano, pochi i timidi accenni di allungo ma l’unico sussulto è un salto di catena di Nairo, dopo il quale il colombiano si fionda sui primi con una rapidità sorprendente: ci è o ci fa? Ne ha o non ne ha? O è stata solo la botta di adrenalina di un momento ad accendere la scintilla nelle gambe?
La corsa si trascina stancamente fino al finale, con Dumoulin dietro in crescente difficoltà (brutto segno vederlo patire proprio in piano, dove solo ieri pareva poter sfasciare tutti – a meno che non fosse pure quello un bluff!).
Zakarin, corsaro degli ultimi km allunga e infligge una decina di secondi al resto, con molto meno sforzo che Pinot peraltro, e assieme lui c’è Pozzovivo, che marca strettissimo il russo con cui lotta per la top 5. Ma tutti e due sono a meno di 90” dalla maglia rosa, dunque a tiro di sorpresona nella classifica finale.
Nibali è sembrato il più in affanno nel finale, saltato anche da Yates e Jungels che duellano per la maglia bianca, arriva assieme a Mollema e al bravissimo e sorprendente ceco Hirt della CCC, in evidenza con la fuga sullo Stelvio e oggi aggrappato ai migliori. Ma parliamo di pochi secondi, anche se, come dicevamo per Pinot, in questa situazione potrebbero essere cruciali.
Poche bordate, è una guerra di trincea. Incursioni, ore al macero contro le mitragliatrici in pianura, poi lottare centimentro a centimetro col sacrificio dei gregari. Niente cariche di cavalleria, più “piano” che “a cavallo” insomma. Inganni, bluff, attese, sorprese, “the fog of the war” insomma. Tutti lì, tutti vicini, e nemmeno si capisce se è perché vanno tutti forte, in fondo al Giro più facile da una dozzina di anni a questa parte, oppure se è perché vanno tutti piano, siccome in un Giro facile si pesta dentro con medie alte e poi la gamba piange, soprattutto quando di colpo compare la salita.
Domani, nel degno scenario del Grappa, può succedere di tutto, un premio al coraggio di chi allunga mentre gli altri si guardano, o un ricompattamento in quel di Asiago con la pace dell’Altipiano a premiare i potenti passisti. Anche se, è comunque chiaro, la lunga e piattissima crono di Milano regala un pesante bonus, un vero bombardamento a tappeto, a chi saprà sfruttarla.
Gabriele Bugada
ORDINE D’ARRIVO
1 Mikel Landa (Spa) Team Sky 4:53:00
2 Rui Costa (Por) UAE Team Emirates 0:01:49
3 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac 0:01:54
4 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 0:02:12
5 Sebastian Henao (Col) Team Sky 0:03:06
6 Evgeny Shalunov (Rus) Gazprom – Rusvelo 0:03:51
7 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team
8 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina 0:05:05
9 Lorenzo Rota (Ita) Bardiani CSF
10 Ilia Koshevoy (Blr) Wilier Triestina 0:06:44
11 Thibaut Pinot (Fra) FDJ 0:08:09
12 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:08:15
13 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin
14 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors 0:08:21
15 Adam Yates (GBr) Orica-Scott
16 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
17 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo 0:08:23
18 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida
19 Jan Hirt (Cze) CCC Sprandi Polkowice
20 Jose Herrada (Spa) Movistar Team 0:08:58
21 Ruben Plaza (Spa) Orica-Scott 0:09:18
22 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:09:30
23 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ
24 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Drapac
25 Jose Rojas (Spa) Movistar Team
26 Rudy Molard (Fra) FDJ 0:09:41
27 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 0:09:56
28 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:10:41
29 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates
30 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
31 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale 0:10:58
32 Laurens De Plus (Bel) Quick-Step Floors 0:11:47
33 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
34 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:12:08
35 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo
36 Gregor Mühlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
37 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 0:12:41
38 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale 0:13:16
39 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 0:13:41
40 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 0:13:59
41 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo
42 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
43 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale
44 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
45 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:16:05
46 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom – Rusvelo
47 Franco Pellizotti (Ita) Bahrain-Merida 0:17:12
48 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:19:26
49 Simon Geschke (Ger) Team Sunweb
50 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
51 Jesper Hansen (Den) Astana Pro Team
52 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF
53 Aleksei Tcatevich (Rus) Gazprom – Rusvelo
54 Pieter Serry (Bel) Quick-Step Floors 0:19:38
55 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 0:20:59
56 Robert Kiserlovski (Cro) Katusha-Alpecin
57 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin
58 Enrico Gasparotto (Ita) Bahrain-Merida 0:22:31
59 Kanstantsin Siutsou (Blr) Bahrain-Merida
60 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo
61 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:23:23
62 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina
63 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
64 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom – Rusvelo
65 Carlos Verona (Spa) Orica-Scott
66 Omar Fraile (Spa) Dimension Data
67 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina
68 Zhandos Bizhigitov (Kaz) Astana Pro Team
69 Steve Morabito (Swi) FDJ
70 Jérémy Roy (Fra) FDJ
71 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team
72 Igor Anton (Spa) Dimension Data
73 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
74 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
75 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates
76 Jan Tratnik (Slo) CCC Sprandi Polkowice
77 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo
78 Adam James Hansen (Aus) Lotto Soudal
79 Stef Clement (Ned) Team LottoNl-Jumbo
80 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
81 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Gazprom – Rusvelo
82 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida 0:23:28
83 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 0:25:12
84 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin
85 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 0:25:41
86 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
87 Ivan Rovny (Rus) Gazprom – Rusvelo 0:26:23
88 Simone Ponzi (Ita) CCC Sprandi Polkowice 0:28:11
89 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal
90 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ
91 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ
92 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina
93 José Mendes (Por) Bora-Hansgrohe
94 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe
95 Lukasz Owsian (Pol) CCC Sprandi Polkowice
96 Diego Rosa (Ita) Team Sky
97 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal
98 Tom-Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Drapac
99 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
100 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team
101 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina
102 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac
103 Sindre Skjøstad Lunke (Nor) Team Sunweb
104 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
105 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data
106 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo
107 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF
108 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF
109 Felix Großschartner (Aut) CCC Sprandi Polkowice
110 Michal Schlegel (Cze) CCC Sprandi Polkowice
111 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates
112 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates
113 Philip Deignan (Irl) Team Sky
114 Valerio Agnoli (Ita) Bahrain-Merida
115 Simone Petilli (Ita) UAE Team Emirates
116 Michael Hepburn (Aus) Orica-Scott
117 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
118 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale
119 Chad Haga (USA) Team Sunweb
120 Edward Ravasi (Ita) UAE Team Emirates
121 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac
122 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team
123 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac
124 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
125 Luka Mezgec (Slo) Orica-Scott
126 Michal Golas (Pol) Team Sky
127 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
128 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice
129 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin
130 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo
131 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac
132 Jan Bárta (Cze) Bora-Hansgrohe
133 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
134 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
135 Pavel Brutt (Rus) Gazprom – Rusvelo
136 Laurens Ten Dam (Ned) Team Sunweb
137 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky
138 Dries Devenyns (Bel) Quick-Step Floors
139 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
140 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors
141 Iljo Keisse (Bel) Quick-Step Floors
142 Fernando Gaviria (Col) Quick-Step Floors
143 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
144 Sergey Lagutin (Rus) Gazprom – Rusvelo
145 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
146 Hugh Carthy (GBr) Cannondale-Drapac
147 Marcin Bialoblocki (Pol) CCC Sprandi Polkowice
148 Benoit Vaugrenard (Fra) FDJ
149 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team
150 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team
151 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
152 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin
153 Alex Howes (USA) Cannondale-Drapac
154 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina
155 Ángel Vicioso (Spa) Katusha-Alpecin
156 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott
157 Svein Tuft (Can) Orica-Scott
158 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 0:29:54
159 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
160 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors
161 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo
162 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe
163 Roberto Ferrari (Ita) UAE Team Emirates
164 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb 0:30:25
CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 85:02:40
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:00:38
3 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:00:43
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ 0:00:53
5 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:01:21
6 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:30
7 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo 0:02:48
8 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 0:06:35
9 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors 0:07:03
10 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:07:37
11 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Drapac 0:08:37
12 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 0:14:13
13 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:14:32
14 Jan Hirt (Cze) CCC Sprandi Polkowice 0:17:38
15 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:19:15
16 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ 0:26:04
17 Mikel Landa (Spa) Team Sky 0:31:44
18 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:32:39
19 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:33:22
20 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:33:37
21 Franco Pellizotti (Ita) Bahrain-Merida 0:45:09
22 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:50:19
23 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac 0:56:04
24 Rui Costa (Por) UAE Team Emirates 0:56:13
25 Stef Clement (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:57:13
26 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:57:39
27 Laurens De Plus (Bel) Quick-Step Floors 1:09:59
28 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team 1:10:46
29 Simone Petilli (Ita) UAE Team Emirates 1:20:17
30 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 1:21:19
31 Ruben Plaza (Spa) Orica-Scott 1:23:26
32 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 1:26:02
33 Robert Kiserlovski (Cro) Katusha-Alpecin 1:26:14
34 Kanstantsin Siutsou (Blr) Bahrain-Merida 1:27:15
35 Laurens Ten Dam (Ned) Team Sunweb 1:28:04
36 Jesper Hansen (Den) Astana Pro Team 1:29:00
37 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 1:30:18
38 Sebastian Henao (Col) Team Sky 1:34:20
39 Gregor Mühlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 1:34:34
40 Rudy Molard (Fra) FDJ 1:38:24
41 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 1:39:57
42 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom – Rusvelo 1:40:41
43 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac 1:47:08
44 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team 1:53:49
45 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:55:26
46 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 1:57:06
47 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data 1:57:16
48 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale 1:57:24
49 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo 1:57:57
50 Michal Schlegel (Cze) CCC Sprandi Polkowice 1:58:43
51 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina 1:58:45
52 Jose Rojas (Spa) Movistar Team 2:01:22
53 Jose Herrada (Spa) Movistar Team 2:02:35
54 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal 2:05:48
55 Igor Anton (Spa) Dimension Data 2:11:24
56 Steve Morabito (Swi) FDJ 2:12:47
57 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo 2:13:40
58 Simon Geschke (Ger) Team Sunweb 2:15:32
59 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 2:16:10
60 José Mendes (Por) Bora-Hansgrohe 2:18:38
61 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team 2:19:20
62 Diego Rosa (Ita) Team Sky 2:19:47
63 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 2:20:52
64 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 2:22:47
65 Carlos Verona (Spa) Orica-Scott 2:24:29
66 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 2:26:32
67 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 2:28:00
68 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team 2:32:30
69 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 2:33:38
70 Enrico Gasparotto (Ita) Bahrain-Merida 2:36:53
71 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac 2:37:54
72 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 2:41:39
73 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac 2:42:45
74 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale 2:48:11
75 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina 2:48:52
76 Jérémy Roy (Fra) FDJ 2:49:18
77 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 2:49:35
78 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 2:49:47
79 Felix Großschartner (Aut) CCC Sprandi Polkowice 2:50:04
80 Chad Haga (USA) Team Sunweb 2:52:36
81 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 2:52:58
82 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ 2:54:11
83 Omar Fraile (Spa) Dimension Data 2:55:26
84 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale 3:01:06
85 Tom-Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Drapac 3:02:25
86 Hugh Carthy (GBr) Cannondale-Drapac 3:05:40
87 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team 3:06:56
88 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 3:08:04
89 Edward Ravasi (Ita) UAE Team Emirates 3:08:11
90 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 3:09:36
91 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 3:10:29
92 Lukasz Owsian (Pol) CCC Sprandi Polkowice 3:12:34
93 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin 3:13:56
94 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:14:07
95 Dries Devenyns (Bel) Quick-Step Floors 3:17:03
96 Adam James Hansen (Aus) Lotto Soudal 3:17:41
97 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo 3:18:11
98 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo 3:18:32
99 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 3:24:00
100 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina 3:28:24
101 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 3:29:41
102 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida 3:30:29
103 Benoit Vaugrenard (Fra) FDJ 3:32:34
104 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 3:32:49
105 Valerio Agnoli (Ita) Bahrain-Merida 3:34:16
106 Jan Tratnik (Slo) CCC Sprandi Polkowice 3:35:27
107 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ 3:35:49
108 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 3:35:56
109 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 3:36:38
110 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates 3:38:02
111 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 3:39:16
112 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 3:40:39
113 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 3:41:59
114 Ivan Rovny (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:42:08
115 Sindre Skjøstad Lunke (Nor) Team Sunweb 3:42:32
116 Ángel Vicioso (Spa) Katusha-Alpecin 3:42:59
117 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 3:43:09
118 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 3:43:58
119 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 3:44:13
120 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina 3:44:32
121 Aleksei Tcatevich (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:45:33
122 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 3:45:46
123 Evgeny Shalunov (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:46:26
124 Simone Ponzi (Ita) CCC Sprandi Polkowice 3:46:45
125 Pieter Serry (Bel) Quick-Step Floors 3:46:46
126 Michael Hepburn (Aus) Orica-Scott 3:47:32
127 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott 3:50:46
128 Jan Bárta (Cze) Bora-Hansgrohe 3:51:56
129 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale 3:51:57
130 Fernando Gaviria (Col) Quick-Step Floors 3:52:35
131 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 3:53:06
132 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 3:54:01
133 Pavel Brutt (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:54:29
134 Alex Howes (USA) Cannondale-Drapac 3:56:44
135 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates 3:56:52
136 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 3:56:54
137 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice 4:00:10
138 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina 4:00:49
139 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal 4:01:01
140 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 4:01:59
141 Michal Golas (Pol) Team Sky 4:02:12
142 Luka Mezgec (Slo) Orica-Scott 4:02:18
143 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac 4:02:54
144 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 4:04:08
145 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 4:04:59
146 Svein Tuft (Can) Orica-Scott 4:08:18
147 Iljo Keisse (Bel) Quick-Step Floors 4:13:47
148 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Gazprom – Rusvelo 4:19:11
149 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 4:19:23
150 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin 4:23:10
151 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors 4:24:06
152 Roberto Ferrari (Ita) UAE Team Emirates 4:24:19
153 Lorenzo Rota (Ita) Bardiani CSF 4:24:25
154 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 4:25:48
155 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 4:26:07
156 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors 4:27:07
157 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb 4:27:32
158 Ilia Koshevoy (Blr) Wilier Triestina 4:31:44
159 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 4:32:43
160 Sergey Lagutin (Rus) Gazprom – Rusvelo 4:34:43
161 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 4:41:19
162 Zhandos Bizhigitov (Kaz) Astana Pro Team 4:45:58
163 Marcin Bialoblocki (Pol) CCC Sprandi Polkowice 4:50:07
164 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina 5:09:28

Mentre alla sue spalle si ridefinisce la classifica del Giro, lo spagnolo Landa vola finalmente a conquistare l'agognato successo di tappa da dedicare a Scarponi (Getty Images Sport)