LE ORME DI SCARPONI: IL TRENTINO DEL 2011
Il 2011 è l’anno della vittoria, pur se a “tavolino” nel Giro d’Italia. Prima di schierarsi al via della corsa Michele Scarponi aveva preso parte al Giro del Trentino, finendolo senza vittorie di tappa ma da capo della classifica generale: al termine delle quattro frazioni in programma precederà di 7” il portoghese Machado e di 33” Luca Ascani. Riviviamo quell’edizione della corsa trentina con gli articoli che pubblicammo all’epoca e ci raccontano di una corsa dominata dallo scalatore marchigiano fin dalla seconda tappa.
1a tappa: Riva del Garda – Arco (cronometro individuale)
TIC, TAC…BUSSA KLODEN
Una volta c’era l’HTC che vinceva qua e là nel calendario mondiale del ciclismo, almeno tre o quattro volte al mese se non di più. Ma dopo la partenza di Greipel ed un Cavendish che centellina al massimo le sue apparizioni, in questo 2011 stiamo scoprendo un nuovo cannibale: il Team RadioShack, per nulla sbandato dall’addio di Lance Armstrong e che con una squadra di “quasi” pensionati piuttosto che giovani virgulti sta mettendo a ferro e fuoco l’Europa e non solo.
E così la crono di apertura del Giro del Trentino va al grande favorito di giornata Andreas Kloden che, per un solo secondo, si mette alle spalle proprio uno di quei giovani virgulti che mancano agli americani: Adriano Malori, capofila di una Lampre-ISD, altra squadra abbonata ai podi ed ai successi in questo 2011.
L’ex gregario di Ullrich ha fermato i cronometri sui 15’24” nei 13 chilometri che separano Riva del Garda da Arco di Trento, un solo secondo in meno dello stesso Malori. Ma gli spunti più importanti, ovviamente, arrivano da coloro che si contenderanno la generale (con Kloden che comunque non va considerato fuori gioco visto l’attuale stato di grazia) con un Nibali che ha subito messo le cose in chiaro. Il capitano della Liquigas si è messo alle spalle tutti gli altri pretendenti, chiudendo quarto nella tappa con 10” di ritardo dal tedesco della RadioShack, ma con 17” di vantaggio nei confronti dell’altro favorito del Giro, vale a dire Michele Scarponi che adesso dovrà obbligatoriamente giocare all’attacco. Peggio ancora hanno fatto altri due “big” come Kreuziger (18” da Nibali) e Pozzovivo (42” dallo Squalo dello Stretto).
Da segnalare, sempre per far piacere all’italico tricolor, il quinto posto nella crono di un Luca Ascani (+11” da Kloden) che sta tornando quello di qualche stagione fa ed il sesto di Alessandro De Marchi (+16”). Per chiudere il podio di giornata, infine, occhio a Tiago Machado che ha chiuso a +8” da Kloden: per lui è l’ultima prova generale in vista del Giro d’Italia dove sarà il capitano.
Domani seconda tappa, 184 chilometri da Dro a Ledro Bezzecca e chi vuol recuperare secondi sul vertice ha già la prima occasione buona.
19 aprile 2011
Saverio Melegari
2a tappa: Dro – Ledro Bezzecca
VOECKLER GARIBALDINO A BEZZECCA, SCARPONI IN FORMA-GIRO
La seconda tappa del Giro del Trentino va al campione nazionale francese che conquista il sesto successo stagionale mentre l’Aquila di Filottrano strappa la maglia di leader a Kloeden e lancia un prepotente segnale in vista del Giro d’Italia. Bene Nibali, male Garzelli e Kreuziger.
La corsa, 184 km da Dro a Bezzecca con le salite di Vigolo Vattaro e Martignaga a metà percorso e soprattutto quella di Molina di Ledro, 12,5 km al 4,5% con la vetta posizionata a 5,5 km dal traguardo, è vissuta sulla fuga di Krivtsov (AG2R), De Maria (De Rosa), Zagorodny (Miche) e Torosantucci (D’Angelo & Antenucci) che hanno rapidamente acquisito un vantaggio di 5′30” ma sono sempre rimasti a tiro del gruppo tirato alternativamente da varie squadre ma non dalla Radioshack della maglia fucsia Kloeden.
Si è arrivati dunque senza scossoni, salvo una caduta che ha costretto al ritiro Patxi Vila (De Rosa), all’imbocco dell’ultima salita e, mentre davanti Torosantucci rimaneva solo al comando ma doveva presto arrendersi al ritorno del gruppo, dietro prima la Liquigas di Nibali e poi soprattutto l’Androni di Rujano e Sella hanno preso il comando delle operazioni e il loro forcing ha fatto ben presto staccare tra gli altri Ballan (BMC), Malori (Lampre) e soprattutto un Kloeden che aveva comunque già dichiarato di non puntare alla classifica generale.
Dopo un timido tentativo di Wegelius (United Health Care) la battaglia tra i big è stata accesa a 8 km dal traguardo da Francesco Masciarelli (Astana), alla ricerca di riscatto dopo un 2010 condizionato da troppi problemi fisici, e dal solito generosissimo Pirazzi (CSF), rimasto ben presto solo al comando ma a sua volta immediatamente raggiunto e superato da Voeckler. All’inseguimento del francese si è portato Scarponi e nessuno degli altri uomini di classifica è stato in grado di replicare al marchigiano che ha tirato dritto praticamente fino all’arrivo con l’alsaziano nella scia, mentre dietro si formava un gruppo di 25 corridori, dal quale perdevano contatto tra gli altri Kreuziger (Astana) e Garzelli (Acqua & Sapone), con Nibali (Liquigas) molto attivo nell’inseguimento. Sul traguardo di Bezzecca Voeckler ha regolato agevolmente Scarponi mentre la volata degli inseguitori giunti a 25” di ritardo è stata vinta da Niemec (Lampre) davanti a Morabito (BMC), Baliani (D’Angelo & Antenucci), Tiralongo (Astana), un bravissimo Ascani (D’Angelo & Antenucci) capace di rimanere con i migliori, Serpa (Androni), Nibali (Liquigas) e Taborre (Acqua & Sapone). Di questo gruppo facevano parte anche Pozzovivo (CSF), Sella e Rujano (Androni) e Machado (Radioshack) mentre Garzelli e Kreuziger hanno accusato un distacco di 1′11” e Kloeden addirittura di 5′47”.
In classifica generale Scarponi guida con 12” su Machado, 14” su Nibali, 15” su Ascani, 19” su Voeckler, 30” su Morabito e 31” su Pozzovivo e alla luce della sua superiorità in salita ben difficilmente questo Giro del Trentino sfuggirà al leader della Lampre. La terza tappa con partenza da Ledro Molina si concluderà ai 1000 metri di Fai della Paganella, ascesa di 10,7 km al 7,2% che verrà già scalata una prima volta a 33 km dalla conclusione.
20 aprile 2011
Marco Salonna
3a tappa: Molina di Ledro – Fai della Paganella
DUARTE? NO, PRIMO
La tappa di 170 km con partenza da Ledro Molina era caratterizzata dalla scalata verso Andalo nella fase iniziale e soprattutto dalla doppia ascesa di Fai della Paganella nel finale, con il primo passaggio in vetta a 33 km dalla conclusione, e non ha visto al via Kloeden (Radioshack) ormai scarico dopo i tanti successi ottenuti fin qui in stagione. La fuga di giornata è stata portata avanti dal toscano Borchi (De Rosa), dal francese Charteau (Europcar), maglia a pois del Tour 2010, e dal polacco Honkisz (CCC-Polsat) che hanno acquisito fino a 6′20” di margine sul gruppo tirato dalla Lampre del leader Scarponi e dalla CSF di Pozzovivo. Sulla prima salita verso Fai della Paganella Honkisz è rimasto solo al comando ma il suo vantaggio sul gruppo, ridotto a una sessantina di unità, è sceso a poco più di 1′ e anche il contrattacco di Pliuschin (Katusha), Pantano (Colombia es Pasion) e Rubiano (D’Angelo & Antenucci) non ha avuto esito, e nella successiva discesa anche Honkisz è stato riassorbito.
Tutto si è dunque deciso negli ultimi 10,7 km di ascesa con una pendenza media del 7,2%. Marzano e Niemec (Lampre) si sono incaricati di fare il forcing e ne hanno fatto le spese tra gli altri Sella (Androni) e Garzelli (Acqua & Sapone) mentre i primi a provarci sono stati Agnoli (Liquigas), autore di tre scatti che sono apparsi però finalizzati più a provare la gamba in vista del Giro d’Italia che a vincere la tappa, e l’immancabile Pirazzi (Androni) che ci ha provato per due volte ma è stato immediatamente ripreso dal gruppo. Ben più serio il tentativo di Rujano (Androni) che è andato in avanscoperta a 7 km dal traguardo guadagnando un centinaio di metri sul gruppo in testa al quale si segnalava un Kreuziger (Astana) al servizio dei compagni Kiserlovski e Masciarelli dopo il ritardo accusato a Bezzecca, mentre Nibali (Liquigas) dopo essere rimasto a lungo nelle ultime posizioni ha perso contatto dando l’impressione di potersi risparmiare in vista della Liegi-Bastogne-Liegi di domenica.
A poco più di 5 km dal traguardo Scarponi (Lampre) ha lanciato il suo attacco e alla sua ruota si è immediatamente portato Duarte (Geox), seguiti da Pozzovivo (CSF) e Kiserlovski (Astana) e successivamente da Machado (Radioshack) e Morabito (BMC) e i 6 si sono riportati rapidamente su Rujano mentre Costa Mendes (CCC-Polsat) ha mancato di poco l’aggancio. Nel gruppetto di testa si sono susseguiti gli scatti e i più brillanti sono apparsi sempre Scarponi e Duarte ma le pendenze meno impegnative degli ultimi 2 km hanno fatto sì che nessuno riuscisse a prendere il largo e nella volata finale Duarte ha avuto la meglio su Machado con Scarponi 3° a 3” davanti a Morabito, Kiserlovski e Pozzovivo. 7° a 8” è giunto un esausto Rujano che sembra comunque sulla strada giusta per tornare quello del 2005, 8° e 9° a 15” Szmyd (Liquigas) e Giampaolo Caruso (Katusha) e 10° a 17” un ancora sorprendente Ascani (D’Angelo & Antenucci). Tra gli altri Masciarelli (Astana) è giunto 15° a 24”, il vincitore di Bezzecca Voeckler (Europcar) 19° a 52”, Nibali 22° a 1′26”, Kreuziger 26° a 1′41”, Sella 36° a 3′51” e Garzelli 42° a 5′57”.
In classifica generale Scarponi mantiene la leadership ma viene avvicinato da Machado distaccato ora di soli 7” con Ascani 3° a 33”, Morabito 4° a 34”, Pozzovivo 5° a 35” e Kiserlovski 6° a 42” mentre Rujano è 10° a 1′18”, Nibali 14° a 1′41” e Duarte 15° a 1′42”. Tutto si deciderà dunque sull’ascesa verso Madonna di Campiglio, dove si torna per la prima volta dopo i fatti del 1999 con l’esclusione dal Giro di Pantani e tutto ciò che ne è seguito. La salita finale, meno impegnativa comunque rispetto a quella di Fai della Paganella, è lunga 13,7 km con una pendenza media del 5,4% e verrà scalata al termine di una tappa che presenta anche le ascese di Ampola, del Passo del Ballino e del Passo del Duron.
21 aprile 2011
Marco Salonna
4a tappa: Andalo – Madonna di Campiglio
KREUZIGER BEFFA SELLA, A SCARPONI LA GENERALE
Per la prima volta una corsa professionistica tornava a Madonna di Campiglio dopo il Giro del 1999 quando Marco Pantani trionfò consolidando la sua maglia rosa ma il giorno dopo fu escluso dalla corsa per ematocrito alto, evento che di fatto segnò l’inizio della sua fine. La tappa, che prevedeva oltre all’ascesa finale di 13,7 km al 5,4% anche quelle di Ampola, Passo del Ballino e Passo del Duron, è stata caratterizzata dalla fuga di uomini importanti come Sella e Vicioso (Androni), Popovych (Radioshack), Montaguti (AG2R) e soprattutto Kreuziger (Astana), in difficoltà nelle tappe precedenti ma comunque distanziato in classifica generale da Scarponi di soli 3 minuti: per questa ragione la Lampre non ha concesso più di 5′ ai battistrada stando però nel contempo bene attenta a non andarli a riprendere in modo tale che Machado (Radioshack), secondo in classifica generale a 7” dal marchigiano, non potesse prendere abbuoni al traguardo.
La strategia dei blu-fucsia ha funzionato perfettamente e all’inizio della salita finale i fuggitivi, rimasti in tre per i cedimenti di Vicioso e Montaguti, avevano 3′ di margine che si sono progressivamente ridotti sotto la spinta di Marzano e Niemiec che ha fatto male a Garzelli, mai protagonista in questo Giro del Trentino, e a un Nibali che però come verso Fai della Paganella ha dato l’impressione di staccarsi più per scelta in vista della Liegi e del Giro che per una reale difficoltà, finchè il gruppo non si è ridotto a 12 unità con tutti i migliori ad eccezione del croato Miholjevic (Acqua & Sapone) che era 8° a 58” da Scarponi.
A 4 km dalla conclusione Pozzovivo (CSF) ha acceso la battaglia tra i big andandosene in compagnia di Alex Ardila Cano (Colombia es Pasion), cugino del più noto Mauricio, ma Scarponi non ha avuto bisogno di intervenire in prima persona ed è stato riportato sotto da uno straordinario Niemiec, alla ruota del quale sono rimasti anche Kiserlovski (Astana), Duarte (Geox), l’ottimo Ascani (D’Angelo & Antenucci), Rujano (Androni) e un Machado rinunciatario che non ha mai tentato un attacco; in seguito si sono accodati a questo gruppetto anche Morabito (BMC), Voeckler (Europcar) e Francesco Masciarelli (Astana).
Davanti intanto Sella, Popovych e Kreuziger hanno proseguito nella loro azione con il vicentino quasi sempre a scandire in passo: a 500 metri dal traguardo con la salita divenuta ormai un falsopiano al 2% l’ucraino ha tentato la sortita ma è stato ripreso dapprima dallo scalatore dell’Androni e poi dal ceco che ai 300 metri è partito a sua volta e ha resistito al ritorno finale del Salbaneo imponendosi con mezza ruota di vantaggio mentre Popovych ha ceduto chiudendo con 8” di distacco. A 24” è giunto Voeckler, mai così competitivo in passato nelle salite lunghe, davanti a Machado, Scarponi, Ascani, Rujano, Duarte, Pozzovivo, Kiserlovski e Ardila Cano mentre Morabito ha pagato 28” perdendo la 4a posizione in classifica generale a vantaggio di Pozzovivo. 14° e 15° a 33” sono giunti Masciarelli e Niemiec, 16° a 1′01” Rodriguez (Androni) in un gruppetto di cui facevano parte anche Miholjevic, Szmyd (Liquigas) e Tiralongo (Astana), 41° a 3′12” Nibali e 45° a 3′50” Garzelli.
In classifica generale Scarponi, già protagonista in passato al Giro del Trentino senza però mai riuscire a vincerlo, si è imposto con 7” su Machado, 33” su Ascani, 35” su Pozzovivo, 38” su Morabito, 42” su Kiserlovski, 1′12” su Voeckler e 1′18” su Rujano, mentre Montaguti si è aggiudicato la classifica dei traguardi volanti, Kreuziger quella degli scalatori, Pirazzi (CSF) quella dei giovani e l’Astana quella a squadre. L’ultimo appuntamento per preparare un Giro d’Italia ormai alle porte sarà quello del Giro di Romandia lungo un percorso più duro rispetto a quello degli ultimi anni ma l’attenzione ora si sposta all’attesissima Liegi di domenica.
22 aprile 2011
Marco Salonna