BASCHI? NO, AUSSIE. MICHAEL MATTHEWS VINCE E SALE SU UN PODIO TUTTO AUSTRALIANO
Michael Matthews (Sunweb) si aggiudica la prima tappa del Giro dei Paesi Baschi battendo in volata i connazionali Jay McCarthy (Bora Hansgrohe) e Simon Gerrans (Orica-Scott). Il finale concitato è stato caratterizzato dalla foratura Julian Alaphilippe (Quick-Step) e dalla caduta di Alberto Contador (Trek-Segafredo).
Le caratteristiche più salienti del Giro dei Paesi Baschi 2017, dal punto di vista altimetrico, sono concentrate nella diminuzione dei terribili “altos” che costellano la zona e dellìaumento del chilometraggio dell’ultima e consueta tappa a cronometro. Sulla carta, quindi, si tratta di un percorso adatto a uomini esplosivi ma dotati anche di buon fondo. Si inizia con una tappa favorevole ai velocisti, da Pamplona a Sarriguren, per una distanza di poco superiore ai 153 km, con tre GPM piuttosto facili distribuiti nella prima metà della tappa. Dopo la partenza da Pamplona si registrava quasi subito il primo ritiro da parte dell’irlandese Sam Bennet (Bora-Hansgrohe), proprio uno dei favoriti di oggi, sofferente per una bronchite e che aveva preso il via solo per evitare alla sua formazione la pesante multa che l’UCI commina alle formazioni in caso di mancata partenza di uno o più corridori. Al km 7 si formava la fuga di giornata grazie all’azione di tre ciclisti, LluÃs Mas (Caja Rural), Yoann Bagot (Cofidis) e Igor Antón (Dimension Data). Sul primo GPM dell’Alto de Erro, al km 23, Bagot transitava in prima posizione e la fuga faceva registrare un vantaggio di circa 4 minuti sul gruppo. Dopo 36 km il vantaggio dei fuggitivi era sceso a 3 minuti. Dopo 53 km, a meno 100 km dall’arrivo, il vantaggio iniziava a scendere sotto i 3 minuti. Il gruppo era tirato dagli uomini della UAE Team Emirates, il cui capitano Ion Izagirre sente particolarmente questa corsa visto che è basco. Bagot si aggiudicava anche il secondo GPM posto al km 79, sempre in vetta all’Alto de Erro. A meno 70 km dall’arrivo la fuga aveva un vantaggio di 2 minuti e 45 secondi, mentre in testa al gruppo si portavano anche gli uomini della Sunweb. Il terzo ed ultimo GPM di giornata, l’Alto de Mezkiriz al km 70.7, se lo aggiudicava Antón mentre Bonet vinceva il primo sprint intermedio al km 92. Nel frattempo il gruppo riduceva ulteriormente il suo ritardo a poco più di 2 minuti. Bonet vinceva anche il secondo traguardo volante, posto al km 121, poi il gruppo rinveniva a tutta forza sulla fuga, nella quale il primo a rialzarsi era Antón. Il gruppo rientrava sui fuggitivi e iniziavano gli attacchi finali di alcuni ciclisti per evitare la volata di massa. Un restringimento della strada ed un breve tratto in salita a circa 5 km dal traguardo favoriva l’attacco di Julian Alaphilippe (Quick-Step). Il francese, già con una buona gamba in vista delle Ardenne, metteva tra sé ed il gruppo una decina di secondi di margine ma a poco più di 3 km dall’arrivo una foratura gli impediva di condurre in porto il suo tentativo e, anzi, lo attardava al punto di farlo guingere al traguardo 2 minuti dopo l’arrivo dai primi.. Il gruppo, molto allungato, si compattava nel corso dell’ultimo chilometro e la volata era vinta dall’australiano Michael Matthews (Sunweb) sui connazionali Jay McCarthy (Bora-Hansgrohe) e Simon Gerrans (Orica-Scott). Solo ventiduesimo è il primo italiano, Enrico Battaglin della LottoNL-Jumbo. L’australiano ottiene così la sua prima vittoria stagionale e ora conduce una classifica generale che è l’esatta fotocopia dell’ordine d’arrivo non essendo previsti abbuoni di tempo. Una caduta di Alberto Contador (Trek-Segafredo), avvenuta a 700 metri dall’arrivo, faceva perdere allo spagnolo più di un minuto al traguardo ma il suo tempo veniva neutralizzato, come prevede il regolamento per gli incidenti che avvengono entro gli ultimi 3 Km di gara.. La seconda tappa di domani, sempre con partenza da Pamplona ma con arrivo ad Elciego, per un totale di 173.4 km, presenta due GPM anche questa volta abbastanza lontani dal traguardo. E’ perciò più che probabile un nuovo arrivo a ranghi compatti, in attesa della ben più ostica tappa di mercoledì.
Giuseppe Scarfone