LA DOPPIETTA DI TYLER

maggio 18, 2010
Categoria: News

Grazie ad un finale piuttosto convulso per le stradine di Bitonto, nessuna squadra dei velocisti riesce a tenere unito il gruppo nell’ultimo chilometro e ne viene fuori, ancora una volta, una volata atipica. Alla fine, però, prevale Tyler Farrar, forse il più forte fra le ruote veloci rimaste in gruppo, che sfrutta il gran lavoro di Julian Dean che finisce terzo. Nel mezzo, Fabio Sabatini che porta a casa un altro maledetto secondo posto per l’Italia.

Foto copertina: Farrar svetta sul traguardo di Bitonto (foto Bettini)

A questo punto viene da chiedersi se sia mancanza di stimoli, di uomini o di obiettivi, oppure che ci sia anche un po’ di malasorte. Fatto sta che questo Giro d’Italia non ne vuol proprio sapere di regalare soddisfazioni ai colori italiani e anche a Bitonto c’è da ingoiare un nuovo boccone amaro per un altro secondo posto: dopo Cunego, Stortoni e Pozzato, oggi è la volta di Fabio Sabatini.


Per carità, niente da dire su chi ha vinto la frazione, vale a dire Tyler Farrar che ha ampiamente meritato visto il lavoro della sua Garmin e lo scatto veloce negli ultimi duecento metri nonostante la strada tendesse leggermente a salire. Però una considerazione va fatta: alla luce anche della prima parte di stagione, la sensazione è che il ciclismo italiano stia vivendo una fase un po’ delicata complice un ricambio generazionale che tarda ad arrivare e oramai non ci si può più affidare nemmeno ai vecchi, perché non vincono più nemmeno loro.
Anche la tappa numero 10 ha riservato il copione di sempre, oramai: partenza a razzo che di più non si può, nonostante si tratti di una delle frazioni più lunghe della corsa, e l’attacco buono è quello dell’ottavo chilometro con dentro Dupont (AG2R), Wegelius (Omega Pharma-Lotto) e Dario Cataldo (Quick Step). Il vantaggio massimo della fuga arriva dopo 36 km con 7’50”, poi lentamente diminuisce, sotto l’impulso degli uomini Sky, Htc e Garmin e a 70 chilometri dalla fine è già di poco inferiore ai due minuti.
Nonostante la veemente reazione del plotone, i tre davanti cercano di resistere ma il percorso con lunghi rettilinee e strade larghissime non li aiuta affatto. A 55 dalla fine siamo a 1’25” di vantaggio e dieci chilometri più tardi il vantaggio è già sotto il minuto. Nonostante questo la fuga rimane a bagnomaria ed il gruppo aspetterà un bel po’ prima di inghiottirseli.
L’attraversamento di Molfetta, ad una quindicina di chilometri dalla fine, è fatale per Greg Henderson che finisce faccia a terra e deve prodigarsi per rientrare nel gruppo, aiutato però da un bravissimo Dario David Cioni che nel giro di 3-4 chilometri riporta dentro l’australiano e quando, ai meno sei, tutto il Team Sky è davanti a tirare si capisce che Henderson sarà lo stesso della contesa.
Quando la strada si restringe, vanno addirittura in testa Agnoli e Basso per evitare pericoli ulteriori, con i cagnacci Evans e “Vino” alle loro spalle per non perdersi nemmeno una pedalata.
E’ ai 1.200 metri dall’arrivo, quando si entra nell’abitato di Bitonto che si sparigliano le carte: da una parte della strada il treno Garmin, dall’altra quello Milram per Forster ma, da dietro, come un indemoniato spunta fuori Matteo Tosatto che prova a cogliere tutti di sorpresa: guadagna 10-15 metri e rimane in testa fino ai trecentocinquanta metri. Anche se la sua azione, dal punto di vista personale, non servirà a nulla, ha fatto si che il gruppo si disunisse e che tutti i treni andassero a farsi benedire. Il più lesto di tutti in questo caso, però, è Julian Dean che supera Tosatto di gran carriera e prende in testa l’ultima curva. Dietro di lui c’è un piccolo buco creato, involontariamente, da Sutton (Sky) che cercava Henderson. Fiuta il pericolo Farrar che si butta dentro all’ultima curva e va a riprendere la scia del compagno di squadra, lo supera agevolmente e altrettanto agevolmente resiste al tentativo di rimonta di un ottimo Fabio Sabatini che chiude alla piazza d’onore. Terzo finisce Dean, che alza le braccia al cielo, poi McEwen e Forster. Solo settimi e ottavi i possibili favoriti della vigilia, Greipel e Hondo.
In classifica generale, nulla cambia con “Vino” sempre in rosa con 1’12” su Evans e 1’33” su Vincenzo Nibali.
Domani undicesima frazione del Giro, la più lunga, da Lucera a L’Aquila per 256 chilometri. Difficilmente vedremo una volata, visto che gli ultimi quaranta chilometri sono piuttosto movimentati e gli ultimi mille metri sono tutti all’insu nel rewind dell’arrivo del 2005 dove Danilo Di Luca beffò Marzio Bruseghin. Con queste premesse, ci saranno senz’altro degli attacchi da lontano per portar via la fuga e se il gruppo arriverà all’Aquila compatto ci saranno schermaglie fra Vinokourov ed Evans ed un arrivo del genere potrebbe favorire anche Damiano Cunego.

Saverio Melegari

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