UN DIABLO AL GIORNO

luglio 13, 2009
Categoria: News

Claudio Chiappucci commenta per noi la nona tappa del Tour che ha visto Franco Pellizotti vicino alla vittoria. Il Diablo esprime il suo parere sul poco spettacolo che i favoriti della Grande Boucle offrono, dando il suo parere sull’utilizzo delle radioline in corsa e sulla qualità di questo Tour.

A cura di Andrea Giorgini

Offre poco spettacolo il Tour 2009: la mancanza di iniziative da parte dei favoriti penalizza gli show che il pubblico dei grandi appassionati vorrebbero ogni giorno. Oggi ci ha provato Pellizotti con una fuga avvenuta dopo che il veneto ieri è uscito di classifica (il quale, prima della Grand Depart, era secondo me il capitano della Liquigas), ma la vittoria di tappa gli è sfuggita di un soffio.

A mio parere Leipheimer e Klöden hanno un po’ deluso e non si sono mai fatti vedere e mi domando perché siano al Tour, se poi le prestazioni sono queste. Penso che il ritorno di Lance Armstrong sia soprattutto mediatico e che il capitano dell’Astana, nonché grande favorito del Tour, sia Alberto Contador. Pensavo che Kreuziger facesse qualcosina di più ma sia lui che Nibali devono maturare ancora un po’ per la loro giovane età e soprattutto dovranno fare molta esperienza in più. Un motivo che aumenta il tatticismo di squadra è l’utilizzo di radioline in corsa, a cui sono contrario da sempre e che appunto non condivido.

Nel 1993 vinsi una tappa simile a quella odierna (Tarbes – Pau): negli ultimi anni gli organizzatori delle grandi corse ciclistiche puntano più a città importanti economicamente che possano sborsare più soldi di una località di montagna e definirle come sedi di tappa, di partenza oppure di arrivo. La cosa è evidente anche osservando le partenze di Vuelta 2009 e del Giro e del Tour 2010 dall’Olanda, oppure dello stesso Giro del Centenario, che ha proposto un percorso non troppo duro ma nel quale mancavano le vere salite mitiche, quelle che la gente desiderava veder affrontare dai propri beniamini.

Spero nei prossimi giorni di vedere qualcosa in più, con un Tour aperto ma più spettacolare, come lo vuole la gente.

Claudio Chiappucci

ClaudioChiappucci

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