BIS DI SAGAN. MA STAVOLTA C’È ANCHE LA MAGLIA
Il giallo sopra l’iride per uno straordinario Peter Sagan, che sta facendo man bassa nella terra dei cantoni. Il campione del mondo riesce prima con il ritmo, poi allungando a sua volta, a riportarsi su Albasini, che si era involato in precedenza, e sul fuggitivo della prima ora Dillier. Sul traguardo lo slovacco trionfa allo sprint sui due avversari e infligge tre secondi al gruppo, conquistando così il primo posto nella classifica generale.
I complimenti degli appassionati vanno oggi, prima ancora che al vincitore, allo stoico Silvan Dillier. Il corridore della BMC è partito subito dopo il via ufficiale ed è stato l’unico a giungere al traguardo insieme al vincitore Sagan ed al bravo corridore di casa Albasini, in una tappa che ha visto anche il gruppo dei migliori notevolmente assottigliato sotto la linea dell’arrivo.
La fuga di giornata è partita, come si diceva, sin dai primi chilometri, composta oltre che dal bravissimo Dillier, anche da Sven Erik Byström (Katusha), Gregory Rast (Trek-Segafredo), Mathew Hayman (Orica GreenEDGE), Branislau Samoilau (CCC Sprandi), Bruno Pires (Roth), Antwan Tolhoek e Huub Duijn (Roompot – Oranje).
Il gruppo, guidato dai Tinkoff e dai Lotto Soudal, lascia abbastanza spazio a questo tentativo e i battistrada riescono così a guadagnare fino a 5 minuti e mezzo sul plotone.
A questo punto il gruppo alza leggermente la velocità , riducendo lentamente ma inesorabilmente il gap fino ad arrivare con 2 minuti di ritardo all’ingresso del circuito finale, caratterizzato da due asperità .
Nel corso primo giro è Amets Txurruka (Orica GreenEDGE) che tenta di evadere dal gruppo sulla prima salita, ma sulla seconda asperità questo tentativo vede il proprio tramonto poiché in gruppo sono gli uomini di Sagan ad imporre un deciso cambio di ritmo che, unito alla strada bagnata, provoca un frazionamento del gruppo principale, con molti corridori che non rientreranno più e giungeranno all’arrivo in forte ritardo.
Durante il secondo giro, mentre il vantaggio della fuga iniziale continua a scendere lentamente, vi sono le prime defezioni tra i battistrada. I primi ad alzare bandiera bianca sono Samoilau, Pires e Rast che attendono di essere riassorbiti dal gruppo dal quale evade, in bella progressione, il corridore di casa Albasini che, a dispetto della maglia dei GPM conquistata al Giro di Svizzera del 2006 , non è proprio un provetto scalatore. L’elvetico riesce però a mettere in scena un allungo pregevole e a riprendere il compagno Hayman, che faceva parte della fuga iniziale e che lo aiuta a riportarsi sulla testa della corsa. Sull’ultima asperità il campione del mondo deve lavorare in prima persona, dopo aver sfruttato al massimo il lavoro della squadra. Lo slovacco non si fa pregare ed impone un cambio di ritmo che costa caro a molti, tra i quali il leader della classifica Roelandts. In vista dello striscione del GPM Sagan accelera ulteriormente e se ne va tutto solo all’inseguimento dei due di testa, raggiungendoli nel corso della discesa. Nell’ultimo tratto di pianura i tre riescono a resistere all’inseguimento, portato in particolare della Etixx e della Giant, che però non è convinto, dato che anche Roelandts riesce ad rientrare su questo gruppo abbastanza assottigliato.
Allo sprint Albasini, che non è male in volata, tenta di sorprendere Sagan ma il campione del mondo ha decisamente una marcia in più e riesce di potenza a mettere la propria ruota davanti a quella del rivale.
Il gruppo dei migliori giunge a tre secondi, regolato da Richeze che toglie l’abbuono a Roelandts e proprio in virtù delle bonificazioni Sagan conquista la maglia di leader, che dovrebbe mantenere sino alla prima tappa di montagna, prevista dopodomani.
Roelandts ce l’ha messa tutta per mantenere la propria posizione in classifica ma le salite, pur non impossibili, sono risultate fatali a lui che è un velocista. In ogni caso ha dimostrato grande tenacia riuscendo a non mollare durante il primo giro, laddove atleti più forti di lui in salita hanno ceduto e, successivamente, a rientrare in discesa sul gruppo principale, andando addirittura a disputare lo sprint per tentare di conquistare l’ultimo posto valevole per gli abbuoni. Ottima, come si era già detto, la prova di Dillier, che in fuga dalla prima battuta ha tenuto il ritmo di Albasini in salita e successivamente quello di Sagan in discesa e nel tratto finale.
Il campione del mondo è stato superlativo, sia nell’inseguimento all’ottimo Albasini, sia nella volata nella quale ha fatto valere la propria potenza su un corridore come l’elvetico dell’Orica che, oltre ad essere forte allo sprint, ha pure le giuste motivazioni per mettersi in mostra sulle strade di casa
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 4:31:17
2 Michael Albasini (Swi) Orica-GreenEdge
3 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
4 Maximiliano Richeze (Arg) Etixx – Quick-Step 0:00:03
5 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal
6 Jhonatan Restrepo (Col) Team Katusha
7 Michael Matthews (Aus) Orica-GreenEdge
8 Rui Costa (Por) Lampre – Merida
9 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Alpecin
10 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-GreenEdge
CLASSIFICA GENERALE
1 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 9:14:13
2 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal 0:00:03
3 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
4 Jon Izaguirre (Spa) Movistar Team 0:00:13
5 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 0:00:14
6 Gorka Izaguirre (Spa) Movistar Team 0:00:17
7 Wilco Kelderman (Ned) Team LottoNl-Jumbo
8 Michael Matthews (Aus) Orica-GreenEdge 0:00:18
9 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:00:19
10 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Alpecin 0:00:20