ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI UTRECHT
maggio 10, 2010
Categoria: Approfondimenti
Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità : pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà . Seguiteci.
Foto copertina: una curiosa vettura rosa che ha annunciato l’arrivo del Giro nei Paesi Bassi (www.ciclonews.it)
IL POLSO DI DAMIANO
Oggi Damiano al traguardo ha accusato alcuni secondi di ritardo: non e’ stata colpa sua, ma ha dovuto cambiare la bicicletta a 10 km dal traguardo dopo che un altro corridore lo ha urtato in un rallentamento, causato da una delle tante cadute che hanno caratterizzato la tappa.
Dispiace, ma bisogna pensare al lato positivo delle cose, ovvero al fatto che non ha avuto infortuni.
Le sensazioni fisiche sono buone.
Brent Copeland
IL LUNGO PREAMBOLO DI UNA COLTELLATA
Con l’aiuto di Mario Traversoni, professionista dal 1994 al 2002, velocista principalmente noto per essere stato gregario di Pantani alla Carrera prima e alla Mercatone Uno poi, andiamo ad analizzare “il lungo preambolo di una coltellata”, come un vecchio suiveur amata definire gli sprint.
La volata di oggi è stata condizionata da numerose cadute. Le strade strette e numerose rotonde hanno messo a dura prova i nervi dei ciclisti e, alla prima
tappa di un Giro così importante, hanno fatto la differenza.
I pronostici non sono stati rispettati al meglio anche se ha vinto il migliore, abile a sfruttare il lavoro della squadra (grande a riportare Farrar in gruppo dopo la
caduta). Non mi è piaciuto “Ale Jet” (è il soprannome di Petacchi, ndr) quando ha dichiarato che sperava in qualche cosa di più da Hondo: a mio avviso non aveva una gran gamba, non si è fidato di Danilo e ha cercato la ruota di Farrar ma oramai era tardi e la volata era
già stata anticipata. Per vincere una volata del genere la cosa migliore è prendere in seconda o al massimo terza posizione l’ultima curva. Anche
Greipel si è lasciato sorprendere: rimasto a corto di compagni ha capito poco della volata!! Mi è piaciuto Sabatini: la Liquigas Doimo ha abbozzato un treno
ma non ha creduto fino in fondo nelle doti di questo ragazzo che, una volta rimasto solo, si è arrangiato come ha potuto, ottenendo un ottimo terzo posto!!
Complimenti a Farrar, in questo giro e nelle volate sentiremo molto parlare di lui!
Mario Traversoni
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Farrar: “Ora cercherò il bis”
Evans: “Ho una squadra forte” (Gazzetta dello Sport)
Tappa a Farrar, Evans in rosa. Decidono le cadute (Corriere dello Sport – Stadio)
Sky protest over Dutch course as Wiggins crashes out of the lead in Tour of Italy (The Independent)
Tyler Farrar clinches stage as world champion Cadel Evans takes lead (The Daily Telegraph)
Farrar au sprint, Evans en rose (L’Equipe)
Farrar vainqueur, Evans en rose (Le Monde)
Farrar gana y Sastre pierde 37 segundos (AS)
Farrar se impone en el caos de Utrecht (Marca)
Farrar s’impose, Evans en rose (Le Soir)
Tyler Farrar wins Giro d’Italia’s second stage in sprint finishr (USA Today)
Farrar Prevails in Giro Stage (The New York Times)
Cadel Evans takes pink jersey in Tour of Italy (Herald Sun)
Evans in pink as Farrar wins in Tour of Italy (The Age)
Cadel Evans in pink in Giro d’Italia (The Australian)
Australia’s BMC leader Cadel Evans grabs lead in Giro d’Italia (The Daily Telegraph – ediz. australiana)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
COMMENTO ALLA TAPPA
E: Quella curva ai 200 metri potrebbe cambiare le carte in tavola. Il rettilineo non mi sembra molto largo…
E: Quante cadute! I corridori non sono più abituati alle strade strette?
P: Per fortuna che son passati dal paese della bicicletta…
H: Sarebbe ora che si riabituassero. Anche a suon di cadute. Per decenni, purtroppo, il Giro ha percorso solo autostrade e superstrade.
COMMENTO AL PERCORSO
H: Per i pappafichi che criticavano il Tour de France per aver collocato i traguardi del GPM (o Meilleur Grimpeur) su salitelle di poco conto, vorrei far notare che nella tappa di Utrecht, il Giro d’Italia 2010 (ho detto Giro d’Italia) ha previsto due traguardi della montagna (ho detto della montagna) ai 49 metri di Kaapsebossen e ai 70 metri di Amenogse Bos. E ha fatto benissimo, a mio giudizio, il bravissimo cartografo Di Santo a fare questa scelta, così come hanno fatto benissimo i direttori di corsa ad accettare la proposta. Sono sempre stato dell’idea che i traguardi volanti, siano essi per la maglia rossa o per quella verde, posti lungo il percorso contribuiscono ad animare la combattività . Ben vengano e siano tanti, sia al Giro che al Tour, i traguardi come questi. E non sono manifestazioni di irriverenza nei confronti delle vere montagne, perché i punti conquistati su queste brevi salitelle sono ininfluenti ai fini della classifica finale. Ma dove sono i pappafichi che riservavano certe critiche solo al Tour? Come mai non si sono svegliati per “condannare” anche il Giro?
G: Straquoto il tuo pensiero, io personalmente sono a favore dei GPM su queste salitelle facilissime. Benvengano questi GPM che (leggendo sull’inserto cartaceo della Gazzetta dedicato al Giro) hanno pendenze medie dell’1.5-2% e che misurano al massimo un paio di km di lunghezza.
H: Appunto. Ce ne fossero. Ne andrebbero inserite 3-4 in ogni tappa, anche nelle tappe più facili, per sviluppare la combattività .
G: Abbiamo da imparare dal Tour per queste cose… non a caso la Grand Boucle è combattiva anche in frazioni che presentano i cavalcavia, che danno tutti punti per la maglia a pois.
H: Perfetto. Ogni tappa del Tour è combattuta. Ci sono i punti da spartirsi, gli euro. Al Giro mettono i fiorellini, invece. Speriamo che qualcosa si muova. Ogni tappa del Tour ha da 2 a 3 traguardi volanti. Al Giro uno solo. Risparmiano su questo e poi buttano via i soldi per pagare tromboni e fannulloni.
S: Io veramente ho sempre criticato il Giro per dei gpm assurdi, tipo quello che fecero a Cantu’ qualche anno fa, un cavalcavia, o questi di oggi. E poi il Macerone, che son pure sempre 4 km al 5%, non è gpm quest’anno e neppure Pejo. Al confronto con Cantù e le ascese odierne, quelle sì che sono salite
Sul discorso combattivita’ concordo sul fatto che possa aiutarla, se dopo lo sprint parte un’azione.
N: Mi pare un problema morfologico. E’ chiaro che se non esistono rilievi i GPM si mettono sui cavalcavia. Se no gli sponsor come appaiono?
Il problema non sta nella tappa coi gpm sui cavalcavia, ma nelle 10 tappe consecutive coi GPM sui cavalcavia (e pare che l’abbiano capito anche al tour)
M: Se non mettevano qualche GPM andando verso Utrecht la maglia verde sarebbe rimasta nei cassetti della RCS fino a giovedì
A: Argomento interessante. Ci ho riflettuto molto e credo che gli organizzatori (in generale) farebbero bene a tornare all’antico. Ricordate la lepre? Ci vorrebbero 2-3 squadre ingaggiate apposta per fare un po’ di casino nelle prime 4-5 tappe. Chiaro che con i criteri di selezione attuali non se ne parla. Come suggerisce da tempo N. bisognerebbe ingaggiare squadre di altri continenti, con poca visibilità ma tanta voglia di emergere, e richiedere loro il massimo impegno per la prima settimana. Portare via fughe da lontano. Fare ventagli. Attaccare al rifornimento. Rompere le palle insomma. Ormai il livello medio è buono. Si trovano squadre competitive un po’ ovunque.
H: Io sono convintissimo che più gpm ci sono meglio è. Siano essi lo Stelvio o i cavalcavia. Si investano i soldi in questa direzione alla RCS, invece che in altre iniziative sciocche e prive di contenuto tecnico.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
GIRO A SEGNO
Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello
Cade Hondo a 57km dall’arrivo
Cade Blot a 50Km dall’arrivo
Cade Wiggins a 40Km dall’arrivo
Cade Pozzato a 10Km dall’arrivo
e all’arrivo… Cadel in maglia rosa…..
by N@po
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Amsterdam – Middelburg
Amsterdam: sole e nuvole sparse, temperatura 8,5°C (percepiti 6°C causa vento), venti moderati da N (11-15 km/h), umidità al 74%.
Leiden (43° Km): sole e nuvole sparse, temperatura 7,9°C (percepiti 5°C causa vento), venti moderati da NNE (12-14 km/h), umidità al 77%.
Zoetermeer (58,6° Km): sole e nuvole sparse, temperatura 10°C (percepiti 6°C causa vento), venti moderati da N (15-18 km/h), umidità al 66%.
Delft (69,6° Km): sole e nuvole sparse, temperatura 9,3°C (percepiti 3°C causa vento), venti moderati da N (20-22 km/h), umidità al 70%.
Schiedam (82° Km): sole e nuvole sparse, temperatura 10,1°C (percepiti 5°C causa vento), venti moderati da N (18-21 km/h), umidità al 65%.
Hellevoetsluis (116,6° Km): sole e nuvole sparse, temperatura 10,1°C (percepiti 4°C causa vento), venti moderati da N (19-22 km/h), umidità al 63%.
Ouddorp (134,2° Km): sole e nuvole sparse, temperatura 8,9°C (percepiti 2°C causa vento), venti moderati da N (21-24 km/h), umidità al 70%.
Renesse (155,8° Km): sole e nuvole sparse, temperatura 7,3°C (percepiti 0°C causa vento), venti moderati da N (22-24 km/h), umidità al 81%.
Domburg (190,5° Km): poco nuvoloso, temperatura 8,1°C (percepiti 0°C causa vento), venti moderati da N (24-28 km/h), umidità al 75%.
Vlissingen (213,9° Km): sereno, temperatura 10,2°C (percepiti 3°C causa vento), venti moderati da N (23-28 km/h), umidità al 57%.
Middelburg: poco nuvoloso, temperatura 8,1°C (percepiti 0°C causa vento), venti moderati da N (24-28 km/h), umidità al 75%.
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Giornata abbastanza tranquilla in casa RAI. Il passaggio a miglior vita (nel senso che è diventato un boss di Raisport) di Bulbarelli sembra che si stia facendo sentire. Oggi abbiamo assistito solo a qualche incespicamento numerico del daltonico Pancani (parlava di bandiera gialla per le segnalazioni degli spartitraffico, ma questi agitavano quella d’ordinanza, di colore rosso…. forse che nelle cuffie gli stavano passando la canzone di Pettenati?), che ha confuso il 1968 col 1969 (è nel primo anno che fu “pensionata” la maglia rossa) e ha attribuito al grande Reno la lunghezza d’una roggia di campagna (1326 METRI!)
Non ci è mancata, però, la perla di giornata, regalataci dal cronista motorizzato Andrea De Luca
“Siamo appena stati sfilati dal gruppo”
Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.
Abbiamo parlato del “Bulba” ed ecco una sua papera a dir poco profetica.
Giro 2004, 2a tappa, Genova – Alba
“La carovana lascia la provincia di Savona ed entra in quella di Cunego“. E poi Cunego da re della provincia diventò re d’Italia….
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