I DUE VOLTI DELLA GERMANIA: BIS DI GREIPEL, DELUSIONE KITTEL
Secondo successo in questo Giro per il tedesco della Lotto-Soudal che, pur non venendo lanciato al meglio da Jürgen Roelandts, riesce a prendere la ruota di Sacha Modolo per poi saltarlo negli ultimi metri e imporsi in quel di Foligno davanti a Giacomo Nizzolo, che per l’ennesima volta sfiora il successo alla corsa rosa senza riuscire a conquistarlo, e al trevigiano della Lampre-Merida. Il grande favorito Kittel, già in difficoltà sul Valico della Somma, è vittima di una foratura nel finale ed è costretto a rinunciare allo sprint. Giornata tranquilla per i big con Tom Dumoulin che conserva la maglia rosa in attesa dell’insidiosa frazione di Arezzo e soprattutto della dura cronometro del Chianti.
Dopo il primo arrivo in salita che ha riservato parecchie sorprese, con la maglia rosa Tom Dumoulin (Giant-Shimano) all’attacco e i grandi favoriti per il successo finale Vincenzo Nibali (Astana), Mikel Landa (Team Sky) e Alejandro Valverde (Movistar) che hanno, chi più chi meno, accusato una battuta d’arresto, il Giro è ripartito da Sulmona per la settima tappa, 211 km con arrivo a Foligno caratterizzati dalla pedalabile ascesa del Valico della Somma ai -41 dal traguardo e a quella più impegnativa delle Svolte dei Popoli praticamente subito dopo il via. Proprio la presenza di questa salita nelle battute iniziali ha fatto sì che fin da subito la bagarre fosse intensa, anche per via della lotta per la maglia azzurra tra Damiano Cunego (Nippo-Vini Fantini) e Tim Wellens (Lotto-Soudal) che, transitando davanti al veronese sul primo GPM di giornata, gli ha strappato il primato nella classifica degli scalatori. Subito dopo lo scollinamento è nata la fuga che ha caratterizzato gran parte della giornata, ad opera di Giulio Ciccone (Bardiani-Csf), Stefan Küng (Bmc), Axel Domont (Ag2r), Ilia Koshevoy (Lampre-Merida), Stefan Denifl (Iam Cycling) e Daniel Martinez (Wilier-Southeast), evasi di forza da un gruppo che in vetta era forte di non più di 60 elementi. A quel punto la situazione si è assestata con i battistrada che hanno acquisito un vantaggio intorno ai 4′ e il plotone che si è ricompattato e ha inizialmente lasciato fare, finchè non si sono portate al comando la Lotto-Soudal per André Greipel, a caccia del bis dopo l’imperiosa volata di Benevento, e la Fdj di Arnaud Démare, a sua volta in cerca del primo successo in un Giro che lo ha visto fin qui occupare per due volte la piazza d’onore. Significativo il fatto che a collaborare l’inseguimento non vi era la Etixx-QuickStep di Marcel Kittel, il che lasciava presagire una nuova giornata difficile per il tedesco che, dopo aver dominato i due sprint olandesi di Nijmegen e di Arnhem, ha sofferto moltissimo nelle prime tappe italiane.
In ogni caso il gruppo ha iniziato a recuperare gradualmente terreno riducendo a meno di 2′ il gap ai piedi del Valico della Somma dove, malgrado le pendenze non rilevanti e l’andatura sostenuta ma regolare, Kittel ha, come da previsioni, perso contatto, riuscendo comunque a rientrare nella successiva discesa con il supporto dei gregari e malgrado la Lotto-Soudal e la Cannondale di Ramunas Navardauskas abbiano tentato di impedire che il tedesco si riportasse sotto. Sulla stessa ascesa Cunego, supportato dal compagno Giacomo Berlato, si è prodotto in un’azione in verità alquanto velleitaria, tentando senza successo di chiudere il gap sui fuggitivi prima dello scollinamento, in modo da riprendersi la maglia azzurra. Da segnalare anche una brutta caduta di Javier Moreno (Movistar), prezioso gregario di Valverde nelle frazioni più impegnative, che è stato costretto al ritiro a causa della frattura della clavicola.
In discesa Küng ha salutato il resto della compagnia e, facendo valere le sue eccellenti doti di cronoman – che avrebbero potuto portarlo anche a conquistare la prima maglia rosa se non fosse caduto nel finale del prologo di Apeldoorn – ha tentato di resistere al ritorno del plotone che, comunque, non ha avuto difficoltà ad andare a riprendere lo svizzero a 6 km dal traguardo. Sembrava che a quel punto, malgrado le difficoltà palesate in precedenza, Kittel fosse comunque l’uomo da battere ma a togliere definitivamente di mezzo il 27enne di Cottbus è sta una foratura. La mancanza dello sprinter più forte di questo Giro e, soprattutto, della sua squadra hanno prodotto una volata caotica, in cui la Lotto-Soudal e la Fdj hanno tentato, rispettivamente con Jürgen Roelandts e Mickaël Delage, di portare avanti i rispettivi leader, esaurendo però la loro azione quando ancora mancavano diverse centinaia di metri al traguardo. Hanno tentato di approfittarne di ciò Caleb Ewan (Orica-GreenEdge) e Sacha Modolo (Lampre-Merida) che, ad un certo punto, sembrava lanciato verso il successo ma Greipel, postosi alla ruota del trevigiano, è rinvenuto di prepotenza negli ultimi metri andando a conquistare il suo secondo successo in questo Giro, il quinto in stagione e il quinto in carriera alla corsa rosa, nonchè la maglia rossa della classifica a punti. Chi, invece, malgrado gli innumerevoli tentativi non è ancora riuscito a conquistare un successo nella grande corsa a tappe italiana è Giacomo Nizzolo che, supportato nel finale da un Fabian Cancellara in crescita di condizione, ha fatto corsa parallela con Greipel uscendo a sua volta dalla ruota di Ewan e provando a contrastare il teutonico, ma alla fine ha dovuto accontentarsi ancora una volta del secondo posto, e si tratta addirittura dell’ottava piazza d’onore negli ultimi 4 anni al Giro, senza alcun successo. Sul gradino più basso del podio è salito Modolo davanti ad Ewan mentre Enrico Battaglin (Lotto-Jumbo) ha colto un po’ a sorpresa il 5° posto davanti a Guido Trentin (Etixx-QuickStep), che ha tentato come poteva di rimpiazzare Kittel, e al duo della Katusha composto da Alexander Porsev e Alexey Tsatevich.
Se si eccettuano i 9” persi da Johan Esteban Chaves (Orica-GreenEdge) e Ryder Hesjedal (Trek-Segafredo), a causa di un buco creatosi in volata, la classifica generale è rimasta invariata nelle prime posizioni, con Dumoulin che conduce con 26” su Jakob Fuglsang (Astana), 28” su Ilnur Zakarin (Katusha), 35” su Bob Jungels (Etixx-QuickStep), 38” su Steven Kruijswijk (Lotto-Jumbo), 41” su Valverde e su Diego Ulissi (Lampre-Merida) e 47” su Nibali. L’8a tappa, 186 km da Foligno ad Arezzo, si presta ad imboscate alla luce della presenza nel finale dell’ascesa all’Alpe di Poti, 8,6 km in gran parte sterrati con una pendenza media intorno al 6% e punte del 14% prima degli ultimi 18 km di discesa e pianura verso il traguardo. A trovare una giornata di gloria potrebbero essere le seconde linee poichè, probabilmente, gli uomini di classifica si studieranno alla vigilia della della durissima cronometro del Chianti, primo vero momento chiave di questo Giro d’Italia, in programma domenica.
Marco Salonna
ORDINE D’ARRIVO
1 André Greipel (Ger) Lotto Soudal 5:01:08
2 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
3 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida
4 Caleb Ewan (Aus) Orica-GreenEdge
5 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
6 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
7 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
8 Aleksei Tsatevich (Rus) Team Katusha
9 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF
10 Elia Viviani (Ita) Team Sky
CLASSIFICA GENERALE
1 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 29:23:23
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:26
3 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:00:28
4 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:00:35
5 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:38
6 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:41
7 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida
8 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:47
9 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:00:49
10 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:00:51