KITTEL A FORZA 10, RISCATTO VIVIANI

maggio 8, 2016
Categoria: News

Sale in doppia cifra in quanto a vittorie stagionali il 27enne di Cottbus che, ottimamente lanciato come al solito da Bob Jungels, Matteo Trentin e Fabio Sabatini, domina per dispersione anche la volata di Arnhem e strappa la maglia rosa a Tom Dumoulin. Bene anche il veronese del Team Sky che, dopo non aver potuto disputare lo sprint in quel di Nimega, coglie la piazza d’onore davanti a Giacomo Nizzolo mentre Jean-Christophe Péraud, al debutto al Giro d’Italia, è vittima di una brutta caduta ed è costretto al ritiro.

La terza tappa del Giro d’Italia, ultima in terra olandese prima del rientro nel nostro Paese, si è disputata su di una distanza di 190 km da Nimega ad Arnhem, città distanziate tra loro di non più di 25 km in linea d’aria che si sono invertite il ruolo di località di partenza e arrivo rispetto alla seconda frazione. In ogni caso il percorso, ancorchè differente da quello del giorno precedente, era pressochè analogo per caratteristiche, ovvero interamente pianeggiante se si eccettua la facilissima salitella di Posbank, valida come gran premio della montagna. Anche l’andamento della corsa è stato in gran parte simile alla tappa di ieri, a partire dal fatto che due dei fuggitivi di giornata, vale a dire Giacomo Berlato (Nippo-Vini Fantini) e Marten Tjallingij (Lotto-Jumbo), evasi dal gruppo subito dopo l’abbassamento della bandierina in compagnia di Johann Van Zyl (Dimension Data) e di Julen Amezqueta (Wilier-Southeast), sono andati all’attacco per il secondo giorno di fila. Nel complesso comunque vi è stato un po’ più di spettacolo sia per via del vento – che ha fatto sì che in più occasioni il plotone si spezzasse, anche se non ci sono stati problemi per gli uomini di classifica, rimasti sempre davanti con il supporto dei rispettivi gregari – sia per la tenacia dei battistrada, con Van Zyl che, dopo aver distanziato poco prima gli altri tre, ha resistito al ritorno del gruppo fino a 1500 metri dal traguardo, e sia purtroppo per le numerose cadute, la più significativa delle quali è stata quella di Jean-Christophe Péraud che, debuttante al Giro alla veneranda età di quasi 39 anni, ha picchiato violentemente il viso sull’asfalto e,l seppur senza gravi conseguenze, è stato costretto ad abbandonare la corsa rosa. Altri che sono finiti per terra nel finale sono stati Alexandre Geniez (Fdj), – 9° nella classifica finale di un anno fa, che ha chiuso con un distacco di 1′37” – e il secondo della generale Primož Roglič (Lotto-Jumbo), che ha pagato addirittura 7′39”. Invece, di 6′03” è stato il ritardo di un Damiano Cunego (Nippo-Vini Fantini) che in ogni caso in questo Giro punta esclusivamente ai traguardo parziali.
Sebbene nel corso della tappa siano state diverse le formazioni che si siano alternate al comando, sia durante l’inseguimento ai battistrada che nella fase di preparazione alla volata, la squadra faro si è dimostrata ancora una volta l’Etixx-QuickStep di Marcel Kittel che ha preso decisamente la testa nell’ultimo chilometro con i soliti Bob Jungels, Matteo Trentin e Fabio Sabatini, abile a superare nell’ultima curva Boy Van Poppel (Trek-Segafredo) che a sua volta stava lavorando per Giacomo Nizzolo. Nel momento in cui l’esperto atleta di Monsummano e l’olandese si sono fatti da parte Kittel ha lanciato il suo sprint e ancora una volta si è dimostrato semplicemente inarrivabile, facendo il vuoto dietro di sè e conquistando il decimo successo di questo 2016, che gli è valso anche la conquista della maglia rosa a discapito di Tom Dumoulin, suo compagno di squadra alla Giant-Shimano fino alla passata stagione. Vero che Elia Viviani (Team Sky), che era stato abile a prendere la ruota del tedesco, è rimasto leggermente chiuso da Alexander Porsev (Katusha) che gli pedalava al fianco e ha dovuto attendere qualche attimo prima di potersi lanciare al meglio, ma contro lo straripante atleta di Cottbus non ci sarebbe stato comunque nulla da fare. Il veronese ha in ogni caso colto un ottimo secondo posto, riscattando la delusione di Nimega dove non era neppure riuscito a disputare lo sprint. Terzo in rimonta si è piazzato Nizzolo che ha preceduto André Greipel (Lotto-Soudal), altro velocista che era stato tra i grandi delusi della seconda tappa, Porsev, Kristian Sbaragli (Dimension Data), Moreno Hofland (Lotto-Jumbo) e un Arnaud Démare (Fdj) che ha pagato l’assenza nel finale dei compagni di squadra, rimasti ad attendere Geniez dopo la caduta.
La trasferta olandese si è come detto conclusa con Kittel in maglia rosa che dovrà ora difendere 9” su Dumoulin, 15” su Andrey Amador (Movistar), 17” su Tobias Ludvigsson e 21” su Moreno Moser (Cannondale), impresa che sarà per lui tutt’altro che agevole nella quarta tappa, 200 km tutti in terra calabrese con partenza da Catanzaro e arrivo a Praia a Mare. Gli ultimi 70 sono, infatti, caratterizzati da continui saliscendi su cui spicca soprattutto il durissimo strappo di Via del Fortino, che presenta punte del 18% ed è posto ai -10 dal traguardo, anche se in questi ultimi vi è ancora spazio per recuperare

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Marcel Kittel (Ger) Etixx – Quick-Step 4:23:45
2 Elia Viviani (Ita) Team Sky
3 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
4 André Greipel (Ger) Lotto Soudal
5 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
6 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
7 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNl-Jumbo
8 Arnaud Demare (Fra) FDJ
9 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team
10 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida

CLASSIFICA GENERALE

1 Marcel Kittel (Ger) Etixx – Quick-Step 9:13:10
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 0:00:09
3 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:00:15
4 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:00:17
5 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:00:21
6 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:00:22
7 Matthias Brandle (Aut) IAM Cycling 0:00:23
8 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 0:00:25
9 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin
10 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 0:00:26

Kittel non lascia ma raddoppia... e si prende anche la rosa (foto Bettini)

Kittel non lascia ma raddoppia... e si prende anche la rosa (foto Bettini)

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