KITTEL SEMPRE RE DELLO SPRINT, BONIFAZIO SFIORA IL COLPACCIO
Il tedesco dell’Etixx-QuickStep coglie l’ottavo successo stagionale in quel di Moudon, al termine della prima tappa del Giro di Romandia, accorciata a 100,5 km per via della neve prevista sul Col de Etroits. Il 23enne ligure della Trek-Segafredo gli rende la vita difficile contendendogli la vittoria fin sulla linea del traguardo. Sul gradino più basso del podio Michael Albasini, che ha tentato di sorprendere tutti partendo ai 300 metri, con Davide Cimolai 6°, Enrico Gasparotto 8° e Kristian Sbaragli 9° mentre Ion Izagirre conserva la maglia gialla ma dovrà ora guardarsi dai rivali nell’arrivo in salita di Morgins.
La prima tappa in linea del Giro di Romandia era prevista originariamente sulla distanza di 169 km, con partenza da La Chaux-de-Fonds e arrivo a Moudon, ma le previsioni meteo, che davano neve ai 1148 metri di altitudine del Col de Etroits, la cui vetta era posta al km 48, hanno indotto gli organizzatori a spostare il via al termine della discesa, in località Mathod, riducendo così a 100,5 i km da percorrere, caratterizzati da diversi su e giù, nessuno dei quali però veramente impegnativo. Fortunatamente, al di là delle temperature molto rigide, il tempo è stato clemente e la corsa ha potuto disputarsi regolarmente.
La gara ha avuto un andamento un po’ particolare con un solo uomo a lungo al comando, vale a dire Sander Armée (Lotto-Soudal), inseguito da Nico Brüngger (Team Roth) e Marinus Cornelis Minnaard (Wanty-Groupe), che però non sono mai riusciti a riportarsi sul belga e anzi hanno gradatamente perso terreno mentre il gruppo, guidato dalla Movistar di Nairo Quintana e del leader della generale Ion Izagirre e dall’Orica-GreenEdge di Michael Albasini, attesissimo alla luce del recente secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi e dei ben cinque successi di tappa conquistati al Romandia nelle ultime due stagioni, si è a lungo mantenuto ad un ritardo di circa 4′ ma ha accelerato decisamente subito dopo il primo passaggio sotto la linea del traguardo, posto all’inizio di un circuito finale di 40 km. I diversi strappi presenti lungo il percorso hanno tagliato le gambe prima a Brüngger e Minnaard e poi ad Armée, che verrà ripreso intorno ai -10 dal traguardo. A fare le spese dai saliscendi sono stati anche diversi corridori del gruppo, tra cui l’enigmatico Michal Kwiatkowski (Team Sky), che pure era reduce dal 3° posto nel prologo di La Chaux-De-Fonds, il suo compagno Ben Swift e un irriconoscibile Andrew Talansky (Cannondale), che già aveva già concluso la prova d’apertura nelle estreme retrovie. Il plotone, nel quale hanno fatto capolino nelle prime posizioni anche le squadre di uomini di classifica come l’Astana per Diego Rosa, il Team Sky per Chris Froome e Geraint Thomas e la Tinkoff per Rafal Majka, si è comunque mantenuto pressochè compatto e, tra chi non ha avuto difficoltà a mantenere il ritmo, c’è stato anche Marcel Kittel (Etixx-QuickStep), grande favorito in caso di arrivo allo sprint.
La volata è stata in effetti inevitabile e, dopo che nel tratto immediatamente precedente sono state la Lampre-Merida per Davide Cimolai e l’Orica-GreenEdge a effettuare il grosso del lavoro, nell’ultimo chilometro si è fatta avanti proprio l’Etixx-QuickStep con Bob Jungels e Łukasz Wiśniowski che hanno pilotato in posizione ideale Kittel, alla cui ruota si è posto Niccolò Bonifazio (Trek-Segafredo). Ai 300 metri Albasini ha provato a sorprendere tutti acquisendo anche un leggero margine di vantaggio ma nulla ha potuto di fronte alla rimonta del tedesco e dell’azzurro, che si sono resi protagonisti di un testa a testa fino alla linea del traguardo, concluso con il successo del primo, giunto all’ottavo successo stagionale. Deve ancora rimandare invece l’appuntamento con la vittoria il 23enne ligure, che comunque fin da inizio stagione si sta dimostrando costantemente tra i migliori velocisti al mondo, mentre Albasini è riuscito a salvare il terzo posto dal ritorno di Tosh Van Der Sande (Lotto-Soudal) e Ramunas Navardauskas (Cannondale), con i nostri Cimolai, Enrico Gasparotto (Wanty-Groupe) e Kristian Sbaragli (Dimension Data) che hanno concluso rispettivamente al 6°, all’8° e al 9° posto.
La classifica generale, al di là del crollo di Kwiatkowski, è rimasta pressochè immutata e vede Ion Izagirre in maglia gialla con 6” su Tom Dumoulin (Giant-Alpecin), 7” su Thomas, 8” sul fratello Gorka e 9” su Moreno Moser (Cannondale), ma è destinata a cambiare radicalmente al termine della seconda tappa in linea, che prenderà il via da Moudon e si concluderà, sempre che il meteo non torni a metterci lo zampino, ai 1304 metri di quota di Morgins. Negli ultimi 20 km verrà dapprima affrontata l’ascesa verso Les Champs, 8 km con una pendenza media intorno al 6% e, dopo un breve tratto in discesa, inizierà la scalata finale che presenta una pendenza costante dell’8% per i primi 6 km e quindi spiana notevolmente nei 3 successivi che portano sul traguardo.
Marco Salonna
ORDINE D’ARRIVO
1 Marcel Kittel (Ger) Etixx – Quick-Step 2:27:46
2 Niccolo Bonifazio (Ita) Trek-Segafredo
3 Michael Albasini (Swi) Orica-GreenEdge
4 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
5 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling
6 Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida
7 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
8 Enrico Gasparotto (Ita) Wanty – Groupe Gobert
9 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
10 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha
CLASSIFICA GENERALE
1 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 2:33:19
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 0:00:06
3 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:00:07
4 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling 0:00:11
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team