TANTO FUMO, POCO ARROSTO

luglio 11, 2009
Categoria: News

Lo spagnolo Luis Leon Sanchez si impone a Saint-Girons, in una tappa adatta alle fughe che stava per trasformarsi in un pomeriggio di fuoco per i big della generale. Alla fine la tappa dice ben poco: Nocentini resta in giallo, i big arrivano tutti assieme, il solo Sanchez riesce a rientrare in classifica. in attesa delle prossime montagne, quando torneranno a distanza ravvicinata.

Alla fine è stata la classica tappa da fughe, ma per come si era messa nei primi chilometri sembrava che la giornata odierna dovesse rovesciare la classifica. Casar (FDJ) è il primo a prendere il largo non appena partiti; pochi chilometri e Cadel Evans (Silence), in ritardo nella generale, tenta di rientrare in classifica con una fuga d’altri tempi. Un tentativo velleitario, a 150 km dallarrivo e con tanta pianura nel finale. Dietro di lui si porta anche Andy Schleck (Saxo Bank) che spera nell’attacco frontale all’Astana, la quale risponde con le seconde linee Kloden, Paulinho e Popovych. Il lussemburghese molla subito e con lui si lasciano sfilare anche i kazaki, così Casar scollina con 50 secondi su Evans, Zabriskie (Garmin), Egoi Martinez (Euskaltel), Kern (Cofidis), Efimkin (AG2R) e 2 minuti sul gruppo principale. Lungo il tratto di pianura che separa l’Envalira dal Col de Port i sogni dell’australiano svaniscono, il vantaggio scema e da dietro rinvengono diversi uomini tra i quali Hushovd (Cervelo), Cancellara (Saxo Bank), Flecha (Rabobank), Ignatiev (Katusha), Luis Leon Sanchez (Caisse d’Epargne), Rosseler (Quick Step), Astarloza (Euskaltel-Euskadi) e Hincapie (Columbia) mentre il gruppetto riprende Sandy Casar. Dopo 113 km il tentativo di Evans si spegne definitivamente quando l’australiano, assieme a Kern, Zabriskie e Martinez, si rialza e attende il gruppo.
Gli occhi dei telespettatori ricominciano a luccicare quando all’attacco del Col de Port davanti fanno il diavolo a quattro per staccare tutti i più pericolosi avversari in caso di arrivo in volata. Allo scollinamento restano in quattro: Astarloza, Luis Leon Sanchez, l’eterno Casar e Vladimir Efimkin; dietro Andy Schleck fa scintille, la sua è un’accelerazione che spappola il gruppo. Il poker kazako Armstrong – Contador – Kloden – Leipheimer, senza tentennamenti si riporta su di lui, facendogli cambiare idea e distruggendo i sogni di noi appassionati. Il gruppo rallenta e, appena la strada spiana, rientrano anche Sastre (Cervelo), Menchov (Rabobank) e Kreuziger (Liquigas). Il siciliano Nibali (Liquigas), invece, era riuscito a tenere le ruote dei migliori, mentre per rivedere il giallo nel gruppo di testa bisogna aspettare che i primi finiscano di fare le bizze negli ultimi chilometri di salita.
La gara diventa quindi un affare a quattro. In testa tirano solo in tre, Sanchez è troppo pericoloso per il compagno ed Efimkin non può favorirlo; così sembra non esserci storia per la vittoria: il russo ha fatto tutta la tappa a ruota e ovviamente è il più fresco.
La gara si spegne per risvegliarsi a 5 chilometri dal traguardo, perché i quattro si guardano troppo e dalle ammiraglie arriva l’ordine di scatenarsi. Il primo a provarci è l’eterno Casar (si merita gli applausi per una giornata passata all’attacco), Astarloza richiude mentre Sanchez ed Efimkin perdono metri. Lo spagnolo riporta sotto anche il russo che, con un abile bluff, aveva fatto credere di non averne più, salvo poi ripartire e lasciare di stucco i compagni di fuga. Guadagna 50m di vantaggio, sembra non essercene più per nessuno, ma da dietro non si scoraggiano e ritrovano l’accordo. Il russo non riesce a fare il vuoto e anzi perde metro dopo metro tutto il vantaggio. Ai meno 200 dallo striscione Sanchez lo riprende, Casar tenta lo sprint, ma la gamba è quella che è, 170km di fuga son tanti e lo spagnolo ha vita facile. Terzo l’altro iberico Astarloza.

Andrea Mastrangelo

Luis Leon Sanchez esulta a Saint Girons (foto Panoramic)

Luis Leon Sanchez esulta a Saint Girons (foto Panoramic)

Commenta la notizia