MODENA – ASOLO: DRIN! DRIN! È ARRIVATO L’INTERVALLO

maggio 18, 2016
Categoria: News

Giornata interlocutoria per la corsa rosa che oggi offrirà un’occasione d’oro ai cacciatori di tappe, messi fuori causa i velocisti dalla Forcella Mostaccin, breve ma secca rampa che a 14 km dall’arrivo spezzerà la continuità della pianura. La stessa ascesa rappresenta un invito a nozze per i finisseur, che certamente cercheranno d’entrare nella fuga, e sarà attesa con qualche timore anche dai big perché la strada stretta non consente rimonte e un fugace momento no potrebbe essere pagato a caro prezzo.

È un po’ come l’intervallo scolastico questa 11a frazione della corsa, che arriva esattamente a metà del lungo cammino da Apeldoorn a Torino e che è l’unica intrusa delle ultime due settimane di gara, nelle quali altrimenti s’incontranno o sole tappe per velocisti (tre in tutto ne mancheranno) o sole frazioni d’alta classifica. Oggi, invece, complice il disegno finale di una tappa totalmente pianeggiante fino agli ultimi 14 Km, gli sprinter non avranno possibilità di successo e non ci sarà conseguentemente il controllo in corsa delle loro formazioni, mentre chi punterà a più alte mete si concederà una giornata di riposo vigile e così, proprio come durante le pause tra una lezione e l’altra, ci si potrà prendere mille libertà. Sarà, dunque, una giornata apparentemente senza “regia”, occasione da non sprecare per i cacciatori di tappa per lanciarsi in una fuga che, mai come in questa frazione, avrà parecchie opportunità di andare in porto. Non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo sapere chi si lancerà in avanscoperta ma, molto probabilmente, nel drappello d’attaccanti vedremo corridori di squadre rimaste ancora a bocca asciutta e, soprattutto, uomini dotati di sparata perché gli ultimi chilometri proporranno un paio di rampe in grado di provocare i cosiddetti “finisseur” come Philippe Gilbert, che al Giro dell’anno scorso proprio sulle strade del Veneto s’impose con un’azione delle sue in cima al Monte Berico. Stavolta il traguardo non sarà in vetta ma la tortuosità degli ultimi chilometri dovrebbe consentire a chi si avvanteggerà di mantenere il distacco dagli inseguitori. E possiamo anche anticiparvi che il controllo del gruppo comunque ci sarà, anche se meno serrato del solito, per evitare che qualcuno degli attaccanti scali troppe posizioni in classifica – poichè, alla fine, fa molto prestigio anche l’ingresso nella top ten – mentre i grandi favoriti non si distrarranno fino in fondo perché se uno dei big dovesse avere un piccolo “momento no” rischierebbe di perder le ruote del gruppo e non riuscire più a rimontare, anche a causa della ristrettezza delle carreggiate nei due tratti di salita.
Questa tappa di “ricreazione ma non troppo” scatterà dal cuore della città di Modena, al cospetto di uno dei suoi monumenti più celebri, l’ex Palazzo Ducale sede della prestigiosa accademia militare. Lasciata la città che vanta anche il complesso della Piazza Grande, con il duomo e la “Ghiraldina” iscritto tra i patrimoni UNESCO dal 1997, la corsa si dirigerà verso Nonantola, centro nel quale si può visitare l’abbazia benedettina di San Silvestro, fondata nel 752 dall’abate Anselmo, divenuto monaco dopo esser stato Duca del Friuli per alcuni anni e che aveva ricevuto in dono dal cugino, il re longobardo Astolfo, il territorio nel quale sarà eretto il monastero. Si percorrerà in seguito la porzione del modenese che maggiormente fu colpita dal terremoto del 20 maggio 2012 a causa della vicinanza all’epicentro, registrato nei pressi di Finale Emilia, centro che vide gravemente danneggiata la Rocca Estense e perse la Torre dei Modenesi, monumento divenuto simbolo del sisma e della quale è stata progettata la ricostruzione.
Dopo Finale si attraverserà per una ventina di chilometri la provincia di Ferrara, toccando il centro di Bondeno, situato in un’area un tempo spesso soggetta ad alluvioni e presso il quale è possibile ammirare importanti opere difensive dalle acque come la cosiddetta “Botte Napoleonica”, costruita dal governo napoleonico per convogliare le acque del canale di Burana direttamente nel Mare Adriatico sottopassando il corso del Panaro. Raggiunto il borgo di Stellata, il tracciato supererà il corso del Po – sulle cui rive sorge l’elegante mole della Rocca Possente – mediante il ponte in cemento armato costruito negli anni ’70 sul luogo dove si trovava un ponte di barche realizzato all’inizio del secolo scorso, traballante porta d’accesso al Veneto che il gruppo raggiungerà nella zona del Polesine, terra che dal fiume più lungo d’Italia ha tratto nel corso dei secoli vita e sostentamento, ma anche distruzione e morte, sotto la forma di disastrose indondazioni, come quelle che lo colpirono nel 1951 e ancor prima nel 1882, evento quest’ultimo che causò anche una massicia emigrazione degli sfollati verso l’America meridionale.
È in questo frangente, esattamente dalle parti di Bagnolo di Po, che si oltrepasserà il “giro di boa” dell’edizione 2016 della corsa rosa, lasciandosi alle spalle la prima metà, non terribile, del Giro e andando incontro alle fasi delle salite alpine, che comincerà 48 ore più tardi con la tappa di Cividale del Friuli. Per adesso la pianura rimarrà ancora per parecchi chilometri protagonista del tracciato che attraversando la provincia di Rovigo punterà ora su Badia Polesine, dove si trovano i resti dell’antica Abbazia della Vangadizza, costruita nel X secolo e in gran parte demolita nel 1810, dopo la soppressione per opera della Repubblica di Venezia. Il gruppo giungerà quindi nella cittadina di Este, dalla quale trae il nome il casato di genesi milanese che governò Ferrara dal 1208 al 1598 e che poi estese il proprio dominio su gran parte dell’Emilia-Romagna. Un paio di microscopici falsipiani, che neanche si notano sull’altimetria, interromperanno momentaneamente l’egemonia della pianura laddove il tracciato andrà a sfiorare per un attimo i piedi dei Colli Euganei, infilandosi nel canale che li separa dall’isolato Monte Lozzo. Dopo un breve sconfinamento sulle strade della provincia di Vicenza – giusto il passaggio dal centro di Montegalda, dominato dalla villa-castello Grimani Sorlini – si tornerà a pedalare sulle strade del padovano alla volta di Piazzola sul Brenta, centro che gravita attorno alla preziosa Villa Contarini Camerini, una delle più celebri “creazioni” di Andrea Palladio, che nel 1976 fu sede di gran parte delle riprese del film “Dimmi che fai tutto per me”, nel quale era la dimora del suocero di Johnny Dorelli, interpretato dall’attore francese Jacques Dufilho, famoso in Italia per aver dato il volto allo stralunato Colonnello Buttiglione in una divertente serie di pellicole. I chilometri successivi ci faranno sfogliare il libro della storia recente del Giro, alle pagine delle volate, poiché si lambirà prima l’ellittica cinta muraria di Cittadella, che fece da scenografica quinta alla vittoria di Mark Cavendish nella 13a tappa del Giro del 2008, per poi saltellare sul porfido di Piazza Giorgione nella vicina Castelfranco Veneto che, all’ombra del medioevale castello che ne cinge il centro storico, accolse gli sprint vincenti di Silvio Martinello e Mario Cipollini, rispettivamente nel 1991 e nel 1999. Sbarcato nel frattempo in provincia di Treviso, il tracciato, che a cavallo di questi due centri aveva per un momento interrotto il suo cammino verso nord per procedere in direzione est, riprenderà la risalita dello stivale italico portandosi ai piedi dei Colli Asolani, teatro del gran finale, in quel di Maser, dove fa bello sfoggio un’altra celebre villa palladiana, quella che l’architetto padovano progettò e il pittore Paolo Veronese decorò per la famiglia Barbaro, pure lei finita immortalata sul grande schermo nell’episodio “Cuore di padrone” del film “Noi donne siamo fatte così”, con protagonista la grande Monica Vitti. Le immagini dall’elicottero della RAI indugeranno giusto un attimo sulla magnifica costruzione, poi dirigeranno altrove i loro riflettori poiché è proprio a Maser che inizierà la fase più attesa di questa frazione, introdotta dalla breve ma secca ascesa che in poco meno di 3 Km (2,7 per la precisione, inclinati al 7%) condurrà alla Forcella Mostaccin, valico dal toponimo curioso perché derivante – caso più unico che raro – dal cognome di una famiglia “normale”, i Mostaccin appunto, che dimoravano in tempi remoti nell’edificio rurale oggi in abbandono posto nel punto di scollinamento. Una discesa quasi perfettamente speculare nelle caratteristiche alla salita appena percorsa (2,9 Km al 7,1%) farà guadagnare l’ultima fetta di pianura prevista quest’oggi, tremila metri snelli prima di tornare a pedalare all’insù, affrontando i 1500 metri netti al 5,1% del Foresto di Casonetto, in cima al quale ci si ritroverà sulle stradine lastricate del centro storico di Asolo, lungo le quali passeggiarono in passato parecchie celebrità, qui attratte dall’amenità del luogo, tra le quali ricordiamo il drammaturgo britannico Robert Browning e l’attrice teatrale Eleonora Duse, che qui fu sepolta. Il traguardo è oramai a portata di mano, il tempo di un ultimo tuffo di 3500 metri per poi riemergere nel mare degli applausi e della gloria. Che, come sempre, saranno per una persona sola.

Mauro Facoltosi

LAVORI IN CORSO

Inserita la salita facilissima di Monfumo tra quelle della Forcella Mostaccin e di Asolo

I VALICHI DELLA TAPPA

Forcella Mostaccin (385 metri). Quotata 374 metri sulle cartine del Giro 2016, separa le due principali cime dei Colli Asolani, il Collalto e il Calmoreggio. È valicata da una stretta strada comunale che mette in comunicazione Maser con Monfumo.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Modena, Palazzo Ducale

Modena, Piazza Grande

Nonantola, abbazia di San Silvestro

Finale Emilia, la Torre dei Modenesi com’era prima del terremoto

Bondeno, la “Botte Napoleonica”

La “rocca possente” di Stellata

Badia Polesine, Badia della Vangadizza

Este, scorcio del castello

Il Monte Lozzo visto dal “corridoio” che lo separa dal resto dei Colli Eugenei

Montegalda, Castello Grimani Sorlini (www.vicenzanews.it)

Montegalda, Castello Grimani Sorlini (www.vicenzanews.it)

Villa Contarini di Piazzola sul Brenta come appare nel film “Dimmi che fai tutto per me” (www.davinotti.com)

Villa Contarini di Piazzola sul Brenta come appare nel film “Dimmi che fai tutto per me” (www.davinotti.com)

Le mura di Cittadella

Il castello di Castelfranco Veneto visto da Piazza Giorgione

Villa Barbaro di Maser inquadrata nel film ‘’Noi donne siamo fatte così’’ (www.davinotti.com)

Villa Barbaro di Maser inquadrata nel film ‘’Noi donne siamo fatte così’’ (www.davinotti.com)

Un tornante della salita della Forcella Mostaccin

Duomo di Asolo

Lo scollinamento della Forcella Mostaccin e, in trasparenza, l’altimetria dell’undicesima tappa del Giro 2016

Lo scollinamento della Forcella Mostaccin e, in trasparenza, l’altimetria dell’undicesima tappa del Giro 2016

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