RADDA IN CHIANTI – GREVE IN CHIANTI: WINE STAGE 3.0, COMPITO DI CLASSE

maggio 15, 2016
Categoria: News

Per il terzo anno consecutivo il Giro coniuga lancette e vigneti e, dopo le Langhe e i colli del Prosecco, sarà ora il Chianti a far da scenario alla prova contro il tempo principale della corsa rosa, che andrà in scena lungo un altalenante tracciato di quasi 40 Km disegnato con mano tremante tra Radda e Greve. Non ci sarà mai vera pianura, mai vera salita e nemmeno discese compatte, ma si andrà incontro a un percorso che presenterà frequentissimi cambi di ritmo e che potrebbero avere un peso non indifferente senza, però, far sembrare questa cronometro invadente, com’era invece stata quella disputata lo scorso anno a Valdobbiadene.

Sarà un po’ come tornare dietro i banchi di scuola il secondo week-end del Giro d’Italia, rievocando i palpitanti momenti nei quali, al termine del primo trimestre, venivano consegnate le pagelle e reso evidente chi avesse incominciato l’anno col piede giusto e chi, invece, fosse già in debito di preparazione. Erano i periodi nei quali si concentravano i compiti in classe, un po’ come quello al quale dovranno sottostare i pretendenti al successo finale del Giro 2016 il pomeriggio di domenica 15 giugno, giorno del primo grande test delle forze in campo, la cronometro lunga. La tappa di Apeldoorn era stata un semplice saggio di danza, Roccaraso non presentava pendenze rilevanti ed eventuali passaggi a vuoto nel finale di Arezzo sarebbero stati, forse, in gran parte da imputare alla particolarità del fondo sterrato, ma da oggi non ci si potrà più nascondere dietro a scuse d’ogni genere. Il cronometro dirà le prime verità, così come capita a chi abusa col vino… e anche stavolta ne scorrerà a fiumi a bordo percorso perché, per il terzo anno consecutivo, Mauro Vegni ha disegnato tra i vigneti la frazione contro il tempo più consistente della corsa rosa, scegliendo stavolta le ondulazioni del Chianti, che vedranno i “girini” impegnati tra Radda in Chianti e Greve in Chianti, lungo un variegato tracciato di una quarantina di chilometri che sposa e, contemporaneamente, mitiga le caratteristiche delle “wine stages” proposte nelle scorse edizioni. Nel 2014 si era gareggiato sulle strade delle Langhe, tra Barbaresco e Barolo, percorrendo 42 Km che strizzavano l’occhio più agli scalatori che ai passisti e sui quali il più veloce era stato il colombiano Urán, vincitore a una media di poco inferiore ai 44 Km/h. Dodici mesi fa, invece, sulle strade del Prosecco era stata allestita una crono esattamente agli antipodi, poiché nettamente più favorevoli ai cronoman di razza erano i quasi 60 Km della Treviso-Valdobbiadene, risultati decisamente “invadenti” in classifica e all’uscita dai quali era saldamente in maglia rosa lo spagnolo Contador, favorito principale e vincitore finale del Giro 2015. Il percorso chiantigiano, invece, sembra non offrirsi né agli uni, né agli altri, perché se da un lato mancheranno salite vere e proprie, dall’altro non s’incontreranno mai lunghi eettilinei e tratti di pianura autentica mentre abbonderanno curve e ondulazioni, sebbene queste ultine siano spesso poco marcate e dotate in pendenza. Il percorso può essere definitivo “tentennante” in ogni suo momento, perché quando sale lo farà con scarsa decisione e pure quando scende, essendo le planate spesso “frenate” da spianamenti: in soldoni, questo si concretizzerà con frequenti cambiamenti di ritmo – ciò che un cronoman non vorrei mai trovarsi di fronte in una gara contro il tempo – che alla fine potrebbe rivelarsi più probanti del percorso stesso.
La rampa di lancio sarà collocata alle porte del centro di Radda in Chianti, appollaiato su una collina alta circa 550 metri e facente parte del consorzio del Vino Chianti Classico, il cui logo riproduce il gallo nero che era stato il simbolo della “Lega del Chianti”, allenza politico-militare creata nel 1384 per difendere e amministrare il territorio, all’epoca pertinenza della Repubblica di Firenze.
Il primo chilometro si snoderà in dolce discesa verso la base del Poggio La Croce, bassa collina sulla cui cima è stata trovata una piccola area archeologica, storicamente e culturamente importante poiché si tratta della più remota testimonianza della presenza umana nella zona del Chianti, risalente all’età del rame.
Seguiranno 5 Km in dolcissimo falsopiano, per raggiungere gradatamente la quota di 620 metri, “Cima Coppi” di questa frazione che, nel tratto successivo, beccheggerà in quota portandosi a Castellina in Chianti, località di villeggiatura che fu uno dei capoluoghi dei terzieri nei quali era stata suddivisa la Lega del Chianti e che ha mantenuto l’impianto del borgo medioevale, attraversato dai corridori che a questo punto affronteranno una sorta di mini circuito sulle strade del borgo toscano, nel corso del quale s’incontrerà anche un breve tratto di strada lastricata. Presi i primi intermedi in questo centro, tra le cui pagine artistiche segnaliamo la Madonna col Bambino del Maestro di Signa oggi visibile nella moderna parrocchiale di San Salvatore, la corsa andrà a superare con un leggero zampellotto la Macia Morta, altra collina chiantigiana con il suo bel retaggio archeologico, rappresentato dai resti dell’acropoli di Salingolpe, città etrusca divenuta colonia romana e quindi distrutta nel VI secolo. Inizierà qui il primo dei tre tratti in discesa previsti dall’itinerario, 7 Km inclinati al 3,6% nel corso dei quali si passerà dalla provincia di Siena a quella di Firenze e si lambirà il Parco Botanico del Chianti, creato nel 2001 e dotato di un osservatorio “polifunzionale”, la cui attività spazia dall’astrologia all’ambiente, passando per la meteorologia e lo studio dei terremoti. Quasi al termine della discesa, invece, il percorso si affaccerà su una delle principali emergenze monumentali presenti sulle rotte odierne, il Santuario di Santa Maria delle Grazie, situato in località Pietracupa e la cui costruzione iniziò nel 1586, sul luogo dove fino a quella data si trovava un semplice tabernacolo, murato nelle pareti esterne di un’abitazione e al cui interno era conservata un’immagine della Madonna ritenuta autrice di miracolose guarigioni. Dopo il secondo punto di rilevamento cronometrico un altro modesto zampellotto, leggermente più sensibile rispetto a quello precedente, farà riprendere momentaneamente quota mentre il tracciato tornerà a snodarsi sulle strade del senese, che si lasceranno definitivamente dopo aver percorso il secondo tratto di discesa, il più breve fra i tre previsti (1,9 Km al 4,2%). In un repentino mutare di condizioni di gara, superato il corso del fiume Pesa inizierà l’unica vera salita inserita nel tracciato di questa cronometro, che avrà come meta il borgo medioevale di Panzano, il cui castello fu uno dei più importanti baluardi difensivi della Repubblica di Firenze nel 1478, in occasione dell’invasione delle truppe senesi, alleatesi con quelle del Re di Napoli Ferdinando II di Aragona. L’ascesa, nel corso della quale si sfiorerà anche il borgo di Pieve di Panzano con l’antichissimo luogo di culto dedicato a San Leolino (fu citato per la prima volta in una pergamena vergata nell’anno 982), presenterà una pendenza media del 4,4%, distribuita su poco meno di 3500 metri di strada, ma non metterà in palio punti per la classifica della maglia azzurra di miglior scalatore, limitandosi a fornir verdetti utili per interpretar l’esito della tappa, che conosceremo nuovamente al culmine della salita, dove sarà prevista la penultima “stazione” in corsa dei cronometristi. Passato quest’ostacolo inizierà il tratto più veloce della crono chiantigiana, poiché nessuna variazione al tema della discesa s’incontreranno per gran parte dei 6,7 Km che dalla cima di Panzano condurranno a Greve in Chianti, con un’ultima piccola insidia proprio alle soglie del traguardo, determinante se i tempi di gara dei migliori saranno raccolti in un fazzoletto di secondi. A duecento metri dalla linea d’arrivo, infatti, arrivando da uno scorrevole e ampio stradone in soavissima planata ci si troverà di fronte ad un’improvvisa inversione a “U”, che anticiperà il più stretto e altimetricamente inverso rettilineo d’arrivo verso il “cuore” di Greve, la triangolare Piazza Matteotti che nel 1983 fu pacificamente occupata dalla troupe diretta dal celebre regista Steno, che vi girò una scena dello spassoso “Bonnie e Clyde all’italiana”, rivisitazione in chiave umoristica con Paolo Villaggio e Ornella Muti delle gesta della celebre coppia di criminali statunitensi. Chi saprà, emulando sportivamente i due gangsters, rubare più secondi agli avversari?

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella Radda in Chianti (503 metri). Lambita dalla SS 429 “di Val d’Elsa” tra Radda in Chianti e Castellina in Chianti nei pressi della località indicata con il nome “La Croce” (quota 502) sull’altimetria ufficiale della tappa e del bivio per Lecchi, al termine della discesina iniziale e ai piedi del Poggio La Croce.

Sella la Croce (560m). Lambita dalla SS 429 “di Val d’Elsa” tra Radda in Chianti e Castellina in Chianti.

Valico (603m). Lambito dalla SS 429 “di Val d’Elsa” tra Radda in Chianti e Castellina in Chianti.

Sella di Castellina in Chianti (578m). Coincide con l’omonimo abitato.

Sella di Panzano (498 metri). Valicata dalla SS 222 “Chiantigiana” tra Pieve di Panzano e Greve in Chianti, coincide con il bivio per Panzano. Quotata 448 sulle cartine del Giro 2016.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Radda in Chianti, Propositura di San Niccolò (placesonline.com)

Radda in Chianti, Propositura di San Niccolò (placesonline.com)

Il borgo di Castellina visto dalla strada proveniente da Radda

Castellina in Chianti, la strada lastricata che i corridori percorreranno nel centro storico

Lo scollinamento della Macia Morta all’uscita dal territorio comunale di Castellina

La cupola dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti fa capolino tra le piante del Parco Botanico

Il santuario di Santa Maria delle Grazie in località Pietracupa, visto dal punto dove i “girini” svolteranno a destra verso Greve

Svolta a sinistra e si imbocca il ponte sul fiume Pesa, all’inizio della salita verso Panzano

Pieve di San Leolino (www.gatto.uon.it)

Pieve di San Leolino (www.gatto.uon.it)

Scorcio del borgo di Panzano in Chianti; sullo sfondo si intravede la chiesa parrocchiale di Santa Maria

Lo scollinamento dell’ascesa di Panzano, oltre il quale inizierà l’ultima parte della cronometro, la veloce discesa verso Greve

L’ultima vera insidia del tracciato, l’inversione a U che i corridori dovranno compiere a 200 metri dal traguardo: I “girini” arriveranno dalla strada più ampia a sinistra e poi imboccheranno quella sulla destra

L’ingresso in Piazza Matteotti del rettilineo d’arrivo

Piazza Matteotti di Greve in Chianti vista in ‘’Bonnie e Clyde all’italiana’’ (www.davinotti.com)

Piazza Matteotti di Greve in Chianti vista in ‘’Bonnie e Clyde all’italiana’’ (www.davinotti.com)

Distesa di vigneti alle porte di Radda in Chianti e, in trasparenza, l’altimetria della nona tappa del Giro 2016

Distesa di vigneti alle porte di Radda in Chianti e, in trasparenza, l’altimetria della nona tappa del Giro 2016

Commenta la notizia