L’ÉTAPE DU JOUR: ANDORRA LA VELLA – SAINT GIRONS

luglio 11, 2009
Categoria: News

Il Tour ricalca strade mitiche, quelle che videro Anquetil costretto nel ruolo d’inseguitore nel 1964 e Pantani all’attacco nel 1995, il giorno di Guzet – Neige. Il tracciato dell’ottava tappa, però, proporrà poche occasioni buone per tentativi interessanti, a causa della collocazione assolutamente non felice della ascese. Tentar non nuoce: un gruppetto di attaccanti ben motivati, alla luce dell’attuale situazione in classifica, potrebbe far impazzire chi dovrà controllare la corsa.

Nella seconda giornata pirenaica si andranno ad incrociare, anche se solo per un breve tratto, le rotte di una delle grandi imprese di Marco Pantani al Tour. Il 16 luglio 1995 si correva la Saint-Orens-de-Gameville – Guzet-Neige. Quattro giorni dopo il primo successo all’Alpe d’Huez, il “pirata” partì sull’impegnativa ascesa del Port de Lers, in una giornata più autunnale che estiva, con le strade pirenaiche bagnate dalla pioggia ed immerse nella bruma. Al traguardo giungerà con due minuti e mezzo sulla maglia gialla Indurain, dopo aver scalato in totale solitudine anche il successivo Col d’Agnès, l’unica difficoltà di quella giornata che verrà affrontata quest’oggi, dopo aver superato in partenza i 2407 metri dell’Envalira – è lo Stelvio dei Pirenei, il valico stradale più elevato di questa catena montuosa – e i 1250 metri del Col de Port. Sarà proprio l’Agnes l’ostacolo principale di giornata con i suoi 12,4 Km al 6% che “nascondono” quattro tratti non consecutivi, lunghi complessivamente quasi 7 Km, caratterizzati da pendenze più elevate. Comunque, difficilmente rivedremo quest’oggi un’azione che ci farà rimpiangere lo scalatore di Cesenatico poiché, ultima la discesa dall’Agnes (ancor più difficile della salita, con gli ultimi 2 Km dalla picchiata inclinati al 10,5% medio), anziché svoltare a sinistra per il Col de Latrape e Guzet Neige, si prenderà a destra la strada del fondovalle e su essa si permarrà fino a Saint Girons.
A conti fatti, dunque, questa è una frazione di media montagna, con l’ultimo colle piazzato a ben 44 Km dalla conclusione e questa situazione, di fatto, esclude la possibilità di inscenare un tentativo solitario. Più facile concertare un attacco a più attori, che potrebbe anche riservare delle sorprese, se a trovarsi impegnato nel ruolo di inseguitori sarà qualche uomo di punta, magari un Astana. Se davanti saranno in tanti, motivati e ben orchestrati, potrebbe dar vita negli ultimi 40 Km ad una sorta di cronometro a squadre, riuscendo così a tesaurizzare il distacco degli inseguitori. È una soluzione, questa, non impossibile, alla luce del terremoto poco contenuto che la tappa di Arcalis ha causato in classifica. Sempre che ci sia voglia di belligeranza e non si aspetti il finale per tentare qualcosa, come avvenuto ieri.

SOUVENIRS DU TOUR 1
Quattro volte nella storia la Grand Boucle ha posto l’epilogo di una frazione nel territorio andorrano. Tolti i già citati arrivi a Pal (1993) e Arcalis (1997 e 2009), rimane l’unico epilogo fissato nella capitale: nel 1964 si arrivò ad Andorra La Vella a capo d’un tappone pirenaico di 170 Km, che portò la carovana sui colli della Perche e di Puymorens prima e poi sui 2407 metri dell’Envalira. Su tutti i GPM scollinò il corridore che poi conquistò il successo di tappa, lo scalatore spagnolo Julio Jiménez: staccò di quasi nove minuti il gruppo, regolato allo sprint dal campione del mondo in carica Benoni Beheyt. A rimanere nella storia fu, però, la tappa successiva perché il favoritissimo Anquetil fu attaccato duramente in partenza, risalendo da Andorra La Vella verso l’Envalira: l’asso francese, che il giorno precedente era stato visto mangiare e bere smodatamente, impiegò quasi 100 Km per rientrare, dopo aver rischiato in più di un’occasione di finire fuori strada in discesa.
Saint-Girons debutterà come sede d’arrivo ma non è una novità per il Tour de France, che qui ha scelto di collocarvi quattro partenze di tappa, avvenute tra il 1984 ed il 2003. La più tristemente famosa fu quella data il 18 luglio del 1995: era il giorno della tappa diretta a Cauterets, il giorno della tragica scomparsa di Fabio Casartelli.

Saint Girons (degeilh.fr)

Saint Girons (degeilh.fr)

SOUVENIRS DU TOUR 2
Andorra La Vella è la capitale del piccolo principato incastonato nel “diadema” pirenaico, indipendente da 1190 anni e governato da due capi di stato, il presidente della repubblica francese ed il vescovo della cittadina spagnola di Seo de Urgel. La sede del potere coincide con l’edificio più importante della capitale, la Casa della Vall, dimora privata cinquecentesca nella quale il “Consiglio Generale delle Valli” (una sorta di parlamento monocamerale) tiene le sue sedute. Più antiche sono le chiese di Sant Esteve, eretta nel XII secolo, e di Santa Coloma, d’origine preromanica.
Saint-Girons è un grosso borgo (circa 6500 abitanti) del dipartimento dell’Ariège, nonché la capitale della piccola provincia guascona del Couserans. Tra i monumenti spicca la chiesa di Saint Valier (XIV – XV secolo), caratterizzata da un poderoso campanile romanico, da un portale del XII secolo e da un sarcofago coevo. Nei dintorni si trova l’antica città di Saint Lizier, che vanta resti d’epoca romana ed una cattedrale romanico-gotica (interessanti gli affreschi bizantineggianti trecenteschi). Meritevole di un’escursione è anche il villaggio medioevale di Montjoie (chiesa-fortezza trecentesca).
Di Saint-Girons è nativo Aristide Bergès, l’ingegnere che inventò la “houille blanche”, come è soprannominata oltralpe l’energia idroelettrica.

LA MÉTÉO
Partenza al fresco per l’ottava del Tour, che si muoverà dai 1213 metri s.l.m. di Andorra La Vella. Al momento del via il cielo sarà sereno, con una temperatura di circa 20°C, livelli medi di umidità e venti moderati, fino a 18-19 nodi. Nettamente più “calda” la situazione all’arrivo, dove la colonnina di mercurio salirà di almeno 6 tacche. Nessuna variazioni sui livelli di umidità, che faranno percepire una temperatura leggermente più elevata, anche a causa della quasi totale assenza di ventilazione (max 9 nodi).

BOULE DE CRISTAL
Un’altra tappa di montagna, ma questa volta non c’è l’arrivo in salita. La corsa sarà controllata dalla maglia gialla e sicuramente lascerà andare via una fuga con corridori fuori classifica. La fuga potrà essere costituita da 10 o più elementi: collaboreranno fino all’ultimo gpm e poi vedremo vari attacchi per tagliare fuori qualche possibile ruota veloce; infine, negli ultimi chilometri, vedremo continui scatti.

LA TERNA SECCA DI LUCA ZANASCA

1° Efimkin
2° Arvesen
3° Casar

Mauro Facoltosi & Luca Zanasca

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