VIVIANI ANTICIPA LA FESTA

aprile 18, 2010
Categoria: News

Era preannunciato come il Giro di Turchia degli italiani, per il gran numero di nostri connazionali in gara. Siamo riusciti non solo a portare Visconti in vetta alla classifica ma, a un giorno dalla conclusione, ad anticipare i festeggiamenti – la vittoria per il corridore ISD è praticamente certa – monopolizzando il podio di giornata. È successo perché il boss delle volate, il tedesco Greipel, oggi è stato messo ko da una caduta e, come si sa, quando manca la gatta i topi ballano. Così abbiamo mandato alla vittoria il neoprofessionista Elia Viviani, davanti allo stesso Viviani – che ha approffitato per allungare il distacco sugli avversari – e al Lampre Grendene.

Foto copertina: Viviani vince una volata tutta tricolore (foto Bettini)

Il Giro di Turchia si avvia verso la conclusione, siamo giunti alla 7a e penultima tappa, la Finike-Antalya, di 114 km, una frazione dedicata alle ruote veloci, che nel suo svolgimento ha visto come protagonisti gli italiani Ermeti, Ratti e Malori. Il portacolori della Lampre, non pago di essere stato in fuga per più di 200 chilometri nel corso della 5a frazione, dopo 10 chilometri si trovava già in avanscoperta assieme a Rodriguez Iglesias, Aristide Ratti, Ji Cheng e Giario Ermeti. La fuga ha viaggiato con un vantaggio massimo di 2′30″, provando a resistere all’inseguimento del plotone; Malori, assieme ad Ermeti, è stato l’ultimo attaccante ad arrendersi, venendo inglobato dal gruppo a soli 3 km dall’arrivo.
Con le squadre pronte a lanciare i propri velocisti nello sprint finale, il “deragliamento” di un “vagone” del treno HTC ha creato scompiglio nelle prime posizioni del plotone, coinvolgendo nella caduta anche il ”più veloce” di tutti, Andrè Greipel. Dal canto loro, Viviani, Visconti e Grendene sono stati abili nell’evitare l’incidente e hanno potuto cogliere nell’ordine le prime tre posizioni.
Il vincitore, portacolori della Liquigas-Doimo, non poteva chiedere un debutto migliore. Alla sua prima esperienza tra i professionisti il veronese, classe ’89, ha conquistato la sua prima vittoria.
Il successo ottenuto oggi è frutto innanzitutto della scaltrezza di Viviani nell’evitare la caduta che ha coinvolto il gruppo all’imbocco del rettilineo finale. Poi, nei metri finali, il velocista della Liquigas-Doimo ha gestito le forze e battuto allo sprint Visconti e Grendene. «Prima dell’ultima curva occupavo una buona posizione – spiega Viviani – che mi ha permesso di vedere la caduta e di tirare i freni in tempo. Ho dato un’accelerata cercando di fare il vuoto ma, visto che alcuni corridori rinvenivano, ho preferito attendere e salvare la gamba per lo sprint finale. Ho lanciato la volata al momento giusto per evitare di essere rimontato, occupando il lato sinistro della strada. Mi spiace che Visconti, un corridore che apprezzo e stimo, si sia visto ostacolato. Come testimoniano le immagini, però, io non ho attuato nessuna manovra per chiuderlo. Ha provato a rimontare dove non c’era spazio: in totale onestà dico che ho pensato solo a spingere sui pedali per non farmi superare».
Riguardo all’impatto con il mondo dei professionisti Viviani si dice «felice per essermi dimostrato all’altezza ma conscio che la strada è ancora lunga. Nelle prime tappe ho patito le lunghe distanze e nel finale non avevo una gamba brillante per fare lo sprint, mentre nella quinta tappa, quando sono giunto settimo, ho pagato un po’ d’inesperienza. La vittoria di oggi è comunque un grande stimolo per proseguire con ancora più forza il lavoro di crescita».
Soddisfazione in casa ISD, che comincia a vedere profilarsi all’orizzonte il successo finale. Con il secondo posto di ieri Viscointi ha ulteriormente incrementato il suo vantaggio in classifica sui diretti inseguitori: ora Van Garderen ha 29” di ritardo, Moncoutiè ne ha 33” Cheula 54” e Salerno 1’48”.

Mario Prato

LA TAPPA DI OGGI
Il Giro di Turchia concluderà il suo annuale cammino nella località turistica di Alanya, capolinea della più facile tra le otto frazioni previste. Nessuna salita sarà superata lungo tutti e 166 i km previsti, nonostante le solite altimetrie disegnate col compressore esasperino anche i cavalcavia, facendo sembrare incessanti saliscendi. Sarà, dunque, la classica passerella finale a uso e consumo dei velocisti, con le sole insidie del vento e dei ventagli, sempre da tenere in conto quando si corre in vista del mare.

Mauro Facoltosi

Laltimetria dellultima tappa (www.tourofturkey.org)

L'altimetria dell'ultima tappa (www.tourofturkey.org)

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