NIMEGA – ARNHEM: DI VOLATA DISCORRENDO
Seconda frazione destinata ai velocisti, con il gruppo che si accinge a salutare i Paesi Bassi con un’altra tappa dal “basso profilo”. Il percorso odierno sarà altimetricamente ancora più tranquillo rispetto a quello di Nimega, “incattivito” solo da una salita-cavalcavia piazzata a una cinquantina di chilometri dall’arrivo e da un falsopiano collocato nel circuito finale per dare anche stavolta un altro po’ di filo da torcere agli sprinter.
Si continua a parlare l’idioma dello sprint al Giro d’Italia che, alla sua ultima giornata in terra olandese, proporrà una tappa uguale e, contemporaneamente, inversa rispetto a quella disputata poche ore prima. Uguale lo sarà per il disegno grafico che anche oggi annuncia tanta, tantissima pianura, un dentello valido come GPM di 4a categoria e un circuito finale che presenterà le stesse insidie di quello di Nimega, vale a dire il doppio passaggio sul fiume proprio a ridosso del traguardo. Inversa perché le sedi di tappa saranno le medesime, ma si scambieranno i ruoli e così sarà il traguardo del giorno prima ad accogliere il raduno di partenza, per poi andare ad Arnhem seguendo un itinerario di 189 Km che, dunque, sarà ancora tarato sulle note dei velocisti, i quali dovranno stare solo attenti ai tentativi che potrebbe ispirare il falsopiano inserito nell’anello conclusivo. Si partirà, dunque, da Nimega, la seconda città per importanza della provincia della Gheldria, conosciuta in ambito sportivo per la più grande marcia competitiva del mondo, la “Quattro giorni di Nimega”, organizzata per la prima volta nel 1909 e, dunque, coscritta della corsa rosa, la cui prima edizione fu disputata proprio quell’anno.
Il tratto iniziale di questa frazione vedrà i “girini” pedalare in direzione di Arnhem – i due “estremi” della tappa distano tra loro una ventina di chilometri – poi, giunti alla periferia del capoluogo della Gheldria, il tracciato virerà verso est, in direzione del Rhederlaag, lago artificiale realizzato per scopi turistici a lato di un tratto del fiume Ijssel. Si passerà quindi a sud della cittadina di Doesburg, nella quale si trova “De Waag”, caffè-ristorante che viene “annunciato” come il più antico locale pubblico dei Paesi Bassi. Bypassato il popoloso centro di Doetinchem, nei cui pressi si può visitare il castello di Slangenburg, si giungerà a Zelhem, dove è possibile vedere un curioso monumento dedicato a Smoks Hanne, strega buona che visse in questo borgo nel XIX secolo e che è raffigurata a cavallo della proverbiale scopa, ma al contrario rispetto alle colleghe “befane”, e con un solo zoccolo ai piedi. I chilometri successivi, sempre in pianura, vedranno il gruppo sfrecciare prima sulle strade di Ruurlo – altro centro impreziosito da un bel castello – e poi su quelle di Borculo dove, a circa metà del cammino odierno, ci sarà il “giro di boa” di questa frazione, che ora abbandonerà la rotta verso est finora costantemente seguita per tornare a pedalare in direzione di Arnhem. Il percorso toccherà quindi l’importante cittadina di Zutphen, che fu capitale dell’omonima contea all’epoca del Sacro Romano Impero, periodo nel quale fu innalzata la collegiata di Santa Walburga, basilica fondata cristiana e divenuta in seguito di culto protestante. Questo centro fu uno degli “scali” olandesi della Vuelta del 2009, che partì dal celebre circuito motociclistico di Assen e fece scattare da Zutphen la terza frazione, terminata a Venlo con il successo allo sprint del neozelandese Greg Henderson. Ritrovato il corso dell’Ijssel, a una cinquantina di chilometri dalla conclusione il gruppo sarà già alle porte di Arnhem, che sarà raggiunta al termine dell’escursione naturalistica di giornata, durante la quale si attreversarà il territorio del Parco Naturale Veluwezoom, teatro del secondo e ultimo GPM olandese del Giro 2015. Si tratterà di un’ascesa decisamente più modesta di quella affrontata il giorno prima, che inizierà a Rheden (paese natale dell’ex corridore Erik Breukink, che ricordiamo vincitore della storica tappa del Gavia al Giro del 1988 e detentore per cinque giorni della maglia rosa, in edizioni diverse) e terminerà dopo 2,8 Km al 2,5% accanto al “Posbank”, monumento a forma di panca semicircolare realizzato nel 1921 nei pressi del punto più elevato della Gheldria, il Signaal Imbosch, collina alta 110 metri sul livello del mare. Rientrato velocemente nel mondo civile, il gruppo farà il suo ingresso in Arnhem costeggiando un’altra area verde, il Rozendaal Park, al cui interno – tra giochi d’acqua – si nasconde l’omonimo castello, oggi destinato a museo dedicato alla caccia e agli animali.
Si entrerà quindi nel circuito conclusivo, più lungo di quasi 5 Km rispetto a quello di Nimega e, come quello, caratterizzato da un doppio passaggio sul fiume. Non ci sarà, stavolta, la salitella in arrivo sostituita da un tratto in falsopiano lungo quasi 2 Km che s’incontrerà nella prima parte dell’anello, costeggiando i due principali parchi cittadini, il Soonsbek e lo Zijpendaal. Si andrà quindi all’appuntamento con il fiume, quel Reno Inferiore che già era stato incontrato dai “girini” nel corso della prima tappa, e che sarà superato due volte, la prima a circa 4,5 Km dall’arrivo e l’ultima proprio nel corso dei mille metri conclusivi che, comunque, tenderanno egualmente a tirare un pelo verso l’alto. Filo da torcere e tanto da sudare per i velocisti, dunque, anche in questa seconda occasione loro riservata.
Mauro Facoltosi
FOTOGALLERY
Uno scorcio del lago artificiale Rhederlaag
Il “De Waag” di Doesburg, il locale pubblico più antico dei Paesi Bassi
Castello di Slangenburg
Zutphen, collegiata di Santa Valburga
Un tratto della salita al Posbank, all’interno del Parco Naturale Veluwezoom
Il Posbank
Arnhem, castello di Rozendaal
Arnhem, il tratto più “impegnativo” del falsopiano inserito nel circuito finale
L’ultimo passaggio sul Reno Inferiore, a poche centinaia di metri dalla linea d’arrivo