ARNHEM – NIMEGA: VELOCISTI, ATTO PRIMO

maggio 7, 2016
Categoria: News

Non c’erano praticamente possibilità di confezionare percorsi impegnativi nella provincia della Gheldria e, così, dopo la cronometro d’apertura di Apeldoorn, il Giro d’Italia completerà il suo “grand départ” in terra d’Olanda con due frazioni destinate ai velocisti che, pur proponendo i primi GPM dell’edizione 2016, riserverà loro le principali insidie sotto la forma del vento e di un rettilineo finale in lieve ascesa, un traguardo che avranno la possibilità di esaminare preventivamente grazie al circuito di circa 8 Km che chiuderà la tappa di Nimega.

Sarà un “grand départ” all’insegna della velocità quello della 99a edizione della corsa rosa che, dopo aver preso il via con una cronometro, proporrà ben 4 frazioni consecutive destinate ai velocisti, una sequenza per ritrovare la quale dobbiamo tornare indietro nel tempo fino al 1996, quando il Giro scattò da Atene e propose percorsi adatti agli sprinter nei primi cinque giorni di gara. D’altronde, in una nazione prevalentemente piatta come i Paesi Bassi (nomen omen), dove le salite più impegnative e celebri sono “confinate” nell’unica regione collinare, il Limburgo, imbastire percorsi che offrissero soluzioni differenti alla volata era un esercizio quasi impossibile per gli organizzatori, ai quali va dato atto d’esser andati a cercare con il lanternino alcune piccole difficoltà altimetriche, inserite nei finali di gara non tanto per turbare il sonno ai velocisti, che le supereranno quasi di slancio, quanto per assegnare la maglia azzurra dei GPM, altrimenti “costretta” a rimaner ripiegata nei cassetti di Rcs Sport fino alla prima tappa italiana. Come nella giornata d’apertura la principale insidia sarà ancora costituita dal vento, spesso ertosi a giudice delle corse disputate in Olanda e che, per esempio, condizionò la tappa dell’ultimo Tour de France terminata sull’isola artificiale di Neeltje Jans. Un “pericolo” in agguato, però, anche a parecchi chilometri di distanza dal mare, a causa della mancanza di elevazioni che possono fungere da barriera alle folate e della presenza di tratti rivieraschi, come nel circuito che chiuderà questa prima tappa in linea, nel corso del quale si dovrà superare per due volte il corso del fiume Waal.
La tappa si snoderà tra Arnhem e Nimega, centri che saranno protagonisti anche della frazione successiva, ma a ruoli invertiti. Si partirà, dunque, dal capoluogo della provincia della Gheldria, cittadina d’aspetto forzatamente moderno poiché andata quasi totalmente distrutta nel 1944 in una delle più feroci battaglie della seconda guerra mondiale, scatenata da un tentativo fallito di atterraggio dei “Diavoli Rossi” dell’esercito britannico. Proprio nel tratto iniziale di questa tappa i “girini” attraverseranno il villaggio di Oosterbeek, che ospitò il quartier generale degli alleati in quelle drammatiche ore, oggi ricordate da un museo e dal cimitero di guerra inglese. In seguito il percorso costeggerà per diversi chilometri i confini del Parco nazionale dell’Alta Veluwe, nato nel 1909 come tenuta privata estesa per ben 5500 ettari attorno al St. Hubertus, casino di caccia che appartenne ad Anton Kröller e alla moglie Helene Kröller-Müller, nota per esser stata una delle prime collezioniste d’arte d’Europa, che vi fece realizzare un apposito museo per raccogliere le sue “prede”, artistiche e non venatorie. Toccati l’importante centro tessile di Ede e quindi Wageningen (paese natale dell’ex corridore Bart Voskamp) la corsa abbandonerà temporaneamente la Gheldria per sconfinare per una manciata di chilometri nella provincia di Utrecht, il tempo di transitare sulle strade di Rhenen, comune presso il quale si trova l’Ouwehands Dierenpark, uno dei principali parchi zoologici dell’Olanda, visitabile a bordo di un trenino elettrico. Sarà l’unico punto di contatto tra l’edizione odierna della corsa rosa e quella 2010, che pure attraversò Rhenen nel corso della prima tappa in linea, quella conquistata dallo statunitense Farrar in quel di Utrecht, città che ricordiamo anche come sede di partenza della citata scorsa edizione del Tour. Varcato il corso del Reno Inferiore si tornerà poi a solcare le strade della Gheldria, muovendo ora in direzione di Tiel, centro che verso l’anno mille fu uno dei principali porti fluviali dei Paesi Bassi, sorto alla confluenza del canale Amsterdam-Reno nel Waal, il fiume che bagna la città di Nimega, alla quale per il gruppo mancheranno ancora quasi 100 Km. Seguendo la linea di confine con la provincia del Brabante Settentrionale e costeggiando per un breve tratto il corso della Mosa si toccherà il piccolo centro di Batenburg, con le rovine del suo castello d’origine medioevale, andando quindi in direzione di Wijchen, il cui municipio è ospitato in un monumentale maniero iniziato nel XXIV secolo ma che prese l’aspetto attuale nel ‘600. Tornati in vista della Mosa, si supererà poi, alle porte di Malden, il canale regolato da due chiuse che la collega al Waal e che in questa frazione rappresenterà la porta d’accesso alla fase più intricata altimetricamente, costituita da una serie di dolcissime collinette a cavallo della quale ci sarà il secondo e ultimo sconfinamento di giornata, il più “deciso” poiché per circa un chilometro e mezzo si pedalerà sulle strade della Germania, all’estremità occidentale della Renania Settentrionale-Vestfalia, il quarto per estensione tra gli stati federati che compongono la nazione tedesca e il cui capoluogo è la città di Düsseldorf, recentemente candidatasi a ospitare la partenza dell’edizione 2017 del Tour de France. Si rienterà nei Paesi Bassi proprio in occasione del momento più impegnativo della tappa, la prima delle 39 ascese valide per la classifica del Gran Premio della Montagna, che vedrà i “girini” salire fino ai 96 metri di Berg en Dal, piccolo centro il cui nome significa letteralemente “montagna e valle” e presso il quale si trova l’Afrika Museum, ricostruzione in scala 1:1 di un villaggio africano. Non è proprio un cavalcavia, essendo del 6,1% la pendenza media calcolata lungo i 1200 metri della salita, ma di certo non potrà incidere sull’esito di una corsa che si concluderà 35 Km più avanti, percorse anche le tre tornate di 8,6 Km del circuito finale, con due passaggi sul traguardo di Nimega. Come detto ci sarà l’insidia “ventosa” del doppio passaggio sul fiume che, però, non sarà la sola: superato l’ultima volta il corso del Waal, infatti, l’ultimo chilometro non sarà pianeggiante ma proporrà una lieve pendenza sin sulla retta d’arrivo. Volata sarà…. ma non alla portata di tutti, dunque.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Il memoriale della seconda guerra mondiale di Oosterbeek

Il casino di caccia appartenuto alla famiglia Kröller, situato all’interno dell’odierno Parco nazionale dell’Alta Veluwe

Unangolo dellOuwehands Dierenpark, il parco zoologico di Rhenen (www.holland.com)

Un'angolo dell'Ouwehands Dierenpark, il parco zoologico di Rhenen (www.holland.com)

Rovine del castello di Batenburg (www.absolutefigures.com)

Rovine del castello di Batenburg (www.absolutefigures.com)

Il castello di Wijchen

Malden, una delle chiuse del canale che collega i fiumi Mosa e Waal vista dal ponte sul quale transiterà la tappa

Il passaggio di confine tra Paesi Bassi e Germania, attraverso il quale la corsa entrerà per una manciata di chilometri in terra tedesca

Un tratto della salita di Berg en Dal, primo GPM del Giro 2016

Il villaggio africano ricostruito allAfrika Museum di Berg en Dal (web.avrotros.nl)

Il villaggio africano ricostruito all'Afrika Museum di Berg en Dal (web.avrotros.nl)

Il primo dei due ponti che caratterizzano il circuito finale

Il secondo ponte visto dal fiume Waal

Il parco di Kronenbourg  a Nimega  e, in trasparenza, l’altimetria della seconda tappa del Giro 2016 (ronaldpuma.files.wordpress.com)

Il parco di Kronenbourg a Nimega e, in trasparenza, l’altimetria della seconda tappa del Giro 2016 (ronaldpuma.files.wordpress.com)

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