IL “BIS-CONTE” DI PAMUKKALE
È arrivato il bis di Visconti sulle strade di Turchia. Stavolta il successo è stato particolarmente gustoso per l’alfiere della ISD, poiché ha arrecato con sé la conquista della maglia di leader di una classifica ampiamente rimaneggiata dalla quarta giornata di gara. Ora i distacchi sono più sensibili e già dalla quinta posizione i ritardi si calcolano a minuti e non più a secondi. Nelle prossime giornate il corridore siciliano dovrà badare principalmente allo statunitense Van Garderen, compagno di formazione dell’ex capoclassifica Greipel, e dal francese Moncoutié, che lo tallonano a una ventina di secondi.
Foto copertina: e per Visconti arriva uno strepitoso bis (foto Bettini)
Un meraviglioso e incontenibile Giovanni Visconti ha dettato la sua legge anche nella quarta tappa del Presidential Cycling Tour of Turkey, la Marmaris-Pamukkale di 209k m e molte salite.
Il ragazzo della ISD in debito di fortuna, visto l’avvio di stagione poco soddisfacente e la non ammissione al Giro della sua formazione, ha gettato le basi per una rivalsa proprio in terra turca dove, dopo aver vinto con merito la terza tappa, si è ripetuto anche nella quarta, affrontando a viso aperto i primi della classifica. Il successo è stato impreziosito anche dalla conquista della leadership in ben tre classifiche, la generale, quella a punti e la speciale “Turkish Beauties”.
Visconti si è dunque confermato atleta di riferimento del Giro di Turchia 2010 con una doppietta storica. Vittoria netta, di forza, la sua, ottenuta su Van Garderen (HTC-Columbia) e Moncoutié (Cofidis) dopo 130 km di fuga e lavoro. La tappa, infatti, è stata costellata di attacchi per opera di drappelli di corridori che, a mano a mano, si sono avvantaggiati sul gruppo, su di un percorso vallonato e ideale per le fughe. Visconti, che non ha voluto aspettare nessuno, è rientrato sui fuggitivi quando mancavano circa 90 km dall’arrivo ed ha beneficiato dello splendido lavoro di Longo Borghini e di Oscar Gatto: “Devo ringraziare i miei compagni di squadra, tutti fantastici. In particolare Longo e Gatto, che oggi hanno dato il massimo per me. Stavo bene, volevo la classifica e nel finale sapevo di poter vincere, anche se Moncoutié non aveva tirato niente” – spiega Visconti, sguardo caldo e voce tranquilla – “perché quando sto bene divento determinato e sbaglio poco. E ora che sto bene, voglio raccogliere quanto più possibile”.
Una corsa ancora una volta scritta dalla ISD – Neri – Giambenini, guidata all’attacco – ma con intelligenza – dal d.s. Luca Scinto: “Siamo davvero felici, Giovanni sta bene e la squadra sta girando alla grande. D’altronde vogliamo sempre lasciare il segno, e in questo giro ci stiamo riuscendo bene. Poi con il caldo i miei ragazzi vanno meglio. Siamo una squadra per questi mesi, da qui in avanti”.
Successo di tappa e maglia di leader della classifica generale, vanno a porre l’accento sull’ottima condizione di Visconti: “Fino a ieri preferivo vincere le tappe. Due me le sono prese e ora che sono leader della generale, direi che questa può diventare la mia priorità”. Maglia azzurra di leader, dunque, ma ha fatto sua anche quella verde (classifica a punti), mentre la rossa dei GPM è finita sulle spalle dell’instancabile Diego Caccia, rimanendo quindi in casa ISD. Momento d’oro per il team italiano che da domani interpreterà diversamente la corsa. Senza però abbassare il tiro.
Dopo la tappa odierna la classifica generale ha subito uno scossone e ora ricalca nelle prime posizioni l’ordine d’arrivo di Pamukkale. Alle spalle di Visconti troviamo lo statunitense Van Garderen a 16”, il francese Moncoutiè a 27” e poi gli italiani Cheula e Salerno, staccati di 48” e 1’42”.
Mario Prato
LA TAPPA DI OGGI
Giunto al suo giro di boa, il Presidential Tour of Turkey proporrà oggi la frazione più impegnativa, sia per l’aspetto altimetrico, sia per la distanza da compiere. Infatti, bisognerà percorrere ben 221 Km, muovendo dalla località di Denizli, città capoluogo dell’omonima provincia, situata in prossimità della valle del fiume Meandro, il cui nome deriva da quello del personaggio della mitologia greca che si tolse la vita gettandosi proprio in questo tortuoso corso d’acqua (conformazione dalla quale, a sua volta, deriva proprio il termine italiano “meandro”).
Le due ascese previste, però, non dovrebbero costituire ostacoli insormontabili, nonostante si debba salire molto in quota, fino a 1174 metri per il primo GPM e poi fino a 1600 metri per il secondo e ultimo traguardo della montagna, che sarà anche il tetto di questa edizione. La prima ascesa presenterà un chilometraggio importante, quasi una ventina di chilometri da percorrere all’insù, ma non sarà supportata né da pendenze importanti, né da un’appetitosa collocazione nel tracciato, essendo prevista a poco meno di 30 Km dal via. La “Cima Coppi” sarà più breve e dotata di un minor dislivello ma, pur presentando inclinazioni maggiori, pagherà anch’essa una posizione “malsana” nell’economia della corsa, essendo prevista a 94 Km dal traguardo. A questo si giungerà dopo aver affrontato un’interminabile discesa, che condurrà all’imbocco dei venti chilometri conclusivi, totalmente sgombri da difficoltà altimetriche.
Terminal della quinta frazione sarà la stazione turistica di Fethiye. Molto frequentata d’estate, sorge sul luogo ove si trovava Telmesso, antica città della Licia, storica regione dell’Asia minore. Si chiamò Makri fino al 1923, quando prese l’odierno nome in ricordo di uno dei primi aviatori turchi, il capitano Fethi Bey, scomparso nove anni prima in un incidente aereo nel Golan (Siria).
Mauro Facoltosi