TANTA ITALIA NELLE CONFERME DI BMC E VELOCIO-SRAM
Il trentino Daniel Oss e il bolzanino Manuel Quinziato da un lato e la bergamasca Barbara Guarischi dall’altro sono protagonisti nei successi delle rispettive formazioni nelle cronosquadre che hanno aperto la rassegna iridata di Richmond, con la Bmc che, trascinata da Taylor Phinney e Rohan Dennis, bissa il successo di Ponferrada davanti all’Etixx-QuickStep di Tony Martin e alla Movistar di Adriano Malori mentre in campo femminile la Velocio-Sram, erede della corazzata Specialized-Lululemon che si era sempre imposta nelle tre edizioni precedenti, si aggiudica la medaglia d’oro di stretta misura sulla Boels Domans con la Rabo Liv Women sul gradino più basso del podio.
A ben 29 anni di distanza dall’edizione di Colorado Springs, che fu la prima e finora unica disputata negli Stati Uniti, i Mondiali di ciclismo tornano in territorio a stelle e strisce e per la precisione in quel di Richmond, grosso centro della Virginia noto per aver dato i natali, tra gli altri, allo scrittore Edgar Allan Poe e al tennista Arthur Ashe, oltre che per essere stata capitale degli Stati Confederati d’America durante la Guerra di Secessione. Come avviene da quattro stagioni a questa parte, a inaugurare la rassegna iridata sono state le cronometro riservate alle squadre di club maschili e femminili, composte ciascuna da 6 corridori e con il tempo finale preso sul quarto di ciascuna formazione a tagliare il traguardo. Entrambe le prove si sono disputate sul medesimo percorso di 38,1 km, interamente pianeggiante se si eccettua uno strappo di 300 metri subito dopo il triangolo rosso dell’ultimo km. Per prime hanno, come di consueto, gareggiato le ragazze e ad imporsi è stata la Velocio-Sram, erede di quella Specialized-Lululemon che aveva conquistato le tre precedenti edizioni. Non è stata comunque una passeggiata per la formazione tedesca, composta da Alena Amaliusik, Lisa Brennauer, Karol-Ann Canuel, Mieke Kroeger, Trixi Worrack e dalla 25enne bergamasca Barbara Guarischi, inserita un po’ a sorpresa tra le sei atlete in gara, dal momento che l’olandese Boels Dolmans di Elizabeth Armistead, Chantal Blaak, Christine Majerus, Katarzyna Pawlowska, Evelyn Stevens ed Ellen Van Dijk ha recuperato strada facendo gli 11” di ritardo del primo intertempo, posto al km 10, fino a passare davanti per 3” al km 31,1, malgrado avesse perso la Majerus per via di una foratura; ma sullo strappo finale anche la Pawlowska ha perso terreno e la stessa Van Dijk, già campionessa mondiale a cronometro nel 2013 a Firenze, si è trovata in difficoltà costringendo le compagne a rallentare e a dar via libera alla Velocio-Sram, che ha avuto la meglio con un margine di 6”. Anche la lotta per la medaglia di bronzo ha visto coinvolte due formazioni ovvero la Rabo Liv Women, orfana della fuoriclasse Marianne Vos che ha già chiuso una stagione costellata da svariati problemi fisici, che ha schierato Lucinda Brand, Thalita De Jong, Shara Gillow, Roxane Knetemann, Katarzyna Niewiadoma e Anna Van Der Breggen e ha conquistato il bronzo chiudendo con un distacco di 56” mentre 4a a 1′10”, dopo essere rimasta sui tempi della compagine olandese nei primi tre rilevamenti intermedi, si è piazzata la Wiggle-Honda di Audrey Cordon, Jolien D’Hoore, Annette Edmondson, Emilia Fahlin, Danielle King e della 23enne piemontese Elisa Longo Borghini, che avrà comunque come obiettivo principale la prova in linea in cui tenterà di riconquistare il podio dopo il bronzo di Valkenburg del 2012. Decisamente più staccate tutte le altre formazioni con le statunitensi Twenty 16 P/B e UnitedHealtCare rispettivamente 5a a 2′04” e 6a a 2′50”, l’Orica in versione femminile 7a a 2′53”, la slovena Btc City Lubiana 8a a 3′02”, la statunitense Optum P/B Kelly 9a a 3′20” e la norvegese Hitec Products, nelle cui fila milita la veterana vicentina Tatiana Guderzo, 10a a 3′31”.
La gara maschile aveva come grandi favorite il Team Bmc, che si era imposto piuttosto inaspettatamente nel 2014 a Ponferrada, e l’Etixx-QuickStep, dominatrice nel 2012 e nel 2013 ma solo terza un anno fa alle spalle anche dell’Orica-GreenEdge. Le previsioni sono state rispettate con la compagine statunitense e quella belga che hanno gradualmente fatto il vuoto rispetto alla concorrenza: ad avere la meglio è stata nuovamente la Bmc che, rafforzata rispetto a un anno fa dalla presenza di Taylor Phinney accanto a Rohan Dennis, Silvan Dillier, Stefan Kueng e a due elementi imprescindibili per questo tipo di prove come il trentino Daniel Oss e il bolzanino Manuel Quinziato, ha da subito preso la testa con 3” di vantaggio al km 10 sull’Omega-QuickStep, che schierava Tom Boonen, Yves Lampaert, Niki Terpstra, un Rigoberto Urán reduce dal successo al GP Québéc, l’iridato su strada Michal Kwiatkowski e naturalmente un Tony Martin che cercherà di riprendersi lo scettro del tic-tac dopo la sconfitta patita un anno fa ad opera di Bradley Wiggins. Il vantaggio è salito a 12″ al km 17,8, sceso a 5″ al km 31,1 per poi risalire a 11″ sul traguardo, che la BMC ha tagliato con il tempo di 42′07” a quasi 55 km/h di media. Solo l’Orica-GreenEdge di Sam Bewley, Luke Durbridge, Michael Hepburn, Michael Matthews, Jens Mouris e Sven Tuft ha impensierito per metà gara le prime due compagini ma è sensibilmente calata alla distanza consentendo alla Movistar di Andrey Amador, Jonathan Castroviejo, Alex Dowsett, Jon Izagirre, Jasha Sutterlin e Adriano Malori, che dopo la recente vittoria nella crono del Tour-du Poitou Charentes si è riconfermato in ottime condizioni tali da poter tentare l’assalto al podio anche nella prova individuale, di conquistare il bronzo con un distacco di 30” contro i 53″ della formazione australiana. Quest’ultima, dal canto suo, ha preceduto la Giant-Alpecin (con Tom Dumoulin che ha trascinato i compagni Niklas Arndt, Chad Haga, Tobias Ludvigsson, Georg Preidler e Ramon Sinkeldam) al 5° posto a 1′03”, la Lotto-Jumbo di Robert Gesink, Wilco Kelderman, Thomas Leezer, Marten Tjallingii, Jos Van Emden e Sep Vanmarcke ottima 6a a 1′17” e con qualche rimpianto dal momento che Van Emden, sulla carta il più quotato dei suoi, è stato messo fuori gara da una caduta nelle fasi iniziali. La Lotto-Soudal di Lars Ytting Bak, Tiesj Benoot, Tony Gallopin, Greg Henderson, Jurgen Roelandts e Tim Wellens è giunta 7a a 1′26”, una piuttosto deludente Astana 8a a 1′37” con Lars Boom, Jakob Fuglsang, Andriy Grivko, Tanel Kangert, Alexey Lutsenko e Luis León Sánchez, un Team Sky che si è presentato al via in tono minore, con Vasil Kiryienka unico vero specialista delle prove contro il tempo accanto a Danny Pate, Salvatore Puccio, Luke Rowe, Ian Stannard ed Elia Viviani, 9° a 1′41” e la Trek Factory-Racing di Marco Coledan, Stijn Devolder, Fabio Felline, Markel Irizar, Jesse Sergent e Riccardo Zoidl a chiudere la top ten distanziata di 1′46”. Non è stata esaltante la prova della Lampre-Merida, unica formazione azzurra in gara, che con Mattia Cattaneo, Rui Costa, Luka Pibernik, Ruben Plaza, Jan Polanc e Nelson Oliveira ha chiuso 15a a 2′07” mentre la sfortuna ha privato di un piazzamento la Tinkoff-Saxo con Manuele Boaro, Maciej Bodnar e Peter Sagan che, a causa della caduta di Michael Valgren e Michael Rogers mentre il sesto uomo Christopher Juul-Jensen si era staccato nelle fasi iniziali, sono stati costretti ad attendere i compagni e a proseguire per onor di firma fino al traguardo che hanno tagliato al 27° e ultimo posto con un ritardo di 8′11”. I campionati del mondo proseguiranno ora con le prove contro il tempo individuali delle categorie under 23 maschile e junior femminile, nelle quali saranno impegnati gli azzurri Filippo Ganna, Davide Martinelli, Sofia Bertizzolo e Lisa Morzenti.
Marco Salonna
![La BMC vola verso il secondo successo consecutivo nella cronosquadre mondiale (foto Tim de Waele/TDWSport.com)](http://www.ilciclismo.it/2009/wp-content/uploads/2015/09/bmc_richmond.jpg)
La BMC vola verso il secondo successo consecutivo nella cronosquadre mondiale (foto Tim de Waele/TDWSport.com)