BIS DI GREIPEL SULLA PELLE DEGLI ITALIANI
Masticano amaro gli italiani in scena al Giro di Turchia che si sono dovuti accontentare dei gradini più bassi del podio nella seconda frazione. Sul traguardo di Turgutreis è giunto per primo il leader della corsa Greipel che, dopo la vittoria a sorpresa nella crono di Istanbul, si è trovato di fronte un traguardo tarato sulle sue consuete misure. Il velocista tedesco ha avuto la meglio su due atleti di casa nostra, il Lampre Furlan e il De Rosa Cucinotta, mentre, a parziale consolazione, dobbiamo notare che nei primi dieci di giornata ben sei sono italiani: Mattia Gavazzi è 4°, Merlo è 6°, Brambilla è 8° e Gatto chiude la “top ten” col 10° posto.
Foto copertina: la volata con la quale Greipel ha giustiziato i nostri connazionali (foto Tour of Turkey)
È cambiato lo scenario, è cambiata la tipologia della tappa, ma il vincitore è sempre lo stesso, Andrè Greipel. Il portacolori della HTC Columbia, ben supportato dalla squadra, si è imposto nella volata di gruppo che ha messo fine alla tappa di ieri, la Kusadasi-Turgutreis di 178 km, raggiungendo così l’ottava vittoria di stagione.
Il percorso vallonato, pur con le consuete fughe nella prima parte di gara, non ha provocato l’auspicata selezione, facendo così buon gioco al tedesco, che ha regolato in volata gli italiani Furlan, Cuccinotta e Mattia Gavazzi.
In classifica generale Greipel continua a occupare con merito il primo posto, con un vantaggio di 16” sul compagno di squadra statunitense Van Garderen e 19” sul polacco Bodnar. Primo degli italiani è sempre Dell’Antonia, 9°, a 26”, tallonato a un secondo da Giovanni Visconti.
Il secondo posto di Furlan ha portato un po’ di allegria in casa Lampre, dopo la défaillance di Cunego ai Paesi Baschi.
“Greipel ha uno spunto davvero veloce, ma Furlan ha comunque ben figurato – ha commentato il ds Vicino – L’unico modo per provare a impensierire il tedesco sarebbe stato quello di riuscire a prendergli la ruota, ma purtroppo Furlan ha trovato qualche traiettoria chiusa e ha dovuto rimontare sul lato del gruppo, proponendo comunque una bella volata. Note positive vengono da Malori, corridore di classe che ha pedalato molto bene in una tappa ventosa come quella di oggi, e da Spilak, il quale ha mostrato di possedere una buona condizione rientrando dal gruppo su una delle fughe che hanno caratterizzato la prima parte della tappa”.
Oggi la presenza di alcune salite più “vere” potrebbe cambiare volto alla classifica, ma in casa HTC sono molto fiduciosi poiché il secondo in classifica Van Garderen potrebbe subentrare al proprio capitano, mantenendo la questione “classifica” una faccenda tutta loro.
Mario Prato
LA TAPPA DI OGGI
La terza giornata di gara del Presidential Tour of Turkey scatterà nel cuore di Bodrum, ovvero l’antica Alicarnasso, città celebre per la tomba del satrapo Mausolo (donde il nome di mausoleo), della quale rimangono pochi resti e che fu annoverata tra le sette meraviglie del mondo antico. Oggi è divenuta una delle principali località turistiche della nazione, soprattutto grazie agli sforzi del romanziere Cevat Şakir – infatti, noto col soprannome di “Pescatore di Alicarnasso” – che s’innamorò di questi luoghi dopo che vi era stato condannato a vivervi per tre anni in esilio. È, inoltre, il paese natale del filosofo greco Erodoto e dell’ammiraglio turco Dragut, comandante della flotta ottomana dopo il ritiro del celebre Khayr al-Dīn (Ariadeno) Barbarossa. Dopo 166 Km di gara, la frazione si concluderà a Marmaris, altro rilevante centro turistico, il cui piccolo porto si affaccia sullo specchio di Mediterraneo nel quale si trova l’isola greca di Rodi.
Il tracciato sul quale si gareggerà sarà lo stesso sul quale si sono disputate due frazioni nelle edizioni più recenti della corsa, vinte dall’italiano Matteo Priamo nel 2008 e da Daryl Impey nel 2009, nel corso dell’edizione conquistata dallo stesso corridore sudafricano, nonostante la brutta caduta che lo aveva visto coinvolto nel finale della tappa conclusiva.
Il percorso può essere pressapoco paragonato a quello della frazione precedente, ma stavolta i velocisti, che negli ultimi anni hanno dimostrato di non temere simili finali (come testimonia il successo di Impey l’anno passato, anche se ci furono parecchi distacchi in quell’ordine d’arrivo), avranno qualche grattacapo in più e non è detto che si arrivi al traguardo tutti assieme, più o meno appassionatamente. La marcia d’avvicinamento al traguardo sarà più impegnativa rispetto a quanto visto andando verso Turgutreis. Infatti, bisognerà giungere sino a 725 d’altezza quando si scollinerà il primo GPM di giornata, classificato di prima categoria e caratterizzato da una salita di quasi 16 Km, con i tratti più esigenti entro i primi 7 Km, inclinati al 6,5% e con pendenze fino al 15%. 52 Km più avanti si affronterà un altro gran premio, nettamente più facile e collocato a 49 Km dall’arrivo. Questo, infine, sarà preceduto di 6,5 Km dalla cima dell’ultimo scoglio, ascesa che svetta a 255 metri sul livello del mare (al quale finirà la tappa) e che comporterà 3,7 Km d’arrampicata al 5,6%, conditi da uno strappo al 13%.
Mauro Facoltosi