PICCOLE CORSE CRESCONO
Si corre dal 1968 ed è stata per lungo tempo una corsa secondaria, nota quasi esclusivamente ai corridori asiatici. Solamente nelle ultime edizioni il Presidential Tour of Turkey ha scalato i vertici del calendario internazionale e nel giro di due anni è passata dall’anonimato alla categoria 2.1 prima e a quella 2.HC poi, per intederci la stessa del Critérium International e dell’Amgen Tour of California, un gradino sotto corse del calibro della Parigi – Tours, del Giro dell’Emilia e della Tre Valli Varesine, per limitarsi a qualche nome prestigioso.
Testimoniano l’importanza acquisita da questa competizione un campo partenti di tutto rispetto, anche se privo di nomi di spicco. Risalta in particolar modo la presenza di ben 36 italiani, quasi il 30% dell’intero gruppo.
La 46a edizione, poi, è partita col botto perché nessuno si aspettava il successo di Andrè Greipel nel prologo: è vero che il tedesco è forse il nome più celebre schieratosi al via, ma eravamo abituati a vedere il suo nome spiccare sugli ordini d’arrivo di tappe per velocisti, non certo in occasione di una prova a cronometro. Sorprese a parte, oggi per lui non dovrebbe essere difficile difendere la leadership acquisita a Istanbul nella prima frazione in linea.
Foto copertina: Tiziano Dall’Antonia, migliore tra gli italiani in gara, sfreccia sotto la Basilica di Santa Sofia, principale monunento di Istanbul (foto Franck Nataf).
È partito il Presidential Tour of Turkey, è partito nel nome di Andrè Greipel.
È stato, infatti, il tedesco “seconda scelta” di casa HTC Columbia ad aggiudicarsi il cronoprologo di 5,8 km a Istanbul, con il tempo di 8’40”45.
La corsa a tappe turca, 1257 km distribuiti in otto frazioni, è giunta alla sua 46a edizione, ma l’aver raggiunto l’assegnazione 2.HC gli ha dato una rilevanza internazionale, prova ne è la ricca e molto italiana starting list.
Infatti, sono presenti in Turchia la Liquigas e la Lampre tra le ProTour e poi la Carmiooro-NGC, la Colnago-CSF inox, la De Rosa-Stack Plastic e la ISD-Neri. In totale si sono schierati al via da Istanbul 36 ciclisti italiani, vale a dire il 33% del gruppo, forte di 110 unità.
Insomma molta Italia, ma il primo podio di giornata parla straniero, con Greipel primo, il compagno di squadra statunitense Van Garderen secondo e il polacco della Liquigas Bodnar terzo. Primo degli nostri è Tiziano Dell’Antonia, un altro portacolori della Liquigas, decimo a 16”, che ha fatto meglio di un secondo dell’ISD Visconti.
Mario Prato
LA TAPPA DI OGGI
Oggi il Presidential Tour lascerà la Turchia Europea per passare nel continente asiatico, dove si disputeranno tutte le altre frazioni in linea.
La prima di queste prenderà le mosse da Kuşadası (nome che significa letteralmente “isola degli uccelli”), importante località turistica affacciata sul Mar Egeo e molto nota per la vicinanza ai siti archeologici di Efeso e Mileto e al sito naturale di Pamukkale, iscritto nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. L’arrivo, dopo 181 Km di gara, sarà aggiudicato a Turgutreis, il secondo centro per grandezza della penisola di Bodrum, nonché importante centro commerciale soprattutto per l’agricoltura (vasti frutteti e orti) e meta vacanziera, che attrae gli amanti del turismo balneare con la sua sabbiosa spiaggia lunga quasi 5 Km.
Il tracciato predisposto tra i due centri turchi è molto meno impegnativo di quanto lascino intedere le altimetrie ufficiali, caratterizzate da una grafica piuttosto “compressa”. I saliscendi non mancheranno, ma saranno piuttosto diluiti lungo l’intero percorso e separati da ampi tratti pianeggianti. L’unica vera insidia per gli sprinter sarà rappresentata da una salita di circa 2,7 Km, inclinata al 4,4% con un picco del 10%, che dovrà essere scavalcata a 8 Km dal traguardo, a sua volta preceduto di circa 1500 metri da uno zampellotto che costituirà l’ultima difficoltà di giornata.
Mauro Facoltosi