GOAL DALL’HORNER

aprile 11, 2010
Categoria: News

È stato un vero e proprio goal dal calcio d’angolo quello che ha messo la parola fine alla 50a edizione del Giro dei Paesi Baschi. Sembrava che la fortuna stesse per volgere la faccia all’americano Horner ma, nel finale della crono di Orio, lo sfidante Valverde ha messo in campo non solo le proprie gambe ma anche il cuore per recuperare il terreno perduto. Non è bastato, la dea bendata non ha aiutato lo spagnolo che ha potuto sparare le sue ultimissime cartucce in uno spigolo di secondi, issandosi sul vertice della classifica per appena 7”, in un finale rocambolesco, che ha ricordato l’epilogo al fulmicotone del Tour del 1989, conquistato da Lemond con soli 8” di vantaggio di Fignon.

Foto copertina: Christopher Horner impegnato allo spasimo nel finale della crono di Orio (foto Susi Goetze/ www.cyclinginside.com)

L’ultimo atto dei Paesi Baschi, quello decisivo, non solo ha messo fine alle fatiche dei ciclisti, ma ha soprattutto decretato il vincitore dell’edizione del 2010. Non è stato, però, un duello uomo contro uomo, ma un classico del thrilling formato ciclismo, la dura legge del tictac. Quando l’uomo è solo con la sua bicicletta, la sua fatica e il suo saper andare oltre la soglia del dolore, senza poter vedere l’avversario in faccia, fidandosi solo delle proprie gambe, della propria testa e dei “consigli” che vengono dall’ammiraglia.
Alejandro Valverde doveva difendere il suo misero secondo di vantaggio su Horner ma già al passaggio all’intertempo di mezza gara l’americano aveva colmato il gap. La seconda parte di gara, la più impegnativa, diventava così decisiva. Solo 11 km contro il cronometro per decidere una corsa di 6 tappe e 908 km complessivi.
L’aver raggiunto l’avversario, seppur ancora virtualmente, deve aver messo li turbo all’americano che al Km 13,5 vantava un vantaggio di 7 secondi sull’iberico, scavalcandolo così in classifica. Strada facendo il vantaggio saliva a 20 secondi e, quando si cominciava a parlare dell’americano come nuovo vincitore del Giro dei Paesi Baschi, cominciava il recupero dell’orgoglioso spagnolo ma l’arrivo di Orio metteva la parola fine alla rimonta, rendendola così infruttuosa per l’inezia di 8 secondi.
L’americano della RadioSchack grazie al tempo conclusivo di 32’33” si aggiudicava in un sol colpo l’ultima tappa e s’installava definitivamente sul primo gradino del podio, scalzando l’iberico che forse in questi 6 giorni di gara è stato carente di quell’istinto killer che gli avrebbe permesso di”uccidere” la gara nei giorni precedenti, per non affidarsi così all’ultima spiaggia della cronometro conclusiva.
Terzo posto di giornata per il campione belga a cronometro Monfort, mentre Michael Rogers, a lungo in prima posizione, ha fatto registrare il quarto tempo. Marco Pinotti, primo degli italiani, ha chiuso la tappa al settimo posto, a 25” da Horner.
In classifica generale dietro alla coppia che ha monopolizzato l’attenzione, troviamo il basco Intxausti, lo spagnolo Rodriguez, il francese Peraud e l’italiano Marco Pinotti sesto. Il vincitore della scorsa edizione, il campione olimpico Samuel Sanchez ha terminato la corsa all’ottavo posto, staccato di quasi due minuti.

Mario Prato

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