PAESI BASCHI: LA MEZZ’ORA DELLA VERITA’
Tanto durerà, all’incirca, la crono di 22 Km che oggi decreterà il vincitore del 50° Giro dei Paesi Baschi, un’edizione che festeggia mezzo secolo di vita con una classifica forse mai così incerta. Alla vigilia della frazione conclusiva, i 24 attaccanti della prima ora si sono ridotti a soli due uomini, separati dall’inezia di un secondo. Proprio ieri alle spalle dei due litiganti s’è insediato Joaquin Rodriguez, lo spagnolo recente vincitore del Giro di Catalagna, tornato al successo sul traguardo di Orio. È stato anche il giorno del ritiro di Damiano Cunego, delibitato da noie gastrointestinali.
Foto copertina: Joaquin Rodriguez all’attacco sulla salita dell’Alto de Aia (foto Susi Goetze/ www.cyclinginside.com)
La tappa Eibar-Orio di 170 km, pur se con 6 GPM non sembrava una frazione in grado di sconvolgere la classifica generale, ma qualche scossone l’ha dato, soprattutto in vista della cronometro conclusiva.
Innanzitutto onore allo scalatore della Katusha Joaquin Rodriguez che ha colto una fantastica vittoria in solitaria attaccando nell’ultima delle cinque salite in programma. Da quel punto, quando mancavano 13,5 Km al traguardo, la sua squadra ha preso in mano le redini del gruppo, mantendendo fino alla fine il controllo delle operazioni.
Pur provato dalla fatica, il vincitore ha commentato così la sua vittoria: “Questa mattina ero triste perché pensavo di andare meglio nella tappa di ieri. Mi sono sentito bene fino all’ultima salita, ma nel finale ho pagato lo sforzo e mi sono staccato. Oggi ho reagito come volevo, stavo bene e alla fine ho conquistato questa bella vittoria. Ora sono felice! Domani ci sarà una crono individuale non facile, con una salita impegnativa da affrontare. Ora spero tanto di riuscire a difendere il podio”. Infatti, grazie a questo successo Rodriguez si è portato al terzo posto della generale.
Dopo l’arrivo trionfale dell’iberico, sono passati 14” prima di vedere transitare sotto lo striscione di Orio il trio formato da Samuel Sanchez, Alejandro Valverde e Christopher Horner, che continua a francobollare sia in gara sia in classifica il capitano della Caisse d’Epargne. È uscito dai giochi di classifica, invece, l’olandese Gesink, che ieri ha perduto per strada quasi un minuto dai migliori, scivolando all’ottavo posto della generale.
Il primo degli italiani ad arrivare è stato Francesco Gavazzi, 6° a 20”. Un buon piazzamento il suo, conseguito nel giorno del ritiro di Damiano Cunego che, pur debilitato, (dissenteria e disturbi gastrici non gli avevano consentito di dormire tranquillamente), si è presentato regolarmente alla partenza della tappa per provare a verificare durante la corsa le proprie condizioni di salute, ma è stato costretto ad alzare bandiera bianca dopo 25 chilometri di gara.
In classifica generale Alejandro Valverde continua a indossare i colori del primato, seguito a 1” solamente da Horner, mentre grazie al distacco odierno Joaquin Rodriguez è salito sul terzo gradino del podio a 34”. Seguono Peraud e Intxausti a 38”, Andy Schleck a 45” e, primo degli italiani, Marco Pinotti, che con Gesink staziona a 54”.
Chissà se la cronometro di domani sorriderà al campione italiano della specialità.
Mario Prato