COAZIONE A RIPETERE: SULLE ALPI UN TOUR DI VUOTO SPINTO

luglio 24, 2015
Categoria: News

Cronache in carta carbone. Parte la fuga, arriva un attaccante solitario. Dietro scaramucce, e i migliori arrivano tutti assieme o suppergiù. Sorprende Geraint Thomas, Froome tiene senza brillare, la Sky addormenta la corsa e la Movistar spalleggia gli inglesi in tutto e per tutto. Contador e Nibali attaccano, ma troppo isolati e senza impulso. Non si sa più nemmeno che tappa è, sono tutte così.

Era partito come il Tour dalla prima settimana più frizzante degli ultimi decenni. Non che ci fossero stati chissà che fuochi d’artificio, ma per gli standard della settimana d’esordio nel GT d’Oltralpe c’era stato un bel po’ di movimento: una tappa altamente spettacolare (quella dei ventagli), un paio di belle imitazioni delle classiche, anche se non fenomenali, qualche significativo spunto tecnico. Ormai nel bel mezzo della terza settimana, con solo due tappe per riparare all’insufficienza in pagella (ma il Tour è così: uno studente pigro e geniale a cui spesso basta svegliarsi all’ultimo giorno), ci troviamo a soppesare la Grande Boucle più stantia da qualche anno in qua, salvata solo, quanto a primato della noia, dall’edizione 2012. Per il resto, bisogna risalire all’era armstronghiana se ci si vuole imbattere in una gara altrettando anodina e ingessata.
La vacuità della gara è espressa all’ennesima potenza dal ripetersi di un copione già di per sé non brillante, ma ormai irritante all’ennesima riproposizione.
Ecco la fuga del mattino, ben nutrita, solida, quasi trenta atleti con nomi di spicco come Purito o De Gendt, e poi squadre al gran completo, dall’Europcar per Rolland all’Ag2R per Bardet, fino alla Garmin che cala i tre assi nelle vesti di Hesjedal, Talansky e Daniel Martin. I nomi prestigiosi di Caruso e Dennis per la BMC, orfana di capitano dopo il collasso di Tejay Van Garderen ieri. Pinot affamato di rivincita per la FDJ. E poi, o forse soprattutto, pedine importanti, anzi veri e propri alfieri – o regine – per i rivali della maglia gialla, con l’Astana che avanza Fuglsang, la Tinkoff con Rogers e Majka, la Movistar con Catroviejo e Anacona.
Ce n’è di che garantire spettacolo e una serie minaccia allo status quo. Ma così non sarà.
In primo luogo perché, e questo è un classico del Tour, ci tocca assistere al teatrino delle squadre che lavorano apertamente al posto del team della maglia rosa: Trek e Giant-Shimano si incaricano (pur avendo uomini in fuga) di tenere gli evasi a tiro, più sui tre minuti che sui quattro, e ben presto anche sotto. Il tutto senza che la Sky debba scomodarsi minimamente: d’altronde si tratta, almeno in teoria, di difendere i piazzamenti sai quanto altisonanti di un Mollema e di Barguil. Da notare che entrambi veleggiano nella parte bassa della top ten.
E poi ecco che quando tocca alla Sky si comincia con un ritmo blando, senza che l squadre rivali – ma sono davvero tutte tali? – considerino che sia il caso di rompere i piani del team inglese.
L’unico che tenta una sortita, già sul Glandon, è , va da sé Alberto Contador, che di nuovo si lancia all’attacco a decine di km dall’arrivo, come già nella tappa di Pra Loup. Almeno la mossa obbliga a riconsiderare ritmi e tabelle, ma una volta di più Alberto è del tutto solo. Nessuno degli altri avversari di Froome ritiene di dr fiato all’azione con una bella collaborazione, men che meno Valverde, l’uomo forse più indicato per inserirsi in una mossa del genere in funzione di Quintana. Tuttavia, e nemmeno questa è una novità, la Movistar conferma di lottare fianco a fianco con il Team Sky in vista dello scopo supremo si congelare le posizioni.
In vista dello scollinamento, con Contador sempre un mezzo minuto più avanti, l’Astana imposta una accelerazione, mirata ad un bell’allungo di Nibali. Alla faccia delle dichiarazioni della vigilia, però, non è affatto vero che la Sky ormai si disinteressi dell’italiano, e si mobilitano gli stessi capitani per impedire che la mossa del siciliano si concretizzi in qualche modo. Nell’ossessiva riproposizione del già visto (già visto in questo Tour, ma di per sé quasi inedito!), è Geraint Thomas, in giornata di grazia, a mantenere le distanze, con una discreta collaborazione di Valverde. Si ha l’impressione di una svolta quando è Quintana ad allungare e portarsi su Nibali, addirittura accennando un cambio. Che possano raggiungere Contador e collaborare con lui? Macché, Froome arriva, anche se con i suoi sempre curiosi tempi di reazione, e chiude la porta. Si vede Valverde in difficoltà, e forse per questo a Quintana, che vediamo ormai troppo spesso parlare alla radiolina, desiste dal dare profondità all’azione: evidentemente il desiderio di fare i valletti per Froome sul podio parigino è davvero irrefrenabile, ben più poderoso che la voglia di vincere.
Procediamo così diligentemente lungo il profilo della tappa con un gruppo composto da una decina di atleti che scendono il Glandon senza grandi forzature, reintegrando in discesa Contador; poi sui Lacets de Montvernier non c’era altro da fare se non rifarsi all’eterno ritorno dell’identico, come in un certo senso impone questa salita fatta di fittissimi tornanti “impilati” l’uno sopra l’altro. E dunque ecco Majka che prepara il forcing di Contador, inefficace; poi, più tardi, per conto proprio, troviamo Nibali intento a lanciare la propria progressione. Ma Froome, che appariva in affanno e affamato (in senso stretto), non si lascia sorprendere, cosicché il gruppetto arriva senza frazionarsi alla linea dell’arrivo. Ci sono i “fantastici Quattro”, con i fantasticissimi vicecapitani a sorpresa Thomas e Valverde, Gesink che tiene duro. Contador stringe i denti e mastica amaro, Nibali controlla facilmente e rimpiange quel che non è stato.
Davanti a questa ennesima pantomima, animata solo dal coraggio di Nibali e Contador (coraggio senza troppa gamba, però, e senza la sufficiente strategia: un nemico più forte non si prende di petto…), la fuga vive la propria vita: Pinot arranca, dopo gli sforzi di ieri, Bardet invece si invola nei pressi della cima del Glandon e dilata il vantaggio in discesa. Gli inseguitori più credibili sono Anacona, che dimostra così di non essere lì per fungere da punto di appoggio ad alcunché; Rolland, con la Europcar che si dibatte tra le convulsioni per non chiudere; e quindi Fuglsang, che non solo si disinteressa del tutto alle vicende del proprio capitano (un po’ come Majka con Contador ieri: anzi, a occhio e croce, qualcosa di peggio), ma addirittura commenta chiaro e tondo e fine tappa che lui “sta pensando proprio alla maglia a pois” (Purito ha fatto incetta di punti, oggi in fuga, ma ha mancato i bersagli grossi).
Quello delle ambizioni e dei vagabondaggid i Fiuglsang non è un buon segnale per Nibali, che avrebbe un gran bisogno di una squadra coesa e stretta attorno al proprio progetto di classifica. Il povero danese riceve una “punizione divina” – ma qui si scherza solo in virtù dell’assenza di conseguenze – quando nel tratto finale del Glandon viene buttato a terra da una moto dell’organizzazione. Una metafora delle disgrazie piovute in testa alla squadra kazaka. Per fortuna Scarponi è in ripresa e, là dietro, ha potuto fare da appoggio a Vincenzo nel finale. Incredibile, ad ogni modo, pensare che con così tante fughe pesanti, l’unica mossa tattica ben impostata e riuscita sia stata prodotta dalla Sky per ritrovarsi un Richie Porte in più nel momento del bisogno.
Tornando alla vittoria di tappa, nessuno degli inseguitori ne ha per rinvenire su Bardet, che quindi festeggia la bella impresa, finalizzata individualmente ma ben costruita da tutto il team. Majka, Plaza, Geschke, e ora il francesino che replica – di nuovo il tema della copia – la sua bella vittoria del Delfinato… lì però l’aveva realizzata nella tappa gemella di quella di ieri. Qualcosa pure cambia, insomma!
Ottimismo della buona fede e pessimismo della ragione per le due brevissime tappe che ci restano da traversare nelle Alpi: ma se la Movistar insiste nella propria insana ossessione di sdoppiare i capitani senza far divergere i loro destini, ci sarà poco da fare. La Sky corre bene (nessuno peraltro le mette molti bastoni fra le ruote), fa il proprio gioco, ha uomini in forma strepitosa, anche se forse soggetti all’affanno proprio in coda della terza settimana: nondimeno, se non scatta qualche accordo trasversale, non c’è assalto da lontano che tenga.

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 5:03:40
2 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:00:33
3 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:00:59
4 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing
5 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
6 Serge Pauwels (Bel) MTN – Qhubeka 0:01:01
7 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:01:50
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
9 Andrew Talansky (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:55
10 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin 0:03:02
11 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo
12 Christopher Froome (GBr) Team Sky
13 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
14 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
15 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
16 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
17 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
18 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
19 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
20 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:03:21
21 Bauke Mollema (Ned) Trek Factory Racing
22 Ruben Plaza Molina (Spa) Lampre-Merida 0:05:12
23 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:05:33
24 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:06:32
25 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:45
26 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:06:56
27 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:08:00
28 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:08:32
29 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team 0:09:00
30 Jan Barta (Cze) Bora-Argon 18 0:09:19
31 Florian Vachon (Fra) Bretagne-Séché Environnement
32 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar
33 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:09:22
34 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:03
35 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:14:26
36 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale 0:14:51
37 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
38 Nelson Oliveira (Por) Lampre-Merida
39 Pierre-Luc Perichon (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:15:41
40 Nicolas Roche (Irl) Team Sky
41 Wouter Poels (Ned) Team Sky
42 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team 0:16:05
43 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:16:09
44 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:16:12
45 Luis Angel Mate (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:16:56
46 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:17:11
47 Reinardt Janse Van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:17:28
48 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal 0:18:33
49 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:18:44
50 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin

CLASSIFICA GENERALE

1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 74:13:31
2 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:03:10
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:04:09
4 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:06:34
5 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:06:40
6 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:07:39
7 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:08:04
8 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:08:47
9 Bauke Mollema (Ned) Trek Factory Racing 0:12:06
10 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:12:52
11 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin 0:13:08
12 Andrew Talansky (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:15:18
13 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:16:02
14 Serge Pauwels (Bel) MTN – Qhubeka 0:18:06
15 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:18:11
16 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:39:24
17 Jarlinson Pantano (Col) IAM Cycling 0:45:40
18 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:47:22
19 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:48:55
20 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:50:54
21 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale 0:51:31
22 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team 0:51:32
23 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal 0:53:01
24 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team 0:53:51
25 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 1:04:07
26 Jan Barta (Cze) Bora-Argon 18 1:09:18
27 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing 1:11:30
28 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 1:12:40
29 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 1:13:43
30 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 1:15:20
31 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Alpecin 1:19:04
32 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 1:21:37
33 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:22:44
34 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 1:25:15
35 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 1:28:52
36 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 1:29:22
37 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 1:29:42
38 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 1:30:53
39 Ruben Plaza Molina (Spa) Lampre-Merida 1:33:27
40 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 1:34:24
41 Luis Angel Mate (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:36:15
42 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 1:37:45
43 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:39:03
44 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:39:42
45 Bram Tankink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 1:43:49
46 Nelson Oliveira (Por) Lampre-Merida 1:44:46
47 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:44:48
48 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge 1:46:21
49 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 1:47:54
50 Richie Porte (Aus) Team Sky 1:48:06

Bardet affronta in testa uno dei tornanti di Montvernier (foto Bettini)

Bardet affronta in testa uno dei tornanti di Montvernier (foto Bettini)

Commenta la notizia