FROOME DA PAURA: 2° A HUY E MAGLIA GIALLA

luglio 6, 2015
Categoria: News

Il britannico chiude in scia a Purito Rodriguez, dominatore del Mur de Huy, e grazie anche all’abbuono veste la maglia gialla. Nibali e Quintana cedono 11’’, destando comunque una discreta impressione. Giornata negativa, invece, per Contador, che perde 18’’. La nuova generale vede il keniano bianco al comando con 1’’ su Tony Martin e 13’’ su Van Garderen. Paura per una maxi-caduta a 55 km dal traguardo, che ha provocato anche una controversa neutralizzazione.

Pur avendo prodotto distacchi inferiori a quelli di ieri, quando i passivi di Nibali e Quintana si erano misurati in minuti anziché in secondi, la terza tappa – 159 km interamente in territorio belga, con epilogo sul Muro di Huy – è stata la prima a fornire reali indicazioni sullo stato di forma dei favoriti. Indicazioni che parlano di un Contador in affanno, di un Nibali e di un Quintana in linea con le attese, ma soprattutto di un Chris Froome che si candida con decisione al ruolo di uomo da battere, e non soltanto perché, grazie ai 6’’ di abbuono destinati al secondo classificato, domani si schiererà al via in maglia gialla.
Sulle rampe che ad aprile decidono ogni anno le sorti della Freccia Vallone, è stato Purito Rodriguez a mettere in scena uno spettacolo che forse, alla partenza, ci si sarebbe aspettati più dalla sua nemesi Valverde, che tre mesi fa aveva fatto a fette la concorrenza in un finale analogo. Froome, però, ha strappato la copertina al catalano grazie alla strepitosa progressione degli ultimi 300 metri, con la quale si è levato di ruota un appesantito Contador ed è andato addirittura a rimontare sul vincitore, garantendosi il suo stesso tempo. Un particolare non trascurabile, quest’ultimo, dato che proprio quel pugno di centimetri rosicchiati nelle ultime pedalate, che ha fatto sì che il britannico venisse accreditato del tempo di Purito, è valso di fatto la maglia gialla: dopo aver perso la crono d’apertura per 5’’ ed essersi visto soffiare la maglia gialla ieri per 3’’, Tony Martin ha dovuto subire oggi una beffa ancor più atroce, e si sdraierà stasera con un distacco di 1’’ dal nuovo leader.
Scorrendo l’ordine d’arrivo, alle spalle dei due troviamo forse la più grossa sorpresa di giornata, Alexis Vuillermoz, che si è tolto la soddisfazione non soltanto di salire sul podio di giornata, ma anche di farlo a scapito di uno specialista quale Daniel Martin, 4°, e di un connazionale più blasonato come Tony Gallopin, 5°. Van Garderen, 6°, ha pagato 11’’, frutto di una buona scalata impantanatasi negli ultimi 200 metri, proprio dove le pendenze più aspre del muro degradavano fino alla quasi pianura del finale. Quello stesso tratto in cui, all’opposto, ha confezionato un’incoraggiante rimonta Vincenzo Nibali, forse un po’ troppo parsimonioso nella prima parte di ascesa, ma tra i più pimpanti in cima.
Il recupero finale ha consentito al siciliano di precedere Simon Yates, Bauke Mollema, Nairo Quintana e Alejandro Valverde, tutti a 11’’. Per i due Movistar, il risultato quasi analogo ha però un sapore ben diverso: dolce per il colombiano, conscio di doversi difendere, amaro per il murciano, additato al via come favorito numero uno. Al di là della mancata vittoria, per l’ex Embatido si tratta soprattutto di un segnale di condizione non ottimale, che dovrebbe relegarlo definitivamente – se mai le gerarchie erano state in discussione – al ruolo di semplice luogotenente di lusso del più giovane compagno.
Il più forte campanello d’allarme, però, è quello che suona per Alberto Contador, 12° al traguardo attardato di 18’’ rispetto al migliore dei rivali. Nemmeno il madrileno – va detto – è propriamente uno specialista di finali simili, quantomeno nella misura dei Valverde e dei Rodriguez; pensando però al podio alla Freccia del 2010, o alla prova di forza inscenata lo scorso anno sulla rampa di La Mauselaine (in una frazione molto diversa, ad onor del vero), è evidente che quello osservato oggi non è il miglior Contador. La speranza, per il madrileno e per i suoi tifosi, è che si tratti soltanto del comprensibile appannamento iniziale di chi ha corso molto meno dei rivali nel mese scorso, e non dei postumi del Giro che già presentano il conto.
Peggio ancora, comunque, è andata a Uran (+34’’), a Talansky (+40’’), a Rui Costa (+1’13’’), ma soprattutto all’intera pattuglia francese: Péraud ha reso 24’’, Bardet 36’’, mentre Pinot – il più accreditato -, già messo in difficoltà dal forcing di Majka sulla Côte de Cherave, ha pagato ben 1’33’’, trovandosi così già degradato al semplice status di outsider nella corsa al podio.
Al ritorno in Francia, la carovana approccerà dunque il pavé con una classifica generale che vede Froome davanti a tutti, con 1’’ di margine su Tony Martin e 13’’ su Van Garderen, le cui quotazioni appaiono in crescita rispetto alla partenza. Gallopin è 4° a 26’’, ma sono il 5° posto di Van Avermaet, staccato di 28’’, e il 6° di Sagan (+31’’) a risultare particolarmente interessanti in vista delle pietre di domani, dove i due dovrebbero essere favoriti rispetto a chi li precede (anche se chi vi scrive è estremamente curioso di vedere Tony Martin alle prese con il pavé).
Guardando ai big, Contador, 8°, rende 36’’, mentre Nibali risale fino alla 13a posizione, a 1’38’’, subito dietro a Mollema. Quintana paga 1’56’’, un distacco già al limite di quello che poteva ritenersi accettabile in una prima settimana simile senza minare le possibilità di successo. Tra i quattro, Nibali parrebbe il più accreditato per ben figurare sul pavé, anche se temiamo che il precedente dello scorso anno, quando il siciliano confezionò forse la più bella impresa del suo Tour, abbia messo l’asticella delle aspettative un po’ troppo in alto.
Ci piacerebbe poter chiudere qui il nostro resoconto e dare appuntamento a domani, ma non possiamo non toccare prima un tema che sarà forse secondario in chiave Grande Boucle 2015, ma che rischia di avere in futuro strascichi significativi.
La pagina incriminata è cominciata a 55 km circa dal traguardo, quando il gruppo aveva già riassorbito il tentativo iniziale di Serge Pauwels, Martin Elmiger, Jan Barta e Bryan Nauleau e pedalava spedito verso la Côte de Bohissau, primo GPM di giornata e del Tour. In un tratto rettilineo, William Bonnet ha toccato la ruota di chi lo precedeva e si è steso sull’asfalto, strisciando rovinosamente fino a bordo strada e innescando un capitombolo che ha coinvolto una ventina di atleti. Il francese è stato costretto al ritiro, al pari di Dumoulin, Gerrans e Kozontchuk, mentre solo leggermente meglio è andata a Fabian Cancellara, che è risalito in sella ma non ha potuto neppure tentare di difendere la maglia gialla.
La controversia vera e propria, però, è iniziata solo qualche minuto più tardi, quando Christian Prudhomme, nello sconcerto del gruppo, ha intimato ai corridori di rallentare, prima neutralizzando la corsa, poi fermandola del tutto. La decisione è stata giustificata dalla momentanea mancanza dei mezzi di soccorso, tutti fermi sul luogo della caduta. Una spiegazione che non ha convinto tutti, visto che capitomboli anche più numerosi e rovinosi non hanno portato ad adottare simili misure in passato, ma che – in ogni caso – lascia aperte due sole possibilità: se la motivazione è reale, la quantità di mezzi di soccorso a disposizione era evidentemente inadeguata, dato che un singolo incidente, grave non più di altri, è bastato a lasciare sprovvisto il gruppo; se il vero motivo dello stop è stato la caduta in sé, invece, si è fissato un pericoloso precedente, che obbligherebbe teoricamente gli organizzatori a neutralizzare la gara dopo ogni incidente, eventualità che ne falserebbe evidentemente lo sviluppo.
La corsa è ripartita dopo una ventina di minuti, e quando, una decina di chilometri più tardi, Tinkoff e Astana hanno tentato un ventaglio che ha quasi colto impreparato Chris Froome e ha costretto Valverde, Pinot e Bardet ad uno sforzo supplementare per recuperare, l’attenzione di tutti è tornata a rivolgersi alla tappa. Le conseguenze dell’accaduto, però, temiamo possano riverberarsi ben oltre la conclusione della Grande Boucle.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 3:26:54
2 Christopher Froome (GBr) Team Sky
3 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:04
4 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:05
5 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal 0:00:08
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:00:11
7 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
8 Simon Yates (GBr) Orica GreenEdge
9 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
10 Bauke Mollema (Ned) Trek Factory Racing
11 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
12 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:18
13 Julian Arredondo (Col) Trek Factory Racing 0:00:19
14 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:22
15 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
16 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:24
17 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin
18 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:00:28
19 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:00:34
20 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:00:36
21 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
22 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka
23 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
24 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:40
25 Andrew Talansky (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
26 Tony Martin (Ger) Etixx – Quick-Step
27 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo
28 Eduardo Sepulveda (Arg) Bretagne-Séché Environnement 0:00:45
29 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits
30 Merhawi Kudus Ghebremedhin (Eri) MTN – Qhubeka
31 Zdenek Stybar (Cze) Etixx – Quick-Step 0:00:52
32 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge 0:01:00
33 Giampaolo Caruso (Ita) Team Katusha 0:01:05
34 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale 0:01:08
35 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:01:10
36 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
37 Luis Angel Mate (Spa) Cofidis, Solutions Credits
38 Rui Costa (Por) Lampre-Merida 0:01:13
39 Tiago Machado (Por) Team Katusha
40 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:01:15
41 Paul Voss (Ger) Bora-Argon 18 0:01:20
42 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:01:22
43 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing 0:01:25
44 Leopold Konig (Cze) Team Sky
45 Armindo Fonseca (Fra) Bretagne-Séché Environnement
46 Paul Martens (Ger) Team LottoNL-Jumbo
47 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
48 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
49 Michal Kwiatkowski (Pol) Etixx – Quick-Step
50 Dominik Nerz (Ger) Bora-Argon 18

CLASSIFICA GENERALE
1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 7:11:37
2 Tony Martin (Ger) Etixx – Quick-Step 0:00:01
3 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:00:13
4 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal 0:00:26
5 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:00:28
6 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 0:00:31
7 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:00:34
8 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:36
9 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:01:03
10 Zdenek Stybar (Cze) Etixx – Quick-Step 0:01:04
11 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin 0:01:07
12 Bauke Mollema (Ned) Trek Factory Racing 0:01:32
13 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:01:38
14 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:01:39
15 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:01:51
16 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
17 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:01:56
18 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:02:00
19 Michal Kwiatkowski (Pol) Etixx – Quick-Step 0:02:02
20 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:02:06
21 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:07
22 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:26
23 Andrew Talansky (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:02:39
24 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:02:45
25 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:02:52
26 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:54
27 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:02:58
28 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
29 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team 0:03:10
30 Rui Costa (Por) Lampre-Merida
31 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 0:03:22
32 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale 0:03:24
33 Paul Voss (Ger) Bora-Argon 18 0:03:29
34 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:03:34
35 Jérémy Roy (Fra) FDJ.fr 0:03:39
36 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:03:40
37 Dominik Nerz (Ger) Bora-Argon 18
38 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:03:49
39 Steve Morabito (Swi) FDJ.fr 0:03:52
40 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:03:55
41 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:04:09
42 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:04:28
43 Florian Vachon (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:04:35
44 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:05:17
45 Simon Yates (GBr) Orica GreenEdge
46 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:05:48
47 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 0:06:01
48 Serge Pauwels (Bel) MTN – Qhubeka 0:06:03
49 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:15
50 Jan Barta (Cze) Bora-Argon 18 0:06:17

Purito Rodriguez si presenta per primo in cima al Mur de Huy (foto Getty Images Sport)

Purito Rodriguez si presenta per primo in cima al Mur de Huy (foto Getty Images Sport)

Commenta la notizia