E’ LUIS LEÓN SÁNCHEZ IL PRIMO EUROLIMPIONICO IN LINEA
Nella prima edizione della storia dei Giochi Europei, Luis León Sánchez, si impone nella prova in linea di ciclismo su strada, dopo che Vasil Kiryenka aveva dominato la prova contro il tempo. Lo spagnolo ha conquistato l’oro, vincendo una volata a quattro nella quale non è riuscito ad inserirsi il nostro Nizzolo, che si è dovuto accontentare di vincere lo sprint per il quinto posto.
Non si può dire che la collocazione in calendario della prima edizione dei Giochi Europei,sia stata felice per quanto riguarda la disciplina del ciclismo su strada. Il Tour de France è ormai alle porte, il Giro di Svizzera termina oggi e il Giro del Delfinato, tradizionale corsa di affinamento della preparazione in vista della Grande Boucle, è appena terminato. Come se non bastasse, è in corso anche la Route du Sud, nella quale Contador cerca di ritrovare la condizione dopo un Giro d’Italia vinto ma terminato in calando mentre Nairo Quintana ha preferito questa corsa al Delfinato.
Bisogna comunque notare che il tracciato non si adattava alle caratteristiche degli uomini che puntano alla classifica generale nel Tour de France, ma rappresentava comunque una discreta prova in un circuito di 13 Km con una salita come quella verso le Flame Towers, con il primo tratto in pavé.
Circuito non durissimo, ma comunque insidioso che rendeva la corsa difficilmente decifrabile, poichè un arrivo a ranghi compatti aveva le stesse possibilità dell’approdo di una fuga o di un gruppo ristretto di corridori. In effetti, la corsa è stata di difficile interpretazione e dalla confusione è spuntato Sanchez, che è andato a prendersi una prestigiosa medaglia d’oro.
La fuga parte già dal primo giro e vede protagonisti Vitaliy Buts (Ucraina), Samir Jabrayilov (Azerbaigian), Bart de Clerq (Belgio), Alexis Gougeard (Francia), Emanuel Kiserlovski (Croazia), Stefan Hristov (Bulgaria), Michal Schlegel (Repubblica Ceca), Aleksejs Saramotins (Lettonia), Conor Dunne (Irlanda), Pit Schlechter (Lussemburgo), Jesús Herrada (Spagna), Andriy Vasylyuk (Ucraina), Jan Tratnik (Slovenia), Kamil Gradek (Polonia), Simon Pellaud (Svizzera), Manuele Boaro (Italia), Maxime Bouet (Francia), Gabor Kasa (Serbia), Gatis Smukulis (Lettonia) e Anton Vorobyev (Russia).
Il vantaggio massimo di questa azione abbastanza pericolosa, perchè forte di 20 unità, sarà di 4 minuti e 14 secondi.
Nel corso dell’undicesimo giro, però, l’accordo si rompe ed alcuni corridori iniziano a staccarsi con la conseguenza che davanti rimangono in 8: Gougeard, Saramotins, Herrada, De Clerq, Buts, Boaro, Smukulis e Dunne.
Dietro, è Alaphilippe, uno dei maggiori indiziati per la vittoria, che prova a portar via un gruppetto, ma alla sua ruota si accodano solo Nikolay Mihaylov (Bulgaria) ed Eduard Grosu (Romania), con la situazione che non ha permesso il buon fine di questa iniziativa tosto tramontata nel giro di pochi chilometri.
Nel gruppo ci sono comunque segnali di inquietudine e sulla salita delle Flame Towers vi sono diversi frazionamenti, sfilacciamenti e situazioni confuse che fanno, però, scendere il vantaggio dei battistrada che si vedono raggiunti da Andrei Nechita (Romania), Pavel Kochetkov (Russia), Tom Boonen (Belgio), Kevin Ledanois (Francia), Petr Vakoc (Repubblica Ceca), Martin Laas (Estonia), Giacomo Nizzolo (Italia), Elia Viviani (Italia), Anthony Turgis (Francia), Filipe Cardoso (Portogallo), Filippo Pozzato (Italia), Patrick Schelling (Svizzera), Maciej Paterski (Polonia), Luis León Sánchez (Spagna), Andriy Grivko (Ucriana), Jens Keukeleire (Belgio) e Niki Terpstra (Olanda), particolarmente attivi ed attenti nella fase calda.
L’italia cerca di fare il ritmo nell’ultimo giro, data la presenza di sprinter di razza come Nizzolo e Viviani che, nell’assenza di Alaphilippe, hanno ancora maggiori chances di successo. Patersky è il primo a lanciare il guanto della sfida nel tratto in pavè, ma la sua azione non è efficace e lo stesso viene subito riagguantato. Diverso il discorso per il tentativo di Kochetkov, Vakoc, Grivko ed Herrada che riescono ad avvantaggiarsi sugli altri, anche se Luis León Sánchez, che aveva perso l’attimo buono, riesce a riportarsi sulla testa, ponendosi altresì davanti a forzare e a dare notevoli difficoltà a Kochetkov, che si vede costretto a gettare la spugna.
Il forcing di Pippo Pozzato in favore della premiata ditta Nizzolo e Viviani non ha l’esito sperato e i quattro davanti se la giocano in volata. Giù dal podio rimane Herrada López, ma la Spagna può comunque gioire grazie alla vittoria di LLuis León Sánchez, molto bravo a capire che quello che gli stava sfuggendo era il tentativo buono ed a riportarsi sugli altri.
Benedetto Ciccarone