POLONIA & SANTAROMITA, BINOMIO VINCENTE
Il polacco Huzarski compie un’impresa d’altri tempi facendosi quasi tutta la gara in fuga e andando a vincere l’ultima tappa della Settimana Internazionale. In classifica generale pochi cambiamenti: Santaromita si aggiudica la corsa a tappe italiana senza perdere troppi secondi dai diretti avversari. Aveva conquistato la testa della corsa a Pavullo, nel giorno della vittoria d’un altro atleta proveniente dalla terra dell’indimenticato Giovanni Paolo II.
Foto copertina: il podio della 10a edizione della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali (foto Bettini)
Era il dodicesimo chilometro quando Huzarski (Isd) e Borchi (De Rosa) sono usciti dal gruppo. Sembrava la solita fuga del mattino destinata a morire quando i migliori decidono di fare sul serio. Questo è stato il pensiero di tutti fino a quando i chilometri diminuivano velocemente e il distacco tra il duo di testa e il plotone non scemava abbastanza. Alla fine delle tre tornate previste del primo circuito il vantaggio dei fuggitivi oscillava attorno agli 8 minuti e solo allora dietro cominciavano a rendersi conto che la questione si faceva seria.
Muraglia (Cdc-Cavaliere) ha tentato di invertire la rotta partendo solo all’inseguimento dei due fuggitivi, facendo tutto da solo, senza alleati. Fa già una gran cosa quando arriva ad appena 2’30” dalla testa per poi finire la benzina ed essere riassorbito dal gruppo a due giri dal termine.
Dietro il gruppo sembrava assopito, a tutto vantaggio del leader della generale che si vedeva sempre più vicino al trionfo.
Ad accendere la bagarre ci prova Riccardo Riccò (Flaminia), apparso sottotono nelle giornate precedenti. Il modenese non riesce a fare la differenza, incalzato da vicino da Serpa (Androni), dal duo Colnago Pozzovivo-Baliani e dall’eterno Niemiec (Miche), che si è dimostrato il più combattivo del gruppo. Nessuno di questi riesce a fare il vuoto e così si arriva all’inizio dell’ultimo giro con i due in testa che, con 4’ di vantaggio, iniziano a pensare seriamente alla vittoria finale e, soprattutto, al modo migliore per arrivare sotto lo striscione in solitario, a cercare il momento migliore per un attacco. L’ultima scalata del Montegibbio e proprio lì che li aspetta per decidere chi dei due ha le gambe necessarie per trionfare.
E come prevedibile, sarà proprio il Montegibbio a decidere la gara. Lassù il polacco dimostra di averne di più dell’italiano e di potenza s’invola verso il traguardo che dista appena 8 chilometri dallo scollinamento. Per Borchi non resta che un dignitoso secondo posto mentre dalla bagarre del gruppo ne esce Ascani (Cdc-Cavaliere) che giunge a due minuti dai primi, seguito a pochi secondi da Serpa (Androni) e Sella (CarmioOro) davanti a tutti i migliori.
Ribaltato, dunque, ogni pronostico con la tappa meno interessante a chiudere, di fatto, la gara. Quella che doveva essere la tappa più difficile, si giocava la leadership con la terza tappa, si è resa una frazione anonima, che ha favorito l’impresa di due uomini abituati alla pancia del gruppo.
Grande entusiasmo alla fine per Huzarski, alla sua prima vittoria stagionale, ma soprattutto per Santaromita che si aggiudica la prima gara a tappe.
Andrea Mastrangelo
DALLA PANCIA DEL GRUPPO: LUCA ZANASCA
La tappa Rovigo – Finale Emilia doveva essere una frazione transitoria ma cosi non è stato per due motivi: primo perche’ la maggior parte dei velocisti sono andati fuori tempo massimo, secondo perche c’è stato un vento fastidiosissimo. Morale della favola, negli ultimi due giri del circuito finale c’è stato uno sparpaglio generale. La stanchezza e qualche guaio fisico mi hanno fatto perdere un po’ di terreno ma, vista la 20a posizione in generale, poco importa. L’importante era salvarsi; gli uomini di alta classifica avevano il compito di stare attenti a non prendere buchi.
Personalmente è stata la tappa piu difficile perché quando hai problemi fisici anche le tappe piatte diventano un duro ostacolo da superare. Per fortuna ci sono i massaggiatori che, dopo la tappa, ti rimettono “come nuovo”.
La Fiorano Modenese – Sassuolo è stata l’ultima tappa della Coppi e Bartali: alcuni dicono “finalmente è l’ultima”, altri ancora “speriamo di fare bene”. Tutto dipende da come ti alzi la mattina e noi avevamo ancora un po’ di grinta per fare bene. Muraglia ha perso per poco la fuga che “purtroppo” è arrivata, mentre io sono rimasto al fianco di Ascani. La corsa è stata abbastanza regolare e solo negli ultimi due passaggi c’è stato un incremento del ritmo. Noi avevamo l’obiettivo di scollinare davanti il Montegibbio per non prendere buchi nella discesa, la quale presentava molti tornanti; successivamente dovevamo cercare di trovare la posizione giusta per lo sprint o per un allungo nell’ultimo chilometro.
Diciamo che è stata una gara per il terzo posto perche’ i primi due sono andati forte e, essendo fuori classifica, hanno avuto spazio dal gruppo.
All’arrivo dei migliori si è presentato un gruppetto di una ventina di unita e la volata è stata regolata dal mio compagno di squadra Ascani, mentre io ho chiuso al decimo posto.
In conclusione, non è andata benissimo dal punto di vista della classifica generale ma siamo fiduciosi per la Settimana Lombarda.
E adesso, nei tre giorni che ci separano dal nuovo via riposo, riposo e ancora riposo…
Luca Zanasca