UN CRITÉRIUM DAVVERO INTERNATIONAL
marzo 27, 2010
Categoria: Approfondimenti
Ci saranno mille motivi per seguire la 79° edizione della corsa francese, che schiererà ai nastri di partenza corridori in grado di catalizzare sulla Corsica le attenzioni dei media e degli appassionati. Non ci saranno soltanto Armstrong e l’annunciato protagonista Contador, poiché potrebbere menar le gambe anche il campione olimpico in carica Samuel Sánchez e il campione del mondo in carica Cadel Evans. Una parata di stelle per una corsa che, dopo anni di colline ardennesi, ritroverà quelle salite vere che un tempo ne caratterizzavano i percorsi.
Foto copertina: Armstrong e Contador assieme all’ultimo Tour de France, quando era ancora compagni di squadra (brightcove.vo.llnwd.net)
Corsica, terra aspra, dura, orgogliosa, terra di vendette e di ripicche. Quale teatro migliore per il primo confronto di stagione tra gli ex separati in casa Astana Contador e Armstrong.
Si terrà proprio nell’isola francese l’edizione 2010 del Criterium Internazionale, la due giorni ciclistica nell’orbita di ASO, società che si occupa anche dell’organizzazione del Tour de France.
Sicuramente l’attenzione dei più sarà catalizzata dalla presenza in gruppo dei due citati grossi calibri. Contador sarà coadiuvato nel Team Astana da due pezzi da 90 come Fofonov e Vinoukurov. Dal canto suo, la RadioShack risponde, oltre che con l’americano, con Paolinho e Popovich su tutti.
Se il maggior interesse sarà sicuramente su cosa combinerà il recente vincitore della Paris-Nice e dalle eventuali scaramucce con il suo ingombrante ex compagno di squadra, non dimentichiamoci che anche altri corridori avranno ottimi motivi per fare bene nell’ultimo weekend di marzo.
Cadel Evans, per esempio; l’australiano d’iride fasciato ha messo come tappa d’avvicinamento al suo primo Giro d’Italia da protagonista annunciato (nel 2002 nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla maglia rosa conseguita nel tappone di Corvara) la corsa francese e, conoscendo la sua caparbietà e sapendo quanto ha fatto vedere alla corsa dei due mari, sicuramente la sua presenza non sarà una comparsata.
Altro nome di spicco sarà Samuel Sánchez e anche lui vorrà sicuramente farsi vedere.
I colori italiani, purtroppo, non sono molto rappresentati e i nomi di maggior spicco saranno quelli di Pinotti, Santambrogio, Possoni e Carrara.
Il programma prevede tre tappe in due giorni, quindi un impegno importante ma non troppo impegnativo, una due giorni che dovrebbe essere disputata a viso aperto, senza troppi tatticismi e calcoli. Magari lungo le strade corse uscirà qualche piacevole sorpresa. La stagione è lunga ma le grandi imprese, si costruiscono a piccoli passi.
Mario Prato
IL PERCORSO
a cura di Mauro Facoltosi
Ci sono voluti 28 anni perché il grande ciclismo tornasse sulle strade della Corsica, che aveva accolto l’ultima gara professionistica il 9 marzo del 1982, giorno della tappa conclusiva della nona edizione del Tour de Corse, breve gara che era stata conquistata anche da campioni del calibro di Stephen Roche (1981) e di Bernard Hinault (1982) e che vanta comunque un “curriculum” ben più cospicuo, forte di 22 edizioni riservate ai dilettanti, disputate tra il 1920 e il 1958 (nel 1936 si imporrà Florindo Eufemi, unico successo italiano nella corsa francese) e poi dal 2001 ai giorni nostri, periodo nel quale si segnalano le due vittorie consecutive di Francis Mourey, professionista dal 2004 con La Française des Jeux e nella cui carriera spiccano ben sette titoli nazionali di ciclo-cross, due dei quali conseguiti da dilettante.
In previsione del “grand départ” del Tour 2013 – la centesima edizione della Grand Boucle dovrebbe scattare da Ajaccio – gli uomini di ASO hanno stabilito di effettuare le “prove generali” del futuro evento disegnando nell’intrico orografico della quarta isola del Mediterraneo il tracciato della 79a edizione del Critérium International, breve ma concentrata corsa che propone in un week-end tutte le possibili “variabili” del ciclismo, volata, montagna e cronometro. Abbandonate le poco montagnose Ardenne francesi, teatro delle più recenti edizioni, il Critérium International ritroverà salite degne di questo nome e che da sempre costituiscono il piatto forte di questa corsa conquistata, tra gli altri, da Bobet (due volte), da Poulidor (record di affermazioni, ben cinque), da Thévenet, dai citati Hinault e Roche (due successi a testa), da Fignon, da Jalabert e dagli italiani Furlan e Basso. Campione in carica è il tedesco Jens Voigt ma il vincitore delle ultime tre edizioni (oltre a quella del 2004) non potrà difendere il titolo essendo negli stessi giorni impegnato nelle ultime frazioni della Volta Ciclista a Catalunya, gara nella quale ha conseguito un successo proprio l’altro giorno, nella frazione di Ascò.
A causa della movimentata orografia della Corsica, ovunque ci si giri si trovano salite per tutti i gusti, gli organizzatori hanno invertito il classico programma del Criterium, che prevede il sabato lo svolgimento della frazione destinata a risolversi in volata e nella giornata conclusiva le due semitappe più attese, con le montagne al mattino e la sfida contro l’orologio nel pomeriggio.
Dunque, stavolta la frazione più lunga, quella con la quale si debutterà, sarà la più impegnativa, tracciata tra Porto Vecchio e i 963 metri del Colle dell’Ospedale, traguardo in salita al termine d’un tracciato che proporrà, in quasi 175 Km, altre 6 ascese, quasi tutte coronate da un traguardo GPM. La tappa debutterà con un tratto di una sessantina di chilometro privo di vere salite, ma assolutamente non pianeggiante, caratterizzato com’è da continui “mangia e bevi”. A circa 70 Km dalla conclusione si affronteranno, una dopo l’altra, due ascese che contengono anche dei tratti impegnati (strappi fino al 17% salendo ai 730 metri del Col de Mela, più pedalabile il successo Col de Bacinu) ma, a meno di sorprese (da tenere in conto, data la tortuosità del tracciato, che favorisce più gli attaccanti rispetto al gruppo inseguitore), la corsa dovrebbe decidersi sull’ascesa finale. Vista nel complesso delle difficoltà non pare insormontabile, sono in tutto 14,2 Km al 6,2% medio, ma dopo un approccio facile si farà più impegnativa nella seconda parte, riservando le principali inclinazioni a circa 2 Km dalla meta.
Porto Vecchio, il principale scalo turistico dell’isola dopo Ajaccio, accoglierà anche le ultime due frazioni, quelle domenicali. Il mattino si girerà in tondo attorno all’antica Portus Syracusanus, affrontando un doppio anello, tracciato dapprima a sud e poi a nord della cittadina corsa. Non dovrebbero esserci problemi per gli sprinter, ai quali Jean-Francois Pescheux, responsabile dei percorsi delle corse ASO, è riuscito a offrire un tracciato quasi totalmente privo di asperità. L’unico GPM, la facile ascesa di Pagliaggiolo, dovrà essere affrontato nel corso del primo giro, a una cinquantina di chilometri da una conclusione che, però, non sarà agevolissima: pure a Porto Vecchio, infatti, l’epilogo sarà in salita, anche se questa è limitata ai 600 metri conclusivi, tracciati in lieve pendenza.
Dopo pranzo toccherà ai cronoman cercare di ribaltare i verdetti scritti il giorno precedente salendo al Colle dell’Ospedale. Il tracciato prescelto permetterà di dare sfogo alle loro cilindrate, che troveranno pane per i loro denti una volta superato lo scoglio del primo chilometro di gara, nel corso del quale si attraverserà in lieve ascesa il centro storico. I restanti 6500 metri di gara, infatti, si svolgeranno sulla strada di circonvallazione e si presenteranno totalmente scevri da difficoltà, con le uniche insidie costituite da sei rotatorie, l’ultima delle quali collocata a poco più di un chilometro dal traguardo finale di Avenue Pompidou, all’ingresso del porto di “Portivechju”.
Comments
2 Responses to “UN CRITÉRIUM DAVVERO INTERNATIONAL”Trackbacks
Check out what others are saying about this post...[...] via http://www.ilciclismo.it/2009/?p=2788 [...]
[...] Link fonte: UN CRITÉRIUM DAVVERO INTERNATIONAL : Il Ciclismo [...]