INXAUSTI SI RISCATTA, CONTADOR CONTROLLA, L’ASTANA NE PIAZZA TRE NEI PRIMI CINQUE
La tappa di oggi è stata molto interessante dal punto di vista tattico ed ha altresì offerto alcune delle risposte che ci si attendevano per essere alla fine della prima settimana della corsa rosa. Contador si è limitato a controllare e non è sembrato nelle condizioni di poter attaccare, Uran si è mostrato più reattivo che nei giorni scorsi, mentre Landa, sfruttando in contropiede un allungo di Aru, ha tentato invano la vittoria di tappa, ma è salito fino al quinto posto in generale.
La tappa di oggi era molto attesa, soprattutto per capire quale fosse la condizione di Alberto Contador e perchè rappresentava un po’ la chiave di volta di questa prima settimana del Giro, che ha riservato più emozioni di quanto si potesse immaginare. In realtà, la corsa ha offerto anche altre risposte che si aspettavano. In primo luogo, va evidenziata la corsa di Uran, quello tra i big che più ha sofferto la durezza del tracciato e gli alti ritmi dei giorni scorsi. Il colombiano, che ha già un distacco non indifferente in generale, è riuscito a rispondere agli allunghi dei big e ha dato l’impressione di essere sulla strada giusta per trovare la condizione, che potrebbe arrivare proprio alla vigilia della cronometro.
Contador ha, invece, cercato di mostrare la lucidità e l’attenzione con la quale affronta la gara, probabilmente avendo deciso di non forzare in prima persona il ritmo per non sforzare troppo la spalla. Ha comunque sprintato sul primo traguardo volante, conquistando due secondi di abbuono che, sebbene non facciano una grande differenza in generale, rappresentano comunque un segno del fatto che Contador non ha intenzione di abbassare la guardia, nonostante il dolore alla spalla ed un messaggio agli avversari.
Il “pistolero”, si diceva, non ha attaccato sulla salita finale, ma è riuscito a non andare in difficoltà sulle accelerazioni degli avversari che, in verità, non sono apparse del tutto convinte. La tattica dell’Astana è stata molto interessante. Aru ha tentato una accelerazione davvero violenta verso i -4 e Contador è riuscito a rispondere, come anche Porte e Uran. Nel momento in cui Aru si è rialzato, Landa è partito in contropiede, mentre gli altri si guardavano in faccia, ed è riuscito rapidamente a guadagnare secondi sul drappello, che intanto si andava ripopolando di corridori che rientravano da dietro. Lo spagnolo non è riuscito a vincere la tappa, ma ha conquistato la quinta piazza della generale ed ora l’Astana ha ben tre uomini nelle prime cinque posizioni. Cataldo e Landa sono uomini di tutto rispetto e, piazzati rispettivamente a 30 e a 42 secondi, sono una spina nel fianco per chi, come Contador, in questo momento ha interesse a controllare la corsa.
A parte questa sorta di accerchiamento da parte dell’Astana, la salita finale non è stata teatro degli attacchi che ci si poteva aspettare. A parte l’accelerazione di Aru ai – 4, infatti, non ci sono stati seri tentativi di mettere sulle ginocchia la maglia rosa. Era fin troppo ovvio che, per testare la condizione del “Pistolero” e per tentare di giocargli uno scherzo i tentativi dovevano essere di più e più convinti, mentre Porte si è limitato ad un timido allungo all’ultimo chilometro, con Aru che è andato a disputare uno sprint abbastanza inutile quando, a quel punto, poteva tentare di rompere il ritmo per permettere a Landa di avvicinarsi ancor più ai primi, in modo da far sentire ancor più il fiato sul collo al leader.
Le tattiche ed i movimenti dei big non devono, però, far passare sotto silenzio l’azione che ha caratterizzato la giornata di oggi.
Il tracciato, infatti, invitava i cacciatori di tappe ad adottare una condotta di gara piuttosto spregiudicata, poiché, dopo soli 50 Km di corsa, presentava la lunghissima ascesa di Forca d’Acero a 1530 metri di quota, che divide il Lazio dall’Abruzzo. Successivamente alla discesa, il percorso si presentava abbastanza nervoso con altre salitelle meno difficili prima dell’erta finale, che non era da sottovalutare. Nel 1994, infatti, Berzin conquistò la rosa proprio su questo traguardo, staccando Indurain e Pantani e portando il simbolo del primato sino a Milano.
Il primo tentativo di fuga, partito pochi chilometri dopo il via ufficiale, non ha successo. Provano ad uscire Gianfranco Zilioli (Androni), Branislau Samoilau (CCC Sprandi Polkowice), Roger Kluge (IAM), Louis Vervaeke (Lotto Soudal), Ruben Fernandez (Movistar), Eduard Grosu (NIPPO – Vini Fantini), Elia Favilli (Southeast), Thomas Danielson (Cannondale – Garmin) e Maxim Belkov (Katusha), ma il gruppo non lascia spazio e si riporta sugli attaccanti nel giro di una ventina di chilometri.
A quel punto la situazione sfugge un po’ di mano e diversi uomini tentano allunghi senza aver, almeno apparentemente, ben chiaro in testa cosa fare, con il gruppo che si spezza in più tronconi. In un quadro del genere, Contador gioca d’astuzia e, sfruttando la confusione, va a conquistare due secondi di abbuono sul traguardo volante di Sora.
La fuga di giornata nasce sulla salita di Forca d’Acero, sulle cui rampe si invola Steven Kruijswijk (Lotto NL – Jumbo), inseguito da Przemyslaw Niemiec (Lampre – Merida), Branislau Samoilau (CCC Sprandi Polkowice), Thomas Danielson (Cannondale – Garmin), Carlos Betancur (Ag2r La Mondiale), Mauro Finetto (Southeast), Sebastien Reichenbach (IAM), Beñat Intxausti (Movistar), Kristof Vandewalle (Trek), Franco Pellizotti (Androni – Sidermec), Ilnur Zakarin (Katusha) e Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani – CSF).
Il gruppo decide di rilassarsi ed i vari gruppetti si riuniscono, mentre questo tentativo di attacco riesce a prendere il largo.
Nel gruppetto all’inseguimento di Kruijswijk, però, non si riesce a trovare il buon accordo che consenta di riportarsi sul battistrada e si rischia anche di sprecare energie inutilmente. Così Pellizotti e Betancur rompono gli indugi e si riportano da soli sulla testa dela corsa, lasciando gli altri a bisticciare dietro. In un secondo momento, anche Vandewalle capisce l’antifona e si riporta da solo sul terzetto di testa, mentre il gruppo dietro viaggia con un ritardo di oltre nove minuti.
Nella fase successiva la situazione di corsa resta un po’ cristallizzata, se non per la decisione di Pellizotti di rialzarsi e farsi riassorbire dal gruppo degli inseguitori. In gruppo, però, oltre alla Tinkoff anche l’Astana si porta in testa, riuscendo a ridurre il gap a circa 5 minuti ai piedi della salita finale.
Betancur è il primo a rompere gli indugi sulle rampe che portano a Campitello Matese, ma viene ben presto ripreso e staccato da Kruijswijk, mentre, tra i contrattaccanti, prova a partire Zakarin, fresco della vittoria nel Giro di Romandia. Tuttavia, è il tentativo di Intxausti, che si porta dietro Reichenbach, ad avere maggiore incisività. Il corridore della Movistar, che si era presentato ai nastri di partenza con ambizioni di classifica, è una della vittime della prima settimana ed ha quindi provato a reimpostare il suo giro d’Italia, cercando e trovando la vittoria nella tappa di oggi. Il tentativo ha pagato e, infatti, Inxausti riesce a staccare il compagno di fuga dopo aver riassorbito insieme a lui, uno ad uno, gli uomini che erano davanti, ossia Betancur, Wandevalle e Kruijswijk. Nel gruppo maglia rosa, invece, Fabio Aru prova una violenta accelerazione a quattro chilometri dall’arrivo, dopo che la sua squadra aveva posto un ritmo molto elevato nel resto della salita. All’attacco di Aru rispondono solo Contador, Porte e Uran, mentre un ottimo Landa riesce a non perdere le ruote del compagno di squadra e a partire in contropiede quando questi si rialza. Gli altri si guardano in faccia, quasi in surplace, tanto che da dietro rinvengono rapidamente le vittime dell’accelerazione del sardo dell’Astana ossia Leopold Konig (Sky), Mikel Nieve (Sky), Damiano Caruso (BMC), Darwin Atapuma (BMC), Damiano Cunego (NIPPO – Vini Fantini), Dario Cataldo (Sky), Andrey Amador (Movistar), Ion Izagirre (Movistar) e Jurgen van den Broeck (Lotto Soudal).
Landa si lancia all’inseguimento della vittoria di tappa, ma riesce a riprendere e staccare tutti i corridori tranne Inxausti, che trionfa, riscattando il fatto di essere uscito di classifica, con una splendida vittoria; è evidente, invece, il disappunto di Landa sotto lo striscione di arrivo.
Dietro stranamente nessuno prova ad attaccare nuovamente Contador, che ha una posizione in bici un po’ diversa dal solito, cosa che lascia trapelare qualche problemino per la maglia rosa. In particolare, se Aru poteva stare a ruota avendo Landa davanti, Porte avrebbe dovuto tentare un attacco il più possibile deciso, sia per recuperare i ventidue secondi del suo ritardo dalla maglia rosa, che nei confronti di un avversario come Contador non sono pochi, sia per recuperare su Aru che è davanti a lui in classifica generale.
Domani l’Astana, nella situazione che si è venuta a creare, potrebbe cercare di tirar fuori il coniglio dal cilindro. La tappa che si snoda tra appennino sannita e Irpinia è, infatti, molto impegnativa, lunga e connotata da un tracciato con difficoltà altimetriche da non sottovalutare. Nervoso anche il finale, con il breve ma ripido GPM del Passo Serra (2 cat) a soli dieci chilometri dalla conclusione di San Giorgio del Sannio. I tre alfieri dell’Astana potrebbero giocare più di una combinazione per tentare di sorprendere il “Pistolero” che, con la spalla ancora dolorante, potrebbe non essere in gradi di prendere bene la mira.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 4:51:34
2 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:00:20
3 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:00:31
4 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:35
5 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
6 Richie Porte (Aus) Team Sky
7 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
8 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
9 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:00:45
10 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
11 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
12 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:00:53
13 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
14 Leopold Konig (Cze) Team Sky
15 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:01:11
18 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
19 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
20 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
21 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:33
22 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:01:41
23 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:01:55
24 Kristof Vandewalle (Bel) TrekRacing 0:01:57
25 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:02:03
26 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:02:18
27 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:02:30
28 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:02:46
29 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:03:14
30 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:03:32
31 Igor Anton (Spa) Movistar Team
32 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:05:00
33 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:05:47
34 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:05:58
35 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:06:49
36 Thomas Danielson (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
37 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
38 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:07:46
39 Sebastian Henao (Col) Team Sky
40 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:07:57
41 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:08:00
42 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:08:40
43 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:08:40
44 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
45 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:09:19
46 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:09:53
47 Ivan Basso (Ita) Tinkoff-Saxo
48 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
49 Nathan Brown (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
50 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice
CLASSIFICA GENERALE
1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 32:40:07
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:04
3 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:22
4 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:00:30
5 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:00:42
6 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:01:00
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:01:16
8 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:01:24
9 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:01:34
10 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:38
11 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:01:44
12 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:02:09
13 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:02:15
14 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:02:24
15 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:02:32
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:02:47
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:03:14
18 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:03:55
19 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:04:45
20 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:05:01
21 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:06:39
22 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:49
23 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:07:50
24 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:10:24
25 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:21
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:12:51
27 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:12:52
28 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:12:53
29 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:14:58
30 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
31 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:15:52
32 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:16:07
33 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:17:14
34 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:19:29
35 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:20:31
36 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:21:21
37 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:21:26
38 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:22:01
39 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:22:40
40 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:24:52
41 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:27:34
42 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:29:53
43 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:30:24
44 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:31:31
45 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:33:15
46 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:33:29
47 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:33:30
48 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha 0:34:40
49 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:35:22
50 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:36:00