SPEZZATINO ALLA SPEZZINA: FORMOLO TRIONFA SU UN GRUPPO RISTRETTISSIMO

maggio 13, 2015
Categoria: News

Tappa pazza, tatticamente scriteriata a tratti e altrove geniale. Un tracciato disegnato in maniera esemplare, tortuoso e nervosissimo, regala più selezione di tante tappe di montagna affrontate con piglio ovino. Meno di quindici atleti formano il gruppo dei migliori, e solo un’altra decina riescono a contenere il distacco sotto i due minuti. Dalla fuga monstre stile L’Aquila guizza e prende il volo il talento di Formolo, che vince in solitaria.

La ricetta: tagliare dal gruppo principale un bel tocco di carne fresca e succosa, gambe forti, nomi pesanti. Cuocere a fuoco allegro con fiammate di attacchi e contrattacchi, rimestare con curve continue, bollire in salita e friggere in discesa. Stirare il corpo principale del peloton con un bel lavoro da massaia, possibilmente alternandosi in testa tra squadre diverse in modo da non far afflosciare mai la tensione. Risultato: una tappa saporitissima, anzi speziata.
Fin dall’avvio prende il largo un’azione importante, animata specialmente da Pellizotti, in cerca di rivincite dopo i crampi di ieri (che oggi torneranno ad appiedarlo, però). Le squadre dei favoritissimi mettono in campo quasi tutte dei veri e propri vice-capitani, atleti di cui si è detto, in passato, che potessero puntare in prima persona ai piani alti della classifica di un GT: c’è Kreuziger, per la Tinkoff, ma l’Astana non è da meno, con Cataldo, ben scortato da Zeits e Malacarne. La Sky è appena più sottotono con Siutsou e Puccio, ma il bielorusso è comunque un osso durissimo. Chi buca del tutto l’azione è l’Etixx-Quickstep di Urán, ed è una brutta faccenda, visto che il numero totale dei pirati all’arrembaggio verso i lidi spezzini rasenta le trenta unità, tra le quali altri nomi pesantissimi come la bella coppia schierata dalla BMC con il grintoso Atapuma e quel Moinard già frequentatore di alta classifica al Tour nei suoi anni d’oro. L’Orica, grande protagonista di questo inizio Giro, si gioca il proprio capitano per la generale, il giovane colombiano Chaves, il gregario di lusso per le tappe aspre Weening e l’australiano Clarke, una garanzia di solidità e spunto veloce. E poi Visconti, Amador, Monfort, Monsalve… cacciatori di tappe e uomini di fondo, in un attacco che coniuga quantità con qualità.
Inutile stare a inseguire le dinamiche di gruppi e gruppetti in cui si sfilaccia e ricompone l’azione su ognuna delle infinite asperità che costellano la tappa: non solo i Gpm, estenuanti, ma soprattutto le ascese non categorizzate, dall’asfissiante passo del Bracco ai mille strappetti, mangia e bevi o contropendenze. Quel che è più rilevante per il quadro tattico generale è che, dopo una fase di stallo in gruppo che porta il distacco del peloton attorno ai dieci minuti, deve giocoforza attivarsi la Etixx. Ma la sorpresa è l’attivismo irruente della Tinkoff che, forse con l’intento di replicare il dominio imposto ieri, prova a incaricarsi di ridurre una differenza ormai pesante, specie alla luce dei nomi che ci sono lì davanti. L’aspetto più curioso, però, è che il più credibile di questi nomi in ottica CG è proprio quello del compagno Roman Kreuziger! Cenghialta è netto: “noi il Giro lo vogliamo vincere con Contador”. Non ci sarà di mezzo il giudizio pendente sul corridore ceco? Chissà, fatto sta che la Tinkoff inizia a spremersi con veemenza. Le fatiche di ieri, tuttavia, devono pesare non poco, e il distacco ancora non cala di molto.
La svolta avviene poco prima del passo del Termine, quando questa parola comincia ad assumere un significato davvero sinistro per la fuga là davanti e pure per molti degli atleti rimasti in gruppo. Una serie di trenate ad opera di Luis León Sanchez affettano minuti su minuti dal bottino dei fuggitivi, come se si trattasse di un bel prosciutto da ridurre all’osso. La vera carneficina, però, la vediamo lungo la salita stessa. L’Astana va in testa in fila indiana, il ritmo diventa indiavolato e il gruppo esplode.
Ci sono giorni strani, nel ciclismo, giorni in cui l’ordine naturale delle cose si inverte, e può accadere di tutto, anche una mezza rivoluzione: il gruppo principale meno nutrito della fuga che sta inseguendo, ad esempio, o, per dirne un’altra, i capitani costretti a lavorare in prima persona perché i gregari non ne sono in grado, e quindi si limitano tutt’al più a trascinarsi in scia. Entrambi questi “segni della fine dei tempi” li vedemmo nella mitica tappa aquilana, però oggi tocca solo il primo, quando dietro restano in venti uomini scarsi a formare “il gruppo dei migliori”: la rivoluzione sarà solo parziale, forse, ma certo abbastanza per garantire dei gran bei fuochi d’artificio. E poi, qualche segnale apocalittico supplementare non manca: la Sky che, come nella scorsa tappa, abiura al proprio ruolo di capobastone e fa guscio attorno al proprio capitano designato. Difficile che sia un caso, attendono il loro momento.
Chi non ha atteso a sufficienza è stata la Tinkoff, che in breve si trova a poter proteggere Contador con il solo Rogers. Troppi sforzi profusi a catinelle ieri come oggi. L’Astana invece non dà mostra di sfaldarsi e ormai lacera a sciabolate la distanza con i primi. Di L. L. Sanchez si è detto, ma meritano la citazione Kangert, Landa, Rosa, Tiralongo… tolto lo spagnolo, sfilatosi dopo il lavoraccio, e aggiungendo li fulcro centrale che è Aru, con i tre fuggitivi risulta che l’Astana è praticamente al completo nella parte anteriore di una gara che si spalma ormai su decine e decine di minuti, tanto che la maglia rosa Matthews, il “velocista da salita”, rischierà di finire fuori dal tempo massimo.
E se l’Astana è al gran completo o quasi, altri team sono ridotti al solo capitano più gli eventuali staccati che sgocciolano verso il gruppo dalla fuga ormai in disfacimento. Per la Katusha regge Trofimov, per la FDJ Geniez, Van den Broeck c’è per la Lotto, Cunego per la Fantini. Proprio il veronese resisterà con le unghie e con i denti fino a essere sul traguardo l’ultimo uomo, il numero ventiquattro, a meno di due minuti dal vincitore. La BMC ha scommesso sulla previdenza con Atapuma e Moinard, ma in gruppo ha pure un ottimo Damiano Caurso; e con previdenza si è mossa l’Orica, grazie a Clarke e Chaves.
Ci si avvicina alla breve ma durissima salita finale, e il ritmo forsennato sta mettendo in dubbio che la fuga possa arrivare alla vittoria. Il dubbio serpeggia anche tra gli evasi, dopo tanti km e tanta fatica. I sopravvissutti della lunghissima avventura “si spanciano”, si allargano sulla sede stradale, rallentano… e il giovanissimo Formolo della Cannondale-Garmin, debuttante al Giro, finge di dimenticare i suoi 22 anni e 62 chili da scalatore cosicché, invece che attendere lo strappo, gioca l’anticipo a sorpresa e allunga in pianura.
Dietro il gruppo fagociterà tutti, compresi Visconti e Moinard che sulla salita attaccano per avvicinarlo, e resistono agli inseguitori fino ai km piani finali. Ma non lui, non il giovane Formolo, che menando con tutto quello che ha nelle gambe arriva al traguardo con 22 preziosissimi secondi, l’ultima briciola dorata di un banchetto sontuoso ed estenuante.
Ma che accade in gruppo? L’Astana accelera ulteriormente al primo sentore d’ascesa, innesca la modalità “rampa di lancio”, con progressioni sempre più brucianti, esaurendo i suoi gregari fino allo scatto del capitano: Aru si muove con decisione, Contador lo tallona, Porte non si distrae nemmeno un momento. Chi va in difficoltà è Urán: e il suo team, già non fenomenale in salita, ulteriormente provato dalla necessità di lavorare a inizio tappa, nulla può per spalleggiarlo. Contador, lui pure, è isolatissimo, giacché Rogers cede alle prime fiammate: ma da solo se la cava, pur con una smorfia dura in faccia.
L’azione di Aru s’impaluda nell’impatto con i resti della fuga, con i ciclisti aperti a occupare l’intera stretta carreggiata. Si tirano un po’ le somme, e si tirano anche le fila: l’Astana, che pure aveva richiamato e fatto lavorare Zeits, ha ancora la carta Cataldo sapientemente collocata in avanscoperta, e il suo lavoro preclude il rientro a quanti in salita hanno ceduto, come i due uomini Movistar che ben avevano retto tra i migliori fino a quel punto, Ion Izagirre e il giovanissimo Rubén Fernandez, oltreché altri nomi grossi come Hesjedal o Niemiec, anch’egli parso a lungo un possibile capitano per la Lampre.
A conti fatti, subito dietro a Formolo solo tre uomini hanno ripreso la fuga: Contador, Porte e Aru, che ha avuto pure l’allegra sfrontatezza di imbastire un improbabile sprint (speriamo non paghi l’azzardo muscolare domani: di certo si sente alla grande… per ora!). Con loro Clarke, che indossa la maglia di leader grazie alla sapiente gestione interna da parte dell’Orica del “patrimonio rosa”, il suo compagno e teorico uomo di CG Chaves, Monsalve della Southeast, tra i più attivi in discesa, Visconti che quasi sa di leader della Movistar, Moinard e Atapuma per la BMC e poi un paio di preziosi gregari, Siutsou per la SKY e Kreuziger per la Tinkoff.
In ottica di classifica generale, riducono i danni, a una quarantina di secondi abbondanti, Geniez per la FDJ, Caruso per la BMC, Van den Broeck per la Lotto, Trofimov per la Katusha, Cunego per la Nippo e uno dei primi a cedere, Rigoberto Urán, che però dev’essere poi salito di regolarità. Restano in zona due gregari di lusso come Koenig e Landa, per SKY ed Astana rispettivamente.
Insomma, tre uomini di classifica sugli scudi, uno forse già appannato; una sfavillante promessa in Formolo; solo trenta atleti con meno di cinque (5!) minuti di distacco in generale. Quattro squadre da tenere d’occhio: la Tinkoff, apparsa volenterosa ma confusa, con Contador nervoso nello scattare – in intervista – per difendere i compagni; la Etixx, insufficiente; la Sky, sorniona e attenta; l’Astana, semplicemente enorme e magistrale. Una vera abbuffata di emozioni, per essere solo alla quarta tappa!

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 3:47:59
2 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:00:22
3 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling
4 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
5 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
7 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
8 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
9 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
10 Richie Porte (Aus) Team Sky
11 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
12 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
13 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
14 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:01:04
15 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
16 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
17 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
18 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
19 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
20 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
21 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
22 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
23 Leopold Konig (Cze) Team Sky
24 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:01:22
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:02:24
26 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
27 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:02:46
28 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 0:02:56
29 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida
30 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
31 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team 0:04:22
32 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
33 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
34 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling
35 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:04:56
36 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
37 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:05:25
38 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli
39 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
40 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF
41 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
42 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:08:27
43 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
44 Thomas Danielson (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
45 Arnaud Courteille (Fra) FDJ.fr 0:08:34
46 Tsgabu Grmay (Eth) Lampre-Merida
47 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:09:21
48 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:13:15
49 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
50 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF

CLASSIFICA GENERALE

1 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 11:54:48
2 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:00:10
3 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:17
4 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
5 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:23
6 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:00:29
8 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:00:31
9 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
10 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:37
11 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
12 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:00:57
13 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:05
14 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:01:11
15 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:13
16 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:01:17
17 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:01:18
18 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:01:19
19 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
20 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:01:21
21 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
22 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:01:44
23 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:02:07
24 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:02:25
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:02:39
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:02:47
27 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:04:17
28 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:04:31
29 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:04:52
30 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:59:12
31 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:06:23
32 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:06:35
33 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF 0:06:59
34 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 0:07:25
35 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:08:06
36 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:08:51
37 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:09:30
38 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:10:09
39 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:10:15
40 Tsgabu Grmay (Eth) Lampre-Merida 0:10:30
41 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:13:16
42 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:13:18
43 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:13:40
44 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:13:43
45 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:13:51
46 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:13:56
47 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:14:37
48 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:14:49
49 Simon Gerrans (Aus) Orica GreenEdge 0:17:09
50 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:17:30

Davide Formolo esulta sul traguardo della Spezia, al termine della durissima quarta frazione della corsa rosa (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Davide Formolo esulta sul traguardo della Spezia, al termine della durissima quarta frazione della corsa rosa (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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