SAINT-VINCENT – SESTRIERE: IL GIRO RIAPRE LE PORTE ALLE FINESTRE

maggio 8, 2015
Categoria: News

Ritorno sul Colle delle Finestre per il Giro d’Italia, che alla vigilia della conclusione meneghina ripropone l’ascesa sterrata scoperta nel 2005 e che rischiò di terremotare la classifica generale della corsa rosa, con Savoldelli che salvò la pelle per appena 28 secondi. Ci si tornò anche nel 2011 e la tappa di quest’anno ricalcherà questo precedente, affrontando un percorso sgombro di difficoltà sino al gran finale, dove i 18,5 Km al 9,2% del colle piemontese saranno affrontati a ridosso dell’arrivo in quota al Sestriere, ascesa docile sulla carta ma che, dopo tutto quello che si sarà affrontato nelle tre settimane di Giro, potrebbe rivelarsi di tutt’altra pasta.

Fu concepita nel ‘700 per questioni squisitamente belliche, per collegare tra loro le fortezze della Val di Susa con quella, ciclopica, di Fenestrelle in Val Chisone. Poi, dopo la battaglia dell’Assietta combattuta nel 1747, lassù tornò a fiorire la pace, almeno fin quando un moderno condottiero, Carmine Castellano, deciderà di portar lassù, in quella ritrovata oasi di pace, l’incruenta (fino ad un certo punto) sfida a pedali del Giro d’Italia. E così il 28 maggio del 2005 il ciclisticamente vergine Colle delle Finestre entrò a pieno titolo tra le grandi arrampicate del ciclismo, consacrato da una tappa che rischiò di mandare all’aria la classifica a un giorno dal termine, se si pensa che alla partenza da Savigliano Paolo Savoldelli era in rosa con 2’09” su Simoni e 3’00” su Rujano e al traguardo si ritroverà la livrea salvata per un pelo, essendosi i distacchi sui due più diretti avversari ridottisi rispettivamente a 28” e 45”. Fu un doppio colpo di fulmine perché la salita non piacque solo per il terremoto che rischiò di provocare in classifica, ma anche per l’ambiente e ancor più per un aspetto che dava un tocco “d’antan” alla corsa: lo sterrato che caratterizza gli ultimi 8 Km riportava indietro nel tempo, all’epoca del ciclismo eroico, quando era l’asfalto a costituire l’eccezionalità, a un sapore che non si gustava più dagli anni del Gavia, che aveva perduto i suoi ultimi tratti “bianchi” alla fine degli anni ’90. Da quel giorno sono trascorsi 10 anni esatti, un periodo nel quale – l’appetito vien mangiando – la corsa rosa è andata a cercarsi nuovi tratti sterrati in giro per la penisola (su tutti il Plan de Corones) tornando poi sul Finestre nel 2011 e in quell’occasione tornò alla mente il famoso detto secondo il quale “Il primo amore non si scorda mai”. E non lo si scordò quel pomeriggio del 28 maggio 2005 anche perché stavolta le cose andarono diversamente e sul Finestre accadde ben poco. Il giorno della Verbania-Sestriere la classifica appariva decisamente solida, grazie ad un Contador in formato super che, 24 ore prima, era riuscito a scavar un piccolo divario tra sé e gli avversari anche sul facile arrivo in salita di Macugnaga. Così, salendo verso il Finestre la battaglia fu meno “sentita” e ad approfittarne fu il bielorusso Kiryienka, unico sopravvissuto della fuga del mattino, che taglierà il traguardo quasi 5 minuti prima dei “big”. Stavolta cosa accadrà? Difficile dirlo perché, proprio come nel 2011, a incidere sulla condotta di gara sarà proprio la situazione che si sarà assestata in classifica all’uscita dal tappone di Cervinia. Se Contador, che sarà al via anche in questa edizione del Giro, avrà la maglia rosa solidamente “ancorata” sulle spalle la tappa potrebbe ancora quasi scivolar via senza troppi contrattampi per lo spagnolo, ma se, invece, la corsa sarà aperta se ne vedranno delle belle… e anche delle brutte, perché la tappa è congegnata per far male, con l’abbinamento tra una salita dura e una facile – l’arrampicata finale al Sestriere – che, come accaduto spesso con Mortirolo e Aprica, ha moltissime probabilità di trasformarsi in una stritolante tenaglia. In quanto al percorso sarà quasi una fotocopia della tappa vinta da Kiryienka, con gli ultimi 90 Km perfettamente identici e percorsi differenti nella prima parte di una gara che non proporrà nessun’altra difficoltà altimetrica – a parte una modesta collinetta attorno al 50° Km – prima delle due finali.
La penultima giornata del Giro 2015 si aprirà a Saint-Vincent e nei primi 34 Km i “girini” ripercorreranno a ritroso la strada con la quale, il giorno prima, la carovana era entrata in Valle d’Aosta. Ritornata in Piemonte la corsa poi giungerà a Ivrea, la città della Olivetti, conosciuta anche per la “battaglia delle arance”, momento culminante dello Storico Carnevale di Ivrea.
I successivi 60 Km si snoderanno sulle strade del Canavese – la porzione della provincia di Torino che si estende per oltre 2000 km² a nord del capoluogo e che dalla Pianura Padana si spinge fino alle alte vette delle Alpi Graie, al confine con la Francia e la Valle d’Aosta – protagoniste alla corsa rosa nelle ultime due edizioni, quando sono stati organizzati gli arrivi di tappa a Ivrea nel 2013 e a Rivarolo Canavese lo scorso anno, conquistati rispettivamente dallo spagnolo Beñat Intxausti e da Marco Canola. La prima porzione del tratto canavesano proporrà la facilissima salitella verso Torre Canavese, passata la quale si planerà dolcemente verso Agliè, una delle principali mete turistiche della zona grazie al Castello Ducale, la più settentrionale delle residenze sabaude inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, prevalentemente conosciuta per esser stato set della fiction “Elisa di Rivombrosa”.
Ritrovata la pianura, il tracciato dell’ultima tappa di montagna procederà ora in direzione di Torino attraversando Lombardore – dove si trova un piccolo autodromo, inaugurato il 23 luglio 1989 – e Leini, nel cui centro svetta la Torre dell’Ammiraglio, principale monumento cittadino, affiancato all’antico castello trecentesco (oggi sede municipale). Qui il tracciato cambierà rotta e imboccherà la strada che conduce verso Caselle Torinese (sede dell’aeroporto torinese, intitolato a Sandro Pertini), per poi portarsi a Venaria Reale, comune alle porte di Torino che prende il nome dalla reggia progettata per gli svaghi venatori dei Savoia dall’architetto Amedeo di Castellamonte e che nel 2011 tenne a “battesimo” il Giro d’Italia del 150° anniversario dell’Unità ospitando la partenza della cronometro a squadre che diede il via alla corsa rosa. Raggiunto il vicino centro di Pianezza, il tracciato collimerà sin sul traguardo con quello della tappa vinta da Kiryienka, seguendo la statale del Monginevro e inoltrandosi nella Val di Susa, all’inizio della quale si lambirà la bella cittadina di Avigliana, dominata dalla mole del Monte Pirchiriano (la cui cima è “inglobata” dalle strutture del monumento simbolo del Piemonte, la Sacra di San Michele) e a breve distanza dalla quale si trova l’interessante Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, abbazia romanico-gotica dove nel 2007 Dario Argento girò alcune scene de “La terza madre”, ultimo capitolo di una saga horror composta da “Inferno” e “Suspiria”. Prendendo gradualmente e impercettibilmente quota il Giro 2015 si avvicinerà docilmente al suo gran finale, ai cui piedi si giungerà dopo aver attraversato Susa, l’antico centro romano di Segusium che ha conservato interessanti retaggi dell’antica dominazione, sui quali spiccano l’Arco d’Augusto e Porta Savoia.
Siamo oramai alle porte del Colle delle Finestre le cui pendenze – se si esclude lo strappo iniziale al 14% –
tradiscono la genesi militare della rotta che i “girini” andranno ora a ricalcare. Una caratterista delle rotabili militari, infatti, è la costanza delle pendenze (la media è del 9,1% nei 10,6 Km asfaltati e del 9,2% nei restanti 7,8 Km di sterrato), progettate senza troppi sbalzi per agevolare la marcia delle pesanti e lente macchine belliche che dovevano salire sino in quota e con parecchi tornanti per superare i tratti più scoscesi. Se ne incontreranno ben 40 salendo ai 2178 metri dal valico che, essendo il punto più alto del 98° Giro d’Italia, metterà in palio la Cima Coppi, speciale traguardo che quest’anno compirà 50 anni essendo stato istituito per la prima volta nel 1965.
La successiva picchiata, interrotta da una breve e dolce contropendenza quando si percorrerà l’unico tratto asfaltato della vecchia rotabile militare dell’Assietta (itinerario sterrato di 33 Km che permette di arrivare fino al Sestriere toccando una quota massima di poco superiore ai 2500 metri), farà perdere 700 metri di quota in 10,8 Km, deponendo il gruppo nella Val Chisone, ai piedi del colle degli Agnelli, quelli con la A maiuscola. Attraversata Pragelato, la località di sport invernali dove in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006 fu allestito lo Stadio del Trampolino, avrà inizio l’ultima delle 68 salite – contando anche quelle non considerate valide per la maglia azzurra – che ricamano di picchi i grafici delle 21 tappe del Giro 2015. Non è certo delle più saporite, sono appena 9,2 Km al 5,4%, con un massimo del 9%…. ma dopo Cinque Terre e Abetone, Campitello e colline imolesi, crono del Prosecco e Campiglio, Mortirolo e Ologno, tappone valdostano e Finestre, l’amaro in bocca finirà per lasciarlo a più d’uno.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Colletto di Meana (1455). Valicato dalla SP 172 “del Colle delle Finestre”, che mette in comunicazione Meana di Susa con Fenestrelle passando per il Colle delle Finestre. Il valico si trova sul versante di Meana (quello che il Giro affronterà in salita) e s’incontra nel punto nel quale inizierà il tratto sterrato. Dal colletto un sentiero permette di raggiungere, con un cammino di circa 20 minuti, un monumento eretto nel 1948 in memoria dei partigiani della Val di Susa. Quotato 1456 sulle cartine del Giro 2015.

Colle delle Finestre (2176). Quotato 2178 sulle cartine del Giro 2915, è costituito dai monti Carlei e Pintas ed è valicato dalla SP 172 “del Colle delle Finestre”, che mette in comunicazione Meana di Susa con Fenestrelle. Il Giro d’Italia l’ha valicato per la prima volta il 28 maggio del 2005, nel finale della tappa Savigliano – Sestriere, frazione ribattezzata “Le valli olimpiche” in previsioni delle Olimpiadi Invernali del 2006. Il primo a varcarne la cima fu Danilo Di Luca, mentre il successo di giornata premiò il venezuelano José Rujano. Si è tornati sul Finestre nel 2011, in occasione della citata Verbania – Sestriere, quando il bielorusso Kiryienka fece man bassa conquistando il GPM e poi il traguardo di tappa.

Colle di Sestriere (2033). È un’ampia depressione costituita dal Monte Fraitève e dalla Punta Rognosa di Sestriere. Vi transita la SS 23 “del Colle di Sestriere” tra Cesana Torinese e Pragelato. Da Cesana vi sale anche il vecchio tracciato della statale, che transita per Sauze di Cesana. È quotato 2035 sulle cartine del Giro, che l’ha superato per la prima volta nel 1911, nel corso della Mondovì – Torino vinta dal francese Lucien Georges Mazan, più conosciuto con il soprannome di “Petit Breton”. Dal 1933, anno dell’istituzione della classifica GPM, è stato inserito 16 volte sul tracciato della corsa rosa: l’ultimo conquistatore è stato Kiryienka, vincitore della Verbania – Sestriere nel 2011.

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Un momento della battaglia delle arance di Ivrea (www.focusjunior.it)

Un momento della battaglia delle arance di Ivrea (www.focusjunior.it)


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Castello Ducale di Agliè


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Leini, Torre dell’Ammiraglio


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Reggia di Venaria Reale


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Centro storico di Avigliana

Scena de La terza madre girata presso labbazia di SantAntonio di Ranverso (www.davinotti.com)

Scena de ''La terza madre'' girata presso l'abbazia di Sant'Antonio di Ranverso (www.davinotti.com)


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La Sacra di San Michele vista dal percorso di gara


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Susa, Porta Savoia


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Colletto di Meana, punto dove inizia lo sterrato


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Colle delle Finestre, scollinamento e fine sterrato


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Pragelato, Stadio del Trampolino


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Sestriere

Gli ‘’indiani’’ sul Colle delle Finestre attendono il passaggio dei corridori (Giro 2011) e, in trasparenza, l’altimetria della ventesima tappa del Giro 2015 (www.gulliver.it)

Gli ‘’indiani’’ sul Colle delle Finestre attendono il passaggio dei corridori (Giro 2011) e, in trasparenza, l’altimetria della ventesima tappa del Giro 2015 (www.gulliver.it)

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