GIRO 2014 VS GIRO 2015 – LE SQUADRE AL VIA

maggio 8, 2015
Categoria: Approfondimenti

Mettiamo a confronto i roster delle formazioni che si schierano al via del prossimo Giro d’Italia con quelli della scorsa edizione. Purtroppo, come sempre avviene negli ultimi anni, molti big rinunciano alla corsa rosa in quanto, secondo la concezione in voga in quest’era storica del ciclismo, ciò comprometterebbe la preparazione per l’obiettivo principe della stagione, il Tour de France. L’eccezione in tal senso è rappresentata da Alberto Contador che torna al Giro come l’uomo da battere e avrà in Richie Porte, dominatore delle brevi corse a tappe di questa stagone, Rigoberto Urán e Fabio Aru, sul podio un anno fa alle spalle di Nairo Quintana, i principali avversari. Ci sarà comunque un intrigante mix tra i big vecchi e nuovi del ciclismo italiano (con l’eccezione di Vincenzo Nibali), giovani emergenti, atleti in cerca di rilancio e anche chi come Tom Boonen e Sylvain Chavanel assaggia per la prima volta, ormai a fine carriera, le strade della corsa rosa. Ecco dunque a confronto le start list dell’ultimo Giro e di quello ai nastri di partenza in quel di Sanremo

ASTANA 2014: Michele Scarponi, Valerio Agnoli, Fabio Aru, Janez Brajkovic, Enrico Gasparotto, Borut Bozic, Mikel Landa, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits
ASTANA 2015: Fabio Aru, Dario Cataldo, Tanel Kangert, Mikel Landa, Davide Malacarne, Diego Rosa, Luis Leon Sánchez, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits.

Nella formazione di un anno fa vi erano due leader per la classifica generale, Scarponi e Aru, che però non davano complete garanzie, il primo perchè atleta a fine carriera e il secondo perchè, al contrario, corridore ancora da scoprire. Dei due è rimasto solo Aru che è cresciuto e ha come obiettivo minimo il podio; consideriamo inoltre che la formazione del 2014 con Bozic e Gasparotto aveva qualcosa in più nelle frazioni meno impegnative mentre quella attuale con Kangert, Rosa e Sánchez ha qualcosa in più in montagna. Alla fine dei conti possiamo stabilire un’approssimativa parità

AG2R 2014: Domenico Pozzovivo, Davide Appollonio, Julien Bérard, Maxime Bouet, Axel Domont, Hubert Dupont, Patrick Gretsch, Matteo Montaguti, Alexis Vuillermoz
AG2R 2015: Domenico Pozzovivo, Julien Bérard, Carlos Betancur, Axel Domont, Hubert Dupont, Patrick Gretsch, Hugo Houle, Matteo Montaguti, Rinaldo Nocentini

Non vi sono molti cambiamenti nella struttura della formazione transalpina, con Pozzovivo che rimane capitano unico (puntando a un comunque difficile podio) e gli altri al suo servizio. Al suo fianco in montagna rimane Dupont mentre Vuillermoz e Bouet vengono rimpiazzati da Nocentini e Betancur: se il colombiano fosse nella sua forma migliore la formazione attuale sarebbe superiore, ma se è quello visto nell’ultimo anno e mezzo la preferenza va a quella del 2014

ANDRONI 2014: Franco Pellizotti, Manuel Belletti, Marco Frapporti, Yonder Godoy, Johnny Hoogerland, Marco Bandiera, Jackson Rodriguez, Diego Rosa, Emanuele Sella
ANDRONI 2015: Franco Pellizotti, Davide Appollonio, Marco Bandiera, Tiziano Dall’Antonia, Marco Frapporti, Oscar Gatto, Simone Stortoni, Serghei Tvetcov, Gianfranco Zilioli

Il leader di questa compagine, che rispetto a un anno fa ha perso la sua anima venezuelana, rimane Pellizotti, probabilmente più per i successi parziali che per una top ten nella generale. Avrà al suo fianco in montagna Zilioli, Stortoni e l’incognita Tvetcov al posto di Rosa, Sella, Rodriguez e della mina vagante Hoogerland, mentre a livello di cacciatori di tappe possiamo mettere sullo stesso piano Gatto e Belletti. Nel complesso il giudizio è di parità tra le due formazioni

BARDIANI-CSF 2014: Stefano Pirazzi, Enrico Battaglin, Nicola Boem, Francesco Manuel Bongiorno, Marco Canola, Sonny Colbrelli, Enrico Barbin, Nicola Ruffoni, Edoardo Zardini
BARDIANI-CSF 2015: Francesco Manuel Bongiorno, Enrico Barbin, Enrico Battaglin, Nicola Boem, Luca Chirico, Sonny Colbrelli, Stefano Pirazzi, Nicola Ruffoni, Edoardo Zardini

In quella che è la formazione più italiana del Giro non ci sono grossi cambiamenti ma la differenza è che le aspettative sono cresciute per quanto riguarda Bongiorno, Zardini e Pirazzi in montagna, Battaglin nelle tappe intermedie e Ruffoni nelle volate. Pertanto la formazione attuale è superiore

BELKIN 2014: Wilco Kelderman, Jetse Bol, Rick Flens, Marc Goos, Martijn Keizer, Steven Kruijswijk, David Tanner, Maarten Tjallingii, Jos Van Emden
LOTTO-JUMBO 2015: Steven Kruijswijk, George Bennett, Rick Flens, Moreno Hofland, Martijn Keizer, Bert-Jan Lindeman, Maarten Tjallingii, Nick Van Der Lijke, Robert Wagner

In quella che una volta era la Rabobank il leader un anno fa era Kelderman, atleta da cui ci si attendeva una top ten nella generale come poi è arrivata, e il numero due in montagna era Kruijswijk, che si ritrova ora a essere il capitano senza però che abbia raggiunto il livello del suo più giovane connazionale. In entrambe le occasioni il supporting cast non è granchè (se si eccettua Hofland, capace di buone cose nelle volate) ma l’assenza di Kelderman fa sì che la preferenza vada alla formazione del 2014

BMC 2014: Cadel Evans, Brent Bookwalter, Yannick Eijssen, Ben Hermans, Steve Morabito, Daniel Oss, Manuel Quinziato, Samuel Sánchez, Danilo Wyss
BMC 2015: Philippe Gilbert, John Darwin Atapuma, Brent Bookwalter, Marcus Burghardt, Damiano Caruso, Silvan Dillier, Stefan Kueng, Amaël Moinard, Rick Zabel

La formazione svizzera si presenta completamente rinnovata rispetto a un anno fa, con il solo Bookwalter a essere confermato. Nel 2014 vi erano Evans e Sánchez che puntavano rispettivamente al podio e alla top ten mentre ora ci sono Caruso e Atapuma che, complessivamente, valgono qualcosa in meno anche se il siciliano è atleta emergente e il colombiano è in grado di stupire. In compenso, la formazione attuale presenta un astro nascente come Küng e un big delle classiche, anche se sembra essersi lasciato alle spalle gli anni migliori, come Gilbert: per tutte queste ragioni diamo una lievissima preferenza al roster attuale

FDJ 2014: Nacer Bouhanni, Sébastien Chavanel, Arnaud Courteille, Murilo Antonio Fischer, Alexandre Geniez, Johan Le Bon, Francis Mourey, Laurent Pichon, Jussi Veikkanen
FDJ 2015: Alexandre Geniez, Arnaud Courteille, Kenny Elissonde, Murilo Antonio Fischer, Francis Mourey, Cédric Pineau, Kévin Réza, Anthony Roux, Jussi Veikkanen

Non vi sono moltissimi cambiamenti nella storica formazione transalpina con Geniez e in seconda battuta Mourey deputati a un discreto piazzamento nella generale o a cercare un successo parziale nelle frazioni più impegnative. Il principale cambiamento è quello della mancanza di un velocista vincente come Bouhanni, che viene rimpiazzato da uno scalatore talentuoso ma discontinuo come Elissonde. Per questo la formazione del 2014 era superiore

GARMIN 2014: Ryder Hesjedal, André Cardoso, Thomas Dekker, Tyler Farrar, Koldo Fernández, Nathan Haas, Daniel Martin, Dylan Van Baarle, Fabian Wegmann
CANNONDALE-GARMIN 2015: Ryder Hesjedal, Janier Alexis Acevedo, Nathan Brown, André Cardoso, Thomas Danielson, Davide Formolo, Alan Marangoni, Tom-Jelte Slagter, Davide Villella

Accomuniamo queste due formazioni perchè in quella che è stata la fusione tra la Cannondale e la Garmin è stata quest’ultima a mantenere la maggior parte dei propri effettivi. Un anno fa vi erano due atleti da top ten come Hesjedal e Daniel Martin, quest’ultimo anche eccellente cacciatore di tappe, mentre ora rimane il canadese che, sebbene non abbia brillato fin qui in stagione, è capace di trasformarsi lungo le tre settimane. Nel complesso con Danielson, Acevedo, Villella e Formolo, che può essere la grande rivelazione, la compagine attuale ha qualcosa in più in montagna, senza dimenticare un discreto cacciatore di tappe come Slagter, mentre quella del 2014 poteva contare su un buon velocista, anche se non più vincente come in passato, come Farrar, supportato da Fernández. In considerazione di tutto questo possiamo stabilire un giudizio di parità tra i due roster

LAMPRE-MERIDA 2014: Damiano Cunego, Winner Anacona, Matteo Bono, Mattia Cattaneo, Roberto Ferrari, Manuele Mori, Przemyslaw Niemiec, Jan Polanc, Diego Ulissi
LAMPRE-MERIDA 2015: Diego Ulissi, Roberto Ferrari, Tsgabu Grmay, Sacha Modolo, Manuele Mori, Przemyslaw Niemiec, Jan Polanc, Ariel Richeze, Gang Xu

L’unica squadra italiana rimasta nel World Tour si presenta quest’anno con una formazione decisamente più votata alle tappe, con Modolo e Richeze ad affiancare Ferrari nelle volate, che alla classifica generale, in cui il solo Niemiec potrebbe dire la sua (anche se è più probabile che punti ai successi parziali). Certamente le defezioni di Anacona e soprattutto Cunego pesano e, inoltre, a differenza di un anno fa Ulissi arriva al Giro con una preparazione approssimativa. Dal momento, però, che Modolo è atleta in grado di vincere, assegniamo comunque una parità tra le due formazioni

LOTTO BELISOL 2014: Maxime Monfort, Lars Ytting Bak, Kenny Dehaes, Gert Dockx, Adam Hansen, Sander Armée, Tosh Van Der Sande, Tim Wellens, Dennis Vanendert
LOTTO SOUDAL 2015: Jurgen Van Den Broeck, Sander Armée, Lars Ytting Bak, Stig Broeckx, André Greipel, Adam Hansen, Gregory Henderson, Maxime Monfort, Louis Vervaeke

A differenza che in altre occasioni la formazione belga si presenta al Giro con un roster di tutto rispetto, a cominciare da Greipel – che avrà anche il supporto di Henderson ed è forse il velocista più quotato presente in quest’edizione della corsa rosa – e da un Van Den Broeck che, per quanto visto al Romandia, può puntare quantomeno alla top ten, relegando Monfort (che un anno fa era il leader per quanto riguarda la classifica generale) al ruolo di luogotenente. Considerando che il Wellens del 2014 era un talento emergente ma nulla più e che, per il resto, non ci sono grossi cambiamenti, è netta la superiorità della formazione del 2015

MOVISTAR 2014: Nairo Quintana, Andrey Amador, Igor Anton, Eros Capecchi, Jonathan Castroviejo, José Herrada, Gorka Izagirre, Fran Ventoso, Adriano Malori
MOVISTAR 2015: Beñat Intxausti, Andrey Amador, Igor Anton, Rubén Fernández, Jesús Herrada, Ion Izagirre, Juan José Lobato, Dayer Quintana, Giovanni Visconti

Come sempre la formazione che è l’erede della storica Banesto si presenta al Giro per far bene con Intxausti, che è atleta da top ten della generale, Ion Izagirre, che sembra poter fare anche meglio alla luce del salto di qualità compiuto in questa stagione, Visconti, che se in giornata è capace di qualsiasi impresa, Lobato, che è un velocista emergente, e Quintana jr. che può stupire in montagna. Tuttavia l’assenza del vincitore uscente Quintana sr. (uno dei quattro corridori più forti al mondo per i grandi Giri insieme a Contador, Froome e Nibali), che aveva comunque atleti piuttosto validi al suo fianco, fa sì che la preferenza non possa che essere assegnata alla formazione del 2014

NERI SOTTOLI 2014: Matteo Rabottini, Giorgio Cecchinel, Ramon Carretero, Francesco Chicchi, Daniele Colli, Andrea Fedi, Mauro Finetto, Yonathan Monsalve, Simone Ponzi
SOUTHEAST 2015: Manuel Belletti, Matteo Busato, Elia Favilli, Mauro Finetto, Ramon Carretero, Francesco Gavazzi, Yonathan Monsalve, Alessandro Petacchi, Eugert Zhupa

Cambio di denominazione per la formazione che aveva fino a un anno fa in Luca Scinto il direttore sportivo, rimpiazzato ora da Serge Parsani. L’obiettivo saranno ancora una volta i successi parziali con Petacchi e Belletti che rimpiazzano Chicchi e Colli per quanto riguarda le volate, mentre per quanto riguarda le tappe intermedie troviamo da una parte Favilli e Gavazzi e dall’altra Ponzi e Rabottini, quest’ultimo capace anche di buone cose in montagna. Proprio la defezione dell’abruzzese in seguito a una vicenda di doping fa sì che la formazione del 2014 abbia qualcosa in più

OMEGA-QUICKSTEP 2014: Rigoberto Urán, Gianluca Brambilla, Thomas De Gendt, Iljo Keisse, Serge Pauwels, Alessandro Petacchi, Wouter Poels, Pieter Serry, Julien Vermote
ETIXX-QUICKSTEP 2015: Rigoberto Urán, Tom Boonen, Maxime Bouet, Gianni Meersman, David De La Cruz, Iljo Keisse, Fabio Sabatini, Pieter Serry, Petr Vakoc

Dopo i due podi consecutivi del 2013 (quando militava nel Team Sky) e del 2014 Urán si presenta al Giro per ripetersi e potrà nuovamente contare su una squadra tutta al suo servizio, ad eccezione di Tom Boonen che fa il debutto alla corsa rosa quando, però, ha ormai alle spalle gli anni migliori della carriera. Per il resto Meersman è un buon cacciatore di tappe, Bouet e De La Cruz due discreti scalatori e Vakoc un atleta emergente, ma le assenze di Brambilla, del cavallo pazzo De Gendt e soprattutto di Poels, più che di un Petacchi che era al via un anno fa non tanto per le volate quanto per essere regista in corsa, sono decisamente pesanti e fanno sì che la compagine schierata un anno fa fosse chiaramente superiore

ORICA GREENEDGE 2014: Ivan Santaromita, Luke Durbridge, Michael Hepburn, Brett Lancaster, Michael Matthews, Cameron Meyer, Mitchell Docker, Svein Tuft, Pieter Weening
ORICA GREENEDGE 2015: Michael Matthews, Sam Bewley, Johan Esteban Chaves, Simon Clarke, Luke Durbridge, Simon Gerrans, Michael Hepburn, Brett Lancaster, Pieter Weening

La formazione australiana è tradizionalmente votata alle frazioni meno impegnative (oltre che alla cronosquadre di apertura), ma questa volta potrà dire la sua anche in montagna, non solo con il riconfermato Weening quanto soprattutto con Chaves, che forse non è ancora in grado di lottare per una top ten nella generale ma certamente nelle singole frazioni è capace di grandi imprese più di quanto non lo fosse Santaromita un anno fa. Se poi consideriamo che Matthews ha raggiunto la piena maturità e che Gerrans, sebbene arrivi in Liguria non al top della condizione, è uno di quelli che se ha l’occasione di vincere una tappa non se la lascia sfuggire, è evidente come il roster del 2015 sia chiaramente superiore

GIANT-SHIMANO 2014: Marcel Kittel, Bert De Backer, Simon Geschke, Tobias Ludvigsson, Luka Mezgec, Georg Preidler, Tom Stamsnijder, Albert Timmer, Tom Veelers
GIANT-ALPECIN 2015: Luka Mezgec, Nikias Arndt, Bert De Backer, Caleb Fairly, Simon Geschke, Chad Haga, Cheng Ji, Tobias Ludvigsson, Tom Stamsnijder

Anche la formazione tedesca è tradizionalmente votata, prima di tutto, alle frazioni meno impegnative e in tal senso Mezgec ha dimostrato un anno fa proprio al Giro di essere anche capace di vincere e Arndt è a sua volta un ottimo sprinter ma chiaramente non può esserci paragone con Kittel, che si è presentato alla scorsa edizione della corsa rosa con le credenziali di miglior velocista del mondo. Se poi consideriamo che non vi sono nel roster attuale scalatori neppure discreti, come lo era Preidler in quello del 2014, è evidente la netta superiorità di quest’ultimo

KATUSHA 2014: Joaquim Rodríguez, Maxim Belkov, Giampaolo Caruso, Vladimir Gusev, Alberto Losada, Daniel Moreno, Luca Paolini, Angel Vicioso, Eduard Vorganov
KATUSHA 2015: Luca Paolini, Maxim Belkov, Sergei Chernetckii, Sergey Lagutin, Alexander Porsev, Pavel Kochetkov, Yuri Trofimov, Anton Vorobyev, Ilnur Zakarin

Un’unica conferma rispetto a un anno fa, ovvero l’intramontabile Paolini per la formazione russa che quest’anno avrà come leader per la generale Zakarin, esploso praticamente dal nulla proprio in questa stagione e pertanto atleta di cui non conosciamo i limiti. L’emergente russo, fresco vincitore del Giro di Romandia, non può però essere messo sullo stesso piano di un big come Rodriguez e, analogamente, Trofimov non vale Moreno e non si vede nemmeno un numero tre per la montagna che sia all’altezza di Caruso e anche di Losada, sebbene Chernetckii sia un altro talento in ascesa. Il roster del 2014 non può dunque che farsi largamente preferire

TEAM SKY 2014: Dario Cataldo, Edvald Boasson Hagen, Philip Deignan, Bernhard Eisel, Sebastián Henao, Chris Sutton, Salvatore Puccio, Kanstantis Siutsou, Ben Swift
TEAM SKY 2015: Richie Porte, Sebastián Henao, Vasil Kiryienka, Leopold Koenig, Bernhard Eisel, Mikel Nieve, Salvatore Puccio, Kanstantin Siutsou, Elia Viviani

Non è cambiata rispetto a un anno fa la filosofia della corazzata britannica che schiera un cacciatore di tappe come Viviani al posto di Swift (più completo ma meno vincente del veronese nel 2014), affiancato dai riconfermati Eisel e Puccio. Per il resto, se si eccettua un comunque declinante Boasson Hagen nel roster di un anno fa, è interamente votata alla classifica generale ma è lampante la differenza di qualità con Porte che, qualora riuscisse finalmente a proiettare lungo le tre settimane quanto di buono fa nelle brevi corse a tappe, potrebbe giocarsi anche la maglia rosa di Milano, Koenig che sarebbe capitano in quasi tutte le altre formazioni di questo Giro e lo stesso Nieve, che al top della condizione è superiore a Cataldo che era il leader un anno fa. Aggiungiamoci il più giovane degli Henao, che ha dimostrato – se in giornata – di poter rimanere con i migliori in montagna ed è pertanto netta la superiorità del roster attuale

TINKOFF-SAXO 2014: Nicolas Roche, Christopher Juul-Jensen, Rafal Majka, Evgeni Petrov, Pawel Polianski, Ivan Rovny, Chris Anker Sørensen, Jay McCarthy, Michael Rogers
TINKOFF-SAXO 2015: Alberto Contador, Ivan Basso, Manuele Boaro, Christopher Juul-Jensen, Roman Kreuziger, Sérgio Paulinho, Michael Rogers, Ivan Rovny, Matteo Tosatto

Dopo il successo del 2011, sebbene negli albi d’oro compaia il nome di Scarponi a seguito della controversa vicenda del clenbuterolo, Contador torna al Giro per vincere e solo il suo nome basterebbe a far sì che il roster attuale sia preferibile. Ma, accanto a lui, ci saranno altri big come Rogers, che proprio nella passata stagione ha dimostrato sia in Italia che al Tour di poter essere in grado anche di vincere pur essendo ormai al di là con gli anni, Kreuziger che, al pari di Majka nel 2014, potrebbe tranquillamente entrare nei primi 5 qualora avesse l’occasione di correre per sè e Basso che, sebbene in fase calante, è comunque ancora in grado di dire la sua nelle frazioni più impegnative come lo era Roche un anno fa. Per tutto questo il roster del 2015 è nettamente superiore

TREK 2014: Robert Kiserlovski, Eugenio Alafaci, Julián David Arredondo, Fabio Felline, Danilo Hondo, Giacomo Nizzolo, Boy Van Poppel, Fumiyuki Beppu, Riccardo Zoidl
TREK 2015: Giacomo Nizzolo, Eugenio Alafaci, Fumiyuki Beppu, Marco Coledan, Fabio Felline, Fábio Silvestre, Boy Van Poppel, Kristof Vandewalle, Calvin Watson

La formazione americana non ha mai puntato granchè sul Giro, privilegiando il Tour de France, e questa tendenza appare quanto mai spiccata in questa stagione in particolare per quanto riguarda le frazioni più impegnative, in cui nessuno tra coloro che compongono il roster attuale è in grado neppure di avvicinare le prestazioni che potevano garantire Kiserlovski e Arredondo un anno fa. Vero è che Felline ha compiuto il salto di qualità e che Nizzolo potrebbe farlo proprio in quest’edizione della corsa rosa, dopo che nel 2014 ha colto ben 4 secondi posti. Però, non si può che assegnare una netta preferenza alla formazione di un anno fa

CANNONDALE 2014: Ivan Basso, Oscar Gatto, Beat Koch, Paolo Longo Borghini, Alan Marangoni, Moreno Moser, Daniele Ratto, Davide Villella, Elia Viviani
NIPPO-VINI FANTINI 2015: Damiano Cunego, Giacomo Berlato, Alessandro Bisolti, Daniele Colli, Pier Paolo De Negri, Eduard Michael Grosu, Manabu Ishibashi, Alessandro Malaguti, Riccardo Stacchiotti

Scegliamo di mettere a confronto queste due formazioni in quanto entrambe italiane e in quanto sui rispettivi leader, ovvero Basso e Cunego, si era creato un dualismo ormai diversi anni fa e, da questo punto di vista, sebbene il veronese abbia fatto molto bene nelle corse in aprile, le sue ultime esperienze nei grandi Giri sono state negative e pertanto in chiave classifica generale offre sulla carta qualche garanzia in meno rispetto a quelle che dava il varesino un anno fa. Per il resto, la Cannondale schierava un velocista vincente come Viviani, un atleta talentuoso anche se discontinuo come Moser, uno scalatore emergente come Villella e un buon cacciatore di tappe come Gatto. Sebbene Colli e Grosu in volata siano discreti e lo stesso discorso valga per Berlato e Bisolti in salita, non possono essere messi sullo stesso piano ed è evidente pertanto la superiorità della Cannondale

TEAM COLOMBIA 2014: Fabio Duarte, Rodolfo Andres Torres, Edwin Avila, Robinson Chalapud, Leonardo Duque, Jarlinson Pantano, Carlos Quintero, Jeffry Romero, Miguel Angel Rubiano
CCC SPRANDI POLKOWICE 2015: Maciej Paterski, Grega Bole, Jaroslaw Marycz, Bartlomiej Matysiak, Nikolay Mikhaylov, Lukasz Owsian, Marek Rutkiewicz, Branislau Samoilau, Sylvwester Szmyd

Scegliamo di mettere a confronto queste due formazioni in quanto entrambe rappresentano nazioni abbastanza “esotiche” per il ciclismo come la Colombia da un lato e soprattutto la Polonia dall’altro. Come da tradizione la prima è decisamente più votata alla montagna con Duarte come elemento principe e gli altri meno conosciuti, se si eccettua il veterano Duque (peraltro più votato alle volate, ma comunque con del potenziale quando la strada sale); la CCC schiera, invece, atleti già sperimentati con caratteristiche varie, ancorchè in gran parte nella fase calante della carriera, come Szmyd, Samoilau, Rutkiewicz, Bole e quel Paterski che, al contrario, sta vivendo la sua miglior stagione. Tutto sommato, possiamo assegnare una sia pure lieve preferenza alla formazione polacca

EUROPCAR 2014: Pierre Rolland, Yukiya Arashiro, Angelo Tulik, Tony Hurel, Davide Malacarne, Maxime Mederel, Perrig Quéméneur, Romain Sicard, Bjorn Thurau
IAM CYCLING 2015: Sylvain Chavanel, Clément Chevrier, Stef Clement, Heinrich Haussler, Roger Kluge, Matteo Pelucchi, Jérome Pineau, Sebastien Reichenbach, Aleksejs Saramotins

Scegliamo, infine, di mettere a confronto queste due formazioni in quanto rappresentanti di due nazioni storiche del ciclismo, la Francia da un lato e la Svizzera dall’altro, a maggior ragione considerando che nella IAM militano diversi atleti transalpini, il più quotato dei quali è Chavanel, che fa il suo debutto al Giro. Certamente la Europcar con Rolland, al di là del fatto che era difficile pronosticarlo ai piedi del podio a Trieste, aveva qualcosa in più per quanto riguarda la generale, anche grazie al supporto di Malacarne e Sicard, sebbene dall’altra parte Reichenbach abbia già fatto bene nelle brevi corse a tappe. D’altro canto, però, la IAM è più completa con corridori come Haussler, Pelucchi e il già citato Chavanel, oltre a un cronoman che tiene bene in salita come Clement, tutti in grado di andare a caccia di successi parziali. In ogni caso attribuiamo un’approssimativa parità tra i due roster

Marco Salonna

Una fotoricordo del Giro 2014 in Irlanda (www.bbc.com)

Una ''fotoricordo'' del Giro 2014 in Irlanda (www.bbc.com)

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