OTTIMO CUNEGO MA L’APPENNINO È DI FRAILE
Corsa molto emozionante che è esplosa, come ci si aspettava, sulle rampe del Passo della Bocchetta, la salita più impegnativa di giornata, grazie ad una azione di Damiano Cunego che non si è risparmiato nel tentativo di affondo, riuscendo anche a guadagnare insieme a Zardini un vantaggio abbastanza consistente, poi sfumato per scelta tattica della Bardiani. Nel finale ad otto, scatti continui fino all’ultimo affondo di Pirazzi, saltato pochi metri prima dell’arrivo da Fraile.
L’edizione 2015 del Giro dell’Appennino è stata davvero emozionante, nonostante la partecipazione fosse fortemente condizionata dalla concomitanza della Liegi-Bastogne-Liegi. Le emozioni però sono iniziate quando mancavano ancora oltre quaranta chilometri alla conclusione, con l’azione che ci si aspettava da parte di Damiano Cunego. Il capitano della Nippo Fantini ha, infatti, rotto gli indugi nel tratto della corsa più adatto alle sue caratteristiche, andando a riprendere uno ad uno i fuggitivi della prima ora e dando continuo respiro ad una azione ottima che aveva portato in testa alla corsa la coppia formata da Cunego e Zardini, che ha avuto un vantaggio massimo sul terzo di 50 secondi e di oltre 1 minuto e 20 secondi sugli altri 5 contrattaccanti. Arrivati a scollinare il Passo dei Giovi Reverberi si è, però, fatto due calcoli ed ha ordinato al suo corridore in testa alla corsa di stare passivo a ruota, perchè in un eventuale sprint a due Zardini non avrebbe avuto alcuna possibilità di battere il corridore di Cerro Veronese, mentre, al contrario, consentendo il rientro dei contrattaccanti i Bardiani avrebbero instaurato una netta superiorità numerica con tre elementi tutti da tener d’occhio. Difatti ha avuto il suo bel da fare Cunego, dovendo ogni volta saltare sulla ruota dell’attaccante di turno in una girandola di scatti durata sino al ricongiungimento dei contrattaccanti con la coppia di testa.
Questa situazione stressogena, creatasi in testa, ha probabilmente pregiudicato la vittoria a Damiano Cunego che non è stato abbastanza lesto a chiudere sull’ultimo allungo di Pirazzi, impresa che è invece riuscita a Fraile, che aveva sofferto non poco per cercare prima di tenere Cunego e poi di limitare i danni sul Passo della Bocchetta.
La corsa ha visto una fuga che ne ha caratterizzato buona parte del tracciato, fuga partita circa venti chilometri dopo il via ufficiale a Novi Ligure, composta da Simone Andreetta (Bardiani-CSF), Marco Frapporti (Androni-Sidermec), Angel Madrazo (Caja Rural-RGA), Giorgio Cecchinel (Southeast), Jacopo Mosca (Italia), Alexander Rybakov (RusVelo), Giovanni Pedretti (Unieuro), Dmitry Sokolov (Lokosphinx) e Stefan Praxmarer (Tirol Cycling Team). I nove procedono con buon accordo ed il vantaggio massimo si registra attorno al chilometro 50, con oltre 4 minuti. Nei successivi 100 Km il vantaggio vede prima una sorta di stabilizzazione in una misura di poco inferiore ai quattro primi e, quindi, una lenta e costante diminuzione. Da segnalare in tale fase il ritiro di Rodolfo Torres, Walter Pedraza (Colombia) e Manabu Ishibashi (Ishibashi), caduti nella discesa della Castagnola.
La corsa vera inizia dopo 150 Km di gara sulle prime rampe del Passo della Bocchetta, la salita più difficile di giornata, con tratti che sfiorano anche il 20% nella parte iniziale. Tra i fuggitivi, rimangono davanti solo Madrazo, Sokolov e Praxmarer, inseguiti da Adreetta, Frapporti, Cecchinel e Rybakov, mentre Pedretti e Mosca perdono definitivamente contatto. Nel gruppo, che continua a ridurre il gap nei confronti deagli attaccanti, parte come era prevedibile Damiano Cunego che, sulle severe rampe che conducono al passo, forza deciso portandosi dietro Fraile, molto sofferente ma bravissimo nel resistere alle accelerate del veronese, e Zardini, che in un primo momento sembrava aver perso l’attimo ma, successivamente, riesce a rientrare in progressione poco alla volta. Nel terzetto Fraile resta abbastanza passivo mentre Zardini ogni tanto dà una mano a Cunego che, però, resta il più attivo in testa. Dal gruppo escono anche Stefano Pirazzi e Manuel Bongiorno (Bardiani-CSF), Franco Pellizzotti (Androni-Sidermec) e Amets Txurruka (Caja Rural-RGA) che vanno a raggiungere Frapporti e Madrazo formando così un sestetto all’inseguimento dei tre, che si riducono a due quando Fraile non riesce più a tenere il ritmo dei due veneti e deve mollarne la ruota, proseguendo del proprio passo. In vista della scollinamento Cunego guadagna qualche metro sul conterraneo, andando a conquistare il primo posto sul Passo della Bocchetta, aggiudicandosi il relativo premio. Il distacco al GPM di Fraile è di 16 secondi mentre i contrattaccanti – che hanno lasciato Frapporti e Madrazo, ma hanno trovato Petilli, riportatosi su di loro – passano a quasi un minuto. Nella discesa Cunego si lancia fortissimo, sempre con Zardini. Il vantaggio dei due cresce sino ad arrivare a 50 secondi su Fraile e ad un minuto e 25 sui contrattaccanti. Nel corso dei successivi chilometri di gara Fraile viene riassorbito da dietro. Lungo la discesa dal Passo dei Giovi Reverberi ordina a Zardini di non dare più il cambio a Cunego per favorire il rientro di Pirazzi e Bongiorno, così da creare la superiorità numerica su un Cunego nettamente più veloce di Zardini. Sulle prime Cunego sembra voler proseguire nell’azione nonostante la passività di Zardini, ma ben presto decide di rialzarsi ed attendere il contrattaccanti, forse per tirare il fiato. In effetti è possibile che le energie spese nell’attacco sulla Bocchetta e nella fasi successive abbiano spinto Cunego a non provare a forzare negli ultimi 15 chilometri, anche se in realtà non sarebbe stata una totale scelleratezza provare ad andare all’arrivo dando tutto. anche se la strada rimanente favoriva i rientri.
Avvenuto il ricongiugimento Cunego si trova nella morsa dei Bardiani che scattano a turno, costringendo ogni volta l’alfiere della Nippo Fantini a rispondere colpo su colpo. E’ evidente il tentativo degli uomini di Reverberi di sfruttare la superiorità numerica per anticipare il veronese o comunque fargli spendere energie per portarlo meno pimpante all’eventuale sprint. Come se non bastesse, ci si mettono anche gli altri uomini del drappello a tentare allunghi in un finale che è una girandola di scatti, tutti rintuzzati dal capitano della Nippo.
Non è però abbastanza lesto Cunego a saltare sulla ruota di Pirazzi, quando mancavano 500 metri alla conclusione, con il laziale che riesce a creare il buco chiuso solo da Fraile che, a parte un timido tentativo di allungo, si era mantenuto buono a ruota riprendendo fiato e riuscendo quindi non solo a raggiungere Pirazzi, ma anche a saltarlo negli ultimi 100 metri, andando a conquistare una vittoria meritata per come ha saputo gestire la difficoltà sul Passo della Bocchetta e come ha saputo dosare lo sforzo per tirare fuori gli artigli al momento giusto.
Anche Cunego avrebbe certamente meritato la vittoria per la generosità profusa, sia nell’attacco che nella fase finale chiudendo su ogni allungo, ma purtroppo il veronese si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio con la consolazione di una condizione che già dal Trentino appare in netta crescita.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Omar Fraile (Spa) Caja Rural-Seguros Rga 4:42:13
2 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:00:01
3 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:00:02
4 Franco Pellizzotti (Ita) Androni Giocattoli
5 Amets Txurruka (Spa) Caja Rural-Seguros Rga
6 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
7 Simone Petilli (Ita) Unieuro Wilier
8 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF 0:00:03
9 Sergey Shilov (Rus) Lokosphinx 0:01:09
10 Davide Gabburo (Ita) Nazionale Italia
11 Mauro Finetto (Ita) Southeast
12 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli
13 Walter Pedraza Morales (Col) Colombia
14 Kirill Sveshnikov (Rus) Lokosphinx
15 Gianfranco Zilioli (Ita) Androni Giocattoli
16 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli
17 Lukas Pöstlberger (Aut) Tirol Cycling Team
18 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
19 Francesco Reda (Ita) Team Idea 2010 Asd
20 Hugh Carthy (Spa) Caja Rural-Seguros Rga
21 Matteo Busato (Ita) Southeast 0:01:33
22 Evgeny Shalunov (Rus) Lokosphinx 0:05:49
23 Gian Marco Di Francesco (Ita) Mg.Kvis-Vega
24 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini
25 Luca Chirico (Ita) Bardiani CSF
26 Angel Madrazo Ruiz (Spa) Caja Rural-Seguros Rga
27 Ricardo Vilela (Spa) Caja Rural-Seguros Rga
28 Petr Ignatenko (Rus) Rusvelo
29 Elia Favilli (Ita) Southeast
30 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini
31 Yonattah Monsalve (Ita) Southeast
32 Marco Tecchio (Ita) Unieuro Wilier
33 Angel Rubiano Chavez (Col) Colombia
34 Aleksey Rybalkin (Rus) Lokosphinx
35 Serghei Tvetcov (Ita) Androni Giocattoli 0:07:37
36 Alexander Evtushenko (Rus) Rusvelo
37 Stefano Nardelli (Ita) Unieuro Wilier 0:08:09
38 Alexander Rybakov (Rus) Rusvelo
39 David Wöhrer (Aut) Tirol Cycling Team
40 Patrick Schultus (Aut) Tirol Cycling Team
41 Filippo Zaccanti (Ita) Nazionale Italia
42 Filippo Fiorelli (Ita) Nazionale Italia 0:12:30
43 Alberto Marengo (Ita) Nazionale Italia
44 Andrea Garosio (Ita) Nazionale Italia
45 Simone Ravanelli (Ita) Nazionale Italia
46 Jacopo Mosca (Ita) Nazionale Italia
47 Fabio Duarte (Col) Colombia
48 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros Rga
49 Antonio Molina (Spa) Caja Rural-Seguros Rga
50 Ildar Arslanov (Rus) Rusvelo
51 Nicola Bagioli (Ita) Nazionale Italia
52 Stiven Ramirez (Col) Colombia
53 Artem Ovechkin (Rus) Rusvelo
54 Dmitry Sokolov (Rus) Lokosphinx
55 Alexander Vdovin (Rus) Lokosphinx
56 Redi Halilaj (Ukr) Amore & Vita – Selle Smp
57 Oscar Gatto (Ita) Androni Giocattoli
58 Giuseppe Fonzi (Ita) Southeast
59 Stefan Praxmarer (Aut) Tirol Cycling Team
60 Giorgio Cecchinel (Ita) Southeast