LE PAGELLE DELLA CLASSICISSIMA: MODOLO IL MIGLIORE DOPO FREIRE
marzo 22, 2010
Categoria: 1) MILANO - SANREMO, Approfondimenti
A spuntarla, per la terza volta in carriera, è stato l’iberico Oscar Freire Gomez che, sul lungomare Italo Calvino, ha regolato in volata un gruppetto composto da una trentina di unità. Piazzati, nell’ordine, Boonen e Petacchi. Ma tra i due quotati litiganti per il piazzamento la figura migliore l’ha fatta un giovane, il neoprofessionista Sacha Modolo, autore di quarto piazzamento che ha del prodigioso: sentiremo ancora parlare di lui.
Foto copertina: Sacha Modolo in azione nella 101a edizione della Milano – Sanremo (foto Bettini)
OSCAR FREIRE GOMEZ. Campione di scaltrezza ma anche di umiltà. Conosce alla perfezione i propri mezzi e, grazie a questa consapevolezza di sé, lo spagnolo riesce a sfruttare a proprio vantaggio le varie situazioni che si sviluppano durante la corsa. Bravissimo “limatore”, non lo si nota mai nelle prime posizioni, a differenza dei suoi avversari più quotati, salvo poi palesarsi tra i primi negli ultimi mille metri di gara. Le numerose curve presenti sul lungomare Italo Calvino non favoriscono, inoltre, quelle volate lanciate tanto care ai velocisti più potenti. Freire non fa parte di quest’ultima categoria e ha, conseguentemente, potuto impostare uno sprint, quello a lui più congeniale, basato maggiormente su accelerazioni repentine che non su progressioni maestose. VOTO: 10
TOM BOONEN. Il dominatore delle classiche fiamminghe degli ultimi anni non sembra trovare il giusto feeling con la Classicissima. Eppure la pioggia che si è abbattuta sui corridori nelle prime fasi della gara avrebbe dovuto favorire gli uomini del Nord, quelli come Boonen. Sempre nelle prime posizioni sui Capi, già sulla Cipressa appare affaticato e, infatti, alleggerisce il rapporto per salvare la gamba in vista degli ultimi chilometri. Sul Poggio paga lo scatto, per quanto timido, di Gilbert e nel finale non riesce, quindi, a sprintare con la potenza necessaria per trionfare. VOTO: 8
ALESSANDRO PETACCHI. Il velocista spezzino pedala vigorosamente su tutte le asperità del percorso (forse come mai nella sua carriera), sul Poggio resiste stoicamente a Gilbert e Pozzato scollinando nelle primissime posizioni. Nel finale non è supportato dalla squadra e coglie un terzo posto che gli lascia l’amaro in bocca. Deve, invece, essere soddisfatto della sua prestazione perchè non sono tanti i velocisti, e i ciclisti in generale, che possono vantare un terzo posto alla Sanremo a trentasei anni suonati. Bisogna, poi, ricordare che Petacchi non ha mai amato, a differenza di Freire, i finali troppo insidiosi. VOTO: 8
SACHA MODOLO. Il neoprofessionista della Colnago corre alla Freire, sempre nascosto. Imposta una volata da una posizione arretrata ma, grazie a una rimonta sublime, agguanta un quarto posto che ha dell’incredibile. Ne sentiremo ancora parlare. VOTO: 9
FILIPPO POZZATO. Il campione italiano mette alla frusta la squadra sin dalle Manie, corre con autorevolezza, ma al vento, tutta la corsa. Quando Gilbert scatta sul Poggio Pippo lo passa con facilità, tuttavia non intuisce che quello è il momento buono e non dà continuità all’azione. Ci prova anche dopo la discesa ma una corsa interpretata troppo dispendiosamente, non gli permette di resistere più di cinquecento metri al rientro del gruppetto inseguitore. Con una condizione del genere, non sarebbe stato meglio giocarsi le proprie carte in volata? VOTO: 7
DANIELE BENNATI. Non ci siamo. L’aretino gestisce male se stesso e la squadra. Incomprensibili i tentativi di Nibali, Kreuziger e Pellizotti che non fanno altro che appesantire le gambe già affaticate del capitano. Sul Poggio, Daniele si salva col rapportino e, anche se pilotato da un ottimo Oss, in volata s’incurva, sbuffa e non riesce a mulinare come dovrebbe. Se vorrà trionfare, in futuro, dovrà cambiare più mentalità che preparazione. VOTO: 5,5
FRANCESCO GINANNI. Molto attivo, il giovane toscano, specialmente in discesa. Corre con intelligenza e, al momento opportuno, sa prendersi dei rischi come ci aveva già abituato, in passato, Mirko Celestino. In effetti, come caratteristiche, ricorda molto il ligure che adesso si dedica alla mountain bike. In futuro farà sua la corsa: ci è già andato molto vicino. VOTO: 7,5
STEFANO GARZELLI. Il recente vincitore della Corsa dei Due Mari corre tutta la Classicissima in funzione del compagno di squadra Paolini. Encomiabile il lavoro del varesino che sul Poggio traina il gruppo con grinta e caparbietà. Purtroppo, le trenate di Stefano stancano sia i velocisti sia Paolini, che taglia il traguardo nell’anonimato. Peccato. VOTO: 7
FABIAN CANCELLARA. Abbiamo ancora negli occhi la sparata che ha permesso all’elvetico di vincere l’edizione 2008. Anche quest’anno appare tirato ma la condizione, evidentemente, non c’è. VOTO: 4
MARK CAVENDISH. Quest’anno non ha finto, alla Tirreno, di staccarsi in salita. La gamba non gira davvero e già le Manie lo escludono dal lotto dei possibili vincitori. Si rifarà. VOTO: 4
Francesco Gandolfi